CODEX preparazioni galeniche

Qui potete trovare informazioni utili su come curare delle comuni patologie.

CODEX preparazioni galeniche

Messaggioda Royalsapphire » 16/03/2017, 16:20



INDICE ALFABETICO DELLE PREPARAZIONI GALENICHE
A
Acido salicilico composto soluzione idroalcoolica 9.4.
Acido salicilico 1% - 2% soluzione idroalcoolica 9.2.
Acido salicilico 2% - 5% - 10% soluzione oleosa 9.3.
Acqua di calce soluzione 9.5.
Acqua seconda di calce 9.5.
Alcool iodio-salicilico 9.11.
Alcool mentolato composto soluzione concentrata (inalazioni) 4.1.
Alcool salicilico 9.2.
Alcool saponato soluzione 9.6.
Allume composto polvere da diluire 6.1.
Anfifila crema base 8.1.
Antiacida composta polvere (orale) 6.5.
Antimicotica solforata soluzione 9.7.
Argento proteinato 4% gocce auricolari 3.1.
Argento proteinato 0,5% (bambini) - 1% - 2% gocce nasali 3.4.
B
Balsamico per adulti unguento 7.1.
Balsamico per bambini unguento 7.2.
Benzoile perossido 5% - 10% crema 7.3.
C
Calendula 10% crema 7.4.
Canforata 10% crema 7.5.
Canfosalicilica crema 7.6.
Capsule di dimeticone 1.1.
INDICE ALFABETICO
Capsule di valeriana 1.2.
Carbone adsorbente antiacido polvere (orale) 6.6.
Carbone attivo composto polvere (orale) 6.7.
Carbossipolimetilene crema base 8.2.
Carbossipolimetilene gel base 8.3.
Carbossipolimetilene gel base idroalcoolico 8.4.
Cetomacrogol crema base 8.5.
Cetomacrogol crema base grassa 8.6.
Cetomacrogol unguento base 8.7.
Citronella composta soluzione alcoolica 9.1.
Clorexidina soluzione idroalcoolica (collutorio) 2.1.
Cold cream 8.11.
Collutorio alla clorexidina 2.1.
Crema agli a1cooli di lanolina 8.8.
Crema al benzoile perossido 7.3.
Crema al carbomer 8.2.
Crema al carbopol 8.2.
Crema al carbossivinilpolimero 8.2.
Crema al cetomacrogol 8.5.
Crema alla calendula 7.4.
Crema al laurilsolfato di sodio 8.14.
Crema al pantenolo 7.14.
Crema al pantenolo con olio di fegato di merluzzo
7.16.
Crema al polisorbato 8.13.
Crema al sii icone 7.7.
Crema al simeticone 7.7.
Crema anfifila non ionica 8.1.
Crema anionica 8.14.
Crema canforata 7.5.
Crema canfosalicilica 7.6.
Crema grassa al cetomacrogol 8.6.
INDICE ALFABETICO
Crema grassa al pantenolo 7.15.
Crema lenitiva 8.11.
Crema oleosa 8.11.
Crema base anfifila 8.1.
Creme base idrofile (O/A) 8.2. 8.5. 8.13. 8.14.
Creme base lipofile (A/O) 8.6. 8.8. 8.11.
D
Dimeticone 40 mg - 80 mg capsule 1.1.
Dimeticone 10% crema 7.7.
E
Eosina 1% - 2% soluzione 9.8;
Eosina 1% - 2% soluzione idroalcoolica 9.9.
Eucalipto composto per adulti gocce nasali 3.5.
F
Fucsina fenica soluzione idroalcoolica 9.10.
G
Geli base idrofili 8.3. 8.4.
Gel idroalcoolico al carbomer 8.4.
Gel idroalcoolico al carbopol 8.4.
Gel idroalcoolico al carbossivinilpolimero 8.4.
Glicerina fenica l % gocce auricolari 3.2.
Glicerina 15% - 20% unguento 7.8.
Gocce auricolari di glicerina fenica 3.2.
Gocce auricolari di protargolo 3.1.
Gocce auricolari di sodio carbonato 3.3.
Gocce nasali di eucalipto composto (per adulti) 3.5.
Gocce nasali di olio gomenolato (per adulti) 3.6.
Gocce nasali di olio gomenolato (per bambini) 3.6.
Gocce nasali di protargolo (per adulti) 3.4.
Gocce nasali di protargolo (per bambini) 3.4.
Gocce nasali di sodio cloruro 3.8.
Gocce nasali viscose di sodio cloruro 3.9.
Gocce rinobalsamiche (per adulti) 3.7.
I
Idrogel al carbomer 8.3.
Idrogel al carbopol 8.3.
Idrogel al carbossivinilpolimero 8.3.
Inalazioni di alcool mento lato composto 4.1.
Inalazioni di pino composto 4.2.
Iodio-salicilica soluzione idroalcoolica 9.11.
Iodopovidone 10% unguento 7.9.
Iodopovidone con glucosio unguento 7.10.
Iodopovidone 10% soluzione 9.12.
Ittiolo 10% - 20% unguento 7.11.
Ittiolo 10% - 20% unguento assorbente l'acqua 7.12.
L
Lano-crema 8.8.
Lano-unguento 8.9.
Lanolina alcooli crema base 8.8.
Lanolina alcooli unguento base 8.9.
Lanovaselina unguento base 8.10.
Linimento di olio con zinco 5.2.
Linimento oleo-calcareo 5.1.
Lozione di zinco all'acqua 7.17.
O
Oleo-calcareo linimento 5.1.
Oleosa crema base 8.11.
Olio all'acido salicilico 9.3.
Olio di mandorla con zinco unguento 7.13.
Olio e zinco ossido linimento 5.2.
Olio gomenolato 1% (bambini) - 2% gocce nasali 3.6.
