DENTI, GENGIVE, TARTARO, LESIONI, IGIENE

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DENTI, GENGIVE, TARTARO, LESIONI, IGIENE

Messaggioda Royalsapphire » 19/03/2015, 17:26



La cattiva igiene non solo è all'origine della carie dentale, ma è anche la causa principale di infiammazione alle gengive ed agli altri tessuti di sostegno del dente.

Il tartaro è placca batterica calcificata che si deposita intorno ai denti; prima infiamma il margine della gengiva e poi, via via, l'infiammazione si può estendere ai tessuti più profondi fino a raggiungere l'osso che si retrae e, di conseguenza, il dente comincia a vacillare e poi a cadere.

Gli episodi acuti di questo processo si chiamano ascessi parodontali e causano problemi e dolore.
I primi batteri a colonizzare la superficie sono soprattutto gram-positivi, cocchi, principalmente della specie streptococcus, e dei coccobacilli come l'antinomyces. La colonizzazione iniziale è caratterizzata da un transitorio e reversibile attaccamento al dente.

Col tempo, l'attaccamento diventa più forte e meno facilmente distruttibile. Compaiono batteri filamentosi che gradatarnente rimpiazzano i microbi coccoidi. Gradatamente si evidenziano anche alterazioni di tessuto soffice nell'adiacente gengiva, inclusi il gonfiore e il rigonfiamento, che danno origine alla formazione di un profondo solco gengivale, ambiente ideale per lo sviluppo di microbioti anaerobi (non hanno bisogno di aria per svilupparsi). I batteri anaerobici che colonizzano questa regione subgengivale includono bastoncelli mobili e spirochete. La maggior parte delle specie batteriche attualmente sospettate di essere causa della malattia parodontale sono specie anaerobiche, gram-negative, la cui principale nicchia ecologica è la regione subgengivale. In questo ambiente protetto si trovano in una posizione eccellente per partecipare alla distruzione dei tessuti intorno al dente, con il successivo mantenimento ed espansione del loro babitat subgengivale. La presenza di specifici batteri nel solco è elemento indispensabile per determinare le malattie parodontali infiammatorie. La presenza dei microorganismi da sola non è sufficiente a produrre le distruzioni che si verificano a carico dei tessuti di supporto dei denti. La flora batterica infatti innesca una complessa risposta immunitaria (reazione di difesa a stimoli irritanti) dell'organismo ospite; tale risposta, in ultima analisi, è responsabile della distruzione che si verifica a carico dei tessuti parodontali.

Si distinguono le gengiviti che interessano la gengiva marginale e sono reversibili dopo adeguata terapia e le parodontiti che causano una irreversibile distruzione dei tessuti di sostegno del dente (legamento parodontale, osso alveolare).

Gengiviti

Interessano la gengiva marginale e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema (gonfiore), sanguinamento e, talvolta, ipertrofia (aumento di dimensioni) gengivale.

Parodontiti

Sono un gruppo di malattie caratterizzate dalla distruzione dell'apparato di supporto del dente. Clinicamente si manifestano con perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e talvolta formazione di recessioni.

Sono classificate, secondo la Federazione Europea di Parodontologia , in:

parodontiti ad insorgenza precoce , che si sviluppano in giovane età
parodontiti dell'adulto , che si sviluppano dopo i 35 anni di età (le più comuni)
parodontiti necrotizzanti .

Le malattie parodontali sono strettamente legate agli stili di vita, sono provocate da alcune specie batteriche e sono influenzate nel loro decorso da numerosi fattori locali (cattiva igiene orale) e generali o sistemici (predisposizione genetica, fumo, diabete, stress, assunzione di alcuni farmaci).
Attualmente le parodontiti sono la principale causa di perdita di denti in Italia. In molti casi non sono diagnosticate o lo sono solo tardivamente.
Le parodontiti possono rappresentare un fattore di rischio per il possibile insorgere di infezioni nel sangue, nel cuore, nelle protesi cardiache.

