Vita interrotta

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

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Messaggioda nynaeve » 24/03/2020, 11:38



Dopo anni di quasi completo isolamento sociale, stavo cominciando a fare qualche passo per uscirne, ma poi è cominciata la pandemia e mi ritrovo ora punto e a capo.
Non è cambiato molto, mi direte... d'altronde non uscivo molto di casa nemmeno prima, però stavo cominciando a muovermi, a cercare di creare qualche minimo cambiamento positivo e invece questa nuova situazione mi costringe a guardare la realtà dei fatti e mi sento irrecuperabile.
Non ho nessuno da chiamare o da sentire.
È tornata prepotente l'angoscia per il futuro e ho il terrore che ormai la mia vita sia segnata e che non ne uscirò mai, che non troverò mai una normalità, una mia dimensione.
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Messaggioda Ennon » 24/03/2020, 11:51



Certo, ti capisco, è proprio quando le cose possono iniziare ad andar bene che accade qualcosa che le fa andare male, mi dispiace.
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Messaggioda Loffio » 24/03/2020, 12:50



nynaeve ha scritto: non troverò mai una normalità, una mia dimensione.

Cos'è per te la normalità? Che dimensione pensi possa andare per te?
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Auguro le più atroci sofferenze ai politici e ai giudici!
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Messaggioda Navigator63 » 24/03/2020, 17:20



nynaeve ha scritto:Non è cambiato molto, mi direte... d'altronde non uscivo molto di casa nemmeno prima, però stavo cominciando a muovermi, a cercare di creare qualche minimo cambiamento positivo

Capisco il trauma di muovere i primi, incerti passi... e poi ritrovarsi la strada sbarrata :wow:
Sembra quasi che il mondo ce l'abbia con te, che voglia toglierti ogni speranza...

Ma il fatto è che la vita in generale va così, accadono sempre ostacoli e problemi, si fanno due passi avanti e uno indietro - e a volte ci sembra che i passi indietro siano dieci! ;)

Però è necessario non perdere la speranza,e coltivare quantomeno un cauto ottimismo.
Per esempio, ricordati che avevi iniziato a fare dei cambiamenti: e quella è una conquista tua, che nessuno può toglierti. Se l'hai già fatto, puoi farlo ancora :)

e invece questa nuova situazione mi costringe a guardare la realtà dei fatti e mi sento irrecuperabile.

Questo mi sembra disfattismo poco fondato.
La realtà è che hai dei problemi (e mai dimenticare che tutti hanno qualche problema), che hai iniziato ad affrontarli, e che prima o poi avrai di nuovo la possibilità di farlo (le crisi non durano mai in eterno).

A volte non possiamo fare nulla; in quei momenti l'unica è avere pazienza, ed attendere un momento migliore.
C'è un momento per agire, e un momento per aspettare. Questo sembra un momento per aspettare :)

È tornata prepotente l'angoscia per il futuro e ho il terrore che ormai la mia vita sia segnata e che non ne uscirò mai, che non troverò mai una normalità, una mia dimensione.

Questo non è possibile - a meno che TU decida che sia così.

La vita è costante cambiamento. Solo le cose morte non mutano.
Quindi abbiamo sempre la possibilità di cambiare, di evolvere, di migliorare. Purché siamo disposti a pagare il prezzo necessario.

Capisco che ti manchi la necessaria fiducia in te stessa. Quella dovrai costruirla pian piano.
Però, da persona che si dedica alla crescita personale da 40 anni 8-) posso garantirti senza ombra di dubbio che tu hai le capacità per affrontare i tuoi problemi e trovare delle soluzioni - almeno in parte.
Perché queste capacità sono intrinseche in ogni essere umano - te compresa.

Quello che ti serve è:
- Avere pazienza - niente di importante si costruisce in fretta
- Impegnarti attivamente - bisogna seminare per raccogliere
- Avere un minimo di fiducia in te e nel mondo: in te perché hai sicuramente delle qualità positive, e nel mondo perché puoi sempre trovare qualcuno che ti supporti e ti aiuti (tra cui in questo Forum).

Crescere è un lavoro duro e lungo, non ti racconto favole... però è possibile.

Visto che ora sarai a casa, potresti cominciare leggendo qualche libro sulle tue problematiche. Capire la natura di un problema è il primo passo per risolverlo (non puoi risolvere quello che non capisci). Io per esempio ho iniziato il mio percorso da un libro sulla timidezza.

Visto che hai parlato di isolamento sociale, ti suggerisco qualche articolo sul mio blog, che potrebbe riguardarti ed offrirti degli spunti utili:
- Come superare la timidezza
- Liberarsi dai giudizi altrui (spesso ci isoliamo dagli altri, perché temiamo di essere sbagliati o venire giudicati)
- Accetta quello che sei, ama te stessa (quando abbiamo problemi con gli altri, quasi sempre abbiamo anche un rapporto negativo con noi stessi)

Se non ti perdi d'animo e investi su te stessa, ti garantisco che fra dieci anni (o anche meno!) sarai stupita delle conquiste che avrai fatto. :)
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Messaggioda nynaeve » 26/03/2020, 14:59



Ciao, scusate il ritardo della risposta, ma mi risulta difficile parlare di me persino in forma anonima.
Ho ricevuto un messaggio privato, ma non posso leggerlo perché ho scritto troppi pochi messaggi... cercherò di rispondere non appena mi sarà possibile. :)

Ennon ha scritto:Certo, ti capisco, è proprio quando le cose possono iniziare ad andar bene che accade qualcosa che le fa andare male, mi dispiace.

