a volte

sembra ci sia sempre un "sacco" di gente da queste parti e invece...poi ti ritrovi a scrivere cose e cose da solo cercando-sperando di avere in qualche modo (miracolo-non miracolo-caso-episodio) un riscontro, un evento, un'opinione, una risposta al tuo farfugliare...probabilmente sbaglio luogo e tempo, sbaglio momento e persona, sbaglio a pensare di ottenere almeno un'ipotesi di vita-vitalità che vada verso di me e o che sia con me, ma che, innanzitutto, appartenga agli altri e provenga dagli altri...Mi sono sempre sentito un "diverso" per questo, per la mia maniera di percepire le persone in modo tutt'altro che reale, ossia, in un modo che corrisponde a quello che sono (penso) io e non a quello che sono gli altri. Gli altri. Sono sempre stati un gran problema. Per tanti immagino, per tutti forse. Pe me come me per quello che sono o che non sono. Difficoltà d'identità credo. Sperare di trovarsi negli altri perché in sé non ci si trova mai e ci si perde dovunque e perdersi in sé a volte è terribile perché ci si vede, si sa che si esiste, ma non si capisce quello che si è. E così ci si ritrova soli senza nemmeno se stessi e senza gli altri. Gli altri che siamo quel noi che non incontriamo mai. Gli altri che sono me senza me. Gli altri che sono io da solo che cerco me e te e voi...e tutto, tutto, tutto. Tutto.
Sto solo farfugliando, perdonatemi...
Sto solo farfugliando, perdonatemi...