INDICE ALFABETICO DELLE PREPARAZIONI GALENICHE
A
Acido salicilico composto soluzione idroalcoolica 9.4.
Acido salicilico 1% - 2% soluzione idroalcoolica 9.2.
Acido salicilico 2% - 5% - 10% soluzione oleosa 9.3.
Acqua di calce soluzione 9.5.
Acqua seconda di calce 9.5.
Alcool iodio-salicilico 9.11.
Alcool mentolato composto soluzione concentrata (inalazioni) 4.1.
Alcool salicilico 9.2.
Alcool saponato soluzione 9.6.
Allume composto polvere da diluire 6.1.
Anfifila crema base 8.1.
Antiacida composta polvere (orale) 6.5.
Antimicotica solforata soluzione 9.7.
Argento proteinato 4% gocce auricolari 3.1.
Argento proteinato 0,5% (bambini) - 1% - 2% gocce nasali 3.4.
B
Balsamico per adulti unguento 7.1.
Balsamico per bambini unguento 7.2.
Benzoile perossido 5% - 10% crema 7.3.
C
Calendula 10% crema 7.4.
Canforata 10% crema 7.5.
Canfosalicilica crema 7.6.
Capsule di dimeticone 1.1.
INDICE ALFABETICO
Capsule di valeriana 1.2.
Carbone adsorbente antiacido polvere (orale) 6.6.
Carbone attivo composto polvere (orale) 6.7.
Carbossipolimetilene crema base 8.2.
Carbossipolimetilene gel base 8.3.
Carbossipolimetilene gel base idroalcoolico 8.4.
Cetomacrogol crema base 8.5.
Cetomacrogol crema base grassa 8.6.
Cetomacrogol unguento base 8.7.
Citronella composta soluzione alcoolica 9.1.
Clorexidina soluzione idroalcoolica (collutorio) 2.1.
Cold cream 8.11.
Collutorio alla clorexidina 2.1.
Crema agli a1cooli di lanolina 8.8.
Crema al benzoile perossido 7.3.
Crema al carbomer 8.2.
Crema al carbopol 8.2.
Crema al carbossivinilpolimero 8.2.
Crema al cetomacrogol 8.5.
Crema alla calendula 7.4.
Crema al laurilsolfato di sodio 8.14.
Crema al pantenolo 7.14.
Crema al pantenolo con olio di fegato di merluzzo
7.16.
Crema al polisorbato 8.13.
Crema al sii icone 7.7.
Crema al simeticone 7.7.
Crema anfifila non ionica 8.1.
Crema anionica 8.14.
Crema canforata 7.5.
Crema canfosalicilica 7.6.
Crema grassa al cetomacrogol 8.6.
INDICE ALFABETICO
Crema grassa al pantenolo 7.15.
Crema lenitiva 8.11.
Crema oleosa 8.11.
Crema base anfifila 8.1.
Creme base idrofile (O/A) 8.2. 8.5. 8.13. 8.14.
Creme base lipofile (A/O) 8.6. 8.8. 8.11.
D
Dimeticone 40 mg - 80 mg capsule 1.1.
Dimeticone 10% crema 7.7.
E
Eosina 1% - 2% soluzione 9.8;
Eosina 1% - 2% soluzione idroalcoolica 9.9.
Eucalipto composto per adulti gocce nasali 3.5.
F
Fucsina fenica soluzione idroalcoolica 9.10.
G
Geli base idrofili 8.3. 8.4.
Gel idroalcoolico al carbomer 8.4.
Gel idroalcoolico al carbopol 8.4.
Gel idroalcoolico al carbossivinilpolimero 8.4.
Glicerina fenica l % gocce auricolari 3.2.
Glicerina 15% - 20% unguento 7.8.
Gocce auricolari di glicerina fenica 3.2.
Gocce auricolari di protargolo 3.1.
Gocce auricolari di sodio carbonato 3.3.
Gocce nasali di eucalipto composto (per adulti) 3.5.
Gocce nasali di olio gomenolato (per adulti) 3.6.
Gocce nasali di olio gomenolato (per bambini) 3.6.
Gocce nasali di protargolo (per adulti) 3.4.
Gocce nasali di protargolo (per bambini) 3.4.
Gocce nasali di sodio cloruro 3.8.
Gocce nasali viscose di sodio cloruro 3.9.
Gocce rinobalsamiche (per adulti) 3.7.
I
Idrogel al carbomer 8.3.
Idrogel al carbopol 8.3.
Idrogel al carbossivinilpolimero 8.3.
Inalazioni di alcool mento lato composto 4.1.
Inalazioni di pino composto 4.2.
Iodio-salicilica soluzione idroalcoolica 9.11.
Iodopovidone 10% unguento 7.9.
Iodopovidone con glucosio unguento 7.10.
Iodopovidone 10% soluzione 9.12.
Ittiolo 10% - 20% unguento 7.11.
Ittiolo 10% - 20% unguento assorbente l'acqua 7.12.
L
Lano-crema 8.8.
Lano-unguento 8.9.
Lanolina alcooli crema base 8.8.
Lanolina alcooli unguento base 8.9.
Lanovaselina unguento base 8.10.
Linimento di olio con zinco 5.2.
Linimento oleo-calcareo 5.1.
Lozione di zinco all'acqua 7.17.
O
Oleo-calcareo linimento 5.1.
Oleosa crema base 8.11.
Olio all'acido salicilico 9.3.
Olio di mandorla con zinco unguento 7.13.
Olio e zinco ossido linimento 5.2.
Olio gomenolato 1% (bambini) - 2% gocce nasali 3.6.
INDICE ALFABETICO
p
Pantenolo composto crema 7.16.
Pantenolo 5% crema 7.14.
Pantenolo 5% crema grassa 7.15.
Pasta di zinco all'acqua 7.17.
PEG unguento 8.12.
Pino composto soluzione concentrata (inalazioni) 4.2.
Polisorbato crema base 8.13.
Polietilenglicoli unguento base 8.12.
Polvere di allume composto per soluzione astringente 6.1.
Polvere di talco all'ossido di zinco 6.2.
Polvere di talco composto al timo 6.4.
Polvere di talco mentolato 6.3.
Polvere orale adsorbente 6.6.
Polvere orale antiacida 6.5.
Polvere orale composta di carbone attivo 6.7.
Polvere orale composta di senna 6.8.
Pozione di Riverio 9.13.
Pozione gassosa 9.13.
R
Rinobalsamiche gocce nasali 3.7.
S
Senna composta polvere (orale) 6.8.
Sodio carbonato 6% gocce auricolari 3.3.
Sodio cIoruro 0,9% gocce nasali 3.8.
Sodio cIoruro 0,9% gocce nasali viscose 3.9.
Sodio laurilsolfato crema base 8.14.
Sodio laurilsolfato unguento base 8.15.
Soluzione acquosa di eosina 9.8.
Soluzione alcoolica di fucsina fenica 9.10.
Soluzione alcoolica di eosina 9.9.
Soluzione alcoolica di sapone 9.6.
Soluzione di alcool salicilico con resorcina 9.4.
Soluzione di idrossido di calcio 9.5.
Soluzione di iodio-polivinilpirrolidone 9.12.
Soluzione solforata «A» 9.7.
Soluzione tartarica «B» 9.7.
Spirito di citronella composta 9.1.
Spirito salicilico 9.2.
Spirito saponato 9.6.
T
Talco allo zinco ossido 10% polvere aspersoria 6.2.
Talco mentolato 1 % polvere aspersoria 6.3.
Talco timolato polvere aspersoria 6.4.
Tintura antimicotica rubra di Castellani 9.10.
Tintura di Castellani 9.10.
u
Unguenti base assorbenti l'acqua 8.7. 8.9. 8.10. 8.15
Unguento base idrofilo 8.12.
Unguento agli alcooli di lanolina 8.9.
Unguento ai polietilenglicoli 8.12.
Unguento al cetomacrogol 8.7.
Unguento allaurilsolfato di sodi o 8.15.
Unguento anionico 8.15.
Unguento balsamico 7.1.
Unguento balsamico per bambini 1.2.
Unguento di ammonio solfoittiolato 7.11.
INDICE ALFABETICO
Unguento di glicerina 7.8.
Unguento di iodio-polivinilpirrolidone 7.9.
Unguento di iodio-polivinilpirrolidone con zucchero 7.10.
Unguento di olio di mandorla con zinco 7.13.
Unguento di vaselina e lanolina 8.10.
Unguento emulsionante non ionico 8.7.
Unguento lavabile di ammonio solfoittiolato 7.12.
Unguento semplice 8.10.
V
Valeriana 50 rng capsule 1.2.
Vaselina ittiolata 7.11.
Z
Zinc all'acqua pasta 7.17.
DIMETICONE
Capsule 40-80 mg
Capsule di dimeticone.
Categoria terapeutica. Antimeteorico.
Composizione. Una capsula contiene:
Dimeticone (350) mg 40 mg 80
Silice colloidale anidra mg 5 mg 10
Magnesio ossido leggero q.b. q.b.
Preparazione. Per 30 capsule. Il dimeticone (1,2 g o 2,4 g) si stempera, in mortaio, nella silice (0,15 o 0,30 g); alla massa
pastosa ottenuta si aggiunge, a porzioni, magnesio ossido leggero setacciato (300), mescolando fino ad ottenere una
polvere omogenea (sono necessari 2,5 g circa per le 30 oapsule da 40 mg e 3 g circa per le 30 capsule da 80 mg). La
miscela così ottenuta si trasferisce in un altro mortaio, a superficie ruvida, preventivamente spolverata con magnesio
ossido; si mescola, esercitando una leggera pressione col pestello e aggiungendo ancora magnesio ossido in quantità tale
da raggiungere la quantità necessaria per riempire i 30 opercoli.
COMMENTO TECNICO
II magnesio ossido leggero è una polvere voluminosa (secondo lo standard in F.U.: 15 g occupano un volume
apparente di 150 ml). L'operazione di miscelazione con la pasta formata dalla silice colloidale anidra con il dimeticone
comporta una diminuzione del volume apparente, permettendo in tal modo l'utilizzazione di capsule di media capacità.
Durante l'operazione è opportuno non esercitare una pressione eccessiva per evitare la formazione di agglomerati
troppo compatti; si valuta la quantità di magnesio ossido leggero necessaria perché una dose sia contenuta
esattamente nel volume della capsula, si mescola ancora, eventualmente si passa al setaccio e si procede al
riempimento delle capsule.
Un sinonimo del dimeticone (poli-dimetilsilossano) è il simeticone.
Alcuni dei nomi commerciali della silice colloidale anidra (silice amorfa, silice precipitata) sono: Aerosil®,
Cab-O-Sil®, Syloid®.
Si possono usare capsule opercolate misura 1 e 0 della capacità approssimata di 0,50 mi e di 0,70 mi; la capacità
della capsula nei confronti dei componenti della formulazione unitaria va comunque sempre verificata.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il dimeticone è un liquido di consistenza oleosa, farmacologicamente inerte, non assorbibile, che
somministrato per via orale elimina, per la sua proprietà antischiumogena, il meteorismo addominale
e la sintomatologia ad esso correlata: senso di tensione, dolore addominale, flatulenza, età. L'effetto terapeutico
descrìtto si verìfica per le proprietà fisico-chimiche del dimeticone di provocare un abbassamento della tensione
superficiale; questo abbassamento fa confluire le piccole bolle di gas, intrappolate frequentemente sotto forma di
schiuma nel tratto gastrointestinale, in bolle più grandi (gas libero) e quindi facilmente eliminabili.