Navigator63 ha scritto:Se non ti perdi d'animo e investi su te stessa, ti garantisco che fra dieci anni (o anche meno!) sarai stupita delle conquiste che avrai fatto. :)

Vi ringrazio per le parole incoraggianti. :)
Purtroppo ho la tendenza a "catastrofizzare" e vedere il lato negativo delle cose, ma spero di riuscire a riprendere il percorso di cambiamento positivo che avevo intrapreso nell'ultimo periodo.
Mi chiedo come sia possibile che una cosa così basilare come la socializzazione debba risultarmi così difficile... :facepalm: mi inibisco subito, persino a scrivere su un forum.

Loffio ha scritto:Cos'è per te la normalità? Che dimensione pensi possa andare per te?

Domanda interessante. Credo che in questo momento mi manchino uno scopo e il senso di appartenenza a qualcosa... sto cercando di capire cosa desidero veramente per me stessa, al di là dei condizionamenti esterni imposti dalla società, ma sono incredibilmente confusa.
Oltretutto stavo cercando un lavoro prima che scoppiasse l'emergenza, ma penso che la strada che ho perseguito fino ad adesso in questo ambito non mi appartenga veramente e adesso sarà veramente difficile cambiare vista la situazione economica che si prospetta.
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Messaggioda JYNEEPROH » 26/03/2020, 20:06



dai comunque qualche passo in avanti lo avevi fatto, vedila come una semplice pausa, dopo la quarantena potrai riprendere da dove avevi interrotto
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Messaggioda Navigator63 » 26/03/2020, 22:31



nynaeve ha scritto:Purtroppo ho la tendenza a "catastrofizzare" e vedere il lato negativo delle cose

Purtroppo questa è una delle tendenze della mente umana (che nelle persone traumatizzate si accentua, ma ce l'abbiamo tutti).

D'istinto, la mente tende a vedere pericoli ovunque, e aspettarsi il peggio dalle situazioni. Questa tendenza ha un valore evolutivo, perché per milioni di anni ci ha aiutato a sopravvivere.
Però oggi che di pericoli reali ce ne sono ben pochi, è più d'ostacolo che di beneficio.

In una persona equilibrata questo istinto viene bilanciato da una tendenza ragionevole, ponderata, obiettiva (sono coinvolte due parti diverse del cervello). Lo psicologo Daniel Kahneman definisce queste due parti Pensiero Veloce e Lento ("Thinking, Fast and Slow").
Invece nelle persone meno equilibrate, spesso l'istinto difensivo (il Pensiero Veloce) prevale e controlla le loro azioni. Per cui risultano facilmente dominate dalle paure - anche senza reale motivo.

Per contrastare questa tendenza, ogni volta che la paura tende a sopraffarti e dominarti, puoi attivare la tua mente razionale e chiederti "Questa paura è reale? C'è un vero pericolo? Ho davvero da temere?", ecc.
Il più delle volte, la paura sarà infondata. Man mano che "smascheri" l'insensatezza di quelle paure, esse si indeboliranno.

Mi chiedo come sia possibile che una cosa così basilare come la socializzazione debba risultarmi così difficile... :facepalm: mi inibisco subito, persino a scrivere su un forum.

Di solito, queste inibizioni nascono da qualche trauma vissuto nell'infanzia (scusa se suono freudiano, però in genere è così ;) ).
Se sei stata gravemente "ferita" in qualche interazione sociale, quella parte difensiva della tua mente avrà paura che puoi essere ferita ancora, e quindi cercherà di proteggerti facendoti chiudere o fuggire.

Giustamente la tua reazione ti appare esagerata... però ricorda: chi si è scottato col fuoco, poi avrà paura anche di un fiammifero :)
Questo perché la parte del cervello che governa le paure, e l'istinto di lotta o fuga ("fight or flight"), cioè l'amigdala, è una parte molto piccola e molto primitiva del cervello: non è capace di sfumature o ragionamenti, opera in "bianco e nero", per assoluti.

Questo è molto umano: tutti abbiamo un'amigdala, e la maggior parte di noi ne è condizionato di frequente. Non pensare che sei "sbagliata" :)
In te, probabilmente, può essere iperattiva; ma capita a molti. Gli attacchi di ira o di gelosia - o di panico - sono spesso scatenati dall'amigdala.
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Messaggioda nynaeve » 27/03/2020, 15:14



Luca 88 ha scritto:dai comunque qualche passo in avanti lo avevi fatto, vedila come una semplice pausa, dopo la quarantena potrai riprendere da dove avevi interrotto

Lo spero... ho paura di aver perso quel piccolo slancio di positività necessario ad agire e ad accettare le eventuali batoste che ne conseguono

Navigator63 ha scritto:Per contrastare questa tendenza, ogni volta che la paura tende a sopraffarti e dominarti, puoi attivare la tua mente razionale e chiederti "Questa paura è reale? C'è un vero pericolo? Ho davvero da temere?", ecc.

