Non possono essere tutti brutti e cattivi

"Chi trova un amico trova un tesoro". Parliamo del nostro modo di metterci in relazione con i nostri amici e, in generale dei problemi tipici delle relazioni sociali.

Non possono essere tutti brutti e cattivi

Messaggioda AnimaInLacrime » 19/12/2018, 23:52



Questo è forse il periodo peggiore della mia vita.
Dal 16 ottobre di quest'anno le cose sono state orribili e ciò che più di tutto ho sentito vicino è stata la voglia di farla finita. No, non un pensiero astratto e lontano ma, come una clessidra, diventa sempre più lucido.
Perché io non ce la faccio proprio più.

Sto cercando di far funzionare le cose della mia vita, davvero mi sto impegnando, ma non riesco.

C'è questa ragazza, questa "amica", che conosco da quando avevo 14 anni.
Lei ha commesso una serie di piccoli e grandi errori nel corso del tempo che io ho sempre cercato di capire.
Quando da piccole non mi invitò al suo compleanno perché doveva rimettersi col suo ex che aveva un interesse per me, io ho cercato di capirla. L'ho capita quando non riuscì a trovare il tempo per vedermi durante le vacanze di Natale dall'università che faceva a Torino. L'ho capita anche quando, pur abitando a venti minuti di distanza, non ci vediamo praticamente mai, forse tre volte l'anno.
Ho cercato di capirla anche quando nella COSA che mi ha fatta a pezzi, mi ha distrutta emotivamente e fisicamente, che mi ha spinta ad un soffio da un binario su cui mi sarei buttata, lei mi ha detto che me l'ero cercata e non ha fatto niente per difendermi. Ho cercato di capirla perché io per prima le ho nascosto molte cose, forse troppe, per capire.
Sto cercando di rimettere le cose in carreggiata ma ho bisogno che mi venga incontro. Questo è il momento in cui io dovrei sentirmi amata e non forzarmi per rimettere in piedi un'amicizia che forse non è mai esistita.

Non ce la faccio.

Sapete, forse non riesco a chiudere perché andandosene anche lei io resterò davvero da sola e sarò quella che nessuno vuole vicino a sé, quella pesante e odiosa, quella che nessuno sopporta.
Chissà, forse lo so.
Non possono essere davvero tutti brutti e cattivi, sono io che non servo a niente, sono io che non valgo l'affetto di nessuno, no?
Allora che devo fare?

Se sono così insopportabile allora forse è meglio che io stia da sola.
Mi sono stancata di non avere una cosa, una sola, che mi faccia stare bene...
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Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza, per ogni candida carezza data per non sentire l'amarezza.
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Non possono essere tutti brutti e cattivi

Messaggioda crisbil » 20/12/2018, 6:32



Non tutti. Ma la quasi totalità sì.

Ciao, Anima.

Ti scrivo tutto questo non per angosciarti o demotivarti, ma perché mi sembri una persona molto sensibile, fragile, in un momento delicato e difficilissimo della sua esistenza e per questo estremamente vulnerabile (come me)..

Una volta ero più fiducioso.. ma davvero inizio a pensare che la maggior parte della gente di fronte a qualcuno che è indifeso e inerme (e che magari ha bisogno solo di un incoraggiamento e di una mano) tiri fuori il peggio di sé stessa e, oltre all'indifferenza, manifesti solo comportamenti aggressivi, di ostilità, cattiveria, manipolazione e anche sadismo.

Mesi fa su repubblica.it lessi un articolo relativo a questa artista dell'est europa (non mi ricordo né il nome né il paese) che negli anni '70 (l'articolo mi pare fosse una sorta di anniversario.. ma non mi ricordo) proprio in Italia (a roma ?) fece una sorta di evento/performance.

In pratica c'era lei, nuda mi pare (o forse vestita e poi l'hanno spogliata.. non ricordo.. c'era pure un video che personalmente non sono mai andato a vedere, mi ha turbato e angosciato a sufficienza l'articolo) che sarebbe rimasta, inerme ed inerte, qualsiasi cosa fosse successa.. in questa stanza piena di cose ed oggetti di ogni tipo, dal piumino per la polvere a robe affilate ed acuminate, tipo coltelli, lamette e oggetti contundenti...

Le persone potevano entrare e fare di tutto a lei, usando pure gli oggetti a disposizione. L'artista dichiarava che qualsiasi cosa fosse avvenuta, anche violenta, persino ucciderla, non avrebbe comportato per chi l'avesse messa in atto nessuna responsabilità, che sollevava, insomma, nel pieno delle sue facoltà mentali, chiunque da qualsiasi conseguenza.