Nella presente formulazione la silice precipitata ed il magnesio ossido hanno funzione di eccipiente.
Indicazioni nell'automedicazione. Meteorismo gastroenterico, aerofagia. 1-2 capsule da 40 mg (1 da 80 mg) al
bisogno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato ma, sebbene il magnesio sia presente in basse concentrazioni,
non va somministrato in pazienti con funzionalità renale compromessa. Non determina stipsi.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato; le capsule vanno assunte dopo ogni pasto
principale e prima di coricarsi.
Avvertenze.
Le capsule vanno conservate in contenitori ben chiusi ed in luogo asciutto. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
1.2
2.1
CLOREXIDINA
Soluzione idroalcoolica
Collutorio alla clorexidina.
Categoria terapeutica. Antisettico per il cavo orale.
Composizione. 100 g contengono:
Clorexidina aceta g 0,07
Menta essenza g 0,04
Polisorbato 80 g 0,2
Alcool g 9,5
Acqua q.b. a g 100
Preparazione. L'acetato di clorexidina e la menta essenza si sciolgono nell'alcool e, agitando, si porta a peso
con la soluzione del polisorbato 80 nell'acqua, bollita di fresco e raffreddata a t.a..
COMMENTO TECNICO
La gradazione alcoolica della soluzione risulta circa del 10 per cento. Nonostante la presenza di alcool e
della stessa clorexidina, è sempre consigliabile usare acqua bollita di fresco.
La clorexidina acetato 0,07 g può essere sostituita con 0,5 g di clorexidina gluconato soluzione al 20 per
cento.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La clorexidina ha attività batteriostatica e battericida. Per la sua azione disinfettante impedisce lo
sviluppo dei depositi microbici sulla superfìcie dei denti (placca dentale).
La sua azione non diminuisce in presenza di modeste quantità di detergenti cationici o non ionici, di
siero, ma i tensioattivi anionici, i fosfati, i carbonati e i silicati la precipitano dalla sue soluzioni.
L'attività del preparato è massima a pH neutro o debolmente alcalino.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per l'azione antisettica il preparato è adatto per l'igiene del cavo orale, svolgendo anche
un'azione anti-placca.
Puro, per sciacqui o gargarismi, due o più volte al giorno. È indicato anche per l'antisepsi degli
apparecchi di protesi dentaria. Diluito può essere usato per prevenire l'alitosi.
È consigliabile effettuare gli sciacqui dopo i due pasti principali.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del
preparato.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce, lontano da fonti di Calore. Non ingerire. Il preparato
contiene alcool. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.1
ARGENTO PROTEINATO
Gocce auricolari - 4 per cento
Gocce auricolari di protargolo.
Categoria terapeutica. Antisettico locale.
Composizione. 100 g contengono:
Argento proteinato g 4
Acqua depurata g 96
Preparazione. L'argento proteinato si scioglie nell'acqua bollita di fresco, agitando cautamente. Si filtra, se necessario.
COMMENTO TECNICO
Si aggiunge l'argento proteinato a piccole porzioni M'acqua, eventualmente mantenuta sotto costante e cauta
agitazione. La tecnica consigliata è quella di far cadere la polvere, opportunamente disaggregata, sulla superficie
dell'acqua e attendere che lentamente scenda sul fondo solubilizzandosi (per 'descensum'); si evita cosi la facile
formazione di grumi, difficilmente poi disperdibili senza un'efficace azione meccanica, che provocherebbe la
formazione di schiuma.
La disperdibilità della polvere è determinata dalla natura della parte proteica e dallo stato di conservazione.
La preparazione è una dispersione colloidale instabile ed ha una conservabilità limitata. Evitare accuratamente il
riscaldamento per non denaturare la parte proteica.
Le macchie prodotte dalla preparazione sugli indumenti non sono facilmente eliminabili.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il proteinato di argento appartiene alla famiglia dei composti organici d'argento che, liberando ioni argento,
sono dotati di un'azione antisettica e germicida.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico auricolare. 1-2 gocce nel condotto auricolare più volte
al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Un impiego particolarmente prolungato può dare origine a fenomeni di
argirismo.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni
di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.2
GLICERINA FENICA
Gocce auricolari - 1 per cento
Gocce auricolari di glicerina fenica.
Categorìa terapeutica. Antisettico locale.
Composizione. 100 g contengono:
Fenolo liquido g 1
Glicerina g 99
Preparazione. Il fenolo liquido si mescola con la glicerina. Si filtra, se necessario.
COMMENTO TECNICO
II fenolo liquido va maneggiato con cautela, evitando di toccarlo con le mani.
Per esposizione all'aria ed alla luce si può avere accentuazione della colorazione rosa pallido.
Eventuali diluizioni del preparato vanno effettuate con glicerina e non con acqua.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il fenolo è una sostanza caustica che, a contatto della pelle e delle mucose, causa gravi effetti tossici e
necrotici. Ha uno spettro d'azione piuttosto ampio; è attivo nei confronti di batteri Gram-positivi e Gramnegativi
ed in misura minore nei confronti delle spore e dei batteri acidofili. In soluzione acida tale attività è
più spiccata. Agisce mediante precipitazione e denaturazione delle proteine e frazionamento dei complessi
nucleoproteici.
Le soluzioni di fenolo, dallo 0,2% ali' 1 %, hanno azione batteriostatica; a concentrazioni maggiori sono
battericide. Concentrazioni superiori al 3% sono necrotiene e trovano impiego soprattutto in odontoiatria.
In questa preparazione il fenolo liquido viene diluito con la glicerina che ne attenua le proprietà
caustiche.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per instillazioni auricolari nelle infezioni del condotto medio ed esterno, in media due gocce per due
volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato può causare irritazione locale. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a
fenomeni di sensibilizzazione.
Speciali precauzioni d'uso.
La zona da trattare deve essere ben asciutta. La diluizione con acqua può rendere il preparato irritante e
caustico.
Avvertenze. Il fenolo è un veleno. Chiudere accuratamente il flacone dopo l'uso e conservare al riparo dalla luce.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.3
SODIO CARBONATO
Gocce auricolari - 6 per cento
Gocce auricolari di sodio carbonato.
Categoria terapeutica. Ammorbidente del cerume.
Composizione. 100 g contengono:
Sodio carbonato decaidrato g 6
Glicerìna g 64
Acqua depurata g 30
Preparazione. Il sodio carbonato decaidrato si scioglie nell'acqua bollita di fresco; alla soluzione si aggiunge la
glicerìna.
COMMENTO TECNICO
In sostituzione del sodio carbonato decaidrato si può impiegare il sodio carbonato monoidrato: 1 g di
sodio carbonato decaidrato può essere sostituito da 0,43 g di sodio carbonato monoidrato e 0,57 g di acqua,
bollita di fresco.
È consentita la presenza di conservanti nell'acqua bollita di fresco, secondo quanto descritto al capitolo
«Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), anche se il preparato è generalmente
destinato ad un impiego di breve durata ed in tempi immediatamente successivi alla dispensazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il sodio carbonato decaidrato si impiega all'esterno in lozioni e bagni per ammorbidire l'epidermide.
È utile anche per ammorbidire secrezioni ispessite quali il «tappo di cerume».
La glicerina viene impiegata come demulcente in quanto in grado di alleviare eventuali fenomeni
irritativi in particolare a carico delle membrane mucose, oltre che migliorare l'azione del sodio carbonato.
Indicazioni nell'automedicazione. Per ammorbidire tappi di cerume presenti nel
condotto uditivo esterno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Non usare in caso di disturbi o malattie dell'orecchio (otiti,
timpano perforato).
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze. Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso.
L'impiego, specie se prolungato, può dare orìgine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
3.4
ARGENTO PROTEINATO
Gocce nasali - 0,5-1-2 per cento
Gocce nasali di protargolo per bambini (0,5 %) e per adulti.
Categoria terapeutica. Antisettico locale.
Composizione. 100 g contengono:
0,5% 1% 2%
Argento proteinato g 0,5 g 1 g 2
Acqua depurata g 99,5 g 99 g 98
Preparazione. Vargento proteinato si scioglie nell'acqua bollita di fresco, agitando cautamente. Si filtra, se
necessario.
COMMENTO TECNICO
Si aggiunge argento proteinato a piccole porzioni all'acqua, eventualmente mantenuta sotto costante e
cauta agitazione. La tecnica consigliata è quella di far cadere la polvere, opportunamente disaggregata, sulla
superficie dell'acqua e attendere che lentamente scenda sul fondo solubilizzandosi (per 'descensum'); si evita
cosi la facile formazione di grumi, difficilmente poi disperdibili senza un'efficace azione meccanica, che
provocherebbe la formazione di schiuma.
La disperdibilità della polvere è determinata dalla natura della parte proteica e dallo stato di
conservazione. La preparazione è una dispersione colloidale instabile ed ha una conservabilità limitata.
Evitare accuratamente il riscaldamento per non denaturare la parte proteica.
Le macchie prodotte dalla preparazione sugli indumenti non sono facilmente eliminabili.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il proteinato di argento appartiene alla famiglia dei composti organici d'argento che, liberando ioni
argento, sono dotati di un'azione antisettica e germicida.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, decongestionante nasale. Da 1 a 3 gocce per narice più volte
al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. ,
Un impiego particolarmente prolungato può dare origine a fenomeni di argirismo.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni
di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.5
EUCALIPTO COMPOSTO PER ADULTI
Gocce nasali
Gocce nasali di eucalipto composto per adulti.
Categoria terapeutica. Balsamico per uso nasale.
Composizione. 100 g contengono:
Canfora g 0, 2
Eucalipto essenza g 1,5
Mentolo g 0,2
Timolo g 0,05
Olio vegetale q.b . a g 100
Preparazione. Il mentolo, la canfora e il timolo si mescolano; alla miscela ottenuta si aggiunge Eucalipto
essenza e si porta a peso con l'olio.
COMMENTO TECNICO
II mentolo, la canfora ed il timolo, mescolati e triturati, diventano deliquescenti.
Oli vegetali adatti possono essere: olio di arachidi, olio di oliva, olio di mandorla, olio di sesamo ed olio di
girasole.
È possibile proteggere gli oli dall'ossidazione aggiungendovi, per esempio, a-tocoferolo 0,05%, secondo
quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di eucalipto, ricavata dalle foglie e/o dai rametti terminali freschi di varie specie di eucalipto,
contiene numerosi terpeni (eucaliptolo, timolo, fenchene, pinene, canfene, etc.) dotati di spiccate proprietà
antisettiche e balsamiche.
Analoghe proprietà sono attribuite al mentolo.
Alla canfora ed anche al mentolo vengono riconosciute un'attività anestetica locale e la capacità di indurre
nel sito di applicazione una gradevole sensazione di fresco.
Il timolo possiede uno spiccato potere antibatterico e fungicida. L'olio vegetale è impiegato come veicolo
ed ha anche azione emolliente.
Indicazioni neU'automedicazione. Antisettico, decongestionante delle prime vie respiratorie. 2-3 gocce per
narice più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Per la presenza del mentolo e della canfora il preparato è controindicato nei bambini, in particolare se di
età inferiore ai 2 anni, con predispozione al laringospamo ed alle convulsioni.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni
di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.6
OLIO GOMENOLATO
Gocce nasali - 1-2 per cento
Gocce nasali di gomenolo per bambini (1 %) e per adulti. Categoria terapeutica.
Antisettico, fluidificante del muco nasale.
