chiedo scusa a tutti voi, spero possiate perdonarmi

[papito79]

ciao, come da titolo vorrei che mi perdonasse per ciò che sto per scrivere e chiedo scusa fin d'ora a coloro i quali potrebbero rimanere scandalizzati, offesi per il contenuto ma è un periodo talmente difficile che sento almeno il bisogno di sfogare ciò che mi sta distruggendo essendo questo un argomento di cui non posso parlare con nessuno. Ma andiamo con ordine: voglio chiedere scusa perché tutti i post a firma elviajero sono di mia invenzione; non so perché l'ho fatto, forse cercavo risposte ai miei molteplici dubbi provocando magari delle reazioni, forse perché volevo mettere attenzione alle mie problematiche...non so, so che l' ho fatto e mi rendo conto che è stata una cavolata. Scusatemi!!
Passiamo al "contenuto" :dal post (sempre a firma elviajero) sulla "possibile amicizia tra prete e laico" prendo spunto per confermare che l'amicizia con questo prelato continua-sia per i pranzi sia per la piscina-anche se per me in modo sempre più confuso; premesso che, come sopra scritto, non è un momento facile per me perché vivo una situazione famigliare un po complicata dovuta alla malattia dei miei e tutto ciò che ne consegue e lavoro perché ora le responsabilità gravano sulle mie spalle, gli unici momenti di relax che posso concedermi sono la piscina che 2 volte su 3 faccio con questo don. Procede confusamente questa amicizia perché io non riesco a capire cosa voglia lui da me! Vi spiego: io voglio molto bene a lui, mi sono affezionato molto, gliel'ho detto, dimostrato...ma lui sembra essere indifferente e superficiale e continua come se niente fosse. Ho provato a distaccarmi- perché 1) non voglio che abbia problemi a causa mia, 2) avendo passato la metà dei miei 40 anni a prendere delusioni volevo evitare di rimanerci male ancora- ma mi ha sempre cercato. Due volte abbiamo provato ad affrontare la situazione e due volte abbiamo discusso con lui che fermamente dice che problemi non ci sono e che non devo cercare fantasmi dove non ci sono: la settimana dopo come se niente fosse accaduto. Ogni volta che facciamo la piscina all'ora di pranzo poi scatta in automatico l'invito a mangiare a casa insieme, per la cena invece cito testuale parole sue "mi sono reso conto che non faccio il tuo bene a stare sempre qui": a cena no e pranzo si??
ma la colpa è mia perché credo che chiunque al posto mio avrebbe già mandato a quel paese, ma ora pure io non so che fare: invitarmi a casa non è poco, quindi non posso rimproverarlo di nulla; poi è l'unica persona che vedo fuori dal contesto lavorativo-famigliare e se tronco, rimango solo e sapete quanto è dura per un uomo rimanere solo....Vorrei potesse scattare quel feeling, quel "qualcosa" che manca...quel sentirti dire ti voglio bene(io gliel'ho detto...) quel sentirti apprezzato con sincerità....non credo di essere innamorato, ma fortemente attratto si e non so se la stessa cosa può valere per lui, in fondo non mi ha respinto e non ha mai lasciato stare quando avrebbe potuto. Ha aumentato gli inviti a pranzo settimanali, da 1 a 2/3, si mette a rischio perché a casa qualcuno potrebbe "sparlare", però se gli proponi di condividere un viaggio non risponde...e io mi sento inquieto: se vuole un'amicizia affettiva, cosa gli manca? fiducia? dopo 3 anni che ci conosciamo?? se no cosa vuole?? Io posso dire che solo Dio sa il bene che gli voglio ma ho paura anche di rimanerci male dopo aver dato tanto...se fosse solo chiaro e sincero....
VA beh, mi sono dilungato troppo... chiedo di perdonarmi se vi ho offeso, scusa se ho deluso.....Un abbraccio a tutti....

[Naìv]

Si sbaglia nella vita. Io ho sbagliato tanto. L'importante è avere persone al proprio fianco con le quali poter ricominciare amico . buona serata non mollare mai.

[Riccardina]

E chi è sto elvajero?

