Il timore di un rifiuto

Generalmente, quando mi piace una ragazza e vorrei cercare di "provarci" ho sempre una grande paura di essere rifiutato o di fare delle figuracce.
In realtà mi rendo conto che è un timore del tutto irrazionale, in quanto quelle volte in cui ricevetti un "no" tutto sommato fu espresso sempre in maniera molto tranquilla e serena, mentre allo stesso tempo, ci sono state più volte in cui effettivamente non ricevetti, o non avrei di fatto ricevuto alcun "no".
Ci sarebbe ad oggi una ragazza che mi interessa e a cui vorrei cercare di chiederle di vederci, bene o male un idea di cosa chiederle ce l'avrei anche, una scusa per parlarci, però tanto so già che al momento del dunque, cioè quello di doverci parlare, mi farò delle paranoie.
E' uno sfogo il mio, non a caso scrissi in questa sezione, del fatto che in alcuni casi mi faccio vincere dalla timidezza e dal timore in maniera abbastanza disarmante e non tanto una richiesta di aiuto o una domanda. Spero che quando la incontro io riesca a trovare quella tranquillità per rendermi conto che in fondo non sto facendo niente di trascendentale o criminoso, ma semplicemente una cosa normalissima.
In realtà mi rendo conto che è un timore del tutto irrazionale, in quanto quelle volte in cui ricevetti un "no" tutto sommato fu espresso sempre in maniera molto tranquilla e serena, mentre allo stesso tempo, ci sono state più volte in cui effettivamente non ricevetti, o non avrei di fatto ricevuto alcun "no".
Ci sarebbe ad oggi una ragazza che mi interessa e a cui vorrei cercare di chiederle di vederci, bene o male un idea di cosa chiederle ce l'avrei anche, una scusa per parlarci, però tanto so già che al momento del dunque, cioè quello di doverci parlare, mi farò delle paranoie.
E' uno sfogo il mio, non a caso scrissi in questa sezione, del fatto che in alcuni casi mi faccio vincere dalla timidezza e dal timore in maniera abbastanza disarmante e non tanto una richiesta di aiuto o una domanda. Spero che quando la incontro io riesca a trovare quella tranquillità per rendermi conto che in fondo non sto facendo niente di trascendentale o criminoso, ma semplicemente una cosa normalissima.