affrontare persone che non la pensano come te

Buongiorno a tutti
è già un po' che non scrivo
innanzitutto vorrei scusarmi se l'argomento potrà sembrare banale e quasi irrispettoso rispetto a tematiche ben più gravi, affrontate in questo forum, e delle quali ho molto rispetto, ma ad una attenta lettura sono sicuro che i più sapranno ricavarne interessanti spunti di discussione e capiranno che tanto banale forse non è. è la classica "questione di principio"
oggi, in università, mi è successa una cosa che mi ha fatto riflettere molto e mi ha anche fatto stare un po' male.
nel corridoio c'era una cimice, e io stavo "giocherellando" con la cimice in compagnia di alcuni amici (si, ok, è vero, stavo "cazzeggiando" prima di entrare in aula, lo ammetto
) , dopodichè l'avrei portata fuori e lasciata andare. io per principio non le uccido, prima di tutto perchè se vengono schiacciate poi fanno puzza, e poi perchè non credo sia "giusto" uccidere un animale solo perchè è entrato per sbaglio all'interno di un edificio. è sufficiente "indirizzarlo" verso l'esterno.
Ad un certo punto, dalla porta di un ufficio esce una signora tutta impettita con l'intenzione di uccidere la cimice (di cui aveva sentito parlare , poichè la porta era aperta) e mi chiede: "ma voi per caso non sarete mica animalisti??" (con un tono tra il provocatorio e l'ironico). Io sinceramente mi sono sentito di rispondere coerentemente con le mie idee e ho risposto con un secco "Si, io sono animalista, preferisco non schiacciarle". Probabilmente la mia risposta secca e decisa ha fatto innervosire questa persona, che quindi non ha più osato schiacciare la cimice, e se n'è tornata nel suo ufficio bofonchiando qualcosa, che non ho capito bene, tipo " ma adesso non si possono più uccidere nemmeno le cimici?" o qualcosa del genere. Ad un certo punto, pensavo che la storia fosse finita lì, invece dallo stesso ufficio esce un signore che, provocatoriamente, viene verso di noi e davanti a noi prende la cimice e la schiaccia, davanti a tutti, dicendo "Opss, non l'ho vista". Era palesemente una provocazione contro di noi, contro di me, è uscito apposta dall'ufficio perchè aveva sentito la mia frase. io sinceramente non ho detto niente, ma mi sono sentito attaccato sul piano personale. ed eravamo tutti imbarazzati.
ora, premetto che io a queste cose di solito non do importanza, ma adesso continuo a pensare a questa cosa, non riesco a togliermela dalla testa, non riesco a capire chi ha sbagliato, se io o lui,
in ogni caso ci sono rimasto molto male, perchè io sono molto sensibile e quindi do importanza a queste cose più di quanto non facciano gli altri.
dove ho sbagliato??
voi cosa avreste fatto???




è già un po' che non scrivo



innanzitutto vorrei scusarmi se l'argomento potrà sembrare banale e quasi irrispettoso rispetto a tematiche ben più gravi, affrontate in questo forum, e delle quali ho molto rispetto, ma ad una attenta lettura sono sicuro che i più sapranno ricavarne interessanti spunti di discussione e capiranno che tanto banale forse non è. è la classica "questione di principio"


oggi, in università, mi è successa una cosa che mi ha fatto riflettere molto e mi ha anche fatto stare un po' male.
nel corridoio c'era una cimice, e io stavo "giocherellando" con la cimice in compagnia di alcuni amici (si, ok, è vero, stavo "cazzeggiando" prima di entrare in aula, lo ammetto



Ad un certo punto, dalla porta di un ufficio esce una signora tutta impettita con l'intenzione di uccidere la cimice (di cui aveva sentito parlare , poichè la porta era aperta) e mi chiede: "ma voi per caso non sarete mica animalisti??" (con un tono tra il provocatorio e l'ironico). Io sinceramente mi sono sentito di rispondere coerentemente con le mie idee e ho risposto con un secco "Si, io sono animalista, preferisco non schiacciarle". Probabilmente la mia risposta secca e decisa ha fatto innervosire questa persona, che quindi non ha più osato schiacciare la cimice, e se n'è tornata nel suo ufficio bofonchiando qualcosa, che non ho capito bene, tipo " ma adesso non si possono più uccidere nemmeno le cimici?" o qualcosa del genere. Ad un certo punto, pensavo che la storia fosse finita lì, invece dallo stesso ufficio esce un signore che, provocatoriamente, viene verso di noi e davanti a noi prende la cimice e la schiaccia, davanti a tutti, dicendo "Opss, non l'ho vista". Era palesemente una provocazione contro di noi, contro di me, è uscito apposta dall'ufficio perchè aveva sentito la mia frase. io sinceramente non ho detto niente, ma mi sono sentito attaccato sul piano personale. ed eravamo tutti imbarazzati.
ora, premetto che io a queste cose di solito non do importanza, ma adesso continuo a pensare a questa cosa, non riesco a togliermela dalla testa, non riesco a capire chi ha sbagliato, se io o lui,




in ogni caso ci sono rimasto molto male, perchè io sono molto sensibile e quindi do importanza a queste cose più di quanto non facciano gli altri.
dove ho sbagliato??
voi cosa avreste fatto???