L'amore non è una cura

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

L'amore non è una cura

Messaggioda Georgiana Spencer » 28/05/2017, 12:26



L'aria è diventata finalmente calda.
Il giardino si è riempito di fiori ed anch'io sboccio.
Sto sbocciando mandando a quel paese una persona che non mi merita.
Sto sbocciando cercando di eliminare le persone negative che mi si mettono sulla strada.
Ho cercato di aiutare, di stare vicina, di fare di tutto per una persona.
Ma alla fine ricevo giudizi negativi e quasi un'accusa "non mi hai saputo sbloccare".
Ma l'amore non guarisce i mali dell'anima, l'amore può solo stare vicino al cuore.
Chi non capisce questo, chifugge da se stesso non capirà mai che la soluzione non è in una persona che ti ama ma in uno specialista.
Perciò io non mi sento in colpa per aver vissuto 3 anni sperando che il mio aiuto potesse portare qualcosa di positivo in questa persona.
Se non è successo quello che lui credeva che succedesse non è una mia responsabilità.
Gli avevo detto che coi suoi problemi così gravi avrebbe dovuto seguire la terapia prescritta dal suo psichiatra.
Questa cosa non l'ha mai fatta ma ha sempre detto che i dottori non servono a nulla.
Ho scritto in America, a degli specialisti, per vedere se poteva avere una cura con erbe del tutto naturali, e mi hanno risposto, e gli ho tradotto e detto tutto. Ma lui alcune cose le ha prese e altre no, la maggior parte di quelle che gli farebbero bene.
Se ne esco persino con delle minacce " fai attenzione perchè io non sparisco nel nulla" e questo è il ringraziamento per avergli fatto del bene per tutti questi anni, averlo supportato, amato, consolato, difeso, aiutato, incoraggiato.....
E' una settimana che ho allergia asmatica e non riesco a respirare, e non sono potuta andare da lui e lui ha pensato che non desiderassi più vederlo. Mi telefona ogni giorno, cerco sempre di rispondere, anche quando sono a lavoro, ma lui chiama 4-5-6 volte al giorno. Io so che alcune volte guida e vuole fare alcune cose brutte, così cerco di distoglierlo da quei pensieri.
Ho cercato di esserci sempre, come amica almeno, se non più come fidanzata. Ma è stato tutto inutile.
Lui è diventato forse ancora più negativo di prima perchè si era fissato che io fossi quella che gli avrebbe fatto il miracolo.
Il miracolo dell'amore esiste solo nei film. Nella vita reale si affronta il dolore andando da uno specialista.
Mi accusa persino di non aver fatto in modo di creare quella situazione che lo potesse sbloccare dai suoi pensieri negativi.
Ma che situazione? Io non faccio setting a letto, o a casa, o da nessuno. Non sono una specialista di disturbi mentali.
Possibile che debba sempre essere fraintesa?
Mi accusa: "tu non mi ami abbastanza e ora vuoi liberarti di me. Sono dimagrito ma mi sono iscritto in palestra così divento più attraente per te". Io gli ho sempre detto che a me piaceva così com'era, che lo amavo così magro e strano.
Ma non è bastato.
Ora non mi risponde, ho anche paura che provi a fare qualche gesto eccessivo, ma io non posso andare da lui, non ce la faccio più a reggere la vita di un'altra persona problematica. Questa è l'ultima volta. Non ho intenzione più di addossarmi i problemi di nessuno.
Ho dato tutto l'amore possibile ma se uno ha problemi gravi deve scegliere di affrontarli e basta e non sperare che la fidanzata gli faccia il miracolo. Io lavoro coi bambini e non cogli adulti. Non ho le competenze e ho sempre indirizzato lui e anche altri verso persone specializzate, che si possono trovare in ogni città già solo consultando le pagine blu.
Ma se uno vuole continuare a rimanere malato, a star male, a incolpare sempre l'altra persona per tutti i guai che ha allora che rimanga da solo. Io non alzerò più un solo dito per lui.
La prossima settimana me ne voglio andare in vacanza e voglio dimenticare tutto e non voglio più conoscere nessuno.
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Messaggioda spaceman » 28/05/2017, 12:39



Purtroppo i malati psichiatrici (come sono stato io) non riconoscono qual è il loro bene e attaccano pure le persone che gli sono vicine... I miei genitori, poverini, hanno dovuto sopportare le mie paturnie perché erano obbligati a farlo, ma i miei amici hanno preso e se ne sono andati. E li capisco, la vita è molto breve e ognuno di noi vuole godersela. Tu sei semplicemente la sua fidanzata, una condizione da cui si può uscire quando si vuole, per cui ti dico che hai fatto bene e sei stata fin troppo paziente.
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L'amore non è una cura

Messaggioda Baraddur » 28/05/2017, 13:01



E figuriamoci quant'è una cura la sua assenza... quella è proprio veleno.

