Come diventare adulti se si ha paura?

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Come diventare adulti se si ha paura?

Messaggioda Baraddur » 27/07/2015, 6:16



Draven ha scritto:
Antonella ha scritto:sto pensando di andare da uno psicologo, ma non credo che servano... come possono risolvere i problemi al posto mio?(

Io ti consiglierei di provare invece, avendo però bene in mente che non è lo psicologo che ti guarirà, sei tu che dovrai farlo, lui ti dirà solo come farlo.
Immagina di dover andare da un dietologo, non sarà lui a dimagrire al posto tuo, sarai tu a dover fare tutti i sacrifici ma lui ti guiderà per insegnarti come farlo nel modo giusto.


Solo che il dietologo si prende 50 euro che so, una volta ogni 2-3 mesi, mentre uno psicologo nella migliore delle ipotesi chiede 200 euro al mese, ma a volte anche 300 ( e non c'entra ma se chiedi una ricevuta fiscale che sono tenuti per legge a dare spontaneamente ti guardano come se fossi un alieno). Non so come funziona il mondo dell'assistenza psicologica statale, ma da quel che ho letto di esperienze altrui, dipende molto da come è organizzata la asl di appartenenza. A me è capitato di andare da uno psicanalista che filosofeggiava e non faceva che chiedere dell'infanzia e del rapporto con i genitori, il che più che farmi intristire di più non faceva, e poi da una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che si comportava come un manuale ed era più che sostituibile da un software per computer come questo: viewtopic.php?f=68&t=11681 . Per esperienza diretta non ho avuto una buona impressione delle persone che lavorano in questo campo. Tu stai pagando 50 euro una persona per un'ora del suo e del tuo tempo, allora pretendi che ti offra qualcosa di più di quello che può offrirti una pagina di un manuale di terapia cognitivo-comportamentale. Non escluderei che un "counselor" possa essere meglio di uno psicologo in alcuni casi, quando non si tratta di casi estremi di depressione o forte ansia. Una volta vidi in un programma dove c'erano delle persone che esponevano un problema o una difficoltà che incontravano nella loro vita (non per forza a livelli patologici da DSM), e questo "coach di PNL" stilava un programma molto concreto, e devo dire che lo trovavo molto convincente e sensato in quello che diceva, anche se la PNL non mi convince. In linea di massima la preparazione di uno psicologo dovrebbe essere superiore a quella di un counselor, ma poi gli incapaci o ciarlatani come le persone esperte ci sono in entrambe le categorie.
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Messaggioda Maldoror » 30/12/2016, 14:38



Diventare Adulti .Ho la terza media , quindi per lavorare servirebbe un miracolo . In famiglia ormai come per altri in passato sono un caso disperato da lasciare alla natura ,i tempi in cui mi facevano i bei discorsoni incoraggianti sono finiti ..Ecco per me questo e essere diventato adulto. Finite le favolette . Ho 30 anni vivo coi miei . senza amici .sono consapevole dei miei demoni sempre più . Mi sarebbe piaciuto andassero diversamente le cose.Posso gestire una casa e vivere da solo, ma lavorare no.E sarebbe in ogni caso una vita tristissima che poco ci faccio di sti traguardi anche lavorassi non cambierebbe niente .
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Messaggioda Anuar » 11/06/2017, 19:30



Diventare adulti non significa non avere paura, tutti hanno paura, e chi lo nega e solo un ipocrita.
Essere adulti secondo me, significa saper vivere la propria paura, accettare che ci sia, e andare avanti, nonostante tutto.

Ho fatto i tuoi stessi sbagli alla tua età ora ho 27 anni sto tentando di uscirne, non c'è l'ho ancora fatta, vorrei poter dire che non ho più paura di lavorare o di uscire, o di parlare con le persone o di dire la mia opinione, ma non è così, la paura c'è, ma se impari ad accettare il fatto che ci sia, vedrai che dopo un po ti ci abituerai, e con il tempo dirai "si ho paura, ma ci provo" e la paura non svanisce, semplicemente ci farai il callo, come tutti.
Cerca di affrontare la vita a piccoli passi, non programmare ogni cosa e non permettere agli altri di farlo, chiudi semplicemente gli occhi fatti un profondo esame interiore e cerca di capire cos'è la prima cosa che vuoi, e inizia a pensare come poterci arrivare, e piano piano un passo alla volta inizia il viaggio, non sai dove realmente ti porteranno i passi che intraprenderai, ma alla fine a chi importa della meta, la vera avventura, è il viaggio ;).
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Messaggioda Randolph Carter » 11/06/2017, 20:39



