L'altro lato della solitudine

[germano]

il top sarebbe avere al tuo fianco una fidanzata che ti capisce a 360 gradi

I primi anni.
Poi inizia a rompere...

[Hystèria]

il top sarebbe avere al tuo fianco una fidanzata che ti capisce a 360 gradi

I primi anni.
Poi inizia a rompere...

Più che altro sarebbe impossibile. Inutile aspettarsi di essere circondati da esseri perfetti. Non dico di accontentarsi del primo cristiano che capita e farcelo andare bene per forza, per carità, ma cercare di bypassare qualche difetto se la persona ha tante altre qualità positive. Essere compresi dipende tanto da chi ci sta intorno quanto da noi stessi. Non scambiate affiatamento e intesa con un blando essere compresi a 360 gradi, che neanche esiste.

[germano]

Non scambiate affiatamento e intesa con un blando essere compresi a 360 gradi, che neanche esiste.

Sante parole.
Soprattutto se pronunciate da una donna. Non per fare il maschilista, però un dato di fatto che STATISTICAMENTE sono soprattutto le donne a sognare un uomo che... capisca come si sentono anche senza bisogno di dirglielo.


Germano

ps: sono separato, si capisce?!

[Lena]

@Malky

Non disdegno avere amici, ma ne bastano pochi e buoni, che ci sono nel momento del bisogno. L'amicizia va coltivata con cura al pari di altri rapporti, chi ha tanti amici ha amicizie spesso superficiali a meno che non sia una persona che non fa niente nella vita se non coltivare i rapporti.
Sono d'accordo che la solitudine è lenitiva, o almeno lo è per alcune persone.
Alla fine noi stessi saremo sicuramente la persona con cui staremo per tutta la vita, dunque tanto vale starci bene con noi stessi

@Hystèria e @hiraeth

Condivido la necessità di passare tempo in solitudine per ricaricare le batterie e pensare

@VeraVita

Mi dispiace che tu ci stia soffrendo. Talvolta è vero che la solitudine non si sceglie ma ci si ritrova. Penso che al giorno d'oggi sia facile avere dei contatti sociali, ma è più difficile averli di qualità.

@Kakushigoto9

Sai, la fine della relazione c'entra poco perché non era una relazione morbosa, anche se ovviamente con la persona con cui stai ci devi socializzare
Avere il potere di scelta è sicuramente una condizione di privilegio, su questo concordo. Tuttavia mi chiedo: quanti dei nostri bisogni sociali sono reali e autentici e quanti sono indotti da ciò che vediamo fare agli altri?

@Semir88

Io ho appreso che la convivenza è difficile anche per me, i miei spazi sono vitali

@TheDarkKnight

Credo che non ci siano comportamenti giusti o sbagliati. La vera domanda da farsi è: ciò che faccio mi rende felice?

@germano

Sono d'accordo che bisogna stare con gli altri perché si ha voglia. I rapporti umani vanno curati, le persone non dovrebbero essere un ripiego per la solitudine, altrimenti si costruisce ben poco di decente
Come è andata la tua serata in mezzo ai boschi?

[TheDarkKnight]

Riguardo la tua domanda la risposta è ovviamente no. Non credo nemmeno che l'essere umano sia programmato di base per vivere felice, quello forse è un obiettivo che da poco anni si pone per dare valore al tempo che passa qui sulla terra. Poi ovvio la ricerca di benessere passa da mille attività ed è di certo meglio vivere provando benessere invece di sconforto, noia, dolore, tristezza, rabbia e quant'altro.

[Titti94]

Condivido quanto hai detto sul piacere di stare un po' per conto proprio. Non mi piace isolarmi completamente perché poi finisco per sentirmi sola, ma è bello anche prendersi dei momenti in cui stare con se stessi.
Per quanto riguarda le festività non mi sento obbligata a festeggiare, ma per alcune ho il piacere di farlo. Natale, Capodanno e Pasqua per lo più, le altre festività non le sento molto. Poi per me le feste sono anche un bel momento per stare in famiglia quindi hanno questo doppio valore. Non mi sento invece obbligata a dover festeggiare con amici o conoscenti.

[germano]

@germano
Sono d'accordo che bisogna stare con gli altri perché si ha voglia. I rapporti umani vanno curati, le persone non dovrebbero essere un ripiego per la solitudine, altrimenti si costruisce ben poco di decente
Come è andata la tua serata in mezzo ai boschi?