Rimando a questo post: viewtopic.php?f=37&t=16803&p=195313#p195352

Mezze verità e sotterfugi della logica.
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L'amore non è una cura

Messaggioda Masquerade » 29/05/2017, 9:21



Mi ha colpito il titolo. L'amore non è una cura.
Non sono d'accordo.
L'amore è una cura, ma come è indispensabile scegliere di guarire e non aspettare che qualcuno ci guarisca, è l'amore verso se stessi che può apportare guarigione.
L'amore degli altri è sì utile, ma offre una sorta di fonte di energia da cui trarre forza, non guarigione.
Da come descrivi i suoi comportamenti, lui è dipendente da questa fonte per continuare ad andare avanti esattamente così come sta e come stava quando vi siete conosciuti.
Lui non si ama abbastanza per poter guarire. L'amore per se stesso lo porterebbe a scegliere uno specialista valido in grado di aiutarlo.
E tu, se non vuoi essere scambiata per quello specialista, cerca di non comportarti da crocerossina, perché è quello che lui vuole.
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Messaggioda Georgiana Spencer » 29/05/2017, 10:34



E tu, se non vuoi essere scambiata per quello specialista, cerca di non comportarti da crocerossina, perché è quello che lui vuole.


Faccio una professione molto altruistica, che non sto qui a descrivere, quindi di solito è nel mio ruolo il fare la "crocerossina" ma prendersi cura delle persone non è una cosa negativa. Dovrei sentirmi in colpa per essergli stata accanto e averlo aiutato quando potevo ( e non intendo in senso psicologico)? Quindi la responsabilità è mia che ho un cuore, una sensibilità e sei sentimenti. Avrei dovuto dirgli di andare a impiccarsi e chissenefrega come fanno tutti gli altri nella sua vita?
Oppure dovrei fare un test psicologico a tutti quelli che conosco e capire se si amano, se sono disturbati o no, magari faccio anche il Rorschach?
Io quando conosco qualcuno non vado prevenuta. Inoltre lui lo avevo conosciuto nell'ambito di una collaborazione professionale. Non era mia intenzione nè un rapporto amichevole nè di altro tipo. E' successo ed è andata così. Ma nella mia professione io sono solita aiutare gli altri e quindi mi viene naturale.
Lui ha tergiversato, perchè io gli ho sempre detto e l'ho sempre indirizzato verso la terapia, i dottori, i farmaci. Ma lui non ha mai preso questa decisione e continua a dire che dev'essere lui a scegliere. Quindi io che faccio, lo abbandono come hanno fatto tutti? Anzi magari gli compro anche la corda per impiccarsi?
No, non capisco, una fa del bene e si prende anche la colpa di aver fatto del bene.
Ho cercato di tenere le distanza anche per un bel pò di tempo, perchè lui era fidanzato, e non sono stata io a dirgli di lasciare la ragazza. Non sono stata io a fargli nascere il desiderio per me, io non faccio niente con uno scopo di questo tipo. Mi sono trovata in mezzo senza volerlo, perchè dovevo portare avanti un progetto con lui. Non ho mai pensato che la nostra collaborazione avesse quel tipo di risvolti.
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Messaggioda ilfalsosnake » 29/05/2017, 12:11



E' una situazione più delicata di quanto possa sembrare.
@Georgiana Spencer: Non ti conosco e ovviamente non starò a giudicare, però non trovo sensato dal mio punto di vista abbandonare dopo averlo aiutato per tutto quel tempo, i fraintendimenti andrebbero chiariti in modo da non fargli pensare a questioni che non esistono. Io ho vissuto un'esperienza del genere, ma stavo dall'altra parte e so cosa si prova. Tra l'altro anche io preferisco non usare farmaci e non ho una buona concezione di queste terapie.
Il problema è che da quanto dici si è generata una situazione che non volevi, però mi chiedo, se ci tieni a lui, potresti essere presente semplicemente come persona e aiutarlo come farebbe un'amica. Chiaramente se lui ha altri obiettivi e non vuole venirti incontro, è un'altra cosa, ma si potrebbe provare no?

Dimenticavo, per me l'amore PUO' essere una cura.
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Messaggioda Masquerade » 29/05/2017, 12:41



Georgiana Spencer ha scritto:
E tu, se non vuoi essere scambiata per quello specialista, cerca di non comportarti da crocerossina, perché è quello che lui vuole.