L'articolo (che ho fatto molta fatica a terminare) diceva che la gente che entrava nella stanza, dopo un po' di imbarazzo e curiosità iniziale, in cui magari usava robe tipo i piumini per solleticarla, ad un certo punto ha iniziato a farle un po' qualsiasi cosa .. soprattutto degradante (per lei) e lesiva, tipo farla soffrire, conficcarle oggetti, ferirla, farla sanguinare, tagliarla ovunque, con le lamette e i coltelli..

Pochissimi (una minoranza) ha manifestato atteggiamenti difensivi e protettivi nei suoi confronti, la quasi totalità ha attuato comportamenti sadici e lesivi per lei.


Ecco.. non m'è venuta in mente questa cosa per turbarti o farti star male (come ha fatto star male me all'epoca quando la lessi) .. ma perché personalmente mi ha aiutato un po' a capire che, purtroppo, di fronte ad una persona inerme, inerte, indifesa.. e di fronte all'impunità di fronte alle proprie azioni.. la maggior parte delle persone attuerà dei comportamenti non di comprensione e compassione ma - se non addirittura sadici (a me son capitati pure questi) - comunque manipolatori e lesivi per l'altro e vantaggiosi solo per sé stessi... e che, di quella difficoltà e debolezza che palesi, se ne approfitteranno spietatamente e senza scrupoli e basta.

Che tanta gente trae del piacere, della soddisfazione, della gratificazione dell'ego, una sensazione di potere.. dal riuscire ad arrecare del male agli altri, ecco.


Ripeto che ti dico tutto questo non per angosciarti o turbarti (anche se pure io lo sono) .. quanto perché vorrei che ti rendessi conto che il problema, secondo me, non sei tu.. ma gli altri. Che non hai motivo, secondo me, di sentirti sbagliata e in colpa, ecco. Che spesso il problema è che la gente è cattiva sul serio e arriva tranquillamente ad essere sadica, se glielo si permette.

Una soluzione a tutto questo - a parte isolarsi, che ti porta a morire comunque - io non la so trovare (nemmeno per me stesso).


Detto questo ti linko questa canzone, una versione acustica (solo chitarra elettrica non distorta e archi) di una canzone che tanti anni era un successo sui canali musicali televisivi.. (tipo videomusic, dove la sentii la prima volta e mi piacque), che mi è balzata alla mente istintivamente leggendo il tuo post.

Parla proprio (della fine) di un'amicizia.. di come a volte le cose che ci vengono dette (razionali o sensate quanto vuoi) non sono poi quello che a noi servirebbe in quel momento per sentirci meglio (e il silenzio e una mano che tesa lo fosse realmente sarebbe più utile di tanti bei "sensati" discorsi )


https://www.youtube.com/watch?v=sW9h2wr8aN8





"Hush, hush darling
Hush, hush darling
Hush, hush
Don't tell me tell me 'cause it hurts"
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We all know the truth: more connects us than separates us.
But in times of crisis the wise build bridges, while the foolish build barriers."
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Non possono essere tutti brutti e cattivi

Messaggioda AnimaInLacrime » 20/12/2018, 22:44



crisbil ha scritto:Non tutti. Ma la quasi totalità sì.

Ciao, Anima.

Ti scrivo tutto questo non per angosciarti o demotivarti, ma perché mi sembri una persona molto sensibile, fragile, in un momento delicato e difficilissimo della sua esistenza e per questo estremamente vulnerabile (come me)..

Una volta ero più fiducioso.. ma davvero inizio a pensare che la maggior parte della gente di fronte a qualcuno che è indifeso e inerme (e che magari ha bisogno solo di un incoraggiamento e di una mano) tiri fuori il peggio di sé stessa e, oltre all'indifferenza, manifesti solo comportamenti aggressivi, di ostilità, cattiveria, manipolazione e anche sadismo.

Mesi fa su repubblica.it lessi un articolo relativo a questa artista dell'est europa (non mi ricordo né il nome né il paese) che negli anni '70 (l'articolo mi pare fosse una sorta di anniversario.. ma non mi ricordo) proprio in Italia (a roma ?) fece una sorta di evento/performance.

In pratica c'era lei, nuda mi pare (o forse vestita e poi l'hanno spogliata.. non ricordo.. c'era pure un video che personalmente non sono mai andato a vedere, mi ha turbato e angosciato a sufficienza l'articolo) che sarebbe rimasta, inerme ed inerte, qualsiasi cosa fosse successa.. in questa stanza piena di cose ed oggetti di ogni tipo, dal piumino per la polvere a robe affilate ed acuminate, tipo coltelli, lamette e oggetti contundenti...

Le persone potevano entrare e fare di tutto a lei, usando pure gli oggetti a disposizione. L'artista dichiarava che qualsiasi cosa fosse avvenuta, anche violenta, persino ucciderla, non avrebbe comportato per chi l'avesse messa in atto nessuna responsabilità, che sollevava, insomma, nel pieno delle sue facoltà mentali, chiunque da qualsiasi conseguenza.