INDICE ALFABETICO
p
Pantenolo composto crema 7.16.
Pantenolo 5% crema 7.14.
Pantenolo 5% crema grassa 7.15.
Pasta di zinco all'acqua 7.17.
PEG unguento 8.12.
Pino composto soluzione concentrata (inalazioni) 4.2.
Polisorbato crema base 8.13.
Polietilenglicoli unguento base 8.12.
Polvere di allume composto per soluzione astringente 6.1.
Polvere di talco all'ossido di zinco 6.2.
Polvere di talco composto al timo 6.4.
Polvere di talco mentolato 6.3.
Polvere orale adsorbente 6.6.
Polvere orale antiacida 6.5.
Polvere orale composta di carbone attivo 6.7.
Polvere orale composta di senna 6.8.
Pozione di Riverio 9.13.
Pozione gassosa 9.13.
R
Rinobalsamiche gocce nasali 3.7.
S
Senna composta polvere (orale) 6.8.
Sodio carbonato 6% gocce auricolari 3.3.
Sodio cIoruro 0,9% gocce nasali 3.8.
Sodio cIoruro 0,9% gocce nasali viscose 3.9.
Sodio laurilsolfato crema base 8.14.
Sodio laurilsolfato unguento base 8.15.
Soluzione acquosa di eosina 9.8.
Soluzione alcoolica di fucsina fenica 9.10.
Soluzione alcoolica di eosina 9.9.
Soluzione alcoolica di sapone 9.6.
Soluzione di alcool salicilico con resorcina 9.4.
Soluzione di idrossido di calcio 9.5.
Soluzione di iodio-polivinilpirrolidone 9.12.
Soluzione solforata «A» 9.7.
Soluzione tartarica «B» 9.7.
Spirito di citronella composta 9.1.
Spirito salicilico 9.2.
Spirito saponato 9.6.
T
Talco allo zinco ossido 10% polvere aspersoria 6.2.
Talco mentolato 1 % polvere aspersoria 6.3.
Talco timolato polvere aspersoria 6.4.
Tintura antimicotica rubra di Castellani 9.10.
Tintura di Castellani 9.10.
u
Unguenti base assorbenti l'acqua 8.7. 8.9. 8.10. 8.15
Unguento base idrofilo 8.12.
Unguento agli alcooli di lanolina 8.9.
Unguento ai polietilenglicoli 8.12.
Unguento al cetomacrogol 8.7.
Unguento allaurilsolfato di sodi o 8.15.
Unguento anionico 8.15.
Unguento balsamico 7.1.
Unguento balsamico per bambini 1.2.
Unguento di ammonio solfoittiolato 7.11.
INDICE ALFABETICO
Unguento di glicerina 7.8.
Unguento di iodio-polivinilpirrolidone 7.9.
Unguento di iodio-polivinilpirrolidone con zucchero 7.10.
Unguento di olio di mandorla con zinco 7.13.
Unguento di vaselina e lanolina 8.10.
Unguento emulsionante non ionico 8.7.
Unguento lavabile di ammonio solfoittiolato 7.12.
Unguento semplice 8.10.
V
Valeriana 50 rng capsule 1.2.
Vaselina ittiolata 7.11.
Z
Zinc all'acqua pasta 7.17.




DIMETICONE
Capsule 40-80 mg
Capsule di dimeticone.
Categoria terapeutica. Antimeteorico.
Composizione. Una capsula contiene:
Dimeticone (350) mg 40 mg 80
Silice colloidale anidra mg 5 mg 10
Magnesio ossido leggero q.b. q.b.
Preparazione. Per 30 capsule. Il dimeticone (1,2 g o 2,4 g) si stempera, in mortaio, nella silice (0,15 o 0,30 g); alla massa
pastosa ottenuta si aggiunge, a porzioni, magnesio ossido leggero setacciato (300), mescolando fino ad ottenere una
polvere omogenea (sono necessari 2,5 g circa per le 30 oapsule da 40 mg e 3 g circa per le 30 capsule da 80 mg). La
miscela così ottenuta si trasferisce in un altro mortaio, a superficie ruvida, preventivamente spolverata con magnesio
ossido; si mescola, esercitando una leggera pressione col pestello e aggiungendo ancora magnesio ossido in quantità tale
da raggiungere la quantità necessaria per riempire i 30 opercoli.
COMMENTO TECNICO
II magnesio ossido leggero è una polvere voluminosa (secondo lo standard in F.U.: 15 g occupano un volume
apparente di 150 ml). L'operazione di miscelazione con la pasta formata dalla silice colloidale anidra con il dimeticone
comporta una diminuzione del volume apparente, permettendo in tal modo l'utilizzazione di capsule di media capacità.
Durante l'operazione è opportuno non esercitare una pressione eccessiva per evitare la formazione di agglomerati
troppo compatti; si valuta la quantità di magnesio ossido leggero necessaria perché una dose sia contenuta
esattamente nel volume della capsula, si mescola ancora, eventualmente si passa al setaccio e si procede al
riempimento delle capsule.
Un sinonimo del dimeticone (poli-dimetilsilossano) è il simeticone.
Alcuni dei nomi commerciali della silice colloidale anidra (silice amorfa, silice precipitata) sono: Aerosil®,
Cab-O-Sil®, Syloid®.
Si possono usare capsule opercolate misura 1 e 0 della capacità approssimata di 0,50 mi e di 0,70 mi; la capacità
della capsula nei confronti dei componenti della formulazione unitaria va comunque sempre verificata.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il dimeticone è un liquido di consistenza oleosa, farmacologicamente inerte, non assorbibile, che
somministrato per via orale elimina, per la sua proprietà antischiumogena, il meteorismo addominale
e la sintomatologia ad esso correlata: senso di tensione, dolore addominale, flatulenza, età. L'effetto terapeutico
descrìtto si verìfica per le proprietà fisico-chimiche del dimeticone di provocare un abbassamento della tensione
superficiale; questo abbassamento fa confluire le piccole bolle di gas, intrappolate frequentemente sotto forma di
schiuma nel tratto gastrointestinale, in bolle più grandi (gas libero) e quindi facilmente eliminabili.
