Io e lui siamo siamo sempre stati due poli opposti in ogni minimo particolare.
A guardarci dall'esterno nessuno avrebbe mai scommesso un soldo sulla nostra amicizia.
Eppure, in qualche modo, ci incastravamo come due pezzi di un puzzle andato perso, mischiato ad altri.
Dove io non riuscivo a mettere voce lui urlava per me, e dove lui non riusciva a trovare la forza di vedere oltre io gli ricordavo tutto quello che c’era di bello in questo mondo.
Non eravamo perfetti, non eravamo stabili, cadevamo sempre in qualche luogo buio ed ogni volta uno doveva trovare la forza di tirar fuori l’altro da quei pensieri che tutti voi conoscete.
Così siamo andati avanti per anni.
Ci aggiornavamo sulle nostre vite, sulle nostre nuove amicizie, nuovi lavori, nuovi innamoramenti. Vivendo a volte più vicino, a volte più lontano, vedendoci per quattro giorni di fila o una volta ogni quattro mesi… per noi questo genere di costanza non era importante perché sapevamo che l’altro c’era sempre, in qualsiasi luogo si trovasse, a qualsiasi ora.
Per quanto fragile, per quanto incostante e a volte doloroso lui si era trasformato in una mia sicurezza.
Ora si è tutto concluso… in tutti questi anni non ho fatto altro che ripetergli che, se mai la nostra amicizia gli avrebbe provocato in qualsiasi modo dolore e avrebbe voluto finirla, sarei riuscita a cavarmela.
Non volevo in alcuna maniera fargli pesare una nostra possibile separazione, non volevo aggiungere fragilità di fronte alla sua.
E così ho dunque fatto. Ho mantenuto la promessa, È doloroso, disorientante, ma sto affrontando questa vita senza di lui, vado avanti, cerco di trovare la sicurezza persa in me stessa, come gli avevo promesso.
Ma nonostante ciò, nonostante entrambi stiamo continuando le proprie vite seguendo due strade separate e nonostante io stia pian pianino sempre di più ritrovando un equilibrio, mi manca costantemente.
Ogni giorno mi viene in mente qualcosa da dirgli, anche la cosa più stupida. Anche solo ricordargli che oggi i kinder pingui sono scontati.
Ogni giorno rido per qualcosa che vorrei tanto condividere con lui e quando ricevo una notizia importante inizio a parlarne con tutti i miei amici, ma alla fine, comprendo che vorrei realmente dirlo solo a lui.
Non voglio che torni a far parte nella mia vita. So che sta cercando un equilibrio, una stabilità che io non posso più dargli, quindi ho smesso di sperare in ciò.
Ma mi manca e vorrei urlarlo al mondo.
Vorrei che la sua assenza fosse evidente per gli altri come lo è per me. Forse per essere capita, o, chissà….forse per essere compatita.
Invece rimango in silenzio e vado avanti. Non ne parlo, stanca di cercare di far capire agli altri cosa è realmente significato per me questa separazione.
Mi sembra quasi di camminare per la mia strada con un vuoto dentro. Un vuoto che non mi spaventa più e che non mi provoca più dolore , ma che so essere presente.
Un giorno andrà meglio, un giorno troverò la più totale sicurezza in me stessa e questo vuoto sarà meno pesante. Mi mancherà sempre, ma ricorderò le vicende passate con lui con meno malinconia.
Ma in attesa di quel giorno, ho voluto provare a sfogarmi un pochino qui, per ricordare a me stessa che non posso ignorare questa assenza, che devo imparare ad accettarla, a conviverci e ad apprezzarla perché, se io mi sento così ora, è perché quello che abbiamo avuto è stato qualcosa di autentico, raro e prezioso, e non andrebbe dimenticato.