Dipendenza affettiva. Spigatemela a parole vostre.

Questo forum offre uno spazio sicuro ad alcolisti e famiglie di alcolisti per sfogare liberamente le proprie emozioni e raccontare la propria storia. È un'opportunità importante per riuscire a togliersi la maschera e unpeso dalle spalle.
È un forum dedicato anche ai disturbi psicosomatici e a chi è affetto da deficit dell'attenzione.

Dipendenza affettiva. Spigatemela a parole vostre.

Messaggioda Net » 17/08/2018, 18:56



Unknown ha scritto:
Net ha scritto:E nel sacco in cui, mia riflessione, non fossimo noi ad essere dipendenti, ma l’altro , quanti riconoscerebbero questo atteggiamento ? Quanti riterrebbero “ malsano” tanto da far presente all’altra persona che quello non è il giusto modo di relazionarsi? Quanti se ne renderebbero conto? E se invece facesse “comodo” sentire che qualcuno dipende da noi per alimentare il nostro ego o bassa autostima, quanto un po’ “vampiri” saremmo?


Provo a dire la mia.. prendila con le pinze ovviamente.
Da un certo punto di vista può anche far "comodo" avvertire una sorta di dipendenza, ma non è certo questo il modo più "sano" per accrescere il proprio Ego.. Quindi anche in questo caso sarebbe opportuno andare a fondo individuando il meccanismo malfunzionante..
Una persona che ama troppo ( cosi' vengono definite), ma che in realtà non amano affato, riesce a portare avanti un rapporto a lungo termine solo nel caso in cui si crea una sorta di co-dipendenza con il partner.. Questo crea una sorta di equilibrio instabile che può anche essere costante..
In tutti gli altri casi i rapporti sono destinati a saturarsi nel tempo



Uhm, deduco, correggimi se sbaglio, che la co-dipendenza sarebbe il modo più instabilmente equilibrato per un rapporto duraturo. La cosa la penso anche io in realtà, ma, chiaramente malsano anche questo. Unica cosa direi che, proprio perché me lo hanno spiegato, non penso che si saturino altri tipi di rapporti più sani, semplicemente , spessissimo si è “analfabeti” in merito alle corrette dinamiche di coppia e/o affettive. Questa è una mia lettura personale ovvio, anche se, come scritto sopra, le dinamiche sane esistono, ma andrebbero un po’ imparate.
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Quando colui che ascolta non capisce colui che parla, e colui che parla non sa cosa stia dicendo: questa è filosofia. (Voltaire)
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Messaggioda Net » 17/08/2018, 20:15



“UP”
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Messaggioda Unknown » 17/08/2018, 20:47



Net ha scritto:
Uhm, deduco, correggimi se sbaglio, che la co-dipendenza sarebbe il modo più instabilmente equilibrato per un rapporto duraturo. La cosa la penso anche io in realtà, ma, chiaramente malsano anche questo. Unica cosa direi che, proprio perché me lo hanno spiegato, non penso che si saturino altri tipi di rapporti più sani, semplicemente , spessissimo si è “analfabeti” in merito alle corrette dinamiche di coppia e/o affettive. Questa è una mia lettura personale ovvio, anche se, come scritto sopra, le dinamiche sane esistono, ma andrebbero un po’ imparate.


Esattamente!
Un rapporto squilibrato, quindi malsano, ma con delle dinamiche che trovano loro malgrado equilibrio fra loro..
Come dicevo nel mio primo intervento, ho avuto a che fare con una persona che vive un rapporto di coppia ormai "consolidato" da oltre 11 anni con delle classiche dinamiche di co-dipendenza, che io personlamente invidio poco..
Ogni caso poi è a sè, ovvio, ma in linea generale una persona che vive l'amore ( chiamiamolo cosi') in modo patologico si "completa" con un partner altrettando dipendente..
In parole povere, un rapporto sano non riuscirà mai ad averlo finchè non risolve le sue questioni interne..
Può cambiare i partner che vuole ma alla fine si troverà a fare i conti sempre con lo stesso meccanismo tendendente alla distruzione..
Da "analfabeta" penso anch'io che i rapporti sani esistono le cui dinamiche andrebbero studiate con attenzione in modo da capire perchè a volte non si creano.
Infatti io non intendevo dire che qualunque rapporto è destinato a saturarsi ma il mio riferimento era nello specifico di una coppia in cui uno dei due aveva la dipendenza affettiva e l'altro no..
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Messaggioda Net » 17/08/2018, 20:58



Unknown ha scritto:
Net ha scritto:
Uhm, deduco, correggimi se sbaglio, che la co-dipendenza sarebbe il modo più instabilmente equilibrato per un rapporto duraturo. La cosa la penso anche io in realtà, ma, chiaramente malsano anche questo. Unica cosa direi che, proprio perché me lo hanno spiegato, non penso che si saturino altri tipi di rapporti più sani, semplicemente , spessissimo si è “analfabeti” in merito alle corrette dinamiche di coppia e/o affettive. Questa è una mia lettura personale ovvio, anche se, come scritto sopra, le dinamiche sane esistono, ma andrebbero un po’ imparate.


