La vostra metà oscura

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

La vostra metà oscura

Messaggioda Massimiliano89 » 14/09/2020, 18:12



Sono convinto che in ognuno di noi ci sia una parte buona e una cattiva. Quale delle due prevale su di voi? E soprattutto cosa vi suggerisce la parte cattiva di voi?
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Messaggioda crociato » 14/09/2020, 18:25



A volte paradossalmente la parte cattiva è quella che mi protegge, mi stimola ad andare avanti e mi ricorda che non mi si deve mettere i piedi in testa. L'ascolto e prendo atto di quel che dice, tenendo in considerazione. Penso sia sempre questione d'equilibri, come in tutte le cose.
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Messaggioda Misantropa88 » 14/09/2020, 18:31



Ho un lato oscuro molto nascosto di cui sono molto orgogliosa. È quello che mi ha permesso di realizzare quello che ho realizzato, anche se non mi permette di avere rapporti soddisfacenti col prossimo, perché il mio lato oscuro è molto rabbioso e odia tutti. Nessuno è a conoscenza di questo lato di me, ma devo conviverci ogni giorno quando sono sola, e non è facile da gestire.
Il lato buono e gentile è quello che tutti vedono, quello che mostro a tutti.
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Messaggioda TheDarkKnight » 14/09/2020, 19:55



La mia parte oscura è quella che immagina, quella che progetta le peggio cose. La mia parte chiara invece è quella che emerge quasi in automatico, è quella che mi fa compiere azioni non programmate quasi istintive. Per capirci se adesso un virus sterminasse la razza umana ne sarei felice, ma domani potrei trovarmi nella situazione di salvare una persona di cui non me ne frega assolutamente nulla magari rischiando la vita.
Per ciò che ho fatto e subito in vita la parte oscura dovrebbe prendere il sopravvento, sarebbe totalmente giustificata, ma al momento rimane lì rintanata e incapace di agire. Il consiglio credo sia quello di non farla mai incazzare. ^_^
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda Dada• » 14/09/2020, 20:17



Devo dire che anche io ho un lato oscuro piuttosto aggressivo che ultimamente mi basta meno del solito per tirarlo fuori. Questo pesante "nervosismo" esce nei momenti di crisi ovvero quando mi arrabbio, quando vado in panico/ansia o alcune volte mi basta anche una parola storta che la me "giustiziera" (in senso negativo ovviamente) deve per forza uscire e fare casino. Non vado per niente fiera di ciò ma mi sto impegnando per tornare ad essere un po' più calma e serena.

//Edit: Cosa mi suggerisce? Cose tipo "odio tutti, tutti mi odiano" e durante quei momenti che ho citato mi fa tirare fuori il peggio di me.
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Messaggioda Adamas » 14/09/2020, 21:47



Dipende che cosa intendiamo per metà oscura: se intendiamo le emozioni e qualità considerate negative come la rabbia, l'egoismo, il cinismo, la furbizia e compagnia bella esse sono al mio servizio esattamente come la gentilezza, il buonsenso, l'altruismo e tutte le altre qualità considerate positive.
Ho lavorato tanto perché non ci fossero in me tante "anime" in guerra tra loro e perché potessi accettare anche quelli che sono i miei "difetti".
Credo di avere tante sfaccettature ma non tante facce. Di essere uno solo.
Cerco di fare in modo che le mie intenzioni siano sempre buone e ad esse di far corrispondere delle azioni di buonsenso. Non sempre mi riesce di indovinare quale era la cosa giusta da fare ma comunque cerco di essere sempre io il padrone delle mie emozioni e dei miei sentimenti piuttosto che farmi dominare da essi.
Credo che la chiave per cercare di avere il controllo della propria vita sia la consapevolezza ed il distacco dalle proprie emozioni, riuscire a provarle senza esserne consumati.

Purtroppo in passato mi è capitato di non riuscire ad avere il controllo di me e quella potremmo dire che per me è stato scendere nella "metà oscura dell'esistenza". La cosa peggiore forse è stata che appunto mi sentivo spezzato fra i miei bisogni e la consapevolezza di ciò che avrei dovuto fare e non riuscivo a fare. Una parte di me, una parte "folle" in certi momenti pensava che avrei potuto andare avanti in quel modo, mentre la parte consapevole sapeva che non poteva continuare così. Alla fine sono riuscito ad uscire da quella situazione problematica ma ne ho pagato il prezzo a lungo.

Tutto quel dolore mi è servito, non tornerò mai più lì. Mi spiace solo per chi è rimasto coinvolto in qualcosa che avrebbe dovuto far soffrire solo me.

Per il resto sono d'accordo con ciò che dice crociato, alla fine è una questione di equilibrio.
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Messaggioda Adamas » 14/09/2020, 22:04



Dada• ha scritto:Devo dire che anche io ho un lato oscuro piuttosto aggressivo che ultimamente mi basta meno del solito per tirarlo fuori. Questo pesante "nervosismo" esce nei momenti di crisi ovvero quando mi arrabbio, quando vado in panico/ansia o alcune volte mi basta anche una parola storta che la me "giustiziera" (in senso negativo ovviamente) deve per forza uscire e fare casino. Non vado per niente fiera di ciò ma mi sto impegnando per tornare ad essere un po' più calma e serena.

