Non so neppure io come gestirmi

Non riesco a capire cosa c***o mi succeda. Se sono davvero io a sbagliare o se mi faccio influenzare dal giudizio di gente che ovviamente accusandomi del fallo trae vantaggio. Non mi sento forte, per nulla. Mi sento la metafora distorta di un canarino in balia di una tempesta che non riesce a riprendere il volo, perché buttato indietro dalla corrente. Ovunque, sempre, sento di non stare bene. Non sto bene in mezzo alla gente, e non sto bene sola. Non riesco a stare mai bene. Mi sento fuori, a momenti potrei dimenticarmi persino chi sono, cos'ho fatto fino ad ora. O almeno in parte vorrei. Non ero così fino a qualche mese fa. Ed era quello che mi permetteva di credere in me stessa e superare tutto. Perché ho superato situazioni difficilissime. Adesso invece ho paura. Ho paura di vivere in pieno quel filo di serenità che mi sono guadagnata in anni e anni di lotte. Perché potrebbe sparire da un momento all'altro e mi troverei catapultata nel caos infernale indebolita. Mi rendo conto che in qualunque posto io mi trovi, che sia con gente che conosco o nuova, arriva quel momento in cui mi sento divorata dall'interno, come se mi si creasse una voragine molto profonda, che mi fa sentire malissimo, è un infarto istantaneo,e non si tratta di un eufemismo. Mentre quando sono sola mi immergo nei miei pensieri,quei pensieri che mi uccidono dentro. Di questo passo, chiudendomi, potrei perdere i miei amici, lasciarmi andare, cadere nel baratro. Dico che non voglio, ma quando arriva quella sensazione brucio, mi annullo, vorrei solo sparire. Ultimamente evito il più possibile amici, feste e casini, perché mi conosco, e so che qualora mi venisse quella sensazione non riuscirei a nasconderla sotto la maschera, e non deve accadere. D'Improvviso sento come se mi stesse crollando tutto addosso. Tutto ciò a cui aspiro è raggiungibile, ma occorre lottare, tutto ciò che voglio è distante, e lungo il sentiero non trovo verde e fiori, ma soltanto sassolini, appuntiti, ed erbacce. Questo non lo sento il mio posto. Sento che tutte le mie insicurezze emergono piano, e non riuscire ad affrontarle mi terrorizza. Non posso permettermi di abbattermi. Ma non riesco più a nascondermi dietro qualche sorriso falso o peggio dietro a un fintissimo stato di serenità. Sono bloccata nella mente che mi fa brutti scherzi. La verità è che finché si tratta di combattere per i pilastri della mia vita non mi tiro mai indietro, anzi mi butto in prima fla, detesto perdere, specie contro me stessa, come ora. E se non sono abbastanza per me stessa,come potrei esserlo per gli altri? Nessuno può capirmi; pensano tutti che sia quella sempre felice, la roccia che non crolla mai. A volte vorrei piangere, gridare, ma poi mi spengo, mi chiudo con le cuffiette cercando di non pensare per reprimere la voglia, se sono sola, mentre in mezzo agli altri mi allontano nel posto più tranquillo che ci sia e cerco di ritrovare quell'equilibrio che mi si sgretola in una frazione di secondo. E un secondo dopo, il nulla. Mi sembra di non sentire più niente. Se non la percezione di vuoto. Mi sento morta dentro; perché le battaglie le vinco sempre, ma non c'è mai un intervallo tra la prima e la seconda, la seconda e la terza, e così via. Mai una tregua, mai un solo attimo. Tutto intorno mi abbatte, e devo per forza accusare il colpo e rialzarmi tutte le volte. Non posso permettermi il lusso di stare a terra quei tre secondi che dichiarerebbero la sconfitta. E credo che capirò di essere arrivata al limite quando niente più riuscirà a farmi provare dolore. Quando non sentirò più nulla. Allora sarò morta davvero. "E i morti non provano dolore" Fumare, bere, sballarsi, immaginare un'altra dimensione fuggendo da quella che si vive, sono alternative che non ho mai preso in considerazione. Ho superato davvero il peggio, da sola, e ora non capisco proprio cosa c***o mi blocca, sta di fatto che devo andare avanti comunque, e che sto male, malissimo.