Composizione. 100 g contengono:
1% 2%
Niaouli essenza g 1 g 2
Olio vegetale g 99 g 98
Preparazione. L'essenza di niaouli si mescola con l'olio.
COMMENTO TECNICO
Oli vegetali adatti possono essere: olio di arachidi, olio di oliva, olio di mandorla, olio di sesamo e olio di
girasole.
L'odore è caratteristico ed è tra quello della canfora e della menta piperita.
È possibile proteggere gli oli dall'ossidazione aggiungendovi, per esempio, alfa-tocoferolo 0,05%,
secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il gomenolo (Niaouli essenza) risulta costituito da vari terpeni; applicato, in soluzione oleosa, sulla
mucosa nasale svolge una significativa azione antisettica e fluidificante delle secrezioni mucose.
L'olio vegetale, impiegato come veicolo, svolge anche un'azione emolliente.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, decongestionante della mucosa nasale. 2-3 gocce per narice più
volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
3.7
RINOBALSAMICHE PER ADULTI
Gocce nasali
Gocce rinobalsamiche per adulti.
Categoria terapeutica. Balsamico, antisettico per uso nasale.
Composizione. 100 g contengono.
Mentolo g 0,5
Niaouli essenza g 1,5
Olio vegetale g 98
Preparazione. Il mentolo si scioglie nell'essenza di niaouli, alla quale eventualmente si è aggiunto poco olio
vegetale; la soluzione ottenuta si mescola con il resto dell'olio.
COMMENTO TECNICO
È consigliabile polverizzare il mentolo per facilitarne la solubilizzazione nell'essenza di niaouli e, in caso
quest'ultima non fosse sufficiente, mescolarla con una piccola quantità di olio vegetale.
Oli vegetali adatti possono essere: olio di arachidi, olio di oliva, olio di mandorla, olio di sesamo e olio di
girasole.
È possibile proteggere gli oli dall'ossidazione aggiungendovi, per esempio, alfa-tocoferolo 0,05%,
secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I,
pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di niaouli, costituita da vari terpeni, sulla mucosa nasale svolge una significativa azione
antisettica e fluidificante delle secrezioni mucose.
Al mentolo vengono attribuite proprietà antisettiche e decongestionanti delle mucose.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, balsamico e decongestionante delle vie aeree. 2-3 gocce per
narice più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Per la presenza del mentolo il preparato è controindicato nei bambini, in particolare se di età inferiore ai 2 anni,
con predisposizione al laringospasmo ed alle convulsioni.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
3.8
SODIO CLORURO
Gocce nasali - 0,9 per cento
Gocce nasali di sodio cloruro.
Categoria terapeutica. Reidratante delle mucose.
Composizione. 100 g contengono:
Sodio cloruro g 0,9
Benzalconio cloruro g 0,01
Acqua depurata q.b. a g 100
Preparazione. Il sodio cloruro e il benzalconio cloruro si sciolgono nell'acqua bollita di fresco e lasciata raffreddare. La
soluzione deve essere incolore e priva di sostanze in sospensione. Se necessario si filtra e, se si usa un filtro di carta,
questo va prima bagnato con circa 20 mi di acqua bollita di fresco.
COMMENTO TECNICO
Per la preparazione si può ricorrere all'uso di 10 g di una soluzione madre di benzalconio cloruro allo 0,1% (p/p)
(vedi «Benzalconio cloruro soluzione madre» Codex), invece del benzalconio cloruro.
È importante che la soluzione sia incolore e priva di corpi sospesi. Se necessario si filtra ancora, prima del
confezionamento. Si può filtrare per membrana o per carta; in questo ultimo caso si tratta sempre il filtro con adeguata
quantità di acqua bollita di fresco, che poi viene lasciata sgocciolare via.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il preparato è una soluzione isotonica non sterile conservata con benzalconio cloruro. L'uso dell'acqua
bollita di fresco e la presenza del benzalconio cloruro garantiscono il controllo della carica batterica.
Nell'uso rinologico il preparato è impiegato sia per lavaggi igienici, specie nel lattante, sia come reidratante e
fluidificante efficace e completamente innocuo.
Quando si usano decongestionanti topici nasali, il ricorso ad applicazioni alternative di «Sodio cloruro gocce
nasali» permette di ridurre la frequenza dell'uso di tali preparati che, a lungo andare, possono danneggiare le
mucose.
Indicazioni nell'automedicazione.
Reidratante e fluidificante delle mucose nasali; nell'igiene nasale, specie nel lattante. 1-3 gocce per narice più
volte al giorno.
Controindicazioni.
Effetti indesiderati.
Speciali precauzioni d'uso.
Avvertenze.
Il preparato non è sterile; il contenuto del flacone è da utilizzare in tempi brevi. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
SODIO CLORURO
Gocce nasali viscose - 0,9 per cento
Gocce nasali viscose di sodio cloruro.
Categoria terapeutica. Reidratante delle mucose.
Composizione. 100 g contengono:
Sodio cloruro g 0,9
Idrossietilcellulosa g 0,5
Benzalconio cloruro g 0,01
Acqua depurata q.b. a g 100
Preparazione. 85 g di acqua si scaldano a circa 90 °C in un recipiente preventivamente pesato, si aggiunge il
sodio cloruro e poi, agitando lentamente, si lascia cadere a pioggia l'idrossietilcellulosa. Si continua ad agitare
fino ad ottenere una soluzione alla quale si aggiunge il benzalconio cloruro. Si porta a peso con acqua bollita
di fresco; al bisogno si filtra e, se si usa un filtro di carta, questo va prima bagnato con circa 20 mi di acqua
bollita di fresco.
COMMENTO TECNICO
Vidrossietilcellulosa si scioglie facilmente in acqua bollente formando una soluzione colloidale; la
solubilizzazione (1 ora circa agitando lentamente) termina quando le ultime particelle rigonfie di
idrossietilcellulosa si sciolgono completamente.
Per la preparazione si può ricorrere all'uso di 10 g di una soluzione madre di benzalconio cloruro allo
0,1% (p/p) (vedi 'Benzalconio cloruro soluzione madre' Codex), invece del benzalconio cloruro.
È importante che la soluzione sia incolore e priva di corpi sospesi. Se necessario si filtra ancora, prima
del confezionamento. Si può filtrare per membrana o per carta; in questo ultimo caso si tratta sempre il filtro
con adeguata quantità di acqua, bollita di fresco, che poi viene lasciata sgocciolare via.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il preparato è una soluzione isotonica non sterile conservata con benzalconio cloruro e resa
leggermente meno fluida con idrossietilcellulosa. L'uso dell'acqua bollente o bollita di fresco e la presenza
del benzalconio cloruro garantiscono il controllo della carica batterica.
Nell'uso rinologico il preparato è impiegato sia per lavaggi igienici, specie nel lattante, sia come reidratante e fluidificante
efficace e completamente innocuo.
Quando si usano decongestionanti topici nasali, il ricorso ad applicazioni alternative di «Sodio cloruro gocce nasali
viscose» permette di ridurre la frequenza dell'uso di tali preparati che, a lungo andare, possono danneggiare le mucose.
Indicazioni nell'automedicazione.
Reidratante e fluidificante delle mucose nasali; nell'igiene nasale, specie nel lattante. 1-3 gocce per narice più
volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze. Il preparato non è sterile; il contenuto del flacone è da utilizzare in tempi brevi. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
4.1
ALCOOL MENTOLATO COMPOSTO
Soluzione concentrata
Inalazioni di alcool mentolato composto.
Categoria terapeutica. Balsamico. Decongestionante delle mucose. Antisettico.
Composizione. 13 g (pari a 15 ml) contengono:
Eucaliptolo g 6
Mentolo g 2
Timolo g 1
Alcool g 4
Preparazione. Il timolo, il mentolo e l'eucaliptolo si sciolgono nell'alcool a t.a..
COMMENTO TECNICO
La polverizzazione preliminare del timolo e del mentolo facilita la successiva solubilizzazione nell'alcool.
La soluzione, se correttamente conservata, è stabile per un anno. 1 g della soluzione occupa un volume di 1,15
mi circa.
L'eucaliptolo (1,8 cineolo) può essere sostituito con essenza di eucalipto (6 g di eucaliptolo corrispondono
a 8,6 g di eucalipto essenza); è preferibile tuttavia l'impiego dell'eucaliptolo in quanto certamente privo di
terpeni irritanti le mucose.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La soluzione concentrata per inalazioni è una miscela di sostanze volatili di provenienza vegetale. Il
timolo ha proprietà disinfettanti.
Il mentolo, evaporando, provoca una sensazione di freddo sulle mucose e quindi leggera anestesia locale,
nonché una diminuzione della secrezione delle mucose.
L'eucaliptolo (cineolo) ha anch'esso azione antisettica. In questa formulazione viene preferito all'essenza
di eucalipto per l'assenza di sostanze terpeniche irritanti.
Tenuto conto dell'impiego molto diluito di questa soluzione, il contenuto in alcool, necessario alla
dissoluzione dei componenti, appare irrilevante e può quindi venire trascurato per una sua possibile azione.
Indicazioni nell'automedicazione.
Il preparato svolge attività decongestionante sulle mucose, è blandamente antisettico e coadiuvante nelle
affezioni delle vie respiratorie, quali raffreddore, tosse, bronchiti.
Per suffumigi, 15-20 gocce in 1 litro di acqua bollente. Il preparato è utilizzato anche come deodorante e
balsamico per ambienti in vaporizzatori e umidificatori dell'aria.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti, in modo particolare verso il 1,8-cineolo (eucaliptolo).
Effetti indesiderati.
La soluzione non è adatta all'impiego nei lattanti e nei bambini con predisposizione al laringospasmo.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere usato solo diluito e non può essere instillato o nebulizzato direttamente nelle
narici o nel cavo orale. Non superare le dosi prescritte.
Avvertenze.
Richiudere accuratamente il contenitore dopo ogni prelievo. Conservare al riparo dalla luce, lontano da
fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
4.2
PINO COMPOSTO
Soluzione concentrata
Inalazioni di pino composto.
Categoria terapeutica. Balsamico espettorante.
Composizione. 100 g contengono:
Eucalipto essenza g 45
Menta essenza g 10
Pino silvestre essenza g 45
Preparazione. Le tre essenze si mescolano.
COMMENTO TECNICO
Alcuni sinonimi del pino silvestre essenza sono: essenza di pino pumilio, essenza di pino montano.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di menta, di pino e di eucalipto quando inalate stimolano la secrezione acquosa ghiandolare dei
bronchi, aumentando la fluidità del secreto e favorendo l'espettorazione. Negli stati infiammatoli e nelle infezioni
broncopolmonari infatti la quantità di secreto bronchiale aumenta notevolmente diventando anche scarsamente
fluido e tenace.
Ai composti viene anche attribuita un'attività antisettica. Gli oli essenziali volatili, contenuti nell'essenze,
vengono liberati a contatto con l'acqua calda utilizzata per le fumigazioni e possono così essere inalati ed esplicare
l'effetto terapeutico.
Indicazioni nell'automedicazione. Trattamento sintomatico delle affezioni delle prime vie respiratorie accompagnate da
tosse e catarro.
Il preparato è utilizzato anche come deodorante e balsamico per ambienti in vaporizzatori ed umidificatori
dell'aria.
Per suffumigi fino a 10 gocce in un litro di acqua bollente.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Il preparato non deve essere somministrato ai bambini di età inferiore ai due anni con predisposizione alle
convulsioni ed al laringospasmo.