Nella presente formulazione la silice precipitata ed il magnesio ossido hanno funzione di eccipiente.
Indicazioni nell'automedicazione. Meteorismo gastroenterico, aerofagia. 1-2 capsule da 40 mg (1 da 80 mg) al
bisogno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato ma, sebbene il magnesio sia presente in basse concentrazioni,
non va somministrato in pazienti con funzionalità renale compromessa. Non determina stipsi.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato; le capsule vanno assunte dopo ogni pasto
principale e prima di coricarsi.
Avvertenze.
Le capsule vanno conservate in contenitori ben chiusi ed in luogo asciutto. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
1.2
2.1
CLOREXIDINA
Soluzione idroalcoolica
Collutorio alla clorexidina.
Categoria terapeutica. Antisettico per il cavo orale.
Composizione. 100 g contengono:
Clorexidina aceta g 0,07
Menta essenza g 0,04
Polisorbato 80 g 0,2
Alcool g 9,5
Acqua q.b. a g 100
Preparazione. L'acetato di clorexidina e la menta essenza si sciolgono nell'alcool e, agitando, si porta a peso
con la soluzione del polisorbato 80 nell'acqua, bollita di fresco e raffreddata a t.a..
COMMENTO TECNICO
La gradazione alcoolica della soluzione risulta circa del 10 per cento. Nonostante la presenza di alcool e
della stessa clorexidina, è sempre consigliabile usare acqua bollita di fresco.
La clorexidina acetato 0,07 g può essere sostituita con 0,5 g di clorexidina gluconato soluzione al 20 per
cento.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La clorexidina ha attività batteriostatica e battericida. Per la sua azione disinfettante impedisce lo
sviluppo dei depositi microbici sulla superfìcie dei denti (placca dentale).
La sua azione non diminuisce in presenza di modeste quantità di detergenti cationici o non ionici, di
siero, ma i tensioattivi anionici, i fosfati, i carbonati e i silicati la precipitano dalla sue soluzioni.
L'attività del preparato è massima a pH neutro o debolmente alcalino.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per l'azione antisettica il preparato è adatto per l'igiene del cavo orale, svolgendo anche
un'azione anti-placca.
Puro, per sciacqui o gargarismi, due o più volte al giorno. È indicato anche per l'antisepsi degli
apparecchi di protesi dentaria. Diluito può essere usato per prevenire l'alitosi.
È consigliabile effettuare gli sciacqui dopo i due pasti principali.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del
preparato.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce, lontano da fonti di Calore. Non ingerire. Il preparato
contiene alcool. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.1
ARGENTO PROTEINATO
Gocce auricolari - 4 per cento
Gocce auricolari di protargolo.
Categoria terapeutica. Antisettico locale.
Composizione. 100 g contengono:
Argento proteinato g 4
Acqua depurata g 96
Preparazione. L'argento proteinato si scioglie nell'acqua bollita di fresco, agitando cautamente. Si filtra, se necessario.
COMMENTO TECNICO
Si aggiunge l'argento proteinato a piccole porzioni M'acqua, eventualmente mantenuta sotto costante e cauta
agitazione. La tecnica consigliata è quella di far cadere la polvere, opportunamente disaggregata, sulla superficie
dell'acqua e attendere che lentamente scenda sul fondo solubilizzandosi (per 'descensum'); si evita cosi la facile
formazione di grumi, difficilmente poi disperdibili senza un'efficace azione meccanica, che provocherebbe la
formazione di schiuma.
La disperdibilità della polvere è determinata dalla natura della parte proteica e dallo stato di conservazione.
La preparazione è una dispersione colloidale instabile ed ha una conservabilità limitata. Evitare accuratamente il
riscaldamento per non denaturare la parte proteica.
Le macchie prodotte dalla preparazione sugli indumenti non sono facilmente eliminabili.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il proteinato di argento appartiene alla famiglia dei composti organici d'argento che, liberando ioni argento,
sono dotati di un'azione antisettica e germicida.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico auricolare. 1-2 gocce nel condotto auricolare più volte
al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Un impiego particolarmente prolungato può dare origine a fenomeni di
argirismo.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni
di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.2
GLICERINA FENICA
Gocce auricolari - 1 per cento
Gocce auricolari di glicerina fenica.
Categorìa terapeutica. Antisettico locale.
Composizione. 100 g contengono:
Fenolo liquido g 1
Glicerina g 99
Preparazione. Il fenolo liquido si mescola con la glicerina. Si filtra, se necessario.
COMMENTO TECNICO
II fenolo liquido va maneggiato con cautela, evitando di toccarlo con le mani.
Per esposizione all'aria ed alla luce si può avere accentuazione della colorazione rosa pallido.
Eventuali diluizioni del preparato vanno effettuate con glicerina e non con acqua.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il fenolo è una sostanza caustica che, a contatto della pelle e delle mucose, causa gravi effetti tossici e
necrotici. Ha uno spettro d'azione piuttosto ampio; è attivo nei confronti di batteri Gram-positivi e Gramnegativi
ed in misura minore nei confronti delle spore e dei batteri acidofili. In soluzione acida tale attività è
più spiccata. Agisce mediante precipitazione e denaturazione delle proteine e frazionamento dei complessi
nucleoproteici.
Le soluzioni di fenolo, dallo 0,2% ali' 1 %, hanno azione batteriostatica; a concentrazioni maggiori sono
battericide. Concentrazioni superiori al 3% sono necrotiene e trovano impiego soprattutto in odontoiatria.
