Un Incubo

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Un Incubo

Messaggioda unbound » 13/12/2016, 20:32



Sono a casa. Ma non la mia.

Sulla cima di un grattacielo c'è un appartamento, che volge diretto sullo spiazzo nella cima della torre.
"Mamma, le mie mani". Si formano grosse e disomogenee lacerazioni, a partire dal polso.
"Domani devo andare da X" (medico di famiglia)
"è quello che succede a drogarsi" Dicono in coro M e F, madre e fratello.

Ma io non mi drogo. "bhe, nel caso ho sempre la possibilità di richiedere i danni, se son stato drogato".Sono calmo, fin troppo. Vedo che succede, ma non ne sono consapevole.
Le mani iniziano a prendere la forma di gusci vuoti... La carne non è più rossa, ma bianca pallida. Ora si vedono le ossa, che hanno l'aspetto delle posate di plastica che trovi nei fast food.

"M, F, sto perdendo le mani, chiamate un'ambulanza... non so che fare, che devo fare!? le mani, le mani..."
Vanno fuori dall'appartamento, sullo spiazzo in cima al grattacielo. Io seguo.

La visione è di uno sperduto ammasso di palazzi di cui non si vede la cima e il fondo. Uno di questi forma un muro sul lato destro.
A ridosso del "muro" c'è un lungo tavolo, che appare come un lungo rettangolo chiuso da tutti i lati di color nero corvino. 5-6 persone sedute su un unico lato di questo tavolo, a mò di giuria, discutono. Li vedo ma non li sento. Poco importa, devo pensare alle mie mani, ormai ridotte a dei gusci vuoti.

"cosa devo fare?" non che loro abbiano una risposta, ma il delirio provocato dalla paura toglie il raziocinio.
M e F dicono qualcosa che non ricordo, nulla che avesse a che fare con la situazione. Fanno acrobazie, aiutandosi col muro del palazzo di fianco.
"Che diavolo succede?" Ormai le ossa-posate avevano seguito la carne.

Ora mi ritrovo per strada. Da solo. Le ferite sulle mani si rimarginano, Ma le ossa e la carne sono un lontano ricordo. Non posso più muoverle, ma è rimasta intatta un minimo di sensibilità tattile.
Cammino su questa strada perfettamente illuminata, nonostante non vi sia una chiara fonte di luce. Il cielo è nero, come sul grattacielo.

Vedo dei pezzi di carne sulla strada. "sono miei". Li raccolgo, utilizzando come pinza quegli involucri vuoti che sono ormai le mie mani, facendo pressione con gli avanbracci in caso di necessità. Forse nella vaga speranza che in un secondo momento avrei potuto rimettere la carne al suo posto.

Un abitante dei palazzi circostanti mentre lava dei panni, fa cadere dell'acqua insaponata direttamente sulla carne che ho raccolto.
Perdo la testa. "come faccio ora... è infettata, sporca. Non posso più reinserirla" urla. Con gli avanbracci tento di strizzarla, ma più lo faccio più la carne scappa infettandosi ancora di più. Urla, disperazione, consapevolezza della perdita delle mani. C'erano ma erano inutilizzabili, vuote.

Tra le urla, mi sveglio
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unbound
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Un Incubo

Messaggioda LiliMarleen » 05/03/2017, 4:24



Complimenti per il tuo modo di esporre oltre al sogno in se' che e' interessante. Mi hai creato delle suggestioni, smosso pensieri intimi, portato nei ricordi di sogni lontani, pur slegati dal tuo.
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LiliMarleen
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