Cosa è giusto, cosa è sbagliato ? Chi è giusto e chi è sbagliato ?
Sto bene con me stesso, ma male con gli altri.
Cambiare carattere per piacere agli altri o rimanere così per restare invisibile a tutti ?
marziano ha scritto:Sto bene con me stesso, nel senso che mi accetto per come sono.
Ma non avendo contatti con nessuno, ho problemi anche a dire un semplice "ciao".
Passo meno di due ore al giorno tra la gente, per il resto sempre in casa.
D'altronde anche i miei genitori fanno altrettanto. Il rapporto con mio padre, non esiste. Lo odio, lo evito e non parliamo, anzi mai parlato.
So che nella vita non si può vivere da soli, ma il mio modo di essere, non mi permette di essere socievole.
La cosa che mi da fastidio non è tanto la mancanza di una vita sociale, ma la mia incapacità di comunicare che ne deriva.
Sono così antipatico che basta guardarmi in faccia, per evitarmi.
Masquerade ha scritto:Aiutami a capire una cosa.
Dici di odiare tuo padre però replichi il suo modo di vivere: pochi rapporti sociali, se non inesistenti, niente dialogo? Non sarebbe il caso di rivedere questo tuo atteggiamento così simile a lui?
È un bene che ti accetti per quel che sei. Ma riconoscere ed accettare i propri limiti non significa solo crogiolarvisi. Significa anche essere pronti a superarli. Sei sicuro di aver accettato tutto di te? Anche la parte che ti rende simile a tuo padre?
marziano ha scritto:Masquerade ha scritto:Aiutami a capire una cosa.
Dici di odiare tuo padre però replichi il suo modo di vivere: pochi rapporti sociali, se non inesistenti, niente dialogo? Non sarebbe il caso di rivedere questo tuo atteggiamento così simile a lui?
È un bene che ti accetti per quel che sei. Ma riconoscere ed accettare i propri limiti non significa solo crogiolarvisi. Significa anche essere pronti a superarli. Sei sicuro di aver accettato tutto di te? Anche la parte che ti rende simile a tuo padre?
Forse è questo il problema.
Io non ho il controllo della mia vita, tutto dipende da mio padre e io non ho libertà di fare scelte, è lui che tiene il comando.
Io vengo sempre dopo di tutto. Sono come lui, perchè è questo che vuole, fare qualcosa diversamente equivale a litigio.
Devo andare via, sotto questo tetto funziona così. Andare via, serve una certa possibilità economica che non ho.
Ho visto il mondo sempre dall'interno della campana di vetro, all'esterno non so come funziona e non ne ho la più pallida idea se può piacermi o no.
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