In questa preparazione il fenolo liquido viene diluito con la glicerina che ne attenua le proprietà
caustiche.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per instillazioni auricolari nelle infezioni del condotto medio ed esterno, in media due gocce per due
volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato può causare irritazione locale. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a
fenomeni di sensibilizzazione.
Speciali precauzioni d'uso.
La zona da trattare deve essere ben asciutta. La diluizione con acqua può rendere il preparato irritante e
caustico.
Avvertenze. Il fenolo è un veleno. Chiudere accuratamente il flacone dopo l'uso e conservare al riparo dalla luce.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.3
SODIO CARBONATO
Gocce auricolari - 6 per cento
Gocce auricolari di sodio carbonato.
Categoria terapeutica. Ammorbidente del cerume.
Composizione. 100 g contengono:
Sodio carbonato decaidrato g 6
Glicerìna g 64
Acqua depurata g 30
Preparazione. Il sodio carbonato decaidrato si scioglie nell'acqua bollita di fresco; alla soluzione si aggiunge la
glicerìna.
COMMENTO TECNICO
In sostituzione del sodio carbonato decaidrato si può impiegare il sodio carbonato monoidrato: 1 g di
sodio carbonato decaidrato può essere sostituito da 0,43 g di sodio carbonato monoidrato e 0,57 g di acqua,
bollita di fresco.
È consentita la presenza di conservanti nell'acqua bollita di fresco, secondo quanto descritto al capitolo
«Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), anche se il preparato è generalmente
destinato ad un impiego di breve durata ed in tempi immediatamente successivi alla dispensazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il sodio carbonato decaidrato si impiega all'esterno in lozioni e bagni per ammorbidire l'epidermide.
È utile anche per ammorbidire secrezioni ispessite quali il «tappo di cerume».
La glicerina viene impiegata come demulcente in quanto in grado di alleviare eventuali fenomeni
irritativi in particolare a carico delle membrane mucose, oltre che migliorare l'azione del sodio carbonato.
Indicazioni nell'automedicazione. Per ammorbidire tappi di cerume presenti nel
condotto uditivo esterno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Non usare in caso di disturbi o malattie dell'orecchio (otiti,
timpano perforato).
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze. Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso.
L'impiego, specie se prolungato, può dare orìgine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
3.4
ARGENTO PROTEINATO
Gocce nasali - 0,5-1-2 per cento
Gocce nasali di protargolo per bambini (0,5 %) e per adulti.
Categoria terapeutica. Antisettico locale.
Composizione. 100 g contengono:
0,5% 1% 2%
Argento proteinato g 0,5 g 1 g 2
Acqua depurata g 99,5 g 99 g 98
Preparazione. Vargento proteinato si scioglie nell'acqua bollita di fresco, agitando cautamente. Si filtra, se
necessario.
COMMENTO TECNICO
Si aggiunge argento proteinato a piccole porzioni all'acqua, eventualmente mantenuta sotto costante e
cauta agitazione. La tecnica consigliata è quella di far cadere la polvere, opportunamente disaggregata, sulla
superficie dell'acqua e attendere che lentamente scenda sul fondo solubilizzandosi (per 'descensum'); si evita
cosi la facile formazione di grumi, difficilmente poi disperdibili senza un'efficace azione meccanica, che
provocherebbe la formazione di schiuma.
La disperdibilità della polvere è determinata dalla natura della parte proteica e dallo stato di
conservazione. La preparazione è una dispersione colloidale instabile ed ha una conservabilità limitata.
Evitare accuratamente il riscaldamento per non denaturare la parte proteica.
Le macchie prodotte dalla preparazione sugli indumenti non sono facilmente eliminabili.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il proteinato di argento appartiene alla famiglia dei composti organici d'argento che, liberando ioni
argento, sono dotati di un'azione antisettica e germicida.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, decongestionante nasale. Da 1 a 3 gocce per narice più volte
al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. ,
Un impiego particolarmente prolungato può dare origine a fenomeni di argirismo.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni
di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.5
EUCALIPTO COMPOSTO PER ADULTI
Gocce nasali
Gocce nasali di eucalipto composto per adulti.
Categoria terapeutica. Balsamico per uso nasale.
Composizione. 100 g contengono:
Canfora g 0, 2
Eucalipto essenza g 1,5
Mentolo g 0,2
Timolo g 0,05
Olio vegetale q.b . a g 100
Preparazione. Il mentolo, la canfora e il timolo si mescolano; alla miscela ottenuta si aggiunge Eucalipto
essenza e si porta a peso con l'olio.
COMMENTO TECNICO
II mentolo, la canfora ed il timolo, mescolati e triturati, diventano deliquescenti.
Oli vegetali adatti possono essere: olio di arachidi, olio di oliva, olio di mandorla, olio di sesamo ed olio di
girasole.
È possibile proteggere gli oli dall'ossidazione aggiungendovi, per esempio, a-tocoferolo 0,05%, secondo
quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di eucalipto, ricavata dalle foglie e/o dai rametti terminali freschi di varie specie di eucalipto,
contiene numerosi terpeni (eucaliptolo, timolo, fenchene, pinene, canfene, etc.) dotati di spiccate proprietà
antisettiche e balsamiche.
Analoghe proprietà sono attribuite al mentolo.
Alla canfora ed anche al mentolo vengono riconosciute un'attività anestetica locale e la capacità di indurre
nel sito di applicazione una gradevole sensazione di fresco.
Il timolo possiede uno spiccato potere antibatterico e fungicida. L'olio vegetale è impiegato come veicolo
ed ha anche azione emolliente.
Indicazioni neU'automedicazione. Antisettico, decongestionante delle prime vie respiratorie. 2-3 gocce per
narice più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Per la presenza del mentolo e della canfora il preparato è controindicato nei bambini, in particolare se di
età inferiore ai 2 anni, con predispozione al laringospamo ed alle convulsioni.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni
di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
3.6
OLIO GOMENOLATO
Gocce nasali - 1-2 per cento
Gocce nasali di gomenolo per bambini (1 %) e per adulti. Categoria terapeutica.