Effetti indesiderati. La soluzione non è adatta nei lattanti e nei bambini con predisposizione al laringospasmo.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere usato solo diluito e non può essere instillato o nebulizzato direttamente nelle narici o
nel cavo orale. Non superare le dosi prescritte.
Avvertenze.
Il preparato deve essere impiegato esclusivamente per fumigazioni. L'impiego, specie se prolungato, dei prodotti
per uso topico, può dare orìgine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
5.1
OLEO-CALCAREO
Linimento
Linimento oleo-calcareo.
Categoria terapeutica. Antiscottature.
Preparazione. Per 100 g si impiegano:
Acqua di calce g 50
Olio di oliva g 50
I due liquidi si mescolano agitando vigorosamente in recipiente chiuso.
COMMENTO TECNICO
È possibile sostituire l'olio di oliva con altri oli vegetali, purché abbiano sufficiente acidità libera per la formazione del
sapone di calcio, oppure con «Olio di fegato di merluzzo» Codex.
Si può proteggere la preparazione dall'irrancidimento aggiungendovi un antiossidante (per es: alfa-tocoferolo allo
0,05%) secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
L'eventuale aggiunta nell'olio di 1 g di glierilmonostearato (emulsionante lipofilo con valore di HLB di circa 3,8),
solubilizzato a calore mite, determina una migliore stabilità dell'emulsione (A/O) ritardando la separazione delle fasi. Il
contenitore non deve essere completamente pieno, onde permettere una efficace ridispersione del preparato per agitazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La soluzione acquosa di idrossido di calcio (acqua di calce), impiegata per uso topico, esplica un'attività antisettica ed
astringente soprattutto sulle piaghe e/o in caso di ustioni superficiali.
L'olio di oliva oltre ad avere un'azione emolliente permette la formazione del sapone di calcio.
Indicazioni nell'automedicazione. Il preparato è indicato nelle ustioni superficiali e scottature solari.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Eventualmente, coprire con materiale di medicazione idoneo la parte trattata. Non applicare in prossimità degli occhi.
Avvertenze.
Prima della preparazione, se l'acqua di calce è stata preparata in precedenza deve essere filtrata. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
5.2
OLIO E ZINCO OSSIDO
Linimento
Linimento di olio con zinco.
Categoria terapeutica. Blando astringente, essiccante.
Composizione. 100 g contengono:
Zinco ossido g 50
Olio di oliva g 50
Preparazione. Allo zinco ossido, opportunamente setacciato e pesato, si aggiunge, a porzioni, l'olio di oliva sino a
completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
A causa della naturale sedimentazione dello zinco ossido con conseguente affioramento dell'olio di oliva, è
opportuno dispensare con bacchetta di vetro per rimescolare prima di ogni applicazione, ovvero con spatolina di legno
adatta sia al rimescolamento che alla applicazione del linimento sulla superficie da trattare.
Una piccola aggiunta di vaselina bianca, in sostituzione di parte di olio di oliva, può contribuire a limitare la
sedimentazione. In tal senso, una formulazione alternativa potrebbe essere la seguente:
Zinco ossido . g 50
Vaselina bianca g 8
Olio di oliva g 42
Si prepara levigando lo zinco ossido con l'olio di oliva e successivamente incorporando la vaselina bianca.
Pur essendo consentita l'aggiunta di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e
stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), trattandosi di una preparazione destinata ad un uso continuo,
specialmente in pediatria, è opportuno evitare l'impiego di conservanti, utilizzando preparati allestiti di recente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste, creme,
etc.) per la sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
L'olio di oliva è impiegato come veicolo nonché per le sue proprietà emollienti nei confronti della cute.
Indicazioni nell'automedicazione. Emolliente; blando antisettico nell'eczema secco.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Applicare senza strofinare, evitando di toccare gli occhi. Si consiglia l'uso di preparazioni allestite di recente.
Avvertenze. Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. L'ossido di zinco, per la proprietà
di far precipitare le proteine tissutali, a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute, non va impiegato
su superfici lese con abbondante essudato. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.1
ALLUME COMPOSTO
Polvere da diluire
Polvere di allume composto per soluzione astrìngente.
Categoria terapeutica. Astrìngente, antiperìdrotico.
Composizione.
Allume g 10
Sodio carbonato monoidrato g 60
Sodio bicarbonato g 30
Timo essenza q.b.
Preparazione. L'essenza di timo si estingue nella miscela delle polverì finemente polverìzzate,
mescolando accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è necessario polverizzare accuratamente l'allume per ridurlo ad un
grado di finezza simile a quello del carbonato e del bicarbonato.
Aggiungere all'allume il sodio bicarbonato e poi il sodio carbonato monoidrato, mescolando ogni
volta accuratamente; aggiungere infine 1-2 g di timo essenza estinguendola nella miscela delle polveri.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
I sali idrosolubili di alluminio, per effetti precipitanti le proteine e coartanti gli strati superficiali
delle cellule cutanee, esplicano un'azione astringente locale e blandamente disinfettante, senza penetrare
nello spessore della cute. Solo ad alte concentrazioni essi possono esplicare un'azione corrosiva e
caustica.
Il carbonato e il bicarbonato di sodio vengono comunemente impiegati in aggiunta come
ammorbidenti nelle affezioni seborroiche della pelle e per il trattamento locale di eczemi.
Indicazioni nell'automedicazione.
Particolarmente indicata contro l'eccessiva sudorazione e stanchezza dei piedi. Per pediluvio
sciogliere due cucchiai di polvere in circa tre litri di acqua calda e lasciare agire per 10 minuti.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è ben tollerato. Va comunque ricordato che se non usato correttamente o se non
adeguatamente diluito sussiste il rischio di lesioni alla cute.
Inoltre si può manifestare un'eccessiva azione antitraspkante dovuta alle proprietà dell'allume. Il
composto può determinare ostruzione temporanea del dotto sudorifero per coagulazione e precipitazione
delle proteine superficiali della cute.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso della preparazione deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può
dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.2
TALCO ALLO ZINCO OSSIDO
Polvere aspersoria - 10 per cento
Polvere di talco all'ossido di zinco.
Categoria terapeutica. Assorbente, astringente.
Composizione. 100 g contengono:
Zinco ossido g 10
Talco g 90
Preparazione. Lo zinco ossido, finemente setacciato e pesato, si disperde nel talco aggiunto per successive diluizioni.
COMMENTO TECNICO
Lo zinco ossido deve essere finemente setacciato (355) per eliminare eventuali aggregati e poi disperso nel talco,
ricorrendo al metodo della diluizione progressiva. Il metodo consiste nell'aggiungere, mescolando, allo zinco ossido una
quantità equivalente di talco, poi alla miscela così ottenuta ancora una quantità ad essa equivalente di talco e cosi via
sino ad aggiungere tutto il talco necessario.
La preparazione, non obbligatoriamente sterile, deve conformarsi alle indicazioni riportate in F.U. per quanto
riguarda la contaminazione microbica e non deve essere applicata su piaghe aperte molto estese o su una pelle
gravemente danneggiata, secondo quanto indicato alla monografia «Polveri. Polveri per uso topico» (F.U. IX, II,
pag. 1311).
Qualora necessario, il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U. IX, I, pag. 426).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste, creme, etc.)
per la sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
Il talco è un silicato di magnesio idrato; trova largo impiego come polvere aspersoria, adsorbente e
lubrificante.
Indicazioni nell'automedicazione. Assorbente ad azione blandamente antisettica.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non applicare in prossimità degli occhi, delle narici, sulle mucose in genere e sulle
ferite.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. È opportuno non impiegare la
preparazione su ampie superfici lese con abbondante essudato sia per la presenza dello zinco ossido (ha la proprietà
di far precipitare le proteine tissutali a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute) che per la
presenza del talco (può provocare gravi reazioni granulomatose). Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.3
TALCO MENTOLATO
Polvere aspersoria - 1 per cento
Polvere di talco mentolato.
Categorìa terapeutica. Antipruriginoso, rinfrescante.
Composizione. 100 g contengono:
Mentolo g 1
Talco g 99
Preparazione. Il mentolo, finemente polverizzato, si disperde nel talco aggiunto per successive diluizioni. Si setaccia, se
necessario.
COMMENTO TECNICO
II mentolo che è sotto forma di cristalli esagonali, spesso aghiformi, ovvero di masse fuse o polvere cristallina
deve essere accuratamente triturato per ottenere una polvere priva di agglomerati palpabili, prima di disperderlo nel
talco ricorrendo al metodo della diluizione progressiva. Il metodo consiste nell'aggiungere, mescolando, al mentolo una
quantità equivalente di talco, poi alla miscela così ottenuta ancora una quantità ad essa equivalente di talco e cosi
via sino ad aggiungere tutto il talco necessario.
La preparazione, non obbligatoriamente sterile, deve conformarsi alle indicazioni riportate in F.U. per quanto
riguarda la contaminazione microbica e non deve essere applicata su piaghe aperte molto estese o su una pelle
gravemente danneggiata secondo quanto indicato alla monografia «Polveri. Polveri per uso topico» (F.U. IX, II,
pag. 1311).
Qualora necessario, il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U. IX, I, pag. 426).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il mentolo è ottenuto dagli oli essenziali dei vari tipi di menta o per idrogenazione del timolo. Applicato sulla
cute provoca un senso di fresco, cui fa seguito un blando effetto anestetico. Per queste sue proprietà viene impiegato
in quelle manifestazioni cutanee, caratterizzate principalmente da prurito (ad es. orticaria, eruzioni da malattie
esantematiche, reazioni allergiche, ecc.), in cui la cute risulta pressoché integra.
Il talco è un silicato di magnesio idrato; trova impiego come polvere aspersoria, adsorbente e lubrificante.
Indicazioni nell'automedicazione. Lenitivo, rinfrescante,
antipruriginoso.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Il preparato, inoltre, è controindicato nei bambini con predisposizione al laringospasmo ed alle
convulsioni. ,
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non applicare in prossimità degli occhi, delle narici e sulle mucose in
genere.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Inoltre il talco,
innocuo sulla pelle integra, può provocare reazioni granuloma tose' se, applicato su ferite. Tenere lontano
dalla portata dei bambini.
6.4
TALCO TIMOLATO
Polvere aspersoria
Polvere di talco composto al timo.
Categorìa terapeutica. Assorbente, astrìngente.
Composizione. 100 g contengono:
Magnesio carbonato g 33
Zinco ossido g 12,9
Timolo g 0,1
Talco g 54
Preparazione. Il timolo, finemente polverizzato, si disperde, per successive aggiunte, in circa 10-13 g di talco. Alla miscela
si aggiunge lo zinco ossido, finemente setacciato, poi il magnesio carbonato e, infine, il resto del talco, mescolando
accuratamente. Si setaccia, se necessario.
COMMENTO TECNICO
Al timolo cristallino, accuratamente triturato per ottenere una polvere fine, vengono aggiunti, prima di disperderlo nei
talco, a porzioni successive crescenti, circa 10 -13 g di talco. Tale miscela iniziale viene poi addizionata del resto degli
ingredienti in ordine crescente di quantità, mescolando accuratamente ogni volta.
Una tecnica alternativa per polverizzare il timolo è quella che prevede la sua dissoluzione in una piccola quantità di
alcool, che poi viene evaporato lasciando un residuo polveroso. La soluzione alcoolica può anche essere direttamente
estinta nel talco, rimescolando accuratamente.
È consigliabile l'impiego del magnesio carbonato leggero.
L'ossido di zinco deve essere finemente setacciato (355) per eliminare eventuali aggregati.
