Perché è così difficile perdonare gli altri?

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Perché è così difficile perdonare gli altri?

Messaggioda VeraVita » 27/03/2022, 19:27



TheDarkKnight ha scritto:Sul libro forse sono stato un po' avventato. Ho letto solo un centinaio di pagine e ce ne sono altre 900.. credevo fossi io ma è scritto in modo davvero complicato tanto che l'autore consiglia di leggerlo 3 volte.. Forse era meglio partire da qualcosa di meno impegnativo. Farò un tentativo.


Tranquillo! Dai, non penso sia scritto in aramaico antico ;-)
Grazie del consiglio sul libro ^-^
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Perché è così difficile perdonare gli altri?

Messaggioda TheDarkKnight » 27/03/2022, 19:58



Si trova il pdf online, dacci un occhio così ti fai un'idea. Molti a quanto pare ci hanno rinunciato :D
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda TheDarkKnight » 27/03/2022, 20:31



Aggiungo che stavo ascoltando anche questo: https://youtu.be/isxNl_g43Cc e dopo 1 ora e 22 mi sono sentito chiamato in causa, quella coscienza di cui si parla è un qualcosa che ho adottato senza saperlo molto tempo fa allenandomi a tenere vivo il pensiero in quasi ogni circostanza facendoci diciamo l'abitudine.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

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Perché è così difficile perdonare gli altri?

Messaggioda Navigator63 » 28/03/2022, 0:16



VeraVita ha scritto:In questi giorni ero un po' pensierosa, perché riflettevo sulle ingiustizie vissute in passato.

Dico la mia, consapevole che è un'area molto soggettiva. Quello che funziona per me, può non valere per altri.

Spesso, ho visto invece chi faceva del male vivere una vita meravigliosa.

Beh, intanto quello che vedi da fuori non è detto che sia proprio quel che accade realmente. Tipo certe "coppie perfette" che poi, a porte chiuse, in realtà si odiano.

Inoltre, un modo per non amareggiarsi troppo è non aspettarsi che la vita sia equa: non sempre i buoni vengono premiati, non sempre i cattivi puniti.
Se invece ci aspettiamo giustizia dall'esistenza, resteremo sempre arrabbiati.

Forse, vedevo le loro vite perfette solo perché le guardavo da lontano?

Spesso è così.
Specialmente oggi, con le vite dominate dai social, dove molti si sforzano di mostrare vite "Instagram-mabili", che però sono una facciata.
Un po' come le modelle perfette... dopo una bella passata di Photoshop :D

Voi che ne pensate del perdono?
Vi viene naturale?

In generale no, il perdono non ci viene naturale; anzi è istintivo volersi vendicare.
Il perdono è una funzione "avanzata", che si sviluppa quando si è abbastanza evoluti.

Non c'è da sentirsi sbagliati se non ci si riesce. Non si può perdonare "per forza" (sarebbe una bugia).
Già il fatto di porsi il problema indica una coscienza attiva - che non è poco :)

A me, mio padre diceva che il rancore faceva male solo a noi. Mentre il perdono ci liberava.

Ha perfettamente ragione.
Ma non basta la ragione per perdonare, perché la ferita che ci brucia esiste a livello emotivo - due livelli che faticano a comunicare.

In sintesi, di certo perdonare ci aiuta a vivere meglio. Quindi è saggio farlo prima di tutto per se stessi, non per "fare i buoni".
Ma finché non ci riusciamo, possiamo almeno accettare la nostra incapacità. Che è un modo di "perdonare se stessi" per i propri limiti - per cui già contiene in sé il seme del perdono :)
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Messaggioda VeraVita » 28/03/2022, 5:20



Navigator63 ha scritto:
VeraVita ha scritto:In questi giorni ero un po' pensierosa, perché riflettevo sulle ingiustizie vissute in passato.

Dico la mia, consapevole che è un'area molto soggettiva. Quello che funziona per me, può non valere per altri.

Spesso, ho visto invece chi faceva del male vivere una vita meravigliosa.

Beh, intanto quello che vedi da fuori non è detto che sia proprio quel che accade realmente. Tipo certe "coppie perfette" che poi, a porte chiuse, in realtà si odiano.

Inoltre, un modo per non amareggiarsi troppo è non aspettarsi che la vita sia equa: non sempre i buoni vengono premiati, non sempre i cattivi puniti.
Se invece ci aspettiamo giustizia dall'esistenza, resteremo sempre arrabbiati.