Antisettico, fluidificante del muco nasale.
Composizione. 100 g contengono:
1% 2%
Niaouli essenza g 1 g 2
Olio vegetale g 99 g 98
Preparazione. L'essenza di niaouli si mescola con l'olio.
COMMENTO TECNICO
Oli vegetali adatti possono essere: olio di arachidi, olio di oliva, olio di mandorla, olio di sesamo e olio di
girasole.
L'odore è caratteristico ed è tra quello della canfora e della menta piperita.
È possibile proteggere gli oli dall'ossidazione aggiungendovi, per esempio, alfa-tocoferolo 0,05%,
secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il gomenolo (Niaouli essenza) risulta costituito da vari terpeni; applicato, in soluzione oleosa, sulla
mucosa nasale svolge una significativa azione antisettica e fluidificante delle secrezioni mucose.
L'olio vegetale, impiegato come veicolo, svolge anche un'azione emolliente.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, decongestionante della mucosa nasale. 2-3 gocce per narice più
volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
3.7
RINOBALSAMICHE PER ADULTI
Gocce nasali
Gocce rinobalsamiche per adulti.
Categoria terapeutica. Balsamico, antisettico per uso nasale.
Composizione. 100 g contengono.
Mentolo g 0,5
Niaouli essenza g 1,5
Olio vegetale g 98
Preparazione. Il mentolo si scioglie nell'essenza di niaouli, alla quale eventualmente si è aggiunto poco olio
vegetale; la soluzione ottenuta si mescola con il resto dell'olio.
COMMENTO TECNICO
È consigliabile polverizzare il mentolo per facilitarne la solubilizzazione nell'essenza di niaouli e, in caso
quest'ultima non fosse sufficiente, mescolarla con una piccola quantità di olio vegetale.
Oli vegetali adatti possono essere: olio di arachidi, olio di oliva, olio di mandorla, olio di sesamo e olio di
girasole.
È possibile proteggere gli oli dall'ossidazione aggiungendovi, per esempio, alfa-tocoferolo 0,05%,
secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I,
pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di niaouli, costituita da vari terpeni, sulla mucosa nasale svolge una significativa azione
antisettica e fluidificante delle secrezioni mucose.
Al mentolo vengono attribuite proprietà antisettiche e decongestionanti delle mucose.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, balsamico e decongestionante delle vie aeree. 2-3 gocce per
narice più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Per la presenza del mentolo il preparato è controindicato nei bambini, in particolare se di età inferiore ai 2 anni,
con predisposizione al laringospasmo ed alle convulsioni.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso deve essere esclusivamente esterno.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
3.8
SODIO CLORURO
Gocce nasali - 0,9 per cento
Gocce nasali di sodio cloruro.
Categoria terapeutica. Reidratante delle mucose.
Composizione. 100 g contengono:
Sodio cloruro g 0,9
Benzalconio cloruro g 0,01
Acqua depurata q.b. a g 100
Preparazione. Il sodio cloruro e il benzalconio cloruro si sciolgono nell'acqua bollita di fresco e lasciata raffreddare. La
soluzione deve essere incolore e priva di sostanze in sospensione. Se necessario si filtra e, se si usa un filtro di carta,
questo va prima bagnato con circa 20 mi di acqua bollita di fresco.
COMMENTO TECNICO
Per la preparazione si può ricorrere all'uso di 10 g di una soluzione madre di benzalconio cloruro allo 0,1% (p/p)
(vedi «Benzalconio cloruro soluzione madre» Codex), invece del benzalconio cloruro.
È importante che la soluzione sia incolore e priva di corpi sospesi. Se necessario si filtra ancora, prima del
confezionamento. Si può filtrare per membrana o per carta; in questo ultimo caso si tratta sempre il filtro con adeguata
quantità di acqua bollita di fresco, che poi viene lasciata sgocciolare via.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il preparato è una soluzione isotonica non sterile conservata con benzalconio cloruro. L'uso dell'acqua
bollita di fresco e la presenza del benzalconio cloruro garantiscono il controllo della carica batterica.
Nell'uso rinologico il preparato è impiegato sia per lavaggi igienici, specie nel lattante, sia come reidratante e
fluidificante efficace e completamente innocuo.
Quando si usano decongestionanti topici nasali, il ricorso ad applicazioni alternative di «Sodio cloruro gocce
nasali» permette di ridurre la frequenza dell'uso di tali preparati che, a lungo andare, possono danneggiare le
mucose.
Indicazioni nell'automedicazione.
Reidratante e fluidificante delle mucose nasali; nell'igiene nasale, specie nel lattante. 1-3 gocce per narice più
volte al giorno.
Controindicazioni.
Effetti indesiderati.
Speciali precauzioni d'uso.
Avvertenze.
Il preparato non è sterile; il contenuto del flacone è da utilizzare in tempi brevi. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.

SODIO CLORURO
Gocce nasali viscose - 0,9 per cento
Gocce nasali viscose di sodio cloruro.
Categoria terapeutica. Reidratante delle mucose.
Composizione. 100 g contengono:
Sodio cloruro g 0,9
Idrossietilcellulosa g 0,5
Benzalconio cloruro g 0,01
Acqua depurata q.b. a g 100
Preparazione. 85 g di acqua si scaldano a circa 90 °C in un recipiente preventivamente pesato, si aggiunge il
sodio cloruro e poi, agitando lentamente, si lascia cadere a pioggia l'idrossietilcellulosa. Si continua ad agitare
fino ad ottenere una soluzione alla quale si aggiunge il benzalconio cloruro. Si porta a peso con acqua bollita
di fresco; al bisogno si filtra e, se si usa un filtro di carta, questo va prima bagnato con circa 20 mi di acqua
bollita di fresco.