La preparazione, non sterile per l'uso previsto, non deve essere applicata su piaghe aperte o su pelle gravemente
danneggiata.
Qualora necessario il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U. IX, I, 426).
A preparazione ultimata per esaltare la profumazione si possono aggiungere essenze (0,1-0,5%) quali, ad esempio,
essenza di timo o di lavanda; in questo caso si estingue l'essenza nella polvere rimescolando accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il timolo è un fenolo con attività disinfettante più elevata del fenolo e per effetto della maggiore lipofilicità
possiede uno spiccato potere antisettico e fungicida. La sua azione battericida analogamente ad altri fenoli è dovuta
alla capacità di penetrare all'interno della cellula batterica e di produrre la precipitazione del suo materiale proteico.
Il timolo ad elevate concentrazioni è irritante.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste, creme, etc.) per la
sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
Il magnesio carbonato presenta un elevato potere assorbente e viene spesso impiegato in associazione con altre polveri
che presentano caratteristiche affini.
Il talco è un silicato di magnesio idrato; trova largo impiego come polvere aspersorìa, adsorbente e
lubrificante.
Indicazioni nell'automedicazione.
Assorbente ad azione antisettica, antiiperidrotico (largamente usato nella iperidrosi dei piedi). Deodorante, rinfrescante.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
II preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non applicare in prossimità degli occhi, delle narici, sulle mucose in genere e sulle ferite.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. È opportuno non impiegare la
preparazione su ampie superfici lese con abbondante essudato sia per la presenza dello zinco ossido (ha la proprietà
di far precipitare le proteine tissutali a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute) che per la
presenza del talco (può provocare reazioni granulomatose). La polvere va conservata in contenitori idonei in
luogo asciutto. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.5
ANTIACIDA COMPOSTA
Polvere
Polvere orale antiacida.
Categoria terapeutica. Antiacido.
Composizione. 100 g contengono:
Magnesio trisilicato g 83
Alluminio ossido idrato g 17
Preparazione. Le polveri, opportunamente setacciate e pesate, si mescolano accuratamente. Si può
aromatizzare.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è necessario che le polveri abbiano lo stesso grado di finezza. Mescolare
L’alluminio ossido idrato con una quantità circa equivalente di magnesio trisilicato, poi aggiungere in due
porzioni, alla miscela cosi ottenuta, il resto della polvere di magnesio trisilicato rimescolando accuratamente.
È possibile l'aggiunta di una o più sostanze aromatizzanti (0,3 - 1 %), come ad esempio anice essenza,
menta essenza, /inocchio essenza, etc; in questo caso si estingue l'essenza nella polvere rimescolando
accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'idrossido di alluminio è un antiacido sfornito di qualsiasi azione sistemica: possiede attività
adsorbente e neutralizzante l'acidità gastrica senza modificare il pH extracellulare. Reagendo con l'acido
clorìdrico dello stomaco forma cloruro di alluminio che, insieme all'eccesso di idrossido di alluminio,
reagisce nell'intestino con i fosfati ivi presenti formando fosfato di alluminio, composto non assorbibile e
quindi eliminabile con le feci. Una marcata escrezione intestinale di fosfati, evento possibile per
somministrazione di dosi elevate del composto, può comportare la comparsa di uno stato di malessere,
inappetenza, debolezza muscolare e, se il trattamento viene protratto, mobilizzazione di calcio con
conseguente osteomalacia.
Il magnesio trisilicato è un altro antiacido tampone non sistemico: reagisce lentamente con l'acido
clorìdrico e precipita sotto forma di gel. A questo gel che si deposita sulla parete gastrica sono attribuite
proprietà adsorbenti e gastro-protettive, proprietà queste che completano l'attività antiacida del composto.
A differenza dell'idrossido di alluminio, il trisilicato di magnesio possiede una debole azione lassativa.
Si ritiene che possono essere assorbiti approssimativamente solo il 7% di silicato e il 5% di magnesio. In
conseguenza di tale assorbimento vengono riferiti casi (rari) di calcoli renali contenenti silicato.
La combinazione di idrossido di alluminio e di trisilicato di magnesio porta ad una preparazione antiacida
priva di effetti sistemici capace di agire rapidamente (idrossido di alluminio) e per più lungo tempo
(trisilicato di magnesio). .
Indicazioni nell'automedicazione.
Pirosi gastrica, gastriti, ulcera gastroduodenale, esofagiti. 1 cucchiaino da té di polvere, 1-3 volte al
giorno, ingerita con acqua.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato ma, per quanto riguarda il magnesio trisilicato, esiste il
pericolo che si manifesti ipermagnesemia in pazienti con funzionalità renale compromessa, in conseguenza
della capacità di assorbimento del magnesio.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato, tuttavia il prodotto non va
somministrato nei pazienti affetti da insufficienza renale.
Avvertenze.
Dal momento che l'idrossido di alluminio rallenta lo svuotamento gastrico viene di conseguenza
rallentato l'assorbimento intestinale di farmaci eventualmente assunti contemporaneamente.
Per fenomeni di adsorbimento e formazione di complessi può essere inoltre compromessa la
biodisponibilità di molti farmaci (ad es: sali di ferro, tetracicline, digossina, indometacina, clorpromazina,
antagonisti dei recettori H2 e anticolinergici) per cui tra la somministrazione di questa preparazione e quella
di altri farmaci dovrebbero passare 2 - 3 ore. Non somministrare a bambini al di sotto dei 6 anni se non
su prescrizione medica. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.6
CARBONE ADSORBENTE ANTIACIDO
Polvere
Polvere orale adsorbente.
Categoria terapeutica. Antiacido, adsorbente.
Composizione. 100 g contengono:
Carbone attivo g 70
Alluminio ossido idrato g 30
Preparazione. L'alluminio ossido idrato si aggiunge al carbone attivo mescolando cautamente ed
accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è opportuno che la polvere amorfa di alluminio ossido idrato abbia un buon grado
di finezza e non risulti aggregata per azione dell'umidità assorbita.
Nella reazione di identificazione B) il precipitato bianco gelatinoso di alluminio idrossido si rìdiscioglie in eccesso
di sodio idrossido soluzione diluita per la formazione di alluminati A1(OH)4.
È possibile l'aggiunta di una o più sostanze aromatizzanti (0,3 - 1%) quali, ad esempio, l'essenza di anice,
l'essenza di finocchio, l'essenza di menta, etc; in questo caso si estingue l'essenza nella polvere rimescolando
cautamente ed accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il carbone attivo, per la sua elevata attività superficiale, ha un notevole potere adsorbente che si manifesta nei
confronti di agenti tossici e di altre sostanze che, legati alla sua superficie, non vengono assorbiti nel tratto gastrointestinale.
Anche l'alluminio idrossido, per la sua struttura colloidale, ha potere adsorbente, oltre che neutralizzante nei
confronti dell'acido cloridrico prodotto nello stomaco; per queste sue caratteristiche trova impiego come antiacido e
farmaco sintomatico nei disturbi conseguenti ad iperacidità (gastrite, ulcera). Nello stomaco si forma lentamente ed in
modo incompleto cloruro di alluminio, nel tenue si formano sali di alluminio insolubili con acidi grassi, fosfati,
carbonati, etc. che vengono eliminati con le feci.
La combinazione tra carbone ed alluminio idrossido è ritenuta utile in disturbi gastrici dovuti ad intossicazioni
alimentari di lieve entità con ipercloridria.
Indicazioni nell'automedicazione.
Antiacido, adsorbente. 1 cucchiaino da té di polvere stemperata in poca acqua, fino a 4 volte al
giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato. Può determinare stipsi.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Dal momento che l'idrossido di alluminio rallenta lo svuotamento gastrico viene di conseguenza
rallentato l'assorbimento intestinale di farmaci eventualmente assunti contemporaneamente.
Per fenomeni di adsorbimento e formazione di complessi può essere inoltre compromessa la
biodisponibilità di molti farmaci (ad es: sali di ferro, tetracicline, digossina, Ìndometacina, clorpromazina,
antagonisti dei recettorì H2 e anticolinergici) per cui tra la somministrazione di questa preparazione e quella
di altri farmaci dovrebbero passare 2 - 3 ore.
Non somministrare a bambini al di sotto dei 6 anni se non su prescrizione medica. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
6.7
CARBONE ATTIVO COMPOSTO
Polvere
Polvere orale composta di carbone attivo.
Categorìa terapeutica. Antidoto.
Composizione. 100 g contengono:
Carbone attivo g 50
Magnesio ossido pesante. g 25
Acido tannico g 25
Preparazione. Il magnesio ossido pesante e l'acido tannico, opportunamente setacciati, si aggiungono al
carbone attivo, mescolando cautamente ed accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Qualora si disponga di acido tannico in scaglie è necessario, per una corretta miscelazione, polverizzarlo
accuratamente in mortaio, per ridurlo ad un grado di finezza simile a quello del carbone attivo e del magnesio
ossido pesante.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La formulazione viene indicata per il trattamento di primo impiego delle intossicazioni da agenti
esogeni assunti, accidentalmente o intenzionalmente, per via orale.
Il carbone attivo impedisce l'assorbimento degli agenti tossici grazie al suo elevatissimo potere
adsorbente verso moltissimi farmaci ed agenti chimici.
L'acido tannico ostacola l'assorbimento di metalli pesanti, di alcuni glicosidi ed alcaloidi formando con
essi dei composti insolubili. Deve essere tenuto presente che l'insolubilità dei composti cosi formati non è
però assoluta e stabile nel tempo.
L'ossido di magnesio trova indicazione in questa preparazione per la sua capacitàdi neutralizzare, senza
liberare sostanze gassose come l'anidride carbonica, eventuali sostanze a carattere acido.
L'assunzione successiva di un preparato che stimola il vomito, come ad esempio due cucchiai di sale in
un bicchiere di acqua calda, serve a favorire l'espulsione degli agenti che hanno provocato l'intossicazione.
Indicazioni nell'automedicazione. Antidoto di primo impiego. 50 g in circa 200 mi di acqua calda, ingeriti in
unica dose.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Somministrare tempestivamente il preparato in un'unica dose ai primi sintomi
dell'intossicazione.
Avvertenze. Eseguito il trattamento, inviare il paziente in ospedale. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.8
SENNA COMPOSTA
Polvere
Polvere orale composta di senna.
Categorìa terapeutica. Lassativo.
Composizione. 100 g contengono:
Senna foglie polvere g 40
Frangola polvere g 30
Anice polvere g 30
Preparazione. Le singole polveri, opportunamente setacciate e pesate, si mescolano accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è necessario che le polveri componenti la formulazione abbiano lo stesso grado di
finezza.
Sono da preferire le polveri normali invece di quelle micronizzate (impalpabili).
È possibile l'aggiunta di una o più essenze aromatizzanti (0,3-1 %), come ad esempio l'anice essenza per potenziare o
di finocchio essenza per modificare l'odore caratteristico della preparazione; in questo caso si estingue l'essenza nella
miscela di polveri rimescolando accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La senna e la frangola appartengono al gruppo dei purganti di contatto, nei quali i principi purgativi attivi sono
costituiti dai derivati antrachinonici, presenti sotto forma di glicosidi e dai loro prodotti intermedi di
trasformazione come l'antrone e l'antranolo. Essendo la loro azione di tipo eccito-motoria esplicantesi a livello
dell'intestino crasso, l'effetto evacuante raramente compare prima delle 5-7 ore. Non è consigliabile impiegare dosi più
elevate di 4-12 g, in quanto, anche se l'azione può comparire prima, spesso risulta accompagnata da violente coliche,
nausea e vomito. L'uso corretto non da luogo a fenomeni infiammatori intestinali. I glicosidi antrachinonici, di cui è
ricca la senna, assunti per via orale, vengono idrolizzati da parte della flora intestinale con liberazione dell'aglicone
che, stimolando i plessi nervosi submucosi del colon, determina un conseguente aumento della peristalsi. I principi
attivi antrachinonici possono ridurre l'assorbimento dall'intestino di acqua e di elettroliti per inibizione del ATPasi
Na/K dell'epitelio intestinale contribuendo così, almeno in parte, al loro effetto lassativo.
