Ieri pomeriggio mi sono imbattuto in un video su youtube appartenente al canale dello psicoterapeuta Roberto Ruga.
In poche parole egli descrive l'insoddisfazione come uno stato di non appagamento per un qualcosa che l'individuo vorrebbe e che non ha.
Colui che è " soddisfatto " è colui che dispone del necessario. Molta gente agiata e ricchissima, che non solo dispone del necessario, ma anche del superfluo, vive in uno stato di infelicità, depressione e insoddisfazione. Molti di questi sono arrivati anche a suicidarsi. Questo però non toglie che ci siano dei ricchi felici e dei poveri infelici.
Venendo al dunque lo psicanalista ha affermato che non tutti i bisogni che l'individuo sente di avere siano bisogni primari o reali.
Oggigiorno la società odierna (media, TV spazzatura, riviste e social network) ci propina continuamente modelli vincenti: il che significa che il fatto di possedere una ferrari, uno yacht, una casa a Beverly Hills o un/a supermodello/a nel nostro letto sia la vera via per la felicità.
Nulla di più errato.
In menti deboli o malate, questi messaggi lanciati al giorno d'oggi potrebbero essere abbastanza pericolosi, perchè non fanno altro che far viaggiare l'individuo sulla via dell'infelicità. Quello che possiedono questi modelli vincenti (per me non sono vincenti per niente, anzi, mi fanno soltanto pena) che continuamente vediamo in televisione, non è certo alla portata di tutti. Eppure inducono molte persone ad incidere nel loro subconscio col chiodo rovente che tali bisogni non siano soltanto reali, ma addirittura FONDAMENTALI per raggiungere uno stato di felicità.
La felicità è uno stato di coscienza, e tutto ciò che proviene dall'esterno è effimero. I desideri sono come le ciliegie: non appena se ne è realizzato uno, ci si concentra subito su un altro, e così via, senza mai accontentarsi.
Ovviamente desiderare è umano, ma è sempre consigliabile desiderare ciò che sia alla nostra portata, e non inseguire obiettivi che non potremo mai raggiungere.