NobelPrize1992 ha scritto:No, probabilmente non avrebbe una reale utilità questa sua genialità, ma non credo che sarebbe deleteria:
E' un po' come se io non potessi fare il lavoro che mi piace di più fare ed in cui riuscirei meglio ( ad esempio il medico: salverei tante vite, oppure il calciatore: il quale potrei saperlo fin da bambino, vedendomi giocare assieme ai miei coetanei).
Sarei per ciò costretto a fare un altro lavoro, che magari può anche pagarmi di più, ma che non mi da la stessa soddisfazione.
E' deleterio? No perchè non mi sto danneggiando in realtà, ma semplicemente non sto soddisfando appieno i miei desideri.
Quindi: la genialità può non portare alcuna utilità, ma non è deleteria
Il danno consiste nel mal di vivere che deriva dal mancato riconoscimento.
Un genio sarà sempre portato alla condivisione delle proprie intuizioni.
Non vederle riconosciute/comprese, non può che alimentare il suo malessere.
Del resto, a prescindere dal fatto che sia un genio, chiunque soffrirebbe nel non vedersi compreso.
C'è chi soffre perché non si sente compreso dal fidanzato/dalla fidanzata, e c'è chi soffre perché non può in alcun modo condividere i propri pensieri.
Un genio soffre perché non potrà mai reprimere/dimenticare le proprie intuizioni, e per il costante rimorso di non vederle riconosciute.
In questo senso, la sua genialità è deleteria: gli causa malessere, senza ottenere niente di utile in cambio.