Oh, solo ora ho visto che mi avevi citato.
Dunque: la bivaccata solitaria è andata molto bene. Avevo già fatto spesso simili notti in montagna alla selvaggia, ma solamente in estate. E devo dire che l'inverno, con la neve, ha il suo fascino. Se ci si copre molto bene e si ha l'attrezzatura adeguata (bisogna spendere un po' di soldi) non si soffre il freddo.

L'argomento "solitudine" e in particolare "vita da single" mi interessa sempre moltissimo (mi affascinava anche durante il lungo periodo di matrimonio) e ,adesso che ho la possibilità di viverlo sulla mia pelle, mi sto accorgendo di curiose dinamiche sociali oltre al fatto di poter autoanalizzare meglio i miei pensieri, i miei approcci mentali.
Quando si è in coppia si è... come dire... "anestetizzati". Il proprio "io" e la propria "individualità" (non volevo usare il termine "solitudine") vengono sormontati dal "chiasso" e si smette di ascoltarli, ma ciò non significa che non esistano: vengono solo zittiti e non è detto che sia una cosa positiva. Affatto.
Parallelamente ogni tanto sento la mancanza di un qualcosa, di una completezza. Mi sento come eternamente in stand-by, in attesa di qualcosa di migliore, ma credo che questo sia fisiologico in ogni essere umano: è l'eterna insoddisfazione umana.
Insomma: "essere o non essere, questo è il problema".

Mi piacerebbe molto confrontarmi su questo tema. Magari anche con un professionista, ma come "collega" non come paziente (altrimenti addio: si finisce nel vortice infinito delle sedute a 80 euro a botta solo per star lì a parlare io a lui di ciò che io già so).

Germano

[Sagittario86]

La solitudine in sè non è un male, finchè non si esagera, come tutte le cose. Se ti isoli sempre di più alla fine tendi a perdere le amicizie o comunque avere meno attività, uscite ecc... Penso che anche qui ci voglia il giusto mix, se hai bisogno di allontanarti dagli altri per un periodo ci può stare, una pausa di riflessione, il bisogno di fermarsi, riflettere ecc.. anchio l'ho fatto in passato e probabilmente lo farò anche in futuro, l'importante è che poi non ti chiudi in te stessa, anche perchè la vita vera è stare in mezzo agli altri, agli amici, le persone a cui vuoi più bene, con cui ti senti a tuo agio. Io sinceramente non sono mai stato da solo durante le feste, natale con i parenti e capodanno con gli amici. Quest'anno in particolare ho sentito un bisogno estremo di festeggiarlo fuori, in un locale, l'anno scorso mi è bastato e avanzato. Stare da soli ti fa crescere, maturare, però anche la persona più solitaria di questo mondo arriverà un giorno che sentirà un bisogno dentro di sè di affetto, un abbraccio, un contatto fisico, parlare, sfogarsi, fa parte della natura umana, e aggiungo che condividere la vita insieme ad amici, ragazze, conviventi è molto più appagante, anche più stressante se vogliamo però è tutta un'altra cosa che suonarsela e cantarsela da soli senza un confronto dal vivo, solo così puoi crescere davvero come persona.

[Lena]

Riguardo la tua domanda la risposta è ovviamente no. Non credo nemmeno che l'essere umano sia programmato di base per vivere felice, quello forse è un obiettivo che da poco anni si pone per dare valore al tempo che passa qui sulla terra. Poi ovvio la ricerca di benessere passa da mille attività ed è di certo meglio vivere provando benessere invece di sconforto, noia, dolore, tristezza, rabbia e quant'altro.

Perché pensi che l'essere umano non sia programmato per essere felice?

Oh, solo ora ho visto che mi avevi citato.
Dunque: la bivaccata solitaria è andata molto bene. Avevo già fatto spesso simili notti in montagna alla selvaggia, ma solamente in estate. E devo dire che l'inverno, con la neve, ha il suo fascino. Se ci si copre molto bene e si ha l'attrezzatura adeguata (bisogna spendere un po' di soldi) non si soffre il freddo.

