La genialità

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

La genialità

Messaggioda Closed » 24/04/2016, 10:39



A cosa serve, se non riconosciuta?
Probabilmente solo a vivere male.
Raramente il genio di qualcuno viene compreso.
Raramente il genio quindi risulta utile, vantaggioso.
Nel resto dei casi, oltre che inutile, è dannoso.
Dannoso per il benessere personale, dannoso per la conduzione della vita.
Perché un genio non potrà mai ignorare la propria genialità, non potrà mai cancellare ciò che vede e sa.
Non potrà mai avere una vita tranquilla, perché incapace di ignorare la ricerca di risposte alle proprie domande, perché incapace di spegnere il cervello.
La genialità, se non riconosciuta, non è una qualità, ma un difetto.

Che dite, ho scritto un mucchio di assurdità? Se sì, perché?
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Messaggioda Royalsapphire » 24/04/2016, 11:38



...dipende dal tipo di genialità. Una intelligenza emotiva, ad esempio, va bene fino a un certo punto.
Poiché la nostra mente è bravissima ad autoboicottarsi e a convincersi di quanto sia vero quello che vuole, più è geniale e in gamba e più è brava a incarcerarti dentro!
La via del proprio sentire, è invece maestra di verità, perché non tradisce e non confonde le tue emozioni. Questo è quel che ti auguro di seguire :hi:
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Re: La genialità

Messaggioda Closed » 24/04/2016, 12:41



Royalsapphire ha scritto:...dipende dal tipo di genialità. Una intelligenza emotiva, ad esempio, va bene fino a un certo punto.
Poiché la nostra mente è bravissima ad autoboicottarsi e a convincersi di quanto sia vero quello che vuole, più è geniale e in gamba e più è brava a incarcerarti dentro!
La via del proprio sentire, è invece maestra di verità, perché non tradisce e non confonde le tue emozioni. Questo è quel che ti auguro di seguire :hi:

E cos'è la via del proprio sentire? Com'è possibile sfuggire dalla propria mente?
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Messaggioda Mandala » 24/04/2016, 12:50



Royalsapphire ha scritto:...
Poiché la nostra mente è bravissima ad autoboicottarsi e a convincersi di quanto sia vero quello che vuole, più è geniale e in gamba e più è brava a incarcerarti dentro!


Questo è un concetto che, con altre parole, ha cercato di dirmi anche il mio psicologo, è un punto su cui rifletto molto ma, su me stessa, non riesco a venirne bene a capo.
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Messaggioda Premio Nobel » 24/04/2016, 14:44



Secondo me il genio è in sostanza qualcuno che riesce a fare cose che gli altri non riescono a fare, o conoscere....

Per questo il genio può soffrire per due motivi: o è incompreso, o è invidiato

Qualche volta, però, bisogna dire, che questa incomprensione o invidia è voluta dal genio stesso, proprio per sentirsi superiore rispetto al resto dell'umanità, che invece non può raggiungere le sue considerazioni

Il genio, però, di solito ha il suo valore nelle cose che fa, e non tanto nel paragone è riconoscimento altrui ( prendi ad esempio Einstein: questo grande scienziato, è ricordato perchè ha fatto cose, come ad esempio la teoria della relatività, e quindi ha realizzato qualcosa ... È proprio perchè ha fatto queste cose che ha ottenuto i suoi riconoscimenti, e non perchè intrinsecamente intelligente o geniale)

Tuttavia, mi ero imbattuto studiando per gli esami anche che le persone più colte ( non necessariamente più geniali), tendono ad essere meno felici, poichè riescono ad ignorare con minore facilità le difficoltà della vita ...
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Re: La genialità

Messaggioda Closed » 24/04/2016, 15:40



NobelPrize1992 ha scritto:Secondo me il genio è in sostanza qualcuno che riesce a fare cose che gli altri non riescono a fare, o conoscere....

Per questo il genio può soffrire per due motivi: o è incompreso, o è invidiato

Qualche volta, però, bisogna dire, che questa incomprensione o invidia è voluta dal genio stesso, proprio per sentirsi superiore rispetto al resto dell'umanità, che invece non può raggiungere le sue considerazioni

Il genio, però, di solito ha il suo valore nelle cose che fa, e non tanto nel paragone è riconoscimento altrui ( prendi ad esempio Einstein: questo grande scienziato, è ricordato perchè ha fatto cose, come ad esempio la teoria della relatività, e quindi ha realizzato qualcosa ... È proprio perchè ha fatto queste cose che ha ottenuto i suoi riconoscimenti, e non perchè intrinsecamente intelligente o geniale)

Tuttavia, mi ero imbattuto studiando per gli esami anche che le persone più colte ( non necessariamente più geniali), tendono ad essere meno felici, poichè riescono ad ignorare con minore facilità le difficoltà della vita ...

