3D apposito

Riprendo sulla questione animalismo si animalismo no, spiego la mia "visione".
Oggi credo che la vita umana si la sola essenziale, tutte le altre (animali, piante) sono funzionali al benessere della prima.
Perché: se animali e piante si estinguessero, anche noi rischieremmo l'estinzione, ma se le condizioni non fossero così estreme, come un estinzione di massa improvvisa, potremmo riuscire a riprenderci grazie alla tecnologia, sviluppare nuove forme di vita animale e vegetale e, nel giro di qualche millennio, riprendere il "discorso" da dove l'avevamo interrotto.
Se la specie umana si estinguesse per il pianeta terra probabilmente sarebbe finita: il nostro pianeta non è eterno (come tutti i pianeti), la nostra luna non è eterna e nemmeno il nostro sole lo è, probabilmente abbiamo ancora alcune centinaia di milioni di anni (non miliardi) prima che le condizioni ambientali comincino a cambiare in senso avverso alla vita ed è statisticamente probabile che, spariti noi, questo tempo non sarebbe sufficiente a permettere al pianeta di vedere l'evolversi di una nuova forma di vita avanzata come la nostra (prima che qualcuno lo dica: no le scimmie antropomorfe è improbabile che lo facciano, scimpanzé e gorilla non sono nostri progenitori, sono nostri cugini, abbiamo probabilmente progenitori comuni dai quali da una parte ci siamo sviluppati noi, dall' altro loro, che sono rimasti scimmie, se dovevano sviluppare una qualche forma di civiltà l'avrebbero gia fatto, attualmente non hanno questa capacità, che poi dalle scimmie antropomorfe possa svilupparsi un nuovo australopiteco be... tutto può essere ma non sembra probabile).
Dunque la vita animale e vegetale continuerebbe ad esistere sulla terra fino a che le condizioni lo permetteranno, poi scomparirà... come se non fosse mai esistita.
Solo noi esseri umani abbiamo la quasi certezza (parliamo di milioni di anni) di poter sopravvivere al nostro pianeta (e di poter magari far sopravvivere altre forme di vita terrestri).
Da qui il mio cosiderare gli interessi umani assolutamente preminenti su quelli animali e vegetali.
Circa le, sacrosante, questioni morali sollevate
Per me il confine sta esattamente in mezzo a questi due punti: il primo punto si, il secondo punto no, precisamente perché nel secondo punto parliamo di vita umana e non animale. "Sacrificare" una vita umana può essere un gesto eroico se è la propria, ma se è quella di un altro è omicidio.
Poi gli omicidi avvengono tutti i giorni, avvengono per futili motivi cosi come per motivi umanamente comprensibili (tipo il figlio che uccide il padre perché questo vuole uccidere la madre) ed ai secondi la legge attribuisce delle attenuanti, ma comunque sempre omicidio è.
Quindi nel momento in cui uno decidesse di uccidere o torturare, a prescindere dal motivo, si assume la responsabilità di commettere un crimine. Dopodiché il tutto diventa un fatto "personale" e non più di principio (es. io non ho mai ucciso nessuno, però non è impossibile che esistano circostanze che me lo facciano sembrare meno grave che non farlo, tipo uccidere un terrorista che minaccia di uccidere molte persone, poi casomai bisogna vedere se ne ho il fegato e la capacità).
Negativo, la specie umana è una, non ne esistono più sottotipi, dopodiché il razzismo è esistito ed esiste, ma, appunto, è razzismo, non altro.
La distinzione tra cavie ed umani esiste e la accettiamo tutti, dato che tutti quando ci ammaliamo vogliamo curarci ed i farmaci che usiamo sono stati sperimentati prima su animali, poi su volontari umani.
Dopodiché un maggiorenne/vaccinato può decidere di NON usare alcuna medicina per non essere complice delle sperimentazioni sugli animali, se però lo fa sui figli piccoli e questi muoiono di polmonite questo lo arrestiamo e si fa' anche una brutta galera...
Due cose a margine:
Che vuol dire OP ?
Oh be, a me mandano in bestia certe posizioni politically correct, perché per me grondano ipocrisia da tutti i pori.
Oggi credo che la vita umana si la sola essenziale, tutte le altre (animali, piante) sono funzionali al benessere della prima.