Faccio una professione molto altruistica, che non sto qui a descrivere, quindi di solito è nel mio ruolo il fare la "crocerossina" ma prendersi cura delle persone non è una cosa negativa. Dovrei sentirmi in colpa per essergli stata accanto e averlo aiutato quando potevo ( e non intendo in senso psicologico)? Quindi la responsabilità è mia che ho un cuore, una sensibilità e sei sentimenti. Avrei dovuto dirgli di andare a impiccarsi e chissenefrega come fanno tutti gli altri nella sua vita?
Oppure dovrei fare un test psicologico a tutti quelli che conosco e capire se si amano, se sono disturbati o no, magari faccio anche il Rorschach?
Io quando conosco qualcuno non vado prevenuta. Inoltre lui lo avevo conosciuto nell'ambito di una collaborazione professionale. Non era mia intenzione nè un rapporto amichevole nè di altro tipo. E' successo ed è andata così. Ma nella mia professione io sono solita aiutare gli altri e quindi mi viene naturale.
Lui ha tergiversato, perchè io gli ho sempre detto e l'ho sempre indirizzato verso la terapia, i dottori, i farmaci. Ma lui non ha mai preso questa decisione e continua a dire che dev'essere lui a scegliere. Quindi io che faccio, lo abbandono come hanno fatto tutti? Anzi magari gli compro anche la corda per impiccarsi?
No, non capisco, una fa del bene e si prende anche la colpa di aver fatto del bene.
Ho cercato di tenere le distanza anche per un bel pò di tempo, perchè lui era fidanzato, e non sono stata io a dirgli di lasciare la ragazza. Non sono stata io a fargli nascere il desiderio per me, io non faccio niente con uno scopo di questo tipo. Mi sono trovata in mezzo senza volerlo, perchè dovevo portare avanti un progetto con lui. Non ho mai pensato che la nostra collaborazione avesse quel tipo di risvolti.


Ti stai giustificando troppo. Perché?
Fare un lavoro altruistico è bello. Essere altruisti è bello. Ma tutte le cose belle hanno anche il risvolto della medaglia e devi prenderne atto. Uno di questi risvolti è attirare persone che possano approfittare del tuo altruismo.
Una parte di responsabilità tua c'è. Ma è solo una parte.
E spero che con il tempo, visto il bel lavoro che fai, impari anche a capire chi si ama oppure no. Perché è importante saperlo fare. Soprattutto se vuoi veramente aiutare gli altri, altruisticamente.
Se continua a tergiversare c'è poco che puoi fare per aiutarlo. Non vuole un vero aiuto. Vuole qualcuno che faccia le cose per lui.
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L'amore non è una cura

Messaggioda Anuar » 30/05/2017, 10:39



Te lo dissi anche l'altra volta, se una persona non sa d'aver bisogno d'aiuto, e crede di farcela da sola o con l'aiuto dei cari, non la smuovi, non perché sia testarda, semplicemente perché non ne sente il bisogno, non capisce dove sia il problema.

Perdonami se giro la pagina su di me, ma è solo un esempio, io sono sempre stato una persona problematica, avendo problemi a capire il mondo, e a rapportarmi alle regole di naturale convivenza con la società, ho passato la vita a mettere in dubbio i discorsi degli altri, a chiedere il perché delle cose che tutti gli altri reputano normali, o addirittura giornaliere.
Ora, sono ventiseienne, e capisco meglio il mondo, ma tutt'oggi fatico a capire il significato di molte cose, sai quante persone in 26 anni mi hanno fatto notare che ero strano? Quante maestre, professoresse, tutori, genitori adottivi, mi hanno portato da uno psicologo?

Alla fine ho capito che ero strano con una cazzata, ho visto un video, e mostrava come le persone normali pensano, come agiscono e allora ho capito, non è il mondo ad essere strano, sono io ad esserlo.
Ed ho iniziato la lotta con mio padre per avere uno psicologo, e capire le cause della mia profonda apatia.
Ma ci ho messo 26 anni.

Quello che voglio dire è non crucciarti, non è colpa tua, tu non c'entri, anzi, puoi fare questo o anche di più, ma solo dio sa qual'è la cosa che lo sblocca e gli fa capire dove sbaglia, ed anche se tu passassi 26 anni a spiegarglielo, lui non capirebbe, è fuori dai suoi schemi mentali, fuori dal suo barattolo, non ci può arrivare a parole.
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Citazione: Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.
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Messaggioda Jul » 30/05/2017, 13:45



L'amore non è una cura
Direi più che quello che noi pensiamo sia amore, ovvero l'attaccamento, non è una cura.
Questo è un pensiero tratto dalla filosofia buddista, molto vero, molto difficile per l'occidente.
Spero di mettere in pratica questa filosofia in questo momento di sconforto.
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