L'articolo (che ho fatto molta fatica a terminare) diceva che la gente che entrava nella stanza, dopo un po' di imbarazzo e curiosità iniziale, in cui magari usava robe tipo i piumini per solleticarla, ad un certo punto ha iniziato a farle un po' qualsiasi cosa .. soprattutto degradante (per lei) e lesiva, tipo farla soffrire, conficcarle oggetti, ferirla, farla sanguinare, tagliarla ovunque, con le lamette e i coltelli..

Pochissimi (una minoranza) ha manifestato atteggiamenti difensivi e protettivi nei suoi confronti, la quasi totalità ha attuato comportamenti sadici e lesivi per lei.


Ecco.. non m'è venuta in mente questa cosa per turbarti o farti star male (come ha fatto star male me all'epoca quando la lessi) .. ma perché personalmente mi ha aiutato un po' a capire che, purtroppo, di fronte ad una persona inerme, inerte, indifesa.. e di fronte all'impunità di fronte alle proprie azioni.. la maggior parte delle persone attuerà dei comportamenti non di comprensione e compassione ma - se non addirittura sadici (a me son capitati pure questi) - comunque manipolatori e lesivi per l'altro e vantaggiosi solo per sé stessi... e che, di quella difficoltà e debolezza che palesi, se ne approfitteranno spietatamente e senza scrupoli e basta.

Che tanta gente trae del piacere, della soddisfazione, della gratificazione dell'ego, una sensazione di potere.. dal riuscire ad arrecare del male agli altri, ecco.


Ripeto che ti dico tutto questo non per angosciarti o turbarti (anche se pure io lo sono) .. quanto perché vorrei che ti rendessi conto che il problema, secondo me, non sei tu.. ma gli altri. Che non hai motivo, secondo me, di sentirti sbagliata e in colpa, ecco. Che spesso il problema è che la gente è cattiva sul serio e arriva tranquillamente ad essere sadica, se glielo si permette.

Una soluzione a tutto questo - a parte isolarsi, che ti porta a morire comunque - io non la so trovare (nemmeno per me stesso).


Detto questo ti linko questa canzone, una versione acustica (solo chitarra elettrica non distorta e archi) di una canzone che tanti anni era un successo sui canali musicali televisivi.. (tipo videomusic, dove la sentii la prima volta e mi piacque), che mi è balzata alla mente istintivamente leggendo il tuo post.

Parla proprio (della fine) di un'amicizia.. di come a volte le cose che ci vengono dette (razionali o sensate quanto vuoi) non sono poi quello che a noi servirebbe in quel momento per sentirci meglio (e il silenzio e una mano che tesa lo fosse realmente sarebbe più utile di tanti bei "sensati" discorsi )


https://www.youtube.com/watch?v=sW9h2wr8aN8





"Hush, hush darling
Hush, hush darling
Hush, hush
Don't tell me tell me 'cause it hurts"



Ciao crisbil!

La storia che mi hai raccontato in effetti è molto emblematica di quella che forse, e sfortunatamente, ormai è una consuetudine.

Vuoi sapere la verità? Io le vedo queste cose, talmente tangibili da toccarle con mano, da vedere proprio gli effetti sulla mia pelle, sulla mia anima stessa che sento in pezzi. Le vedo, non le metto in dubbio. Eppure c'è una parte di me, sempre più piccola, che spera in qualcosa di diverso.

Spero... Io odio questa parola. La detesto.
Ma è così.
Preferisco pensare che sia io ad essere sbagliata perché tutta la cattiveria che ho visto negli ultimi due mesi io non riesco a... Digerirla? Non so se sia il termine adatto ma mi svuota. E svuotandomi mi cambia.

Forse non riesco a credere fino in fondo a questa cattiveria, pur vedendola, eh.

E' natura umana? Il più debole è destinato a soccombere come nella giungla? E' la selezione naturale di Darwin? Sono forse migliori loro? Non lo so... E' che non riesco a non chiedermi quale sia il prossimo passo dopo.

Se davvero è così, e ne abbiamo le prove, che succede? Che si fa? Si continua a cercare qualcosa di buono, pur sapendo che potrebbe non arrivare mai? Ci si rassegna?
Ogni volta io arrivo qui, a questa domanda e non so rispondermi.

Forse sarà per il momento che sto vivendo ma io non riesco più nemmeno ad avere voglia di parlare. Ho già provato a farmi capire, specie da lei, e davanti alla difficoltà evidente nel raccontarle i miei disagi, lei pensava alla festa di paese.
Poi non credo di voler condividere con lei gli eventi e le conseguenze degli ultimi mesi. Lei mi giudicherebbe e io non voglio un giudizio adesso. Anzi, non lo vorrò mai.

Perciò non so che fare.

Grazie crisbil per quello che mi hai raccontato, e anche per la canzone :)
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