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Stand-by

MessaggioInviato: 21/03/2016, 20:52
da Athena
Ci sto provando, ma niente. Sono mesi ormai che combatto contro me stessa: solitamente cerco di non pensare troppo, di prendere le cose come vengono, di stare serena... ma capita il periodo di crollo, a volte perdo e metto un punto, altre parto in ritirata per ricaricarmi e ricominciare. Ora sono in quest'ultima fase, ma sto sprecando troppo tempo; ho cercato di ignorare i pensieri, i pregiudizi, i problemi, ho cercato di affrontare le conseguenze dei miei errori, di rimediare, ma sto tornando ad un punto fermo, e non va bene.
Sono in una fase di blocco, non riesco a prendere una decisione per paura di sbagliare. Eppure sbaglio lo stesso, restando ferma. Ignorare non vuol dire risolvere. Scappare, non vuol dire risolvere. Semplicemente rimando, rimando, e rimando.
Sarò pure aggressiva e prepotente in apparenza, ma questo non vuol dire che sia forte. Più passa il tempo più non mi riconosco: mi guardo allo specchio e penso "ma cosa sto diventando? Questa sono davvero io?". Non mi assumo le mie responsabilità, accumulando casini su casini. E sono troppo strafottente. Chi ha tempo non aspetti tempo dovrebbe essere il mio motto di vita: invece rimango bloccata nella mia confusione e nei sensi di colpa, mentre le ore passano, anche in fretta. In passato ho affrontato paure che una normale bambina non avrebbe mai superato da sola: "corpo di tredicenne, forza di trentenne" diceva la mia cara nonna. E ora? Che fine ha fatto la bambina che non piangeva mai mentre attraversava il fuoco? Ricordo che da piccolina sorridevo a scuola, sorridevo al parco, sorridevo a casa, nonostante l'inferno, e la notte restavo a pensare, a cercare di dare un senso a tutto, ma non ci riuscivo mai, e finivo per sognare puntualmente di salvare la situazione.
Mi sono sempre comportata da supereroina. La mia impulsività adesso non mi aiuta moltissimo, perché incrementa il lato peggiore del mio carattere, ma prima era un punto di forza. Avrei difeso le persone che amo a qualunque costo, e quasi sempre ci sono riuscita. Mettendo me in fondo alla lista, sotterrando le mie priorità, ritrovandomi sola nella lotta, a dover portare un carico troppo pesante per chiunque. Eppure non mi sentivo debole, raramente mi abbattevo, anche perché dovevo essere forte per tutti. Ero un punto di forza per tutti.
Adesso invece mi sento così persa, così vulnerabile e insicura. Ed è pazzesco sentirsi sconfitti contro se stessi.
Avrò anche sbagliato parecchio in questi ultimi anni, ma un po' è stato colpa di un temperamento che rimpiango: non avevo timore di nulla, anzi, tutto ciò che mi era sconosciuto era un input per rischiare, poco mi interessava delle conseguenze, l'importante era buttarsi, sempre. Prendevo le cose per come venivano, senza calcolare o prevedere ogni mossa, senza diffidare di tutto e tutti. E ora... ora ho paura persino di me stessa. Non capisco che cosa mi stia prendendo.
Le persone non fanno altro che ripetermi "sei forte, tu non crolli mai". Nessuno riesce a vedermi debole, forse perché non riesco proprio a mostrarmi tale. Ma anche se soltanto il buio della notte riesce a sentire le mie debolezze, e solo perché non sono tangibili, non vuol dire che non esistano.