L'anice oltre all'azione aromatizzante può svolgere in questa preparazione una lieve azione antispastica, grazie alla
quale può eventualmente contrastare la comparsa di coliche o disturbi addominali dovuti ai prìncipi attivi, già citati,
della senna e della frangola.
Indicazioni nell'automedicazione.
Stipsi cronica anche dovuta ad insufficienza biliare. Da 1/4 a 1 cucchiaino da caffè di polvere al giorno,
ingerita con acqua dopo i pasti o prima di coricarsi.
Controindicazioni.
Il preparato è controindicato in pazienti con sindromi dolorose addominali di origine non determinata ed in
pazienti in cui siano presenti stati spastici ed infiammatoli quali, ad esempio, enterocolite spastica, enterite,
appendicite, cistite, metriti ed inoltre durante la gravidanza ed in pazienti con emorroidi.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Un impiego prolungato può provocare perdita eccessiva di acqua e di elettroliti, specie ioni potassio, con
conseguente comparsa di astenia muscolare. La perdita di ioni potassio può eventualmente aggiungersi a quella indotta
dai diuretici saluretici nei pazienti sotto terapia con tali farmaci. L'ipopotassemia cosi indotta può favorire e
potenziare gli effetti tossici dei glicosidi cardiocinetici. Pertanto si sconsiglia l'uso della preparazione nei soggetti in
trattamento con diuretici saluretici e/o con glicosidi digitalici.
Speciali precauzioni d'uso.
La polvere è destinata ad essere assunta come tale; non deve essere usata per preparare infusi e/o decotti. L'uso
continuativo dei lassativi può provocare assuefazione. Se la stipsi è ostinata consultare il medico.
Avvertenze.
I derivati antrachinonici determinano colorazione giallo-arancio delle feci e poiché vengono escreti anche per via
renale possono colorare le urine in arancio-rosso e, di ciò, è bene avvisare il paziente. È sconsigliabile l'uso del
preparato durante l'allattamento in quanto i principi attivi possono essere eliminati attraverso il latte, determinando un
effetto lassativo nel lattante. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
BALSAMICO PER ADULTI
Unguento
Unguento balsamico.
Categoria terapeutica. Balsamico.
Composizione. 100 g contengono:
Canfora g 4
Eucaliptolo g 2
Mentolo g 0,5
Unguento base assorbente l'acqua q.b. a g 100
Preparazione. Il mentolo e la canfora si uniscono; a liquefazione avvenuta si aggiunge l'eucaliptolo. La
miscela ottenuta si incorpora nell'unguento base sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
Gli unguenti base assorbenti l'acqua utilizzabili sono: Lanolina alcooli unguento, Lano-vaselina
unguento, Cetomacrogol unguento e Sodio laurilsolfato unguento.
La miscela costituita dal mentolo, dalla canfora e dall'eucaliptolo può essere incorporata nell'unguento a
temperatura ambiente e comunque non superiore a 40 °C.
L'eucaliptolo (1,8-cineolo) può essere sostituito con essenza di eucalipto (2 g di eucaliptolo
corrispondono a 2,9 g di eucalipto essenza); è preferibile tuttavia l'impiego dell'eucaliptolo in quanto
certamente privo di terpeni irritanti le mucose.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La canfora e il mentolo applicati esternamente manifestano proprietà rubefacenti, leggermente
antisettiche e anestetiche.
Se inalate le sostanze hanno effetto balsamico, antisettico e secretolitico, per stimolazione diretta sulla
secrezione bronchiale.
L'eucaliptolo ha anch'esso proprietà balsamiche e antisettiche.
Indicazioni nell'automedicazione.
Nel trattamento sintomatico delle affezioni delle prime vie respiratorie si applica frizionando
leggermente una o più volte al giorno.
Piccole quantità del preparato possono anche essere poste in acqua molto calda, consentendo cosi di aspirare i
vapori che si liberano. Durante questa operazione è consigliabile evitare ulteriori riscaldamenti; la miscela va usata per
una sola volta.
Controindicazioni.
Per la presenza di canfora e mentolo il preparato è controindicato nei bambini inferiori ai due anni e con
predisposizione al laringospasmo e alle convulsioni.
Effetti indesiderati. L'unguento può dar luogo a fenomeni di ipersensibilizzazione ai componenti.
Speciali precauzioni d'uso. L'impiego prolungato può determinare fenomeni irritativi.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi a temperatura ambiente, lontano da fonti di calóre. Il preparato non deve
venire in contatto con gli occhi e le mucose. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.02
BALSAMICO PER BAMBINI
Unguento
Unguento balsamico per bambini.
Categoria terapeutica. Balsamico.
Composizione. 100 g contengono:
Eucalipto essenza g 8
Pino silvestre essenza g 10
Paraffina solida g 24
Vaselina bianca g 58
Preparazione. La paraffina solida e la vaselina bianca, fuse a b.m., vengono omogeneizzate. Si lascia
raffreddare e, prima che la massa sia completamente rappresa, si aggiunge a porzioni e si incorpora la
miscela delle essenze.
COMMENTO TECNICO
La miscela delle essenze deve essere incorporata alla temperatura più bassa possibile e comunque non
superiore a 40°C, compatibilmente con la consistenza della massa.
La presenza della paraffina solida regola la consistenza della preparazione.
Alcuni sinonimi del pino silvestre essenza sono: essenza di pino pumilio, essenza di pino montano.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di eucalipto e l'essenza di pino silvestre quando inalate stimolano la secrezione acquosa
ghiandolare dei bronchi, aumentando la fluidità del secreto e favorendo l'espettorazione. Negli stati
infiammatoli bronco polmonari, infatti, la quantità di secreto bronchiale aumenta notevolmente
diventando anche scarsamente fluido e tenace. Ai due composti viene anche attribuita un'attività antisettica.
Le essenze presenti nella preparazione vengono liberate e conseguentemente inalate, grazie all'azione
meccanica delle frizioni alla temperatura presente sulla superficie cutanea.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per il trattamento sintomatico delle affezioni delle prime vie respiratorie. Per frizioni sul petto e sul
dorso 1-2 volte al giorno. Per eventuali vaporizzazioni un cucchiaino di unguento in acqua bollente; la
miscela va usata per una sola volta.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato. Talvolta, pur se raramente, possono verificarsi crisi broncospastiche.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi, lontano da fonti di calore. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine
a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.03
BENZOILE PEROSSIDO
Crema - 5 -10 per cento
Crema (idrofila) al benzoile perossido.
Categoria terapeutica. Antisettico, cheratolitico.
Composizione. 100 g contengono:
5% 10%
Benzoile perossido acquoso corrispondente a
Benzoile perossido anidro g 5 g 10
Crema base idrofila . q.b. a g 100 g 100
Preparazione. Il perossido di benzoile si incorpora cautamente in una quantità circa doppia di crema base e poi si
aggiunge il resto della crema base mescolando sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II benzoile perossido, polvere granulare bianca, si decompone facilmente con sviluppo di calore, può esplodere
per percussione, per frizione o per eccessivo calore. Per motivi di sicurezza e di maneggevolezza viene posto in
commercio nella forma con circa il 26% di acqua (non meno del 23%); è, comunque, necessario operare con
estrema attenzione perché è infiammabile a temperature superiori a 60°C ed in presenza di sostanze riducenti.
Nella forma acquosa può avere l'aspetto di pasta o di polvere umida, a seconda del contenuto in acqua; il titolo in
benzoile perossido, infatti, può variare tra il 65% e l'82% e deve essere dichiarato in etichetta. Quando si pesa il
benzoile perossido acquoso, è necessario tenere conto della percentuale di acqua presente e quindi calcolare la quantità
da pesare, che contiene il benzoile perossido anidro richiesto. In caso di prelievo in eccesso rispetto al necessario, la
quantità non impiegata non deve essere rimessa nel contenitore originario ma distrutta mediante trattamento con una
soluzione acquosa (100 g/1) di sodio idrossido, finché l'aggiunta di un cristallo di potassio ioduro alla soluzione non da
luogo a formazione di iodio, con comparsa del colore rosso.
Si possono usare le seguenti creme base idrofile: Cetomacrogol crema, Polisorbato crema, Carbossipolimetilene
crema.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il benzoile perossido, in ambiente acquoso, libera lentamente ossigeno esplicando in tal modo un'azione
battericida soprattutto nei confronti di batteri aerobi e microaerofili. Esplica, inoltre, una azione
cheratolitica ed antiseborroica che favorisce l'eliminazione dei comedoni. Non va dimenticato che può risultare
irritante, soprattutto a livello di zone cutanee particolarmente sensibili. Dopo l'applicazione si può avvertire una
lieve sensazione transitoria di bruciore che scompare continuando l'uso.
La preparazione va applicata generalmente alla sera, su cute detersa, a concentrazioni
progressivamente crescenti (dal 5% al 10%).
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico della cute,
cheratolitico.
Controindicazioni. . Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Iniziare con una sola applicazione giornaliera e limitare l'applicazione a brevi periodi di
tempo.
Il preparato non va applicato su zone particolarmente sensibili come il collo e le mucose; non impiegarlo in
prossimità degli occhi.
Avvertenze.
È consigliabile l'uso di saponi neutri e prodotti non contenenti alcool per la pulizia della pelle prima del
trattamento.
L'eventuale comparsa di eccessivo arrossamento o irritazione cutanea indica la necessità di ridurre quantità e
frequenza di applicazione.
L'azione ossidante del preparato può scolorire i capelli tinti e gli indumenti colorati.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei
bambini..
7.04
CALENDULA
Crema - 10 per cento
Crema (idrofila) alla calendula.
Categoria terapeutica. Emolliente, protettivo e decongestionante.
Composizione. 100 g contengono:
Calendula estratto fluido g 10
Crema base idrofila g 90
Preparazione. L'estratto fluido si incorpora a porzioni nella crema base, mescolando sino a completa
omogeneizzazione ed aggiungendo, eventualmente, essenze per profumazione.
COMMENTO TECNICO
Si può usare una delle creme base idrofile; può essere convenientemente impiegata anche la Anfifila
crema.
Per una più lunga conservazione è consigliabile che la crema base idrofila impiegata contenga
conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I,
pag. 513).
A preparazione ultimata si possono aggiungere a freddo una o più essenze per profumazione
(0,1 - 0,3%) allo scopo di migliorare le caratteristiche organolettiche della preparazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Al complesso dei prìncipi attivi (carotenoidi, flavonoidi, saponine, mucillagini) presenti nell'estratto
fluido viene attribuita una azione sulla cute antinflammatorìa ed emolliente. Alle mucillagini inoltre viene
riconosciuta una specifica azione emolliente, filmogena e protettiva della pelle in quanto capaci di
condizionarne il grado di umidità.
