Alessandro3 ha scritto:C è chi è più capace e chi meno anche nel reagire. Non ci sono però modelli matematici, secondo me. Certo mi fa piacere se riesci a reagire migliorando la tua situazione.
Alessandro3 ha scritto:Ok..quindi se si tratta di credere in se stessi è facile alla fine...Piper B., ci vediamo per un caffè sabato prossimo? Io ci credo eh
Sunfl0wer ha scritto:Vi è mai capitato di subire il ghosting da parte di qualcuno, che fosse un amico o qualcuno a cui tenevate particolarmente?
A me è capitato l'anno scorso, proprio di questi tempi e non ne ho mai fatto parola con anima viva.
Una persona conosciuta da alcuni mesi a cui mi ero affezionata molto ed ero entrata in sintonia, è sparita completamente, pur sapendo come contattarmi. Per me è stato devastante e credo di aver avuto un esaurimento nervoso.
Ho fatto di tutto per tenere la mente impegnata, mi sono dedicata a tante cose, al lavoro, alla mia nuova casa, ho imparato a cucinare, ho guardato film, ho letto libri, sono uscita. Ma arrivava sempre quel momento in cui la mente si ritrovava "scoperta" e il dispiacere si insinuava, subdolo.
Improvvisamente tutto smetteva di avere senso, perché, tanto, non lo potevo condividere con lui.
Mi mancava l'aria, avevo l'impressione di non udire più alcun suono, scoppiavo a piangere da un momento all'altro. Questo stato d'animo è andato avanti per circa tre mesi.
La cosa assurda è che un giorno, sentendomi meglio, ho preso coraggio e mi sono fatta viva io, dopo quattro mesi.
Abbiamo iniziato a risentirci sporadicamente, e poi molto intensamente durante il lockdown, via chat, anche fino a tarda notte. Ero veramente contenta, anche perché iniziavo a conoscerlo sempre meglio e il mio affetto si rafforzava, perché basato su di una conoscenza più concreta rispetto a mesi prima.
Poi, da un momento, all'altro è sparito di nuovo, adesso sono più di tre mesi. Stavolta l'ho presa meglio, sono più disillusa, però ci sono rimasta male ugualmente e spero sempre di risentirlo, anche se non ho voglia di farmi viva io, perché nonostante la sintonia ho sempre avuto paura di dargli fastidio, pur essendo io per carattere una persona non invadente, che vive in punta di piedi.
Sono consapevole del fatto che questa vicenda mi abbia allontanato anche da altre dinamiche sociali, per le quali avevo di conseguenza perso interesse, e abbia inevitabilmente contribuito al mio isolamento. E non solo perché ritenevo gli altri non importanti quanto lui, ma anche perché un'esperienza simile ti fa sentire non degno degli altri, della loro considerazione, attenzione o affetto, di una qualsiasi spiegazione. Praticamente un rifiuto, un giocattolo vecchio.
Ho letto una volta che il ghosting secondo alcuni è paragonabile al lutto, per le sensazioni che ci dà. Se sia vero, non lo so. Ma trovo che sia peggio di qualsiasi rifiuto, delusione, umiliazione o rottura, perché è tutto questo, tutto insieme.
Tante volte la gente mi ha deluso, ma mai ho provato questo stato d'animo.
Per questo, vi chiedo, vi è mai successo? Come vi siete sentiti? Cosa avete fatto per affrontarlo?
Grazie e scusate lo sfogo
Sunfl0wer ha scritto:Vi è mai capitato di subire il ghosting da parte di qualcuno, che fosse un amico o qualcuno a cui tenevate particolarmente?
A me è capitato l'anno scorso, proprio di questi tempi e non ne ho mai fatto parola con anima viva.
Una persona conosciuta da alcuni mesi a cui mi ero affezionata molto ed ero entrata in sintonia, è sparita completamente, pur sapendo come contattarmi. Per me è stato devastante e credo di aver avuto un esaurimento nervoso.
Ho fatto di tutto per tenere la mente impegnata, mi sono dedicata a tante cose, al lavoro, alla mia nuova casa, ho imparato a cucinare, ho guardato film, ho letto libri, sono uscita. Ma arrivava sempre quel momento in cui la mente si ritrovava "scoperta" e il dispiacere si insinuava, subdolo.
Improvvisamente tutto smetteva di avere senso, perché, tanto, non lo potevo condividere con lui.
Mi mancava l'aria, avevo l'impressione di non udire più alcun suono, scoppiavo a piangere da un momento all'altro. Questo stato d'animo è andato avanti per circa tre mesi.
La cosa assurda è che un giorno, sentendomi meglio, ho preso coraggio e mi sono fatta viva io, dopo quattro mesi.
Abbiamo iniziato a risentirci sporadicamente, e poi molto intensamente durante il lockdown, via chat, anche fino a tarda notte. Ero veramente contenta, anche perché iniziavo a conoscerlo sempre meglio e il mio affetto si rafforzava, perché basato su di una conoscenza più concreta rispetto a mesi prima.
Poi, da un momento, all'altro è sparito di nuovo, adesso sono più di tre mesi. Stavolta l'ho presa meglio, sono più disillusa, però ci sono rimasta male ugualmente e spero sempre di risentirlo, anche se non ho voglia di farmi viva io, perché nonostante la sintonia ho sempre avuto paura di dargli fastidio, pur essendo io per carattere una persona non invadente, che vive in punta di piedi.
Sono consapevole del fatto che questa vicenda mi abbia allontanato anche da altre dinamiche sociali, per le quali avevo di conseguenza perso interesse, e abbia inevitabilmente contribuito al mio isolamento. E non solo perché ritenevo gli altri non importanti quanto lui, ma anche perché un'esperienza simile ti fa sentire non degno degli altri, della loro considerazione, attenzione o affetto, di una qualsiasi spiegazione. Praticamente un rifiuto, un giocattolo vecchio.
Ho letto una volta che il ghosting secondo alcuni è paragonabile al lutto, per le sensazioni che ci dà. Se sia vero, non lo so. Ma trovo che sia peggio di qualsiasi rifiuto, delusione, umiliazione o rottura, perché è tutto questo, tutto insieme.
Tante volte la gente mi ha deluso, ma mai ho provato questo stato d'animo.
Per questo, vi chiedo, vi è mai successo? Come vi siete sentiti? Cosa avete fatto per affrontarlo?
Grazie e scusate lo sfogo
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