La malattia parodontale va dunque attentamente diagnosticata e curata. Il più delle volte è sufficiente instaurare una terapia di mantenimento per controllare la sua evoluzione (visite di controllo dal dentista, rimozione degli irritanti locali con procedure non complicate come l'ablazione del tartaro o il courettage (pulizia) gengivale da ripetersi periodicamente, accurata igiene orale a domicilio), senza ricorrere ad interventi più indaginosi e costosi.
La prevenzione e la terapia sono molto efficaci ed efficienti nella maggior parte dei casi.
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Messaggioda Royalsapphire » 19/03/2015, 17:28



GENGIVITE

Che cos'è

La gengivite è determinata essenzialmente da infiammazione specifica delle gengive ed è caratterizzata da un intenso arrossamento, da tumefazione e da dolore localizzato. Quando si lavano i denti, spesso la gengiva sanguina. Le cause della gengivite sono: la placca dentale che si deposita alla base dei denti, l'uso di farmaci e alcune malattie. Per curare questo problema, occorre andare dal dentista, che effettuerà una particolare pulizia dei denti. Si può prevenire la gengivite con un'accurata igiene orale, utilizzando il filo interdentale e usando a lungo e correttamente lo spazzolino dopo i pasti per evitare depositi di cibo. Inoltre è opportuno il controllo periodico dallo specialista.
La gengivite non curata può avere conseguenze gravi. Infatti l'infiammazione cronica distrugge i tessuti che fissano il dente all'osso da cui deriva la mobilità del dente e anche la sua caduta (piorrea).
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DENTI, GENGIVE, TARTARO, LESIONI, IGIENE

Messaggioda Royalsapphire » 19/03/2015, 17:29



LESIONI DELLE MUCOSE ORALI

I principali sintomi di una lesione al cavo orale sono rappresentati da disturbi alla masticazione ed alla deglutizione, dolore e sensazioni anomale locali (bruciore, gonfiore ecc.), alterazioni di forma e di funzione delle strutture interessate.

L'esplorazione del cavo orale è semplice e diretta e va associata alla palpazione, ricercando tutte le possibili alterazioni di consistenza e mobilità dei diversi componenti. Se necessario, il sanitario lo completerà con prelievi per esami batteriologici o biopsie per esami istologici. Le lesioni delle mucose orali possono essere traumatiche, infiammatorie o malattie allergiche o trattarsi di malattie dermatologiche.

LESIONI TRAUMATICHE Sono sostenute da cause irritanti esterne (per esempio spazzolamento troppo vigoroso, oppure residui alimentari, tipo lisca di pesce, briciola di pane, semi di frutta) o da protesi preesistenti (soprattutto protesi mobili) o da morsicature casuali delle parti molli

LESIONI INFIAMMATORIE Sono sostenute da infezioni virali, batteriche o micotiche.

Le infezioni virali più comuni sono quelle sostenute dal virus herpes simplex, che si presentano come piccole vescicole di colore chiaro, che si rompono molto facilmente trasfonnandosi in piccole ulcere superficiali molto dolorose. Dopo l'infezione primaria, che di solito si presenta nell'infanzia, il virus rimane annidato nei tessuti dell'ospite e l'infezione può recidivare. Tali recidive avvengono di solito in concomitanza con una caduta dei poteri difensivi dell'organismo. E' possibile trattare le lesioni più imponenti con farmaci antivirali.

La stomatite aftosa consiste nella comparsa di piccole afte superficiali di diametro di 2-3mm tondeggianti od ovalari con fondo bianco giallastro, contorni arrossati, molto dolenti.

Le afte possono essere singole o multiple, sono variamente localizzate sulla superficie del cavo orale, guariscono spontaneamente nel giro di 10-15 giorni, ma tendono facilmente a recidivare. La loro origine è sconosciuta, anche se in molti casi è costante la loro associazione, con stress fisico o psichico o con l'assunzione di determinati alimenti (noci, cioccolato, pomodori, kiwis). Valida è una terapia locale con antisettici e steroidei.

L'infezione micotica più comune è sostenuta dalla candida albicans, comunemente conosciuta nei lattanti come mughetto. Tale infezione è caratterizzata da una patina cremosa bianca, che si stacca con difficoltà dalla mucosa e che interessa tipicamente il dorso della lingua o il palato molle. La causa è una caduta dei poteri difensivi locali e generali dell'organismo o una scarsa igiene. Colpisce specialmente i lattanti e gli anziani (soprattutto i portatori di protesi mobili) e risponde ai trattamenti antimicotici.

Il flemmone del pavimento della bocca è un processo infiammatorio acuto a carattere suppurativo sostenuto da germi aerobi od anaerobi, che, in genere, fa seguito ad infezioni dentali o parodontali.

Lesioni orali si osservano anche in corso di molte malattie sistemiche, a volte possono essere un indizio importante per orientare nella diagnosi. Tra queste alcune malattie infettive di notevole rilevanza sociale, come la sifilide e l'AIDS.