Pure io ero nella stessa situazione. Quando dovevo andare a lavorare mi saliva l'ansia e mi dava una sensazione di essere imprigionato e non vedevo l'ora che finisse il contratto. Ho sempre pensato e provato a vedere se saltava fuori qualcosa di decente ma mai niente di buono. Vai avanti a lavoretti saltuariamente. Ora lavoro lo faccio perché devo farlo anche se non sono molto entusiasta ma non ho alternative. Non provo niente, per ora niente ansia. Ho pensato pure io che andare via di casa potesse essere una soluzione ma sono incatenato.
Per il resto amici non ne ho nemmeno io. Sento delle persone online.
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Messaggioda Ally93 » 05/07/2017, 11:11



Antonella ha scritto:Per me essere adulti vuol dire 1) essere economicamente indipendenti 2) vivere da soli 3) sapersela cavare da soli... e io non sono un'adulta :(
Non voglio spaventarti ma non è solo quello diventare adulti e maturi significa anche avere la capacità di assumersi le responsabilità delle proprie azioni, dei propri errori anche subirne le conseguenze. Nessuno è pronto per esserlo nemmeno io. Ma è il corso della vita e bisogna solo accettarlo. Non si può rimanere eterni bambini, non siamo nella favola di peter pan, l'isola che non c'è non esiste. L'unica cosa che dovremmo imparare a fare e a conservare in parte quella parte bambina in modo da non farci annoiare dalla routine di tutti i giorni.
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Messaggioda Premio Nobel » 05/07/2017, 16:21



Antonella ha scritto:C'è qualcuno che è nella mia stessa situazione, più o meno? non ce la faccio più :(
Per me essere adulti vuol dire 1) essere economicamente indipendenti 2) vivere da soli 3) sapersela cavare da soli... e io non sono un'adulta :(


Da tuo coetaneo mi permetto di dissentire sulla tua definizione e mi permetto per ciò di replicare per ciascuno dei punti:
1) l'indipendenza può funzionare da volano, ma non è indispensabile, in fondo, se così non fosse, tutte le casalinghe non sarebbero adulte.
2) analogamente a quanto detto prima, secondo me può essere vero ma fino ad un certo punto. Ad esempio, se una persona non ha le possibilità economiche, oppure vuole stare vicino ai suoi genitori malati, o ancora preferisce convivere con un parente stretto (ad esempio un fratello o sorella) anziché vivere da solo.
3) anche qui, secondo me, è utile ma non indispensabile. In fondo, essere adulti non significa non chiedere più aiuti a terze persone, ad esempio alla propria famiglia o al nuovo proprio nucleo familiare.

A mio modo di vedere, la definizione che preferisco di adulto è una differente: quando una persona, nel caso luttuoso, non si considererebbe più orfano.
Ovvero sia, non si considera più sostanzialmente "il figlio di qualcuno" ma piuttosto "se stesso".
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Messaggioda Georgiana Spencer » 05/07/2017, 18:08



Giusto due giorni fa avevo messo qui nel forum un annuncio di lavoro e forse potrebbe essereil tuo tramplino di lancio per una vita da adulta . Nella vita bisogna provare a superare le paure. Se rimani coi tuoi genitori non saprai mai cosa c'é di bello al di lá di quello che conosci. Sarebbe meglio per te decuderti a fare il grande passo. L'ansia pasta appeba ti triverai in un posto nuovo e potrai fare tante cose mai fatte prima.
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Messaggioda Navigator63 » 13/08/2017, 7:10



Antonella ha scritto:Sto cominciando a pensare che la mia sia solo viziataggine unita a poca voglia di lavorare

Non direi, da una lettura veloce a me pare che il tuo problema sia che hai un'identità debole, autostima scarsa e fragilità emotiva.

Problemi che in effetti hanno in molti, ma in te raggiungono livelli quasi "paralizzanti". E che quindi ti impediscono di creare la tua vita come vorresti.
E' un po' come se tu avessi le gambine deboli deboli, così ti stanchi subito, inciampi al primo ostacolo e ti blocchi. E in più sembri "terrorizzata" dalla vita, che ti senti incapace di affrontare (se esagero e straparlo, scusa e ignorami ;) ).

sto pensando di andare da uno psicologo, ma non credo che servano... come possono risolvere i problemi al posto mio?

Infatti nessuno può risolvere i tuoi problemi! :lol:
Quello che fa un terapeuta, è aiutarti a capire quali sono i problemi e come risolverli. Lui fa da guida, ma la strada la percorri tu.

