Unknown ha scritto:Net ha scritto:E nel sacco in cui, mia riflessione, non fossimo noi ad essere dipendenti, ma l’altro , quanti riconoscerebbero questo atteggiamento ? Quanti riterrebbero “ malsano” tanto da far presente all’altra persona che quello non è il giusto modo di relazionarsi? Quanti se ne renderebbero conto? E se invece facesse “comodo” sentire che qualcuno dipende da noi per alimentare il nostro ego o bassa autostima, quanto un po’ “vampiri” saremmo?
Provo a dire la mia.. prendila con le pinze ovviamente.
Da un certo punto di vista può anche far "comodo" avvertire una sorta di dipendenza, ma non è certo questo il modo più "sano" per accrescere il proprio Ego.. Quindi anche in questo caso sarebbe opportuno andare a fondo individuando il meccanismo malfunzionante..
Una persona che ama troppo ( cosi' vengono definite), ma che in realtà non amano affato, riesce a portare avanti un rapporto a lungo termine solo nel caso in cui si crea una sorta di co-dipendenza con il partner.. Questo crea una sorta di equilibrio instabile che può anche essere costante..
In tutti gli altri casi i rapporti sono destinati a saturarsi nel tempo
Uhm, deduco, correggimi se sbaglio, che la co-dipendenza sarebbe il modo più instabilmente equilibrato per un rapporto duraturo. La cosa la penso anche io in realtà, ma, chiaramente malsano anche questo. Unica cosa direi che, proprio perché me lo hanno spiegato, non penso che si saturino altri tipi di rapporti più sani, semplicemente , spessissimo si è “analfabeti” in merito alle corrette dinamiche di coppia e/o affettive. Questa è una mia lettura personale ovvio, anche se, come scritto sopra, le dinamiche sane esistono, ma andrebbero un po’ imparate.