Perché: se animali e piante si estinguessero, anche noi rischieremmo l'estinzione, ma se le condizioni non fossero così estreme, come un estinzione di massa improvvisa, potremmo riuscire a riprenderci grazie alla tecnologia, sviluppare nuove forme di vita animale e vegetale e, nel giro di qualche millennio, riprendere il "discorso" da dove l'avevamo interrotto.
Se la specie umana si estinguesse per il pianeta terra probabilmente sarebbe finita: il nostro pianeta non è eterno (come tutti i pianeti), la nostra luna non è eterna e nemmeno il nostro sole lo è, probabilmente abbiamo ancora alcune centinaia di milioni di anni (non miliardi) prima che le condizioni ambientali comincino a cambiare in senso avverso alla vita ed è statisticamente probabile che, spariti noi, questo tempo non sarebbe sufficiente a permettere al pianeta di vedere l'evolversi di una nuova forma di vita avanzata come la nostra (prima che qualcuno lo dica: no le scimmie antropomorfe è improbabile che lo facciano, scimpanzé e gorilla non sono nostri progenitori, sono nostri cugini, abbiamo probabilmente progenitori comuni dai quali da una parte ci siamo sviluppati noi, dall' altro loro, che sono rimasti scimmie, se dovevano sviluppare una qualche forma di civiltà l'avrebbero gia fatto, attualmente non hanno questa capacità, che poi dalle scimmie antropomorfe possa svilupparsi un nuovo australopiteco be... tutto può essere ma non sembra probabile).
Dunque la vita animale e vegetale continuerebbe ad esistere sulla terra fino a che le condizioni lo permetteranno, poi scomparirà... come se non fosse mai esistita.
Solo noi esseri umani abbiamo la quasi certezza (parliamo di milioni di anni) di poter sopravvivere al nostro pianeta (e di poter magari far sopravvivere altre forme di vita terrestri).
Da qui il mio cosiderare gli interessi umani assolutamente preminenti su quelli animali e vegetali.
Circa le, sacrosante, questioni morali sollevate
- Credere che sacrificare animali per ottenere progressi medici valga la pena, è un passo.
- Il successivo è pensare che sacrificare una persona per salvarne tante valga la pena.
Per me il confine sta esattamente in mezzo a questi due punti: il primo punto si, il secondo punto no, precisamente perché nel secondo punto parliamo di vita umana e non animale. "Sacrificare" una vita umana può essere un gesto eroico se è la propria, ma se è quella di un altro è omicidio.
Poi gli omicidi avvengono tutti i giorni, avvengono per futili motivi cosi come per motivi umanamente comprensibili (tipo il figlio che uccide il padre perché questo vuole uccidere la madre) ed ai secondi la legge attribuisce delle attenuanti, ma comunque sempre omicidio è.
Quindi nel momento in cui uno decidesse di uccidere o torturare, a prescindere dal motivo, si assume la responsabilità di commettere un crimine. Dopodiché il tutto diventa un fatto "personale" e non più di principio (es. io non ho mai ucciso nessuno, però non è impossibile che esistano circostanze che me lo facciano sembrare meno grave che non farlo, tipo uccidere un terrorista che minaccia di uccidere molte persone, poi casomai bisogna vedere se ne ho il fegato e la capacità).
- O magari che sacrificare le persone di un certo tipo (considerate "inferiori") per il bene comune è accettabile; in fondo si è già accettata una distinzione tra mammiferi "inferiori" (cavie) e "superiori" (umani)...
Negativo, la specie umana è una, non ne esistono più sottotipi, dopodiché il razzismo è esistito ed esiste, ma, appunto, è razzismo, non altro.
La distinzione tra cavie ed umani esiste e la accettiamo tutti, dato che tutti quando ci ammaliamo vogliamo curarci ed i farmaci che usiamo sono stati sperimentati prima su animali, poi su volontari umani.
Dopodiché un maggiorenne/vaccinato può decidere di NON usare alcuna medicina per non essere complice delle sperimentazioni sugli animali, se però lo fa sui figli piccoli e questi muoiono di polmonite questo lo arrestiamo e si fa' anche una brutta galera...
Due cose a margine:
Che vuol dire OP ?
chiedersi perché la SUA linea di confine gli appare più valida di altre.
Oh be, a me mandano in bestia certe posizioni politically correct, perché per me grondano ipocrisia da tutti i pori.