COMMENTO TECNICO
Vidrossietilcellulosa si scioglie facilmente in acqua bollente formando una soluzione colloidale; la
solubilizzazione (1 ora circa agitando lentamente) termina quando le ultime particelle rigonfie di
idrossietilcellulosa si sciolgono completamente.
Per la preparazione si può ricorrere all'uso di 10 g di una soluzione madre di benzalconio cloruro allo
0,1% (p/p) (vedi 'Benzalconio cloruro soluzione madre' Codex), invece del benzalconio cloruro.
È importante che la soluzione sia incolore e priva di corpi sospesi. Se necessario si filtra ancora, prima
del confezionamento. Si può filtrare per membrana o per carta; in questo ultimo caso si tratta sempre il filtro
con adeguata quantità di acqua, bollita di fresco, che poi viene lasciata sgocciolare via.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il preparato è una soluzione isotonica non sterile conservata con benzalconio cloruro e resa
leggermente meno fluida con idrossietilcellulosa. L'uso dell'acqua bollente o bollita di fresco e la presenza
del benzalconio cloruro garantiscono il controllo della carica batterica.
Nell'uso rinologico il preparato è impiegato sia per lavaggi igienici, specie nel lattante, sia come reidratante e fluidificante
efficace e completamente innocuo.
Quando si usano decongestionanti topici nasali, il ricorso ad applicazioni alternative di «Sodio cloruro gocce nasali
viscose» permette di ridurre la frequenza dell'uso di tali preparati che, a lungo andare, possono danneggiare le mucose.
Indicazioni nell'automedicazione.
Reidratante e fluidificante delle mucose nasali; nell'igiene nasale, specie nel lattante. 1-3 gocce per narice più
volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze. Il preparato non è sterile; il contenuto del flacone è da utilizzare in tempi brevi. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
4.1
ALCOOL MENTOLATO COMPOSTO
Soluzione concentrata
Inalazioni di alcool mentolato composto.
Categoria terapeutica. Balsamico. Decongestionante delle mucose. Antisettico.
Composizione. 13 g (pari a 15 ml) contengono:
Eucaliptolo g 6
Mentolo g 2
Timolo g 1
Alcool g 4
Preparazione. Il timolo, il mentolo e l'eucaliptolo si sciolgono nell'alcool a t.a..
COMMENTO TECNICO
La polverizzazione preliminare del timolo e del mentolo facilita la successiva solubilizzazione nell'alcool.
La soluzione, se correttamente conservata, è stabile per un anno. 1 g della soluzione occupa un volume di 1,15
mi circa.
L'eucaliptolo (1,8 cineolo) può essere sostituito con essenza di eucalipto (6 g di eucaliptolo corrispondono
a 8,6 g di eucalipto essenza); è preferibile tuttavia l'impiego dell'eucaliptolo in quanto certamente privo di
terpeni irritanti le mucose.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La soluzione concentrata per inalazioni è una miscela di sostanze volatili di provenienza vegetale. Il
timolo ha proprietà disinfettanti.
Il mentolo, evaporando, provoca una sensazione di freddo sulle mucose e quindi leggera anestesia locale,
nonché una diminuzione della secrezione delle mucose.
L'eucaliptolo (cineolo) ha anch'esso azione antisettica. In questa formulazione viene preferito all'essenza
di eucalipto per l'assenza di sostanze terpeniche irritanti.
Tenuto conto dell'impiego molto diluito di questa soluzione, il contenuto in alcool, necessario alla
dissoluzione dei componenti, appare irrilevante e può quindi venire trascurato per una sua possibile azione.
Indicazioni nell'automedicazione.
Il preparato svolge attività decongestionante sulle mucose, è blandamente antisettico e coadiuvante nelle
affezioni delle vie respiratorie, quali raffreddore, tosse, bronchiti.
Per suffumigi, 15-20 gocce in 1 litro di acqua bollente. Il preparato è utilizzato anche come deodorante e
balsamico per ambienti in vaporizzatori e umidificatori dell'aria.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti, in modo particolare verso il 1,8-cineolo (eucaliptolo).
Effetti indesiderati.
La soluzione non è adatta all'impiego nei lattanti e nei bambini con predisposizione al laringospasmo.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere usato solo diluito e non può essere instillato o nebulizzato direttamente nelle
narici o nel cavo orale. Non superare le dosi prescritte.
Avvertenze.
Richiudere accuratamente il contenitore dopo ogni prelievo. Conservare al riparo dalla luce, lontano da
fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
4.2
PINO COMPOSTO
Soluzione concentrata
Inalazioni di pino composto.
Categoria terapeutica. Balsamico espettorante.
Composizione. 100 g contengono:
Eucalipto essenza g 45
Menta essenza g 10
Pino silvestre essenza g 45
Preparazione. Le tre essenze si mescolano.
COMMENTO TECNICO
Alcuni sinonimi del pino silvestre essenza sono: essenza di pino pumilio, essenza di pino montano.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di menta, di pino e di eucalipto quando inalate stimolano la secrezione acquosa ghiandolare dei
bronchi, aumentando la fluidità del secreto e favorendo l'espettorazione. Negli stati infiammatoli e nelle infezioni
broncopolmonari infatti la quantità di secreto bronchiale aumenta notevolmente diventando anche scarsamente
fluido e tenace.
Ai composti viene anche attribuita un'attività antisettica. Gli oli essenziali volatili, contenuti nell'essenze,
vengono liberati a contatto con l'acqua calda utilizzata per le fumigazioni e possono così essere inalati ed esplicare
l'effetto terapeutico.
Indicazioni nell'automedicazione. Trattamento sintomatico delle affezioni delle prime vie respiratorie accompagnate da
tosse e catarro.