Indicazioni nell'automedicazione. Lenitiva, emolliente e protettiva della pelle
secca e delicata.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato sia per trattamenti brevi che prolungati.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
7.05
CANFORATA
Crema - 10 per cento
Crema (lipofila) canforata.
Categorìa terapeutica. Antisettico locale, risolvente.
Composizione. 100 g contengono:
Canfora . g 10
Cetomacrogol crema grassa . g 90
Preparazione. La canfora, finemente polverizzata, si incorpora senza scaldare in una quantità circa doppia di crema base e
poi si aggiunge il resto della crema base, a porzioni successive, mescolando fino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
Si utilizza, quale crema base lipofila (A/O), la Cetomacrogol crema grassa, in quanto la fase esterna oleosa
permette un'agevole incorporazione della canfora, facilitando inoltre il massaggio. Può anche essere impiegata la
Crema base anfìfìla.
La canfora, quando sottoposta all'azione del pestello, si frantuma, deformandosi senza polverizzare. Per
facilitare l'operazione si aggiungono piccole quantità di un solvente volatile come, ad esempio, etere, alcool e
cloroformio.
La crema base impiegata, anche priva di conservanti, è sufficientemente stabile sia perché la fase acquosa è
interna all'emulsione, sia per l'azione antisettica propria della canfora.
Dovendo preparare la crema canforata a partire dai singoli componenti, si opera secondo quanto descritto nella
monografìa relativa alla crema base prescelta, disperdendo la canfora polverizzata nella fase, oleosa, a temperatura
più bassa possibile, prima che in quest'ultima venga dispersa la fase acquosa.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'attività della canfora in questa preparazione si manifesta con una sensazione di fresco seguita da lieve
analgesia per desensibilizzazione delle terminazioni nervose cutanee. Se essa viene applicata sulla cute massaggiando si
ottiene anche un effetto rubefacente per aumento del flusso ematico locale nell'area trattata.
L'azione della canfora è favorita se la zona trattata viene massaggiata. L'eccipiente emulsionato rende la crema
lavabile, favorisce il massaggio e non permette una eccessiva penetrazione della canfora.
Indicazioni nell'automedicazione.
Nel trattamento sintomatico dei disturbi dell'apparato muscolare e scheletrico e delle articolazioni, applicare,
eventualmente massaggiando, più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Evitare il contatto con gli occhi e le mucose. Non applicare sulle zone cutanee lese.
Avvertenze. Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce, lontano da fonti di calore.
L'effetto di questa preparazione è transitorio e sintomatico. Se il disturbo persiste, consultare il medico. L'impiego,
specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Per la presenza di canfora, il preparato è controindicato nei bambini di età inferiore ai 2 anni con
predisposizione al laringospasmo ed alle convulsioni e deve essere usato con precauzione anche nei bambini di età
superiore.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.07
DIMETICONE
Crema - 10 per cento
Crema al silicone. Crema al simeticone.
Categoria terapeutica. Protettivo cutaneo.
Composizione. 100 g contengono:
Dimeticone (350) g 10
Anfìfìla crema g 90
Preparazione. Il dimeticone viene aggiunto alla crema base, posta in capsula, mescolando sino a completa
omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
Oltre alla crema anfifìla, può essere convenientemente impiegata una delle creme base lipofile. La crema
al silicone, comunque ottenuta, non è facilmente lavabile, costituendo così una barriera ai liquidi acquosi ed
agli agenti esterni.
Pur essendo consentita l'aggiunta di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e
stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), trattandosi di una preparazione destinata ad un uso
frequente è consigliabile usare creme base prive di conservanti.
A preparazione ultimata si possono aggiungere una o più essenze per profumazione (0,1 - 0,3%) allo
scopo di migliorare le caratteristiche organolettiche della preparazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il dimeticone (350) usato esternamente appartiene alla categoria dei protettivi meccanici. È un olio di
silicone relativamente inerte che presenta la proprietà di aderire alla pelle formando una barriera
idrorepellente. Viene utilizzato per proteggere la cute dall'esposizione continua all'acqua ed ai vari agenti
irritanti cutanei, quali i detersivi domestici, i prodotti di decomposizione dell'urina, i solventi organici
(benzina ed altri derivati del petrolio).
È una preparazione di tipo «epidermico» in quanto stratificandosi sulla cute forma una barriera
protettiva.
Indicazioni nell'automedicazione.
Protettivo meccanico della pelle. Per applicazioni locali sulle parti da proteggere, spalmando
accuratamente.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato. Non impiegare in prossimità degli occhi e sulle
mucose.
Avvertenze.
I siliconi, pur essendo stabili e perfettamente tollerati dalla pelle, hanno un'azione irritante sugli occhi che
scompare però nel giro di poche ore senza lasciare alcuna traccia o lesione. L'impiego, specie se prolungato, può
dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Per la sua proprietà di barriera il prodotto non va applicato su piaghe umide e ferite. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
7.08
GLICERINA
Unguento - 15-20 per cento
Unguento di glicerina.
Categorìa terapeutica. Protettivo, emolliente.
Composizione. 100 g contengono:
15% 20%
Glicerina g 15 g 20
Lanolina alcooli unguento g 55 g 60
Acqua depurata g 30 g 20
Preparazione. Vacqua bollita di fresco e lasciata raffreddare si unisce alla glicerina. La soluzione ottenuta si
aggiunge, a piccole porzioni, M'unguento base, precedentemente riscaldato a mite calore, mescolando fìno a
completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
L'unguento può essere preparato anche a partire dagli elementi costituenti, cioè da vaselina bianca,
alcool cetosteanlico, alcooli di lanolina e dalla miscela glicerina-acqua. In questo caso (vedi Lanolina alcooli
crema) si fondono a mite calore la vaselina bianca, l'alcool cetosteanlico e gli alcooli di lanolina e si aggiunge
ad essi gradualmente la miscela, egualmente calda, glicerina-acqua, agitando costantemente sino a
raffreddamento.
Nella reazione di identificazione B) il potassio bicromato, ossidando la glicerina, da luogo alla
formazione di ioni Cr+ + +; il colore verde-azzurro (anziché azzurro) è dovuto alla contemporanea presenza
di un eccesso di bicromato, che è di colore giallo-arancio. La stessa reazione effettuata solamente sul
Lanolina alcooli unguento da una soluzione di colore giallo-arancio tipico del potassio bicromato non
ridotto.
Nel «Formulario» sono presenti Unguento di glicerina al 15%-20% identificabili con la stessa
reazione colorata e distinguibili tra loro confrontando il colore (intensità e tonalità), che si sviluppa nella
reazione di identificazione B).
Il preparato, che è un'emulsione A/O, se non destinato all'uso immediato, può essere protetto con
l'aggiunta di sostanze antimicrobiche, quali, ad esempio, acido sorbico (0,1%) o esteri dell'acido pidrossibenzoico
(0,1%) secondo quanto prescrìtto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti»
(F.U. IX, I, pag. 513).
Il preparato può anche essere profumato per aggiunta di essenze (0,1 - 0,5%), quali lavanda, rosmarino,
età.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La glicerina ha proprietà umettanti ed emollienti. È igroscopica; applicata sulla cute è capace di idratare lo
strato corneo. Trova impiego in numerose preparazioni farmaceutiche e cosmetiche. A concentrazioni superiori al
20% svolge una blanda azione disinfettante attribuibile ad un effetto disidratante sui batteri.
Indicazioni nell'automedicazione.
Questa formulazione, per la combinazione tra glicerina e lano-unguento, è un'eccellente crema protettiva,
emolliente e demulcente destinata al trattamento di superfici cutanee medicate in precedenza con farmaci aggressivi
cutanei (disidratanti, abrasivi, etc).
L'unguento di glicerina al 15% è usato per la cura della pelle screpolata e disidratata, in particolare per le mani.
L'unguento di glicerina al 20% è usato come emolliente e protettivo per le labbra screpolate e disidratate e nel
trattamento riparatore dopo affezioni erpetiche. È inoltre usato nelle lesioni ed irritazioni da disidratazione delle zone
peri- ed intranasali.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. I preparati sono generalmente ben tollerati.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso dei preparati.
Avvertenze. Tenere lontano da fonti di calore e dalla portata dei bambini.
7.09
IODOPOVIDONE
Unguento - 10 per cento
Unguento (idrofilo) di iodio-polivinilpirrolidone.
Categoria terapeutica. Disinfettante.
Composizione. 100 g contengono:
Iodio-polivinilpirrolidone g 10
Acqua depurata g 5
Polietilenglicoli unguento g 85
Preparazione. Lo iodopovidone si stempera nell'acqua bollita di fresco e quindi si incorpora, a porzioni
successive, nell'unguento base sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II Polietilenglicoli unguento (PEG unguento) è composto da una miscela di polietilenglicoli, uno
liquido, l'altro solido.
Dovendo preparare l'unguento a partire dai singoli componenti, si opera aggiungendo, a piccole
porzioni, la miscela di polietilenglicole «400» e acqua, riscaldata a b.m. a circa 70 °C, allo iodiopolivinilpirrolidone
(iodio-povidone), agitando sino a completa solubilizzazione. Alla miscela ottenuta si
aggiunge a caldo il polietilenglicole «4000», precedentemente fuso a b.m. a circa 70 "C, e si agita
continuamente sino a raffreddamento. Si reintegra l'acqua eventualmente evaporata.
L'unguento, anche privo di conservanti, è sufficientemente stabile per l'azione antisettica, germicida e
fungicida proprie dello iodio-polivinilpirrolidone.
Si distingue dall'Unguento di iodio-polivinilpirrolidone con glucosio per l'assenza della caratteristica
viscosità «filante», determinata in quest'ultimo dalla presenza nella formulazione dello sciroppo di glucosio.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo iodio-polivinilpirrolidone è un complesso formato da iodio elementare e da un polimero, che
funge da molecola carrier, tra loro debolmente legati. Il complesso risulta capace di determinare una
liberazione lenta e prolungata di iodio, che esplica la sua azione disinfettante per la capacità di ossidare i
componenti cellulari.
Il composto a seconda delle concentrazioni svolge attività da batteriostatica a battericida nei confronti
di diversi agenti patogeni.
È un complesso organico con bassa tensione superficiale e massima capacità di penetrazione nei tessuti.
Indicazioni nell'automedicazione.
Antisettico. Applicare direttamente uno strato leggero di unguento su piccole ferite, tagli, abrasioni e ustioni
superficiali.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Se ne sconsiglia l'impiego nella prima infanzia e in gravidanza.
Effetti indesiderati. L'applicazione ripetuta del preparato può provocare dermatiti da contatto e reazioni allergiche.
Speciali precauzioni d'uso.
Il trattamento non va protratto per periodi prolungati. Non va usato in concomitanza con prodotti per uso
topico contenenti mercurio.
Avvertenze.
Conservare al riparo dalla luce, lontano da fonti di calore. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a
fenomeni di sensibilizzazione.
A differenza di analoghe formulazioni a base di iodio, il prodotto è facilmente lavabile. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
7.10
IODOPOVIDONE CON GLUCOSIO
Unguento
Unguento di iodio-polivinilpirrolidone con zucchero.
Categoria terapeutica. Disinfettante, cicatrizzante.
