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Riflessioni

MessaggioInviato: 22/03/2018, 21:52
da Buntaro Mori
Ho solo bisogno di urlare, di far sapere agli altri che esisto ed a me stesso che sto vivendo. Ho solo bisogno di voltare pagina, dimenticare cosa sono stato e cosa sono, diventare diverso, un altro. Eppure testardamente ho deciso di metterci un macigno su quella pagina e fare forza sarebbe inutile, finirei soltanto per strapparla. Se ciò accadesse sarei per sempre incompleto.
Purtroppo quel macigno l’ho messo io stesso ma adesso, anche volendo, non riesco più a toglierlo, tuttavia non so se abbia desiderato maggiormente metterlo o toglierlo. Inconsciamente sono desideroso di restare in questa situazione per stare sempre peggio, per toccare il fondo. Non so cosa spero di trovare una volta giunto lì, forse credo che se toccassi terra qualcuno si accorgerebbe di me e sarebbe lui a tirarmi fuori da quella fossa. Invece adesso sto ancora precipitando e questa caduta è lenta e silenziosa, per questo dovrei urlare, perché in questa situazione ci si abitua al silenzio, fin troppo. Ci si abitua al punto che se qualcuno ti si avvicina per dirti come uscirne tu gli chiedi di starsene zitto. Se non tacesse disturberebbe il tuo silenzio, quello stesso che odi al punto da farlo diventare parte di te e se diventa parte di te finisci per odiare chiunque cerchi di romperlo.

Riflessioni

MessaggioInviato: 24/03/2018, 23:38
da Buntaro Mori
A volte ricordo cosa intravidi il giorno in cui risalendo dalla fossa vidi il mondo. A volte ricordo la sensazione che provai, di gioia forse, e per questo non posso che ridicolizzarla, deriderla. Non posso goderne il ricordo, non posso farlo perché adesso mi ritrovo di nuovo da dove ero venuto e la rabbia che ciò mi provoca me lo impedisce. Buttato dalle stesse mani che mi salvarono.
Non sempre riesco a rendermi conto di quanto questa fossa sia vuota, ma questo è uno di quei momenti. È anche uno di quei momenti di assoluta lucidità in cui se qualcuno mi chiedesse come potrei riempirla risponderei con della terra: infondo un’esistenza vuota in quale altro modo la si può concludere se non con la morte? Rientrando così a far parte di quelle persone che, pur senza mai aver vissuto, riescono a morire.
Tuttavia ho scelto di continuare a precipitare, forse stavolta con la speranza che durante la caduta qualcosa stringa intorno al mio collo prima che tocchi terra. Qualcosa che stringa al punto da impedirmi di toccare terra.
Purtroppo per adesso cosa impedisce me di toccare quel qualcosa è una vana speranza. La speranza non di risalirne, non di uscirne, ma di conquistare il mio posto nel mondo proprio grazie ad essa. Infondo io non trovo assurda l’idea di sentirmi superiore a chi, pur se sulla superficie, un suo spazio non lo ha. Però per adesso questa fossa è solo la mia gabbia e se così resterà non esiterò a farla diventare la mia tomba..e questa vorrei che fosse una promessa che faccio a me stesso.

Riflessioni

MessaggioInviato: 25/03/2018, 8:27
da Riccardina
Buntaro Mori ha scritto:Ho solo bisogno di urlare, di far sapere agli altri che esisto

Ma certo, lo sappiamo, conosciamo Già il Buntaro Muori!

Riflessioni

MessaggioInviato: 19/07/2018, 14:32
da Buntaro Mori
A volte mi sento così irrequieto..mi sembra che debba assolutamente fare qualcosa e di conseguenza mi precludo ogni altra attività. Il problema è che non so di cosa si tratti, è soltanto una sensazione che in alcuni giorni mi perseguita.
Quando la sento non posso fare a meno di riflettere sulla mia stessa esistenza, un'esistenza che sento di giorno in giorno divenire più vuota. Oramai non so neppure io quale sia il problema, non c'è un problema, non c'è nulla. Non c'è nulla per cui io possa compatire me stesso se non per quel vuoto. E non ci sono neppure più parole che mi vengono in mente per continuare questo post.. eppure prima di digitare nero su bianco i miei pensieri mi era tutto chiaro.

Riflessioni

MessaggioInviato: 20/07/2018, 9:14
da Anuar
Ti capisco :pazzo: