Ultimamente ho avuto dei periodi più nitidi a livello di pensiero rispetto all'anno scorso.
Proprio per questo motivo mi sono trovato a pensare ad una annosa questione, per me: il sesso femminile.
I rapporti con l'altro sesso, quei pochi, sono sempre stati maldestri, o da parte mia o dalla sponda opposta.
Il cambiamento del mio modo di pensare è stato breve e repentino: da pochi mesi ho assunto una estrema risolutezza a riguardo, però tutt'altro che pacata.
L'odio che provo è qualcosa di viscerale, talmente intenso e profondo che definirlo bieco è un eufemismo.
Il punto è che sono dubbioso: sono a metà fra la voglia di sistemare la questione e tornare a pensare ad un'ipotetica donna qualunque senza cattiveria e la convinzione che in fondo "va bene così, si vive bene anche senza di loro. Anzi."
E quest'ultima è una convinzione che si riversa un po' ovunque, in qualsiasi ambito.
Alla luce di moltissimi altri problemi che ho oltre a questo, trovo difficile arrivare ad un compromesso.
In tutta onestà, l'unica cosa che fa leva in quella voglia di ricucire lo strappo è fondamentalmente il mio essere maschio e quindi, provare interesse di fondo, seppur molto smorzato dagli eventi (non intendo trombamicizie ed affini ad esse).
So che dovrò decidere non molto tardi dove collocare il mio pensiero, senza quell'alone di incertezza caratteristico.
Giusto o sbagliato che sia.