questo messaggio è una via di mezzo tra uno sfogo e la richiesta di un consiglio. ormai sto male da moltissimi anni, da quando incontrai delle persone che mi fecero del male, e una delle cose mi ha sconvolto di più, a cui non mi sono mai abituato e a cui forse non mi abituerò mai, sono le persone che ti conoscono (sia amici che familiari), sanno che ti è successo qualcosa di brutto, vedono che stai soffrendo molto e stai sempre peggio, forse intuiscono che ci può essere un legame tra le due cose...ma evitano di toccare l'argomento con la stessa accuratezza con cui si evita di toccare un escremento o un lebbroso.
non so, farmi una domanda del tipo "come stai dopo quella brutta esperienza?" oppure "da quando ti è successa quella cosa/hai conosciuto quella gente sei un po' strano è successo qualcosa? vuoi raccontare?" o domande simili. invece nulla, è un come se ti accoltellano alla schiena, tu sei riverso a terra e la gente che ti conosce viene lì e inizia a conversare amabilmente di qualunque cosa e si mostra anche un po' infastidita dal fatto che non interagisci. sembra che il coltello non lo vede nessuno, che la pozza di sangue non la vede nessuno..e si comportano tutti come se niente fosse, o "come se fosse tutto ok" , niente di strano di cui preoccuparsi. questo comportamento mi ha ferito ulteriormente, senza dire una parola. sembrava che ignorare totalemente la faccenda, e la mia sofferenza, e far cadere tutto nell'oblio più totale fosse il loro modo per "aiutarmi". Però questa indifferenza e questa noncuranza hanno aggiunto altra sofferenza a quella che già avevo. e il problema è che non sapevo nemmeno come comportarmi.. se provavo a portare timidamente la conversazione su di e me su quanto mi fosse accaduto passavo subito per egocentrico, concentrato solo se me stesso, che obbligava gli altri "di prepotenza" a sentire qualcosa che non volevano sentire. quindi così non andava bene. se mi lamentavo che di me e del mio dolore non gliene fregava niente ecco che passavo per vittimista che non apprezzavo la loro presenza e il loro modo di starmi vicino. (della serie: ti diamo qualcosa di cui non hai bisogno, che non ci hai chiesto e che è anche un po' dannoso ma ci devi essere riconoscente ugualmente perchè te lo diamo). e infine quando ho deciso di allontanarmi perchè questa loro indifferenza mi era diventata davvero insopportabile sono passato pure per quello che si arrabbiava e che ce l'aveva con la gente senza motivo. alla fine ero disarmato, non sapevo che fare nè per farmi capire nè per avere quella partecipazione che speravo di avere. voi che ne pensate? consigli, riflessioni, nulla? vi siete mai trovati in situazioni simili?