Qui quello che mi frega è la parte "psicosomatica"... se il corpo comincia a sudar freddo, il cuore va a mille, la bocca si asciuga e la voce trema, come si fa attraverso il pensiero razionale a "convincere" il corpo che non c'è pericolo? Mi risulta difficilissimo.

Navigator63 ha scritto:Di solito, queste inibizioni nascono da qualche trauma vissuto nell'infanzia (scusa se suono freudiano, però in genere è così ;) ).
Se sei stata gravemente "ferita" in qualche interazione sociale, quella parte difensiva della tua mente avrà paura che puoi essere ferita ancora, e quindi cercherà di proteggerti facendoti chiudere o fuggire.

Purtroppo penso che sia più di un trauma... probabilmente è tutta una combinazione di fattori che mi ha portato a vivere in questa condizione.
Forse sarebbe necessario avere una buona quantità di interazioni sociali positive per poter sradicare tutte le convinzioni legate al passato e la paura di essere ferita, ma è difficile creare rapporti positivi viste le condizioni di partenza... insomma, è un po' un cane che si morde la coda.
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Messaggioda Navigator63 » 28/03/2020, 4:39



nynaeve ha scritto:Qui quello che mi frega è la parte "psicosomatica"... se il corpo comincia a sudar freddo, il cuore va a mille, la bocca si asciuga e la voce trema, come si fa attraverso il pensiero razionale a "convincere" il corpo che non c'è pericolo?

Certo, è una reazione naturale. E il corpo non ascolta direttamente la mente razionale.

Però, se riesci almeno a convincere la tua mente razionale che la paura che senti è infondata, pian piano anche la parte emotiva si calmerà, e di conseguenza anche il corpo.
Semplificando molto, la connessione fra queste parti funziona così: corpo <---> emozioni <---> mente razionale

Certo non è un cambiamento dall'oggi al domani, però se coltivi quell'atteggiamento produce dei cambiamenti.
E' un po' come la meditazione: meditare un giorno non cambia nulla, meditare per un anno sì :)

Purtroppo penso che sia più di un trauma... probabilmente è tutta una combinazione di fattori che mi ha portato a vivere in questa condizione.

Possibile. Spesso non c'è un solo motivo dietro ai problemi.

Forse sarebbe necessario avere una buona quantità di interazioni sociali positive per poter sradicare tutte le convinzioni legate al passato e la paura di essere ferita, ma è difficile creare rapporti positivi viste le condizioni di partenza... insomma, è un po' un cane che si morde la coda.

Con questo atteggiamento poni il potere al di fuori di te.
Come quelli che dicono "Guarirò dalla mia ferita d'amore, quando verrò amato abbastanza / troverò il partner giusto".

Invece quando il problema è dentro di noi, anche la vera soluzione è dentro di noi!
Il problema è la tua paura radicata nell'inconscio, e bisogna sradicare, o neutralizzare, quella.
Le interazioni positive possono aiutarti, ma non sono la soluzione.
Infatti, le persone con una ferita d'amore che vengono amate, però non si occupano della loro ferita, continuano ad averla - e non si sentono mai amate abbastanza.

Non sono mai gli altri che ci guariscono. Siamo noi a guarire noi stessi, anche con l'aiuto degli altri.
Anche un terapeuta, mica ti guarisce. Ti mette in condizione di aiutare te stessa.

Aspettare che sia qualcosa di esterno a guarirti, a risolvere i tuoi problemi, è un trucco della mente (inconscia) per togliersi la responsabilità, e non produce risultati.
E' lo stesso atteggiamento di chi dice "Sarò felice quando..." e così rimanda sempre la felicità ad un futuro lontano (che non arriva mai).

La soluzione parte sempre da dentro, da noi stessi. 8-)
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Messaggioda nynaeve » 28/03/2020, 12:33



Navigator63 ha scritto:Con questo atteggiamento poni il potere al di fuori di te.


Mi sono spiegata male... certo, il problema è interiore e non può essere risolto dagli altri, su questo non ci sono dubbi. Quello che intendevo è che, siccome è un problema di relazione, solo attraverso la relazione positiva con l'altro può esserci un cambiamento interiore positivo. Infatti, anche la psicoterapia può funzionare solo se si instaura una buona alleanza terapeutica, un buon rapporto di fiducia con il terapeuta.
D'altro canto instaurare una relazione positiva con tutti i meccanismi di difesa, che so di mettere in atto, e con la difficoltà che ho a fidarmi è arduo e ne consegue che le mie interazioni con gli altri spesso confermano le paure irrazionali di essere ferita o di non essere abbastanza (proprio a causa dei miei atteggiamenti che sono guidati da queste paure, per questo parlavo di circolo vizioso).

Grazie mille comunque per le risposte esaustive.
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