Composizione. 100 g contengono:
Iodio-polivinilpirrolidone g 2,6
Sciroppo di glucosio g 83,4
Glicerina g 10
Polietilenglicole (PEG 4000) g 4
Preparazione. Lo iodopovidone si stempera con la glicerina in capsula smaltata precedentemente pesata e si
scioglie, agitando, su b.m. a temperatura non superiore a 60°C. A parte, in una seconda capsula pesata, si
riscalda a b.m. il PEG 4000 con circa 80 g di sciroppo di glucosio, agitando sino ad omogeneità; dopo
raffreddamento si reintegra l'acqua eventualmente evaporata, usando acqua bollita di fresco. La seconda
soluzione si aggiunge, a porzioni ed agitando, a quella di iodopovidone in glicerina e si porta a peso con lo
sciroppo di glucosio.
COMMENTO TECNICO
II polietilenglicole (PEG 4000) fonde tra 50° e 58°C; l'operazione di dispersione nello sciroppo di
glucosio deve essere effettuata a mite calore.
L'aggiunta di PEG 4000 modifica il comportamento reologico del preparato, limitandone la fastidiosa
«filamentosità»; l'uso del tipo «4000», meno igroscopico degli altri PEG a peso molecolare più basso, evita la
cristallizzazione dello zucchero.
Lo sciroppo di glucosio impiegato nel preparato non presenta l'inconveniente di lasciar cristallizzare lo
zucchero.
La presenza di glicerina migliora la spalmabilità dell'unguento.
Trattandosi di una preparazione contenente una sostanza con attività battericida e fungicida, non è
necessaria l'aggiunta di conservanti.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo iodio-polivinilpirrolidone è un complesso formato da iodio elementare e da un polimero, che
funge da molecola carrier, tra loro debolmente legati. Il complesso risulta capace di determinare una
liberazione lenta e prolungata di iodio.
Il composto a seconda delle concentrazioni svolge attività da batteriostatica a battericida nei confronti di diversi
agenti patogeni.
Lo sciroppo di glucosio esplicherebbe, per un effetto osmotico dovuto alla elevata concentrazione dello zucchero,
un'azione disidratante sulle cellule batteriche e non sulla cute, facilitando così la rigenerazione cellulare dei tessuti
cutanei.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, cicatrizzante nelle ferite, nelle piaghe da decubito e nelle ustioni ancora
prive di escara.
Applicare l'unguento ( 1 -4 volte al giorno) stendendone uno spesso strato su garza sterile o direttamente sulla parte da
trattare e, poi, bendare.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Se ne sconsiglia l'impiego nella prima infanzia e in gravidanza.
Effetti indesiderati. L'applicazione ripetuta del preparato può provocare dermatite da contatto e reazioni allergiche.
Speciali precauzioni d'uso.
Il trattamento non va protratto per periodi prolungati. Si consiglia l'uso di preparazioni allestite di recente.
Avvertenze.
Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso e conservare al riparo dalla luce e lontano da fonti di calore.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. A differenza di analoghe
formulazioni a base di iodio il prodotto è facilmente lavabile. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.11
ITTIOLO
Unguento - 10-20 per cento
Unguento di ammonio solfoittiolato. Vaselina ittiolata.
Categoria terapeutica. Risolvente.
Composizione. 100 g contengono:
10% 20%
Ammonio solfoittiolato g 10 g 20
Vaselina bianca g 90 g 80
Preparazione. L'ammonio solfoittiolato si incorpora a porzioni nella vaselina bianca sino a completa
omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
L’ammonio solfoittiolato è miscibile con acqua formando pseudo-soluzioni inoltre può essere miscelato
con lanolina, vaselina e glicerina. Non è miscibile invece con Volto di vaselina e gli oli grassi. È parzialmente
solubile in alcool ed etere.
La reazione di identificazione B), se la quantità iniziale di unguento è esattamente pesata, può
continuare nel seguente modo: al filtrato si aggiungono 1 mi di acido cloridrico e, goccia a goccia, 10 mi di
bario cloruro soluzione ( 1 j. Si scalda a b.m., si filtra, si lava il precipitato con acqua, si secca in stufa e si
calcina sino a peso costante. L'unguento al 20% da luogo ad un residuo di peso doppio rispetto a quello
ottenuto dall'unguento al 10 per cento.
La consistenza del preparato può essere opportunamente variata sostituendo non oltre il 10% di
vaselina bianca con paraffina solida per indurire la massa o con paraffina liquida per ammorbidirla.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'ammonio solfoittiolato a determinate concentrazioni esplica azione debolmente antisettica,
antiflogistica e irritante.
Indicazioni nell'automedicazione.
Il preparato è indicato nelle alterazioni infiammatorie della pelle. Inoltre trova impiego negli ascessi e
nella foruncolosi.
La scelta della concentrazione (10 - 20%) dipende dal tipo di pelle e dal sito di applicazione.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. In genere i catrami di schisti bituminosi come l'ittiolo non
posseggono proprietà fotosensibilizzanti, però talora possono dare orìgine a fenomeni sensibilizzanti. L'ittiolo è
incompatibile con acidi, alcali, alcaloidi e sali di ferro.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non applicare in prossimità degli occhi o sulle mucose. Limitare l'applicazione a brevi periodi di tempo.
La fasciatura occlusiva della parte trattata può potenziare l'attività del preparato.
Avvertenze. Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.12
ITTIOLO
Unguento lavabile - 10-20 per cento
Unguento assorbente l'acqua di ammoniosolfoittiolato. Categoria
terapeutica. Risolvente.
Composizione. 100 g contengono:
10% 20%
Ammonio solfoittiolato g 10 g 20
Unguento base assorbente l'acqua g 81 g 72
Acqua depurata g 9 g 8
Preparazione. L'acqua bollita di fresco si disperde nell'unguento base e quindi si incorpora a porzioni
l'ammonio solfoittiolato sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
L'ammonio solfoittiolato è solubile in acqua, inoltre può essere miscelato con lanolina, vaselina bianca e
glicerina. Non è miscibile invece con l'olio di vaselina e gli oli grassi. È parzialmente solubile in alcool ed etere.
La reazione di identificazione C), se la quantità iniziale di unguento è esattamente pesata, può
continuare nel seguente modo: al filtrato si aggiungono 1 mi di acido cloridrico e, goccia a goccia, 10 mi di
bario cloruro soluzione fi). Si scalda a b.m., si filtra, si lava il precipitato con acqua, si secca in stufa e si
calcina sino a peso costante. L'unguento al 20% da luogo ad un residuo di peso doppio rispetto a quello
ottenuto dall'unguento al 10 per cento.
Gli unguenti base assorbenti l'acqua adatti alla preparazione sono: Lanolina alcooli unguento, Lanovaselina
unguento e Cetomacrogol unguento.
Il preparato, pur mantenendo proprietà occlusive, presenta il vantaggio di una facile lavabilità con
acqua.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'ammonio solfoittiolato a determinate concentrazioni esplica azione debolmente antisettica,
antiflogistica e irritante. La particolare formulazione permette una maggiore lavabilità con acqua.
Indicazioni nell'automedicazione.
Indicato nelle alterazioni infiammatorie della pelle. Inoltre trova impiego negli ascessi e nella
foruncolosi.
La scelta della concentrazione (10 - 20%) dipende dal tipo di pelle e dalla sede di applicazione.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. In genere i catrami di schisti bituminosi come l'ittiolo
non posseggono proprietà fotosensibilizzanti, però talora possono dare origine a fenomeni sensibilizzanti.
L'ittiolo è incompatibile con acidi, alcali, alcaloidi e sali di ferro.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non applicare in prossimità degli occhi e sulle mucose. Limitare l'applicazione a brevi periodi di
tempo.
La fasciatura occlusiva della parte trattata può potenziare l'attività del preparato.
Avvertenze. Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
7.13
OLIO DI MANDORLA CON ZINCO
Unguento
Unguento di olio di mandorla con zinco.
Categoria terapeutica. Protettivo, emolliente.
Composizione. 100 g contengono:
Olio di mandorla g 75
Zinco ossido g 5
Cera bianca g 10
Paraffina solida g 10
Preparazione. Lo zinco ossido, finemente setacciato e pesato, si leviga con una piccola quantità di olio di
mandorla sino ad ottenere una pasta omogenea senza grumi; a parte si fondono insieme Ja cera bianca e la
paraffina solida e si riscalda cautamente a mite calore l'olio di mandorla. Si riunisce tutto in capsula e si
mescola sino a raffreddamento.
COMMENTO TECNICO
Per ottenere un unguento di buona spalmabilità è possibile sostituire parte della paraffina solida con
paraffina liquida, al fine di variare opportunamente la consistenza della massa adattandola alle esigenze
richieste, determinate soprattutto dalla temperatura ambientale.
Sono assolutamente da evitare riscaldamenti forti quanto prolungati dell'olio di mandorla. Pur essendo
consentita la presenza di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei
medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), trattandosi di una preparazione destinata a frequente impiego in
pediatria, è opportuno evitare l'aggiunta di conservanti o limitarla soltanto ai tocoferoli (0,05 - 0,075%)
come antiossidanti dtll'olio di mandorla.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste,
creme, etc.) per la sua blanda, ma significativa, azione astringente e antisettica.
L'olio di mandorla (olio di mandorle dolci) è usato come emolliente e protettivo della cute, in quanto in
grado di formare un film occlusivo, prevenendo cosi l'essicamento per eccesiva evaporazione del contenuto
idrico cutaneo.
Anche la cera bianca e la paraffina solida sono agenti occlusivi e vengono impiegati per impartire alla
preparazione una struttura più consistente.
Indicazioni nell'automedicazione. Arrossamenti, screpolature, eritemi
solari.
Applicare 2-3 volte al giorno in strato sottile senza strofìnare; per l'azione occlusiva, applicare uno spesso strato
di unguento. \
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze. Richiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso e conservare lontano da fonti di calore.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. L'ossido di zinco ha la proprietà
di far precitare le proteine tissutali a causa della liberazione, per idrolisi sulla cute, dello ione zinco e quindi non va
impiegato su superfici lese con abbondante essudato. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
PANTENOLO
Crema - 5 per cento
Crema (idrofila) al pantenolo.
Categoria terapeutica. Riepitelizzante.
Composizione. 100 g contengono:
D(+)pantenolo g 5
Crema base idrofila g 90
Acqua depurata g 5
Preparazione. Il pantenolo si scalda cautamente a b.m. nel suo contenitore chiuso per facilitarne il prelievo e
quindi la quantità occorrente si scioglie nell'acqua bollita di fresco. La soluzione ottenuta si incorpora a
porzioni nella crema mescolando in capsula sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II cauto riscaldamento del pantenolo, in recipiente chiuso per evitarne l'idratazione, è necessario per
diminuire la viscosità e facilitare l'operazione di prelievo. Per semplificare la preparazione, evitando anche la
frequenza dei riscaldamenti del pantenolo, si suggerisce di approntare una limitata quantità di soluzione
acquosa al 50% p/p di pantenolo dalla quale attingere, di volta in volta, il quantitativo necessario alla
preparazione della crema occorrente; 10 g di tale soluzione contengono già 5 g di pantenolo e 5 g di acqua.
Si può usare una delle creme base idrofile (O/A); può essere convenientemente impiegata anche la Crema
Anfifìla. La crema base impiegata può contenere conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo
«Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
11 D( + )pantenolo, che a contatto della cute e delle mucose si trasforma in acido pantotenico, viene
ritenuto in grado di favorire la formazione di nuove cellule epiteliali e di esplicare un'efficace azione
antinfiammatoria favorente la formazione di tessuto di granulazione.
La particolare formulazione rende il preparato facilmente lavabile.
Indicazioni nell'automedicazione. Riepitelizzante dermatologico. Per applicazioni locali 1-3 volte al
giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare lontano da fonti di calore. L'impiego prolungato può dare origine a fenomeni di
sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.