Mi aggrego a chi ti ha detto che non è narcisismo ma la reazione ad una vita che non è soddisfacente e ad una situazione generale che senti come estranea e gradualmente è divenuta "insostenibile" portandoti a superare i limiti della tua etica e dei tuo valori.
È normale nelle tue condizioni fare pensieri anche molto molto brutti, ma la tua etica ed i tuoi valori ti stanno impedendo di realizzarli. E continueranno a farlo, tu non sei la persona cattiva che hai paura di diventare.
Se tu fossi davvero un narcisista non avresti questi dubbi. Si sente superiore, come hai detto anche tu. Un narcisista non vede gli altri intorno a se e la loro sofferenza, nemmeno quella che causa egli stesso. Un narcisista non vede persone, vede solo specchi pronti a rifletterlo ed a magnificare la sua immagine. Vede il mondo come il suo giardino dove può cogliere ciò che vuole perché tutto gli appartiene, vede la vita come il suo personale reame dove può comportarsi come vuole senza curarsi delle conseguenze per gli altri (beninteso, tutti abbiamo un po' di narcisismo inteso come amor proprio e quello va benissimo, io parlo di chi ha un narcisismo patologico che è diverso).
Quando ci si sente nelle tue condizioni è normale guardarsi allo specchio e non riconoscersi più (lo so, mi è successo), io quando ero al limite e stavo per scoppiare ho dato un colpo di reni ed ho chiesto ad una persona che mi aveva messo in una situazione insostenibile di prendersi le sue responsabilità. Non avrei voluto, perché di solito guardavo sempre più ai problemi degli altri piuttosto che badare alla mia salute, ma sapevo che se avessi continuato io da solo a far fronte a quella situazione in cui ero stato tirato a forza come sostituto allora sarei impazzito, o avrei fatto qualcosa di stupido, oppure avrei fatto cose contrarie alla mia natura che mi avrebbero poi perseguitato. Quindi ho ammesso a me stesso che non ero e non sono perfetto, che non sono un "salvatore" e che non sempre riesco a fare la cosa più buona. Ma non sono né onnipotente, né perfetto e purtroppo non posso essere io ad eliminare dal mondo ogni sofferenza e sopportare sempre in silenzio le "cattiverie" ed angherie degli altri. Nonostante la mia educazione.
Io penso che se ti è possibile anche tu dovresti dare "un colpo di reni" e cercare di fare esperienze diverse rispetto alle tue abitudini. Se la tua esperienza di vita ti ha condotto dove sei e tu giustamente non vuoi cambiare i tuoi valori allora dovresti cambiare prima la tua prospettiva e provare a guardare alle cose in modo diverso, considerando tutte le possibilità e tutti i punti di vista. E poi cambiare ciò che fai, le tue abitudini, provare cose nuove.
Man mano che viviamo certe convinzioni ci vengono inculcate e si stratificano le une sulle altre, i comportamenti acquisti con educazione ed esperienza diventano parte di noi senza che ce ne rendiamo conto. Ed alla fine potremmo trovarci a vivere una vita che non vogliamo solo perché pensiamo che le cose vanno così e che non abbiamo altra scelta.
Invece una scelta c'è sempre. E non è necessariamente quella di rinnegare i propri valori morali. Non serve, la nostra vita può migliorare attraverso le nostre energie positive e l'aiuto degli altri.
Naturalmente è solo una modesta opinione da qualcuno che ha provato qualcosa di simile. Spero che questo momento così difficile passi al più presto e tu possa ritrovare la serenità
