Fin da piccola non ho mai pensato alle conseguenze delle mie azioni, ero molto impulsiva e tutt'ora ho difficolta di pensiero. Non ho mai ragionato con la mia testa poiché avevo i miei che mi risolvevano tutti i guai. Quando desideravo qualcosa bastava un urlo che la ottenevo, ma ahimè hanno avuto sempre il brutto vizio di rinfacciarmela.
Non mi hanno mai responsabilizzata, per fare degli esempi stupidi, mi hanno fatto il bagno fino all'età di 10anni o qualcosa di più, per farmi andare con i compiti svolti a scuola mi "aiutavano" forse meglio dire che me li svolgevano loro, infatti poi a scuola , quando c'era un compito in classe non sapevo cosa scriverci, la cosa però non m'importava. All'età di 11anni quando ho iniziato a ribellarmi, che volevo essere autonoma , almeno nelle cose più stupide) mi sono ritrovata con la dura realtà o forse un muro che tutt'ora non riesco a sobbarcare, per non parlare dei miei che mi rimproverano di non saper far nulla. Nonostante ciò non ho mai chiesto nulla , per la paura forse di fallire o/ per paura che me lo rinfacciassero, forse è questo che mi frena a chiedere loro aiuto. Questo in me ha portato però delle conseguenze, ovvero scarsa concentrazione, non riesco a riconoscere le mie emozioni, e chissà quante altre cose, forse dipende anche dal mio passato abbastanza traumatico. Adesso mi ritrovo a22 anni a non avere nulla che mi appassiona o che mi soddisfi a lungo termine, e non solo nelle cose materiali ma anche in amore. Adesso non so come uscirne e come comportarmi,. Perché così non c'è la faccio più a vivere e non voglio piangermi addosso ma so che ho bisogno di qualcuno che mi sostenga sempre e con il rapporto anzi non rapporto che ho con i miei non è possibile. (inutile dire che ho provato più volte a ricrearlo).