//Edit: Cosa mi suggerisce? Cose tipo "odio tutti, tutti mi odiano" e durante quei momenti che ho citato mi fa tirare fuori il peggio di me.


So cosa vuol dire, per questo tengo tanto alla consapevolezza. Capire le motivazioni dietro la rabbia e trovare un modo costruttivo per esprimerla, una delle sfide più difficili che ho affrontato. Riuscire a vedere i pensieri "deliranti" suggeriti dalle emozioni forti per ciò che sono. Tanto più che inizialmente mi sentivo in colpa e non accettavo di provare emozioni negative.
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Messaggioda Dada• » 15/09/2020, 7:54



:confused:
Adamas ha scritto:
Dada• ha scritto:Devo dire che anche io ho un lato oscuro in piuttosto aggressivo che ultimamente mi basta meno del solito per tirarlo fuori. Questo pesante "nervosismo" esce nei momenti di crisi ovvero quando mi arrabbio, quando vado in panico/ansia o alcune volte mi basta anche una parola storta che la me "giustiziera" (in senso negativo ovviamente) deve per forza uscire e fare casino. Non vado per niente fiera di ciò ma mi sto impegnando per tornare ad essere un po' più calma e serena.

//Edit: Cosa mi suggerisce? Cose tipo "odio tutti, tutti mi odiano" e durante quei momenti che ho citato mi fa tirare fuori il peggio di me.


So cosa vuol dire, per questo tengo tanto alla consapevolezza. Capire le motivazioni dietro la rabbia e trovare un modo costruttivo per esprimerla, una delle sfide più difficili che ho affrontato. Riuscire a vedere i pensieri "deliranti" suggeriti dalle emozioni forti per ciò che sono. Tanto più che inizialmente mi sentivo in colpa e non accettavo di provare emozioni negative.


Penso che hai centrato in pieno la mia situazione, mi ritrovo molto in ciò che hai scritto. Per ora sono riuscita solo ad identificare emozioni come rancore, odio e una brutta sensazione di umiliazione, come se ogni volta qualcuno mi avesse ferita davvero nel profondo anche se si trattarono di leggere discussioni o mal interpretazione da parte mia. É difficile ultimamente per me non scattare subito appena mi sento dire una parola storta a causa anche di tutti questi sentimenti negativi che provo...che penso siano dovuti ad una sorta di repressione di questi negli anni. Sto cercando proprio di, in quei momenti, imparare a riconoscerli, fermarmi e valutare effettivamente la problematica che ho davanti. Penso che anche solo parlarne aiuti molto in questo caso, ti permette effettivamente, come dici tu, di iniziare almeno ad essere consapevole di ció.
Spero di essermi espressa bene.

//Edit :
Purtroppo in passato mi è capitato di non riuscire ad avere il controllo di me e quella potremmo dire che per me è stato scendere nella "metà oscura dell'esistenza". La cosa peggiore forse è stata che appunto mi sentivo spezzato fra i miei bisogni e la consapevolezza di ciò che avrei dovuto fare e non riuscivo a fare. Una parte di me, una parte "folle" in certi momenti pensava che avrei potuto andare avanti in quel modo, mentre la parte consapevole sapeva che non poteva continuare così. Alla fine sono riuscito ad uscire da quella situazione problematica ma ne ho pagato il prezzo a lungo.


Se ho inteso bene, anche questo tuo discorso mi rispecchia particolarmente e non so minimamente come affrontarlo ahaha. É davvero snervante come io non riesca minimamente ad accettare i miei limiti. A mente lucida riesco anche a parlarne normalmente ma durante quei momenti in cui mi sento di non fare abbastanza, di essere sotto gli altri...(tipo in campi come l'universitá) mi é davvero impossibile ragionare e paradossalmente alla fine faccio molto meno di quello che potrei realmente fare. Spero di essermi espressa bene e di non aver scritto cose che non c'entrano ahahah.
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Messaggioda Alfa » 15/09/2020, 19:16



La mia metà buona, ammesso che ci sia, è quella che mi fa avere dei desideri difficili o impossibili da realizzare e che in qualche modo mi tiene in vita nella remota speranza che le cose possano andare come voglio io. La mia parte oscura è quella che mi fa avere, a volte in modo ossessivo, il desiderio di non vivere più e di porre fine a tutto. Nonostante questo, però, non sono mai arrivato a progettare di farla finita o di provarci concretamente: non ne ho il coraggio.
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Messaggioda Adamas » 16/09/2020, 0:47



Dada• ha scritto:
Adamas ha scritto:
Dada• ha scritto:Devo dire che anche io ho un lato oscuro in piuttosto aggressivo che ultimamente mi basta meno del solito per tirarlo fuori. Questo pesante "nervosismo" esce nei momenti di crisi ovvero quando mi arrabbio, quando vado in panico/ansia o alcune volte mi basta anche una parola storta che la me "giustiziera" (in senso negativo ovviamente) deve per forza uscire e fare casino. Non vado per niente fiera di ciò ma mi sto impegnando per tornare ad essere un po' più calma e serena.