L'argomento "solitudine" e in particolare "vita da single" mi interessa sempre moltissimo (mi affascinava anche durante il lungo periodo di matrimonio) e ,adesso che ho la possibilità di viverlo sulla mia pelle, mi sto accorgendo di curiose dinamiche sociali oltre al fatto di poter autoanalizzare meglio i miei pensieri, i miei approcci mentali.
Quando si è in coppia si è... come dire... "anestetizzati". Il proprio "io" e la propria "individualità" (non volevo usare il termine "solitudine") vengono sormontati dal "chiasso" e si smette di ascoltarli, ma ciò non significa che non esistano: vengono solo zittiti e non è detto che sia una cosa positiva. Affatto.
Parallelamente ogni tanto sento la mancanza di un qualcosa, di una completezza. Mi sento come eternamente in stand-by, in attesa di qualcosa di migliore, ma credo che questo sia fisiologico in ogni essere umano: è l'eterna insoddisfazione umana.
Insomma: "essere o non essere, questo è il problema".

Mi piacerebbe molto confrontarmi su questo tema. Magari anche con un professionista, ma come "collega" non come paziente (altrimenti addio: si finisce nel vortice infinito delle sedute a 80 euro a botta solo per star lì a parlare io a lui di ciò che io già so).

Germano

Sono sempre molto incuriosita da viaggi in solitaria ed in mezzo alla natura. Tuttavia, forse perché sono donna, mi sento anche un po' dubbiosa e rimugino sui vari pericoli che potrei incontrare.
Tu come affronti determinate paure (che magari sono diverse dalle mie, ma mi interessa il processo di "decostruzione" della paura)?

Mi sono resa conto anche io che in coppia, ma anche in dinamiche di gruppo, si è un po' anestetizzati e l'io individuale viene meno per fare posto a qualcosa di collettivo. Penso sia naturale per tutti, però diventa un problema nel momento in cui si ignora le proprie sensazioni e le proprie esigenze.

Io non sento invece il senso di incompletezza, forse perché è passato ancora poco tempo dal termine della mia relazione più lunga e importante. Inizio a pensare, però, che non necessariamente ento il bisogno di condividere un'intimità fisica con qualcuno in futuro, ma sarei appagata anche da relazioni amicali con forti connessioni emotive.


@Titti94

Sì, ovviamente pure io ho delle ricorrenze a cui tengo di più, come il Natale ad esempio.
Le altre festività le "sento" poco, anche se magari in qualche modo le festeggio comunque

[Imothep]

Buongiorno utenti del forum,

in questi giorni riflettevo sul fatto che secondo me nella solitudine di per sé non c'è è non dovrebbe esserci niente di male.
Io sono una persona solitaria, mi piace fare cose da sola, passare del tempo con me stessa e con i miei gatti. Mi piacciono molto anche le occasioni sociali ma non ho l'energia per stare dietro a tanti stimoli.
Penso sia più importante avere amici su cui si può contare davvero che generici amici con cui uscire. Apparte ciò a volte sento la pressione sociale di socializzare per forza, specialmente in feste come capodanno, Halloween, ferragosto etc.. (Le classiche feste con amici)
Sento che se non mi aggrego a qualche evento sono un po' strana, bizzarra, un lupo solitario. Allo stesso tempo, però, non mi importa niente di festeggiare certe festività e starei bene per conto mio.

Dopo 8 anni di una lunga relazione sento che la libertà di fare quello che mi pare è veramente appagante, ma allo stesso tempo ho timore di isolarmi troppo.

Voi come la vedete? Festeggiate le ricorrenze obbligate con delle persone o state da soli? Vi pesa essere in solitudine?
Come la vivete? Cosa ne pensate?

Io odio la solitudine perché negli ultimi 10 anni sono sempre stato fidanzato e quindi ritrovami da solo non è stato bello. Io la vivo molto male, perché amo fare tantissime cose e poter condividere con qualcuno quelle cose era una cosa bella. Ovvio non tutti amiamo le stesse cose però un minimo ci stava o con la fidanzata o con qualche amico. Però quando arrivi dopo l'età universitaria ci sta chi si sposa o chi per lavoro si sposta e per di più oggi ognuno pensa alle cose sue e sono pochi quelli che pensano agli altri. Si preferisce un messaggio e non una chiamata.
Per le ricorrenze è ancora più brutto quando prima ero abituato a prepararmi per passarla nel migliore dei modi. Quindi oggi mi capita di passarle da solo perché non trovi persone con cui passarlo. Puoi pure piegarti e fare quello che dice un gruppo, sempre se lo trovi, però li sentirsi a proprio agio non è il massimo.
Io vorrei ancora un minimo di qualche persona e spero di trovarla in questo forum anche solo come amicizie visto che oggi la tecnologia ci permette anche di vederci.