Posso parlare anche io... vero?

Andando indietro fino a 6-7 mesi fa, conobbi una ragazza che reputai "unica" e "speciale", visto che era il tipo di ragazza che pensava tanto, si poneva tante domande e conosceva tante cose. Una tipa profonda insomma - ed essendo un 18enne abbastanza ingenuo, sono stato abbindolato. Nei primi mesi, le conversazioni in chat variavano dal sesso al suicidio. Come, chiederete. Beh, è stato così, era molto instabile: un giorno mi mandava delle foto spinte e un altro mi parlava di come volesse andarsene. Diedi tutto me stesso quell'estate (e anche nei mesi successivi), perché non riuscivo a capire come una persona con tanti amici, bella, simpatica e amata volesse andarsene. Feci di tutto, dal parlare sempre con lei dalle 9 di mattina fino alle 2 di notte, fino ad andarla a trovare lontano. Avanti veloce, condividemmo le nostre esperienze, ci scambiammo baci, momenti felici, tante cose forti e bellissime e piacevoli, si prese la mia prima volta e... All'inizio dell'anno nuovo torna a Roma dalle vacanze di Natale con un altro. Mentre era via non si è fatta sentire molto, ed io mi sono preoccupato, soprattutto dopo che le è presa un'altra crisi e diceva di voler andarsene. Da quando è tornata, ha iniziato ad essere fredda e a non parlarmi più. Come se avesse dimenticato tutto quello che avessi fatto per lei - non che volessi un risarcimento o un contentino. Però, insomma, le ho dato tutto quello che potevo offrirle, sacrificando me stesso e chi mi voleva davvero bene, regalandole la mia prima volta ed il mio primo ti amo, insieme a tanto del mio tempo e tanta della mia forza.
Mi ha sempre manipolato, mi ha chiuso in una dittatura dicendomi che "non potevo dire a nessuno quello che facevo con lei perché la società non avrebbe capito due ragazzi che scopano". Ero chiuso in me stesso e non potevo fare altro che tenermi tutto dentro, sia quando stavo bene che quando stavo male. Mi ha detto solo bugie, si è inventata storie e mi ha trattato come un fazzoletto per pulirsi il naso. Mi ha fatto stare male molte volte, e ho pensato molte più volte di andarmene e pensare a me, ma avevo sempre il chiodo fisso: "e se si ammazzasse?". Rimanevo. Rimanevo. Soffrivo e rimanevo. Ero in una prigione senza uscita.
Poco tempo dopo, ho scoperto tutte le bugie che mi ha detto, con quanti ragazzi è stata e quante cose ha fatto - e lei ancora si comporta da vittima; il senza cuore, alla fin fine, sono io. Le ho parlato e mi sono sfogato, dicendole tutto quello che ho tenuto dentro. Ora non la sento più, ma ho questa costante sensazione dentro, un fastidio che mi fa pensare a tutto il male che mi ha fatto, e che mi fa soffrire tutt'ora.
Mi sento come se di me non fosse rimasto nulla; ho solo pezzettini sparsi qua e là. Mi sveglio la mattina pensando a quanto la odio, a quanto mi ha portato via, e a quanto sono stato stupido io ad aiutarla.
Non riesco a levarmela dalla testa.
I miei amici mi sono vicini, ma non parlo spesso perché ho paura di diventare assillante e di perderli, anche se loro mi dicono che non è così. Continuo a pretendere che vada tutto bene, sorrido, e a casa mi faccio male. Occasionalmente anche fisicamente.
Vorrei fare qualcosa per me stesso, ma non so cosa. Sono distrutto, e vorrei riscattarmi, ma non so come. Potete darmi una mano..?
Scusate il testo lunghissimo, ma mi tengo tante cose dentro..
Mi ha sempre manipolato, mi ha chiuso in una dittatura dicendomi che "non potevo dire a nessuno quello che facevo con lei perché la società non avrebbe capito due ragazzi che scopano". Ero chiuso in me stesso e non potevo fare altro che tenermi tutto dentro, sia quando stavo bene che quando stavo male. Mi ha detto solo bugie, si è inventata storie e mi ha trattato come un fazzoletto per pulirsi il naso. Mi ha fatto stare male molte volte, e ho pensato molte più volte di andarmene e pensare a me, ma avevo sempre il chiodo fisso: "e se si ammazzasse?". Rimanevo. Rimanevo. Soffrivo e rimanevo. Ero in una prigione senza uscita.
Poco tempo dopo, ho scoperto tutte le bugie che mi ha detto, con quanti ragazzi è stata e quante cose ha fatto - e lei ancora si comporta da vittima; il senza cuore, alla fin fine, sono io. Le ho parlato e mi sono sfogato, dicendole tutto quello che ho tenuto dentro. Ora non la sento più, ma ho questa costante sensazione dentro, un fastidio che mi fa pensare a tutto il male che mi ha fatto, e che mi fa soffrire tutt'ora.
Mi sento come se di me non fosse rimasto nulla; ho solo pezzettini sparsi qua e là. Mi sveglio la mattina pensando a quanto la odio, a quanto mi ha portato via, e a quanto sono stato stupido io ad aiutarla.
Non riesco a levarmela dalla testa.
I miei amici mi sono vicini, ma non parlo spesso perché ho paura di diventare assillante e di perderli, anche se loro mi dicono che non è così. Continuo a pretendere che vada tutto bene, sorrido, e a casa mi faccio male. Occasionalmente anche fisicamente.
Vorrei fare qualcosa per me stesso, ma non so cosa. Sono distrutto, e vorrei riscattarmi, ma non so come. Potete darmi una mano..?
Scusate il testo lunghissimo, ma mi tengo tante cose dentro..