Il preparato è utilizzato anche come deodorante e balsamico per ambienti in vaporizzatori ed umidificatori
dell'aria.
Per suffumigi fino a 10 gocce in un litro di acqua bollente.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Il preparato non deve essere somministrato ai bambini di età inferiore ai due anni con predisposizione alle
convulsioni ed al laringospasmo.
Effetti indesiderati. La soluzione non è adatta nei lattanti e nei bambini con predisposizione al laringospasmo.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere usato solo diluito e non può essere instillato o nebulizzato direttamente nelle narici o
nel cavo orale. Non superare le dosi prescritte.
Avvertenze.
Il preparato deve essere impiegato esclusivamente per fumigazioni. L'impiego, specie se prolungato, dei prodotti
per uso topico, può dare orìgine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
5.1
OLEO-CALCAREO
Linimento
Linimento oleo-calcareo.
Categoria terapeutica. Antiscottature.
Preparazione. Per 100 g si impiegano:
Acqua di calce g 50
Olio di oliva g 50
I due liquidi si mescolano agitando vigorosamente in recipiente chiuso.
COMMENTO TECNICO
È possibile sostituire l'olio di oliva con altri oli vegetali, purché abbiano sufficiente acidità libera per la formazione del
sapone di calcio, oppure con «Olio di fegato di merluzzo» Codex.
Si può proteggere la preparazione dall'irrancidimento aggiungendovi un antiossidante (per es: alfa-tocoferolo allo
0,05%) secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
L'eventuale aggiunta nell'olio di 1 g di glierilmonostearato (emulsionante lipofilo con valore di HLB di circa 3,8),
solubilizzato a calore mite, determina una migliore stabilità dell'emulsione (A/O) ritardando la separazione delle fasi. Il
contenitore non deve essere completamente pieno, onde permettere una efficace ridispersione del preparato per agitazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La soluzione acquosa di idrossido di calcio (acqua di calce), impiegata per uso topico, esplica un'attività antisettica ed
astringente soprattutto sulle piaghe e/o in caso di ustioni superficiali.
L'olio di oliva oltre ad avere un'azione emolliente permette la formazione del sapone di calcio.
Indicazioni nell'automedicazione. Il preparato è indicato nelle ustioni superficiali e scottature solari.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Eventualmente, coprire con materiale di medicazione idoneo la parte trattata. Non applicare in prossimità degli occhi.
Avvertenze.
Prima della preparazione, se l'acqua di calce è stata preparata in precedenza deve essere filtrata. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
5.2
OLIO E ZINCO OSSIDO
Linimento
Linimento di olio con zinco.
Categoria terapeutica. Blando astringente, essiccante.
Composizione. 100 g contengono:
Zinco ossido g 50
Olio di oliva g 50
Preparazione. Allo zinco ossido, opportunamente setacciato e pesato, si aggiunge, a porzioni, l'olio di oliva sino a
completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
A causa della naturale sedimentazione dello zinco ossido con conseguente affioramento dell'olio di oliva, è
opportuno dispensare con bacchetta di vetro per rimescolare prima di ogni applicazione, ovvero con spatolina di legno
adatta sia al rimescolamento che alla applicazione del linimento sulla superficie da trattare.
Una piccola aggiunta di vaselina bianca, in sostituzione di parte di olio di oliva, può contribuire a limitare la
sedimentazione. In tal senso, una formulazione alternativa potrebbe essere la seguente:
Zinco ossido . g 50
Vaselina bianca g 8
Olio di oliva g 42
Si prepara levigando lo zinco ossido con l'olio di oliva e successivamente incorporando la vaselina bianca.
Pur essendo consentita l'aggiunta di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e
stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), trattandosi di una preparazione destinata ad un uso continuo,
specialmente in pediatria, è opportuno evitare l'impiego di conservanti, utilizzando preparati allestiti di recente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste, creme,
etc.) per la sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
L'olio di oliva è impiegato come veicolo nonché per le sue proprietà emollienti nei confronti della cute.
Indicazioni nell'automedicazione. Emolliente; blando antisettico nell'eczema secco.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Applicare senza strofinare, evitando di toccare gli occhi. Si consiglia l'uso di preparazioni allestite di recente.
Avvertenze. Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. L'ossido di zinco, per la proprietà
di far precipitare le proteine tissutali, a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute, non va impiegato
su superfici lese con abbondante essudato. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.1
ALLUME COMPOSTO
Polvere da diluire
Polvere di allume composto per soluzione astrìngente.
Categoria terapeutica. Astrìngente, antiperìdrotico.
Composizione.
Allume g 10
Sodio carbonato monoidrato g 60
Sodio bicarbonato g 30
Timo essenza q.b.
Preparazione. L'essenza di timo si estingue nella miscela delle polverì finemente polverìzzate,
mescolando accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è necessario polverizzare accuratamente l'allume per ridurlo ad un
grado di finezza simile a quello del carbonato e del bicarbonato.
Aggiungere all'allume il sodio bicarbonato e poi il sodio carbonato monoidrato, mescolando ogni
volta accuratamente; aggiungere infine 1-2 g di timo essenza estinguendola nella miscela delle polveri.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
I sali idrosolubili di alluminio, per effetti precipitanti le proteine e coartanti gli strati superficiali
delle cellule cutanee, esplicano un'azione astringente locale e blandamente disinfettante, senza penetrare
nello spessore della cute. Solo ad alte concentrazioni essi possono esplicare un'azione corrosiva e
caustica.
Il carbonato e il bicarbonato di sodio vengono comunemente impiegati in aggiunta come
ammorbidenti nelle affezioni seborroiche della pelle e per il trattamento locale di eczemi.
Indicazioni nell'automedicazione.