//Edit: Cosa mi suggerisce? Cose tipo "odio tutti, tutti mi odiano" e durante quei momenti che ho citato mi fa tirare fuori il peggio di me.


So cosa vuol dire, per questo tengo tanto alla consapevolezza. Capire le motivazioni dietro la rabbia e trovare un modo costruttivo per esprimerla, una delle sfide più difficili che ho affrontato. Riuscire a vedere i pensieri "deliranti" suggeriti dalle emozioni forti per ciò che sono. Tanto più che inizialmente mi sentivo in colpa e non accettavo di provare emozioni negative.


Penso che hai centrato in pieno la mia situazione, mi ritrovo molto in ciò che hai scritto. Per ora sono riuscita solo ad identificare emozioni come rancore, odio e una brutta sensazione di umiliazione, come se ogni volta qualcuno mi avesse ferita davvero nel profondo anche se si trattarono di leggere discussioni o mal interpretazione da parte mia. É difficile ultimamente per me non scattare subito appena mi sento dire una parola storta a causa anche di tutti questi sentimenti negativi che provo...che penso siano dovuti ad una sorta di repressione di questi negli anni. Sto cercando proprio di, in quei momenti, imparare a riconoscerli, fermarmi e valutare effettivamente la problematica che ho davanti. Penso che anche solo parlarne aiuti molto in questo caso, ti permette effettivamente, come dici tu, di iniziare almeno ad essere consapevole di ció.
Spero di essermi espressa bene.


Per me il reprimere le emozioni negative senza affrontarle, perché non mi era stato insegnato ad accettarle in quanto parte della natura umana, mi ha fatto negli anni un gran danno. Fino a quando queste emozioni non sono venute a cercarmi tutte insieme, in un modo che non auguro a nessuno, in un momento in cui ero debole e stressato... credevo di essere impazzito ma grazie a Dio invece sono riuscito a riprendermi.
Analizzarmi mi ha aiutato molto ed anche il parlarne, quello che alla fine ho capito è che dovevo accettare di non essere perfetto, di provare sentimenti come per esempio la rabbia e gli impulsi aggressivi, che non vuol dire esserne preda ma ammettere che li si prova e non sentirsi in colpa o sbagliati per questo. Anzi quando finalmente si accetta che ci sono ecco che è più facile non ascoltarli o orientarli verso qualcosa di positivo.

Dada• ha scritto:
Adamas ha scritto:Purtroppo in passato mi è capitato di non riuscire ad avere il controllo di me e quella potremmo dire che per me è stato scendere nella "metà oscura dell'esistenza". La cosa peggiore forse è stata che appunto mi sentivo spezzato fra i miei bisogni e la consapevolezza di ciò che avrei dovuto fare e non riuscivo a fare. Una parte di me, una parte "folle" in certi momenti pensava che avrei potuto andare avanti in quel modo, mentre la parte consapevole sapeva che non poteva continuare così. Alla fine sono riuscito ad uscire da quella situazione problematica ma ne ho pagato il prezzo a lungo.


Se ho inteso bene, anche questo tuo discorso mi rispecchia particolarmente e non so minimamente come affrontarlo ahaha. É davvero snervante come io non riesca minimamente ad accettare i miei limiti. A mente lucida riesco anche a parlarne normalmente ma durante quei momenti in cui mi sento di non fare abbastanza, di essere sotto gli altri...(tipo in campi come l'universitá) mi é davvero impossibile ragionare e paradossalmente alla fine faccio molto meno di quello che potrei realmente fare. Spero di essermi espressa bene e di non aver scritto cose che non c'entrano ahahah.


Purtroppo parlavo di un periodo in cui proprio come dicevo prima tutte le emozioni che avevo cercato di reprimere e negare sono venute a galla e ad un certo punto non sono più riuscito a controllarle, è stato terribile... alcune erano peggiori di altre. Certe volte ero lucido, altre ero preda di ossessioni. E poi c'è stato un momento in cui razionalmente mi rendevo conto che avrei dovuto reagire e riprendere il controllo ma non ce la facevo, quello che era esploso era troppo forte. Ma alla fine grazie a Dio sono riuscito a tornare in me.

Parlando di ciò che dicevi tu posso dirti che anche per me è difficile accettare i miei limiti e comunque se vedo che in una situazione c'è competizione sono a disagio perché da un lato non mi piace far sentire gli altri "umiliati" se sono più bravo e dall'altro non mi è facile accettare di arrivare secondo se il primo si vanta e tratta come "perdenti" gli altri.
Se non mi sento sicuro anch'io non riesco a dare il meglio e finisco per fare peggio di come potrei se fossi sereno. Con il tempo e l'esperienza sono migliorato ma è qualcosa che ancora devo perfezionare.
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