MALATTIE ALLERGICHE
Tutte le sindromi allergiche possono dare manifestazioni orali. Particolarmente frequente è la stomatite da farmaci.

AFFEZIONI DERMATOLOGICHE
Si tratta di malattie sistemiche molto gravi, non comuni, che riconoscono origine autoimmune o ancora sconosciuta. Tra queste si ricordano il pemfìgo e il lichen planus. Non possono essere oggetto di una trattazione superficiale e necessitano di una diagnosi e di un trattamento specialistico.

LESIONI BENIGNE E MALIGNE
OGNI LESIONE DELLA MUCOSA ORALE PERSISTENTE OLTRE LE DUE SETTIMANE E CON SUPERFICIE IRREGOLARE O ULCERATA DEVE ESSERE SOSPETTATA COME POTENZIALMENTE MALIGNA ED ESSERE SOTTOPOSTA A BIOPSIA PER ESAME ISTOLOGICO.

Lesioni pre-cancerose

La mucosa del cavo orale o la superficie della lingua possono presentare aree più o meno estese di colorito bianco con diametro variabile, da pochi mm ad alcuni centimetri, con superficie liscia o ruvida (leucoplachia) oppure, più raramente, placche rossastre omogenee e/o con zone ruvide (eritroplachia). Queste lesioni sono spesso conseguenza di processi irritativi locali come denti scheggiati, monconi di radici dentari e, protesi non idonee e sono favorite dalla cattiva igiene orale, fumo e alcol. La possibilità di una loro evoluzione in senso neoplastico dipende dal grado di dispiasia (alterazione) cellulare e può essere definita solo attraverso un prelievo bioptico per esame istologico. Il trattamento consiste nell'eliminazione delle cause traumatizzanti, nella correzione dei fattori di rischio e nella eventuale escissione chirurgica.
La mucosa del cavo orale può essere sede di alcune neoformazioni benigne come il papilloma (masserella verrucosa, talora peduncolata che si localizza preferibilmente nel fornice gengivale, la lingua, le labbra), l'adenoma (più raro ad origine dalle ghiandole salivari minori), l'angioma e il fìbroma.
In corrispondenza delle gengive può svilupparsi l'epulide, che si presenta come una massa liscia, di colore roseo o rosso vinoso, aderente o peduncolata, facilmente sanguinante, talora di dimensioni ragguardevoli.
Tutte queste lesioni necessitano di esportazione chirurgica con conferma istologica della diagnosi clinica.

Tumori maligni

I tumori maligni del cavo orale sono relativamente frequenti, insorgono solitamente nell'età adulta, colpiscono di preferenza il sesso maschile e la loro insorgenza è favorita dalla cattiva igiene orale, dal fumo e dall'alcol. Microscopicamente sono dei carcinomi in genere ben differenziati, macroscopicamente possono presentarsi in forma vegetante, infiltrante, ulcerata. La sede più colpita è il labbro inferiore, dove si manifesta all'inizio come una piccola ulcera o una leucoplachia, che in seguito può evolvere in forma vegetante, spesso ulcerata, oppure infiltrata, seguita dalla lingua, dove la localizzazione più frequente è al bordi ed infine alle guance, dove si manifesta spesso come un'ulcera, ma può assumere anche un aspetto vegetante ed è prevalentemente secondario a lesioni precancerose come le leucoplachie.
Il cavo orale è una regione facilmente accessibile ed esplorabile, tuttavia le neoplasie di questa regione vengono diagnosticate con un preoccupante ritardo.In questo campo dell'oncologia assume valore essenziale la PREVENZIONE PRIMARIA (RICONOSCIMENTO ED ELIMINAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO) e la PREVENZIONE SECONDARIA (DIAGNOSI PRECOCE).
Infatti, la grande maggioranza dei tumori del cavo orale riconosce cause di insorgenza ormai ben identificate e rimovibili: abuso di sostanze voluttuarie come alcool e tabacco, microtraumi dentari e protesici, scarsa igiene, alterazioni precancerose. Queste ultime, poi, oltre ad essere spesso la risultante della medesima catena di cause e concause, mostrano per lo più lunghissima latenza prima di cancerizzare. Tutti questi fattori possono essere facilmente rimossi con un'adeguata informazione e semplici provvedimenti terapeutici. Infatti il riconoscimento di lesioni precancerose e/o tumorali iniziali ancora in fase asintomatica può consentire una efficace terapia e portare a guarigione pazienti altrimenti destinati a gravosi interventi chirurgici demolitivi e mutilanti ed a lunghe e spesso penose degenze ospedaliere.
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