Esattamente!
Un rapporto squilibrato, quindi malsano, ma con delle dinamiche che trovano loro malgrado equilibrio fra loro..
Come dicevo nel mio primo intervento, ho avuto a che fare con una persona che vive un rapporto di coppia ormai "consolidato" da oltre 11 anni con delle classiche dinamiche di co-dipendenza, che io personlamente invidio poco..
Ogni caso poi è a sè, ovvio, ma in linea generale una persona che vive l'amore ( chiamiamolo cosi') in modo patologico si "completa" con un partner altrettando dipendente..
In parole povere, un rapporto sano non riuscirà mai ad averlo finchè non risolve le sue questioni interne..
Può cambiare i partner che vuole ma alla fine si troverà a fare i conti sempre con lo stesso meccanismo tendendente alla distruzione..
Da "analfabeta" penso anch'io che i rapporti sani esistono le cui dinamiche andrebbero studiate con attenzione in modo da capire perchè a volte non si creano.
Infatti io non intendevo dire che qualunque rapporto è destinato a saturarsi ma il mio riferimento era nello specifico di una coppia in cui uno dei due aveva la dipendenza affettiva e l'altro no..

...e tenderá, si suppone, a cercare o trovare partner che assecondino questa dipendenza, che quando risolta probabilmente cambierà anche tipologia di partner. Si, nemmeno io invidio i rapporti di co-dipendenza, o comunque non li comprendo.
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Messaggioda Juliet » 17/08/2018, 21:29



Quanto mi è capitato sono state persone manipolatrici.
Ero convinta di volerle ed anche convinta che loro volessero me.

Le azioni nel quotidiano non rispecchiavano quello che mi veniva detto,
e così, diventavo sempre più dipendente.

Mi dicevo che ero sicuramente io a sbagliare, a crearmi paranoie, a vedere cose inesistenti... perché come erano altrimenti giustificabili certe buone parole?
Ho sempre dato molto peso alle parole, perché ho sempre creduto gli altri onesti.

Quindi, mi avvicinai sempre di più, in trance, senza capacità di comprensione.
Più vicina, per essere poi nuovamente messa da parte dalle azioni.

Vicina, distante.
Vicina, distante.


Presto è arrivata una sorta di dipendenza, forse il desiderio di ritrovarmi nuovamente vicina, in un'illusione?
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Messaggioda BusyBee » 17/08/2018, 21:41



Lithium-87 ha scritto:
Net ha scritto:Ah, PS; La dipendenza affettiva può avere qualcosa a che vedere con la paura di rimanere “soli”?


Forse, me lo sono chiesta spesso. Però credo che per me non sia solo questo, intendo, credo sia principalmente il bisogno disperato di riempire un vuoto dentro incolmabile. Fatto sta che in passato per questo motivo mi è capitato una relazione fortemente distruttiva per me e il mio partner. Ero arrivata ad amare, cercare e provocare il male fisico e psicologico che ci facevamo come una dipendenza che sa di distruggere ma nel contempo ti illude di salvarti. Era che ci alimentavamo a vicenda essendo entrambi sadici e masochisti. Finché con estrema difficoltà mi sono obbligata a finire questo circuito malato rompendo la relazione. Le sue ferite le sento ancora se ci penso.


Sorella, sembriamo separate alla nascita.
Il vuoto cosmico che abbiamo dentro risale a ciò che ci è successo da piccoli, al modo in cui ci hanno "insegnato" a vedere i rapporti e l'amore. Se chi ci doveva amare e proteggere non l'ha fatto, allora per noi il modello sarà quello e lo schema si ripeterà, a meno che non troviamo la forza e la consapevolezza necessari a spezzare la catena. Forza e coraggio. Il fatto di non essere soli mi consola tanto.
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Messaggioda Net » 18/08/2018, 8:21



Si ma, mi chiedo, in modo retorico, perché dubito che possa essere mai ammesso candidamente. Nessuno è mai stato il manipolatore? Nessuna ha tirato i fili al burattino? Nessuno l’ha capito e cambiato? Nessun vampiro insomma.
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Messaggioda Unknown » 18/08/2018, 22:05



Net ha scritto:Si ma, mi chiedo, in modo retorico, perché dubito che possa essere mai ammesso candidamente. Nessuno è mai stato il manipolatore? Nessuna ha tirato i fili al burattino? .


Lo chiedi perchè vuoi imparare il mestiere? ;)
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Messaggioda Net » 18/08/2018, 22:09



:lol: Magari!!! No, pura curiosità ed avidità nel cercare di comprendere le dinamiche della mente.
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Messaggioda Stevie » 05/09/2018, 13:26



Gilgamesh ha scritto:Nel mio caso si lega indissolubilmente alla sensazione di una costante inadeguatezza, alla paura di non poter avere o meritarmi certe attenzioni. In qualche modo l'affetto ricevuto diventa quasi una droga di cui non puoi fare a meno e, almeno nel mio caso, ha valore in sè, prescindendo del tutto dalla persona che te lo concede. Infatti non sono dipendente dalla persona, ma semplicemente dal suo affetto; non ho paura di essere lasciato, ma di perdere certe attenzioni si.
Nel mio caso la paura del restare soli esiste, anche se è del tutto ingiustificata. Diciamo che il bisogno è nato e maturato in risposta proprio di una infanzia ed una adolescenza in completa solitudine.
certo se dipende dall'affetto che ti dà quella persona ma ciò di rimando significa che sei dipendente dalla persona stessa. Anche perché inizi a valutarla come una persona dolce ecc. Quando ci si rende conto che in realtà non lo è. La disillusione è molto dolorosa.
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"Tu mi ricordi una ragazza che ti somigliava molto. Fingeva sempre di essere forte per poi mettersi a piangere di nascosto."
- Detective Conan "Il Diario: Prima Parte" -
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