Un genio, per sua natura, tende a cercare di condividere la propria genialità con il resto del mondo.
Einstein, ha fatto qualcosa di tangibile, ed è stato riconosciuto, guadagnandone in benessere personale (non sembra vivesse male, o almeno credo).
Il mal di vivere nasce quando un genio, anche facendo qualcosa di tangibile, non viene riconosciuto.
Ne è emblematico l'esempio di Van Gogh, che rimase schiacciato dal peso della propria genialità incompresa (in vita vendette un solo quadro) a tal punto da cadere nella follia, e nel conseguente suicidio.
Il riconoscimento postumo, al genio, non serve a nulla.
Anche nell'adattamento, un genio soffre, perché incapace di ignorare la propria genialità.
Quindi, un genio non riconosciuto, vive male, in ogni caso.
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Messaggioda ncode » 24/04/2016, 17:19



La genialità richiede grandi responsabilità, un codice di condotta impeccabile e delle regole auto imposte. Nel contempo porta enormi benefici a chi la possiede ed è in grado di usarla, altrimenti diventa il tuo primo nemico.
viewtopic.php?f=42&t=14155
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Re: La genialità

Messaggioda Premio Nobel » 24/04/2016, 19:46



Fausto.Franco ha scritto:Un genio, per sua natura, tende a cercare di condividere la propria genialità con il resto del mondo.
Einstein, ha fatto qualcosa di tangibile, ed è stato riconosciuto, guadagnandone in benessere personale (non sembra vivesse male, o almeno credo).
Il mal di vivere nasce quando un genio, anche facendo qualcosa di tangibile, non viene riconosciuto.
Ne è emblematico l'esempio di Van Gogh, che rimase schiacciato dal peso della propria genialità incompresa (in vita vendette un solo quadro) a tal punto da cadere nella follia, e nel conseguente suicidio.
Il riconoscimento postumo, al genio, non serve a nulla.
Anche nell'adattamento, un genio soffre, perché incapace di ignorare la propria genialità.
Quindi, un genio non riconosciuto, vive male, in ogni caso.


non è proprio vero che per natura cerchi di condividere con gli altri le sue scoperte... ad esempio, pensa ai Pitagorici che quando erano stati confutati avevano cercato addirittura di uccidere colui che li aveva confutati ( per la storia della Radice di 2) ... può anche dispensare morte e distruzione [ pensa allo stesso Einstein che ha creato la bomba atomica, o a Goebbels] --- il genio non dovrebbe però vivere per il riconoscimento dato dagli altri, certo, fa sicuramente molto piacere essere riconosciuti tali... ma non dovrebbe diventare il senso della propria vita
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Messaggioda Closed » 24/04/2016, 20:24



ncode ha scritto:La genialità richiede grandi responsabilità, un codice di condotta impeccabile e delle regole auto imposte. Nel contempo porta enormi benefici a chi la possiede ed è in grado di usarla, altrimenti diventa il tuo primo nemico.
viewtopic.php?f=42&t=14155

Oddio, dipende da cosa si intende per codice di condotta.
Einstein, ad esempio, pare avesse una vita sessuale molto attiva...
Però, il genio incompreso, anche sapendo usare bene la propria genialità, non ottiene alcun vantaggio.
Questo perché, appunto, incompreso, e quindi, non riconosciuto (anche dal punto di vista economico).
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Ultima modifica di Closed il 24/04/2016, 20:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: La genialità

Messaggioda Closed » 24/04/2016, 20:35



NobelPrize1992 ha scritto:non è proprio vero che per natura cerchi di condividere con gli altri le sue scoperte... ad esempio, pensa ai Pitagorici che quando erano stati confutati avevano cercato addirittura di uccidere colui che li aveva confutati ( per la storia della Radice di 2) ... può anche dispensare morte e distruzione [ pensa allo stesso Einstein che ha creato la bomba atomica, o a Goebbels] --- il genio non dovrebbe però vivere per il riconoscimento dato dagli altri, certo, fa sicuramente molto piacere essere riconosciuti tali... ma non dovrebbe diventare il senso della propria vita

Ecco, il genio che aveva scoperto i numeri irrazionali (mi sembra Ippaso, non ricordo bene la vicenda), aveva condiviso la propria scoperta, anche se probabilmente ne immaginava le conseguenze. Questo perché la sua natura lo ha portato a condividere. I pitagorici lo condannarono proprio perché aveva condiviso, se avesse tenuto tutto per se, non sarebbe stato condannato.
Un po' come la storia di Galileo Galilei, che fu condannato per aver condiviso la sua geniale (e corretta) visione. Si salvò solo rinunciando alla propria integrità intellettuale (non lo biasimo), e non credo che quella scelta lo abbia felicitato molto.
No, un genio non dovrebbe condividere per ottenere il riconoscimento altrui, ma il mancato riconoscimento altrui è comunque fonte (diretta e non) di malessere.
Un musicista geniale, per stare bene, deve fare musica. Ma se la sua genialità non verrà compresa, egli venderà poco, sarà costretto ad abbandonare quella strada, o addirittura ad adattarsi.
Ma un vero genio, non vive bene nell'adattamento, perché incapace di reprimere i propri impulsi geniali, incapace di accettare tale "svendita" intellettuale.
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