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Dipende dal tipo e dal perché del cambiamento.
"Cambiare" il proprio carattere, lo ritengo sbagliato a prescindere.
Smussare dei lati del proprio carattere, o meglio evolvere dei lati del proprio carattere per amore di un'altra persona per me è una cosa bella. Se invece intendi cambiare per piacere agli altri, ovviamente non lo farei; e non la considero una forma di egoismo.
Comunque le situazioni sono l'una molto diversa dall'altra... Difficile dirlo così!

giuggi91 ha scritto:Dipende dal tipo e dal perché del cambiamento.
"Cambiare" il proprio carattere, lo ritengo sbagliato a prescindere.
Smussare dei lati del proprio carattere, o meglio evolvere dei lati del proprio carattere per amore di un'altra persona per me è una cosa bella. Se invece intendi cambiare per piacere agli altri, ovviamente non lo farei; e non la considero una forma di egoismo.
Comunque le situazioni sono l'una molto diversa dall'altra... Difficile dirlo così!

E' esattamente questo che volevo dire!

Perplex ha scritto:Dipende dalle conseguenze di tale cambiamento.
Ciò che diventi cambiando per questa persona ti piace o no?
Ti fa stare meglio o no, rispetto a come sei oggi?

Se stai peggio, non vale la pena, altrimenti si.

Starei in teoria meglio ma in pratica mi odierei perché farei sempre finta di essere un altro.

Zangreus il bruco ha scritto:Starei in teoria meglio ma in pratica mi odierei perché farei sempre finta di essere un altro.

Allora potresti cercare una via di mezzo tra il cambiamento un totale e il rimanere fermo sulla tua posizione. L'importante è trovare la stabilità, se questo cambiamento ti porterebbe ad odiarti, non è la strada giusta da seguire.

Penso proprio che farò così, cioè sostanzialmente niente perché rimarrò come prima.

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Starei in teoria meglio ma in pratica mi odierei perché farei sempre finta di essere un altro.[/quote]

Ma il cambiamento che dovresti affrontare non è minimamente conciliabile con la tua persona? Cioè: non puoi "farlo tuo"?

No penso che sia tutto il contrario, voler cambiare sé stessi solo per gli altri è da considerarsi una violenza psicologica autoinflitta poichè si nega il proprio essere per omologarsi a quella che è la visione comune.
Quando si cambia per gli altri non si è quasi mai felici, è una prigione mentale.

Sto pensando che possa essere definito egoismo o meno in base al fatto che chi cambi riconosca o meno i suoi difetti, esempio: io ammetto di essere timido e lo riconosco come un difetto perché mi limita nei rapporti con gli altri=> decido che voglio cambiare e cercare di essere più spontaneo per vivere meglio perché non mi piace come sono (cioè timido).
Il problema alla fine è capire cosa è un difetto e cosa no, per esempio essere riservati non sempre è una cosa negativa quindi non penso che farò cambiamenti drastici alla mia personalità.

Fausto.Franco ha scritto:Secondo me no, si tratta soltanto di mantenere la propria posizione, le proprie convinzioni e i propri atteggiamenti.
Se cambi per qualcuno mica lo fai per lui, lo fai per te, per poter stare bene con quel qualcuno. Quindi né altruismo, né egoismo, soltanto ricerca della propria posizione di stabilità.

Concordo.

Mi sono accorto anche che i cambiamenti più grandi sono quelli inconsci. Per esempio sono stato a contatto molto stretto con un gruppo di sole ragazze per una settimana (grazie a una serie di coincidenze) e anche se ero partito con l'idea di chiudermi alla fine sono riuscito a creare un rapporto con delle persone vere dopo tanto tempo e a riuscire ad avere delle discussioni con qualcuno.