NobelPrize1992 ha scritto:Secondo me il genio è in sostanza qualcuno che riesce a fare cose che gli altri non riescono a fare, o conoscere....
Per questo il genio può soffrire per due motivi: o è incompreso, o è invidiato
Qualche volta, però, bisogna dire, che questa incomprensione o invidia è voluta dal genio stesso, proprio per sentirsi superiore rispetto al resto dell'umanità, che invece non può raggiungere le sue considerazioni
Il genio, però, di solito ha il suo valore nelle cose che fa, e non tanto nel paragone è riconoscimento altrui ( prendi ad esempio Einstein: questo grande scienziato, è ricordato perchè ha fatto cose, come ad esempio la teoria della relatività, e quindi ha realizzato qualcosa ... È proprio perchè ha fatto queste cose che ha ottenuto i suoi riconoscimenti, e non perchè intrinsecamente intelligente o geniale)
Tuttavia, mi ero imbattuto studiando per gli esami anche che le persone più colte ( non necessariamente più geniali), tendono ad essere meno felici, poichè riescono ad ignorare con minore facilità le difficoltà della vita ...
Un genio, per sua natura, tende a cercare di condividere la propria genialità con il resto del mondo.
Einstein, ha fatto qualcosa di tangibile, ed è stato riconosciuto, guadagnandone in benessere personale (non sembra vivesse male, o almeno credo).
Il mal di vivere nasce quando un genio, anche facendo qualcosa di tangibile, non viene riconosciuto.
Ne è emblematico l'esempio di Van Gogh, che rimase schiacciato dal peso della propria genialità incompresa (in vita vendette un solo quadro) a tal punto da cadere nella follia, e nel conseguente suicidio.
Il riconoscimento postumo, al genio, non serve a nulla.
Anche nell'adattamento, un genio soffre, perché incapace di ignorare la propria genialità.
Quindi, un genio non riconosciuto, vive male, in ogni caso.