[Royalsapphire]

Ciao Papito,
non ti preoccupare, è tutto ok
Piuttosto, sono preoccupata per te... avere genitori che stanno male e un amico che non ti fa sentire amato è... triste.
Inoltre, da come scrivi, sento come se ti portassi il peso del mondo addosso. Perché hai questo enorme senso di colpa nei confronti di tutto?
Come sono state la tua infanzia e la tua adolescenza?
Per quanto riguarda il tuo amico, non temere, prova a confidarti con lui su questi dubbi che hai dentro. Apriti con lui come ti sei aperto con noi, e vedrai che se ti vuole bene non lo perderai. Non si allontanerà mai da te, anche vedendoti debole o insicuro.
Ad esempio potresti chiedere a lui perché non si fa problemi per invitarti a pranzo e se li fa per la cena? Perché dice che non farebbe il tuo bene se passaste più tempo insieme?
Il consiglio che ti posso dare è di cercare sempre di avere un dialogo. E' il modo più diretto che hai per aprirti agli altri, che siano amici e non. E' anche un modo con cui puoi farti conoscere per quello che sei. E un modo per non sentirti solo. E a proposito, non ti preoccupare, non sei da solo. Noi siamo qui con te

[papito79]

ciao e grazie a tutti voi che avete dedicato un po del vostro tempo a leggere la mia storia. cerco di rispondere

per Naiv: purtroppo io NON ho amici con i quali poter ricominciare, vorrei averli ma quando penso di averli trovati ci prendo sempre la fregatura
per Riccardina: elviajero era un nick che sempre io avevo utilizzato
per Royalsapphire: da giovane sono sempre stato il "bravo ragazzo" , nessuna cavolata, mai fumato, ubriacato ecc ecc , sono sempre stato (come scrissi già in un post di risposta) il ciccione a cui tutti vogliono bene ma che poi nessuno si fila e questa cosa in fase adolescenziale-adulta pesava sempre di più perché cominciavo a sentire il peso della solitudine ma che ero già in grado di saper mascherare. Tuttavia avevo un amico-quasi un fratello- che però con la sua famiglia mi ha trattato come una pezza da piedi. Forse questo mi ha fortemente condizionato, formato un carattere duro. Il senso di colpa ce l'ho perché continuo a sbagliare allo stesso modo: cercare affetti(non dico relazioni perché non ne sarei capace e la paura fa si che la voglia sia pari a 0) nelle persone sbagliate. Anche in questo caso mi sono rifugiato in una persona sbagliata, non tanto per la persona quanto per il ruolo che ricopre, un ruolo importante; ci siamo conosciuti in piscina, quindi posso azzardare che sia scattata una attrazione reciproca?? e sai come ci si sente quando si è apprezzati anche solo fisicamente per chi come non lo è mai stato?? IN PARADISO!! ma la paura di rimanerci male, e soprattutto di far male mi hanno sempre bloccato...ma la cosa è proseguita con gli inviti a cena e pranzo poi VOLUTI DA LUI e mi sono lasciato andare....Hai ragione che il dialogo è sempre la soluzione migliore, ma lui- E NON SO PERCHE'- di alcuni argomenti non vuole parlare; o meglio, io lo so, ma lui non vuole ammettere: a pranzo siamo soli, a cena saremmo insieme agli altri sacerdoti che vivono con lui e questo potrebbe dare adito a sospetti...ma io mi domando: perché se è rischioso farmi andare spesso a casa sua- e lo comprendo- perché lo fa? chi lo obbliga? Io ho pensato pure che abbia paura- e pure qui lo comprendo- ma perché allora non si stacca, non lascia perdere? perché quando gli ho detto apertamente che gli voglio bene non ha detto niente?? quando all'inizio ho detto che preferisco togliermi di mezzo piuttosto che sapere che corre dei problemi a causa mia, lui ha detto di no... però quando abbiamo provato un "dialogo" è finita in discussione e mi sono sentito dire(cito testuale): "se fossi un laico preferirei andare a mangiare la pizza con una ragazza piuttosto che stare coi preti!" ma la settimana dopo come se niente fosse successo, anzi da li si è fatto di più(aggiunta di pranzi..). ti dico pure questo: è capitato un paio di volte che doveva andare a fare dei convegni, solo che invece di farsi accompagnare da qualcuno della casa(cosa che reputo abbastanza normale) ha chiesto a me di farlo....Insomma capisci? è come se non potesse rinunciare a me, ma poi se io provo ad avvicinarmi(non fisicamente)c'è qualcosa che lo blocca! ma la colpa è mia perchè forse sono ricaduto in una delusione e perché chiunque al posto mio avrebbe già mandato a quel paese.....Sapesse come è brutta la solitudine per un uomo...

[elle8n]

Ciao, prima di tutto non devi preoccuparti per i primi messaggi
Comunque la solitudine non è brutta solo per uomo: è brutta per tutti.
Sai, tu ti addossi tutta la colpa di questa situazione ma non hai pensato che magari non sia affatto colpa tua? Anche io mi sono trovata in una situazione simile, mi sono avvicinata (spiritualmente e come persona ma ovviamente solo come amica) ad un giovane Camilliano (che purtroppo ora non c'è più, il Signore l'ha chiamato a sé), quando l'ho conosciuto avevo 16 anni e lui 18, stava ancora finendo gli studi; era un bel ragazzo e nonostante il frequentare una ragazza potesse creare sospetti non si è mai preoccupato di questo, anzi tutti gli altri Camilliani mi hanno accolta con calore. Siamo diventati amici e lui è stato per me una guida. All'inizio anche io mi preoccupavo di metterlo nei guai ma non ho ai incontrato una persona più devota e pura di lui e gli altri lo sapevano. Siamo stati molto vicini fino alla sua morte a soli 21 anni ma ancora amo tornare nei luoghi dove studiava e ci incontravamo. Lui stesso mi disse che i preti, gli uomini e donne di chiesa a volte tendono ad aver paura delle relazioni (intese come amicizie al di fuori del mondo religioso) e che lui non aveva intenzione di perdersi nessun rapporto (anche perchè i Camilliani sono i Ministri degli Infermi e sempre a contatto con chi sta male, è così che l'ho conosciuto, non stavo e non sto ancora bene).
Se ci tieni davvero a lui non lasciare andare questo rapporto, non essere insistente e goditi i momenti con lui; mi sembra di capire che tu provi qualcosa in più della semplice amicizia ma è fondamentale che rispetti i suoi sentimenti e comunque ti consiglierei di chiedergli perchè pensa che lo stare troppo con lui potrebbe nuocerti. Sii aperto con lui, se non riesci a parlargli prova a scrivergli.
Spero davvero che le cose si risolvano, un abbraccio.
Elena.

[papito79]

cara Elena, grazie anche a te per aver risposto! Mi spiace molto per il tuo amico e ti auguro di trovare quella serenità che ti manca. Dunque, ti rispondo: sono abbastanza lucido mentalmente per affermare con certezza che non mi devo ne fidanzare ne tantomeno sposare questo amico prete. Ci mancherebbe! Però credo di aver instaurato con lui un rapporto che vada oltre alla semplice amicizia(non è amore, diciamo una amicizia affettiva) basato sempre- E QUESTO LO GIURO SULLE COSE A ME PIU' CARE- sulla lealtà, onestà, sincerità, sul rispetto del suo ruolo, della sua persona, sulla non invadenza, non insistenza, disposto persino a mettermi da parte pur di evitargli problemi...e solo perché gli voglio bene!! ma ciò che mi rende inquieto sono suoi certi atteggiamenti, diciamo un po' contradditori, che tengono viva in me la paura di rimanerci male; ho provato sia a parlarci che a scrivergli, ma lui il più delle volte risponde con indifferenza(anzi, quando abbiamo parlato è finita in discussione, poi la settimana dopo come se niente fosse), fa delle cose che non hanno senso, almeno per me: dice che non fa il mio bene a farmi stare li il sabato a cena e che se lui fosse laico preferirebbe mangiare una pizza con una ragazza piuttosto che stare coi preti( e ci può stare, lo comprendo! ) poi però mi invita 2/3 volte a pranzo...Domanda: non potrei anche pranzarci con una ragazza?? e perché allora continuare ad invitarmi a pranzo? Poi: per andare ad un convegno di 4 gg sempre a roma (con tutto che ha la macchina) chiede a me di accompagnarlo, quando potrebbe farlo una qualsiasi altra persona che vive con lui...Domanda: perché?? e cosi altre situazioni che non sto qui a menzionare. Certo che ci tengo a lui, sapessi come sto bene quando siamo a pranzo ma vorrei fosse chiaro e sincero con me, che mi dicesse come stanno le cose; è colpa mia perché non riesco a capirlo, forse avrei dovuto lasciarlo stare tempo fa non lasciandomi coinvolgere troppo....Anche io spero che tutto si possa risolvere, ma ho paura di rimanerci male.

[Riccardina]

il Signore l'ha chiamato a sé

Bel signore che è.

[papito79]

Ciao Elena, ti ringrazio per l'interesse che hai mostrato; volevo chiederti una cosa: quando dici che la colpa potrebbe non essere mia a cosa ti riferisci? A responsabilità sue? Se si, quali(secondo te)?