Secondo me farti aiutare da un buon terapeuta è la cosa migliore che puoi fare. Ma anche leggere qualche libro sui problemi psicologici che hai, può aiutarti ad avere le idee più chiare e cominciare a cambiare qualcosa. Sapere è potere 8-)

Un punto di partenza importante può essere iniziare ad accettare te stessa e volerti bene.
Può fare miracoli :coolok:
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Messaggioda blueeyes » 20/09/2017, 14:44



Ciao! Io credo di identificarmi molto in quello che hai detto... Anch'io ho problemi a relazionarmi a scuola e al lavoro.. Non si trattava mai degli argomenti di studio o della mansione in sé, ma piuttosto del rapporto con i compagni di classe o i colleghi. Non mi piacevano mai domande sulla mia vita privata (hai il fidanzato? mangi carne di maiale? segui le feste musulmane ecc). E in base alle risposte date venivo trattata diversamente. Posso solo dirti che l'ansia e le fobie sociali non fanno altro che peggiorare le cose, visto che le persone ormai sono come i cani e fiutano all'istante chi è ansioso, timido ecc... e non gli danno tempo di reagire, adattarsi all'ambiente e riprendersi. Ti consiglio di non dare tutta la colpa a te stessa, spesso le ansie sociali sono causate da determinati eventi e ti condizionano successivamemte, senza che tu possa capire quali siano le cause e quali le conseguenze è come un circolo vizioso, un cane che si morde la coda. Se fossi in te cercerei un lavoro (e qui devi essere fortunata) di cui ti piace l'atmosfera e il clima e continuare lì se ti piace. Ma ripeto per quelli come noi serve fortuna, perché purtroppo oggi, vuoi per colpa della crisi, o per colpa dell'andazzo generale di raccomandazioni, gruppetti ecc tenersi un lavoro decente è diventata un'impresa. Non arrenderti e se non ti è andata bene cerca da qualche altra parte. Non sentirti una fallita, c'è molta gente nella tua stessa situazione. Non sei viziata o altro, è solo che ormai oggi a lavoro si aspettano un certo di tipo di carattere e personalità (estroverso, aperto..) più che cercare l'attitudine a svolgere il lavoro in sé. Insomma da quel che ho capito io tengono più conto del fatto se gli stai simpatico o no rispetto alla bravura in sé, sembra che la gente vada a lavoro per fare amicizia che per altro.
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Messaggioda MyMindIsInsane » 06/04/2018, 14:31



Ciao,
posso solo raccontarti un po' della mia storia, visto che leggendola ho notato che abbiamo delle cose in comune.
Ho 19 anni, ques'anno mi sono trasferita a Trieste per studiare all'università, lontana dalla mia casa, dai miei genitori e dai miei amici.
All'inizio ero incerta, paura non ne ho mai avuta, tanto meno di affrontare la vita da sola, cosa di cui sono stata spiacevolmente abituata da subito si può dire. Quindi secondo me è abbiamo caratteri diversi e non ti devi dare la colpa per questo, devi accertarti per quello che sei e non è facile, ci sto ancora provando.
Veri amici ne ho avuti pochi e più vado avanti e meno ne restano, ho imparato a non far affidamento sugli altri. Quando esco con gli amici, mi avvolge una strana senzazione, come hai detto te, posso essere circondata da molte persone che conosco, ma riesco a sentirmi comunque sola, non importa quanto ci possano tenere a me.
Non mi sono mai sentita così abbandonata a me stessa in tutta la mia vita fino ad adesso, però sapevo che prima o poi questo momento sarebbe successo. E' strano dirlo, ma abito in una città con così tante persone e non conosco ancora nessuno.
Ieri sono andata a fare il mio primo colloquio di lavoro qua in città e tra poco inizierò a lavorare. Ammetto che è stata dura trovare un lavoro non avendo esperienza in quel settore, ma non mi sono arresa avendo ricevuto solo risposte negative.

Ti dico una cosa:
non farti troppi problemi, vuoi una cosa, cerca di ottenerla nel modo che ritieni più opportuno senza pensare al parere degli altri, alla fine lo fai per te, essere adulti significa anche prendersi le proprie responsabilità.
Almeno questo concetto con me sta funzionando, non sai quanti problemi mi facevo, mi fermavo un attimo e riflettevo a lungo, su quello che mi piacerebbe fare e su quello che volevo diventare e solo così sono andata avanti.
Essere grandi vuol dire anche essere in grado di affrontare la vita con quello che si può.
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