Particolarmente indicata contro l'eccessiva sudorazione e stanchezza dei piedi. Per pediluvio
sciogliere due cucchiai di polvere in circa tre litri di acqua calda e lasciare agire per 10 minuti.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è ben tollerato. Va comunque ricordato che se non usato correttamente o se non
adeguatamente diluito sussiste il rischio di lesioni alla cute.
Inoltre si può manifestare un'eccessiva azione antitraspkante dovuta alle proprietà dell'allume. Il
composto può determinare ostruzione temporanea del dotto sudorifero per coagulazione e precipitazione
delle proteine superficiali della cute.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'uso della preparazione deve essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può
dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.2
TALCO ALLO ZINCO OSSIDO
Polvere aspersoria - 10 per cento
Polvere di talco all'ossido di zinco.
Categoria terapeutica. Assorbente, astringente.
Composizione. 100 g contengono:
Zinco ossido g 10
Talco g 90
Preparazione. Lo zinco ossido, finemente setacciato e pesato, si disperde nel talco aggiunto per successive diluizioni.
COMMENTO TECNICO
Lo zinco ossido deve essere finemente setacciato (355) per eliminare eventuali aggregati e poi disperso nel talco,
ricorrendo al metodo della diluizione progressiva. Il metodo consiste nell'aggiungere, mescolando, allo zinco ossido una
quantità equivalente di talco, poi alla miscela così ottenuta ancora una quantità ad essa equivalente di talco e cosi via
sino ad aggiungere tutto il talco necessario.
La preparazione, non obbligatoriamente sterile, deve conformarsi alle indicazioni riportate in F.U. per quanto
riguarda la contaminazione microbica e non deve essere applicata su piaghe aperte molto estese o su una pelle
gravemente danneggiata, secondo quanto indicato alla monografia «Polveri. Polveri per uso topico» (F.U. IX, II,
pag. 1311).
Qualora necessario, il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U. IX, I, pag. 426).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste, creme, etc.)
per la sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
Il talco è un silicato di magnesio idrato; trova largo impiego come polvere aspersoria, adsorbente e
lubrificante.
Indicazioni nell'automedicazione. Assorbente ad azione blandamente antisettica.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non applicare in prossimità degli occhi, delle narici, sulle mucose in genere e sulle
ferite.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. È opportuno non impiegare la
preparazione su ampie superfici lese con abbondante essudato sia per la presenza dello zinco ossido (ha la proprietà
di far precipitare le proteine tissutali a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute) che per la
presenza del talco (può provocare gravi reazioni granulomatose). Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.3
TALCO MENTOLATO
Polvere aspersoria - 1 per cento
Polvere di talco mentolato.
Categorìa terapeutica. Antipruriginoso, rinfrescante.
Composizione. 100 g contengono:
Mentolo g 1
Talco g 99
Preparazione. Il mentolo, finemente polverizzato, si disperde nel talco aggiunto per successive diluizioni. Si setaccia, se
necessario.
COMMENTO TECNICO
II mentolo che è sotto forma di cristalli esagonali, spesso aghiformi, ovvero di masse fuse o polvere cristallina
deve essere accuratamente triturato per ottenere una polvere priva di agglomerati palpabili, prima di disperderlo nel
talco ricorrendo al metodo della diluizione progressiva. Il metodo consiste nell'aggiungere, mescolando, al mentolo una
quantità equivalente di talco, poi alla miscela così ottenuta ancora una quantità ad essa equivalente di talco e cosi
via sino ad aggiungere tutto il talco necessario.
La preparazione, non obbligatoriamente sterile, deve conformarsi alle indicazioni riportate in F.U. per quanto
riguarda la contaminazione microbica e non deve essere applicata su piaghe aperte molto estese o su una pelle
gravemente danneggiata secondo quanto indicato alla monografia «Polveri. Polveri per uso topico» (F.U. IX, II,
pag. 1311).
Qualora necessario, il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U. IX, I, pag. 426).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il mentolo è ottenuto dagli oli essenziali dei vari tipi di menta o per idrogenazione del timolo. Applicato sulla
cute provoca un senso di fresco, cui fa seguito un blando effetto anestetico. Per queste sue proprietà viene impiegato
in quelle manifestazioni cutanee, caratterizzate principalmente da prurito (ad es. orticaria, eruzioni da malattie
esantematiche, reazioni allergiche, ecc.), in cui la cute risulta pressoché integra.
Il talco è un silicato di magnesio idrato; trova impiego come polvere aspersoria, adsorbente e lubrificante.
Indicazioni nell'automedicazione. Lenitivo, rinfrescante,
antipruriginoso.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Il preparato, inoltre, è controindicato nei bambini con predisposizione al laringospasmo ed alle
convulsioni. ,
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non applicare in prossimità degli occhi, delle narici e sulle mucose in
genere.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Inoltre il talco,
innocuo sulla pelle integra, può provocare reazioni granuloma tose' se, applicato su ferite. Tenere lontano
dalla portata dei bambini.
6.4
TALCO TIMOLATO
Polvere aspersoria
Polvere di talco composto al timo.
Categorìa terapeutica. Assorbente, astrìngente.
Composizione. 100 g contengono:
Magnesio carbonato g 33
Zinco ossido g 12,9
Timolo g 0,1
Talco g 54
Preparazione. Il timolo, finemente polverizzato, si disperde, per successive aggiunte, in circa 10-13 g di talco. Alla miscela
si aggiunge lo zinco ossido, finemente setacciato, poi il magnesio carbonato e, infine, il resto del talco, mescolando
accuratamente. Si setaccia, se necessario.
COMMENTO TECNICO
Al timolo cristallino, accuratamente triturato per ottenere una polvere fine, vengono aggiunti, prima di disperderlo nei
talco, a porzioni successive crescenti, circa 10 -13 g di talco. Tale miscela iniziale viene poi addizionata del resto degli
ingredienti in ordine crescente di quantità, mescolando accuratamente ogni volta.
Una tecnica alternativa per polverizzare il timolo