Forse, vedevo le loro vite perfette solo perché le guardavo da lontano?

Spesso è così.
Specialmente oggi, con le vite dominate dai social, dove molti si sforzano di mostrare vite "Instagram-mabili", che però sono una facciata.
Un po' come le modelle perfette... dopo una bella passata di Photoshop :D

Voi che ne pensate del perdono?
Vi viene naturale?

In generale no, il perdono non ci viene naturale; anzi è istintivo volersi vendicare.
Il perdono è una funzione "avanzata", che si sviluppa quando si è abbastanza evoluti.

Non c'è da sentirsi sbagliati se non ci si riesce. Non si può perdonare "per forza" (sarebbe una bugia).
Già il fatto di porsi il problema indica una coscienza attiva - che non è poco :)

A me, mio padre diceva che il rancore faceva male solo a noi. Mentre il perdono ci liberava.

Ha perfettamente ragione.
Ma non basta la ragione per perdonare, perché la ferita che ci brucia esiste a livello emotivo - due livelli che faticano a comunicare.

In sintesi, di certo perdonare ci aiuta a vivere meglio. Quindi è saggio farlo prima di tutto per se stessi, non per "fare i buoni".
Ma finché non ci riusciamo, possiamo almeno accettare la nostra incapacità. Che è un modo di "perdonare se stessi" per i propri limiti - per cui già contiene in sé il seme del perdono :)


Grazie per la risposta ^-^
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Messaggioda Lory White » 28/03/2022, 21:31



Per me il perdono è difficile se siamo stati colpiti in un punto in cui non accettiamo la nostra vulnerabilità. Non credo che in tal caso imporsi un perdono porti qualcosa di buono, certo nemmeno la vendetta, però preferisco una via di mezzo ossia comprendere bene la mia vulnerabilità. Devo dire che procedere così mi è servito e mi sta servendo, e come effetto secondario provo una certa compassione verso chi mi ha fatto male, mentre prima provavo più odio.
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Messaggioda Navigator63 » 28/03/2022, 21:57



Lory White ha scritto:Per me il perdono è difficile se siamo stati colpiti in un punto in cui non accettiamo la nostra vulnerabilità.

E' un'osservazione molto acuta.

Ho notato che quando siamo molto arrabbiati verso qualcuno, spesso siamo anche arrabbiati con noi stessi (senza di solito rendercene conto): perché abbiamo permesso a quelle persone di trattarci male.
In quei casi, la "rabbia cieca" verso il "cattivo" serve a nascondere la propria parte di responsabilità (ho permesso a quella persona di farmi male, sono stato debole o passivo, ed ho quindi contribuito al mio dolore). Ma è difficile ammetterlo, ed è più facile pensare che l'altro abbia tutta la colpa.

E' un'altra situazione in cui il "perdonare se stessi" (per aver mancato di proteggermi e rispettarmi) può essere il primo passo per lasciarsi alle spalle il passato.
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Messaggioda Eliminato » 29/03/2022, 22:43



Non perdonare è tossico, non fa andare avanti e avvelena lentamente l'anima. Perdonate per voi stessi, andate avanti e amatevi. Fatelo per la vostra vita. Sì, la mia visione è un po' buttata sul "sé" ma, in qualche modo, funzionale.
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Messaggioda Apprendista » 30/03/2022, 9:07



La rabbia verso un torto non ripagato è un sentimento sorprendentemente velenoso, fa male ma quando ci si sente sinceramente feriti è facile che il rancore diventi il tuo migliore amico.
Io quando sto molto male, o sono pervaso dal desiderio distruttivo nei confronti di chi mi ha fatto stare così, o subentra la tristezza e vorrei solo scappare via dalle cose dolorose, verso qualcosa di felice, e non mi importa più della vendetta o del perdono.
Comunque, anche in quel caso, certe cose non le perdono, semplicemente i torti non hanno più importanza per me.
Credo che essere consapevoli della cattiveria di un gesto, e il rifiuto di perdonarlo, è un diritto che può coesistere con il proprio equilibrio interiore, senza che diventi totalizzante.
Le cose non sono in bianco e nero, l'alternativa a vivere male non è per forza porgere sempre l'altra guancia.
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Messaggioda Massimiliano89 » 30/03/2022, 11:07



La maggior parte tendono ad essere clementi con sé stessi e non con gli altri. È la natura umana, ed è per questo che l'evoluzione va avanti da migliaia di anni
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