-Entropia ha scritto:Nel corso della vita, ho avuto modo di trascorrere molto del mio tempo nella più completa solitudine.
L'ho odiata prima, amata poi, accettata con rassegnazione all'inizio e consapevolezza poi.
Al punto in cui sono adesso, sono chiamata a reinserirmi nel mondo delle relazioni sociali, mondo che mi spaventa letteralmente a morte, e no non scherzo. Sono letteralmente sociofobica.
Sento come se mi mancasse l'abc della socializzazione, come se le possibili frasi da dire dentro la mia testa si sgretolassero miseramente lasciandomi senza fiato, immobile e muta. E così puntualmente non mi integro mai. Faccio qualche timido intervento nella conversazione, se capita, e puntualmente non mi si incula nessuno perché ho la voce sottile e tremolante.
Trovo le relazioni estenuanti. La quantità di risorse che mi tocca investirci sopra è immensa e puntualmente ci rimango di cacca. Esco con qualcuno e sembra che le cose funzionino, ma poi quella persona scompare, non si fa più sentire... Così mi tocca affannarmi a ripescarla dall'oblio di volta in volta, e puntualmente eccoli lì, con la scusa pronta... Ma chissà come sempre carini e simpatici.
Avere degli amici mi fa sentire sola. Più sola di quanto io non lo sia già effettivamente, ed io non ho bisogno di sentirmi cosi...
Fa male venire puntualmente rifiutati e non sapere mai il perché...
Vivo una condizione molto simile alla tua. Sono completamente sola e in realtà lo sono sempre stata tempo. Inoltre, gli eventi che hanno interessato la mia vita in questi ultimi anni mi hanno portata ad isolarmi dalla società. Anch'io sono sociofobica e anch'io sto cercando di inserirmi nel mondo là fuori e incontro le tue stesse difficoltà.
In un post di qualche settimana fa mi chiedevo appunto dove sbaglio, che cosa c'è di sbagliato in me, come mai tutti i miei tentativi di allacciare dei rapporti con gli altri e di dare contenuto alla mia esistenza finiscono sempre nel nulla o quasi. Come posso dire... per quanto impegno, energia e coraggio ci metta (e di coraggio me ne richiedono davvero tanto questi miei ingenui tentativi) sbaglio sempre. O non vengo capita, o non vengo apprezzata o entrambe le cose. Non sono mai all'altezza o almeno così mi sembra e finisco sempre col sentirmi ancora più sbagliata e diversa e senza speranza e riprovarci diventa sempre più difficile.
Quindi ti capisco perfettamente. Nessuno merita di sentirsi così, di soffrire così a causa di qualcuno che nemmeno si rende conto di averti ferita. Soprattutto non lo meritano persone come noi. Basterebbe a volte solo un po' di empatia che mi rendo conto è sempre più difficile da trovare.
Quello che mi ha colpito nel tuo messaggio è questa frase 'l'ho odiata prima, amata poi, accettata con rassegnazione all'inizio e consapevolezza poi'. Ecco io per questo ti ammiro. Sono consapevole della mia condizione ma credo di non essere mai riuscita ad amarla e ad accettarla. Eppure penso che da questo che devo iniziare affinché la mia vita abbia una svolta. Con la psicoterapeuta sto cercando proprio di imparare ad accettare e amare la mia solitudine e a concepirmi come una persona che in ogni caso ha un valore ma non è facile. Ci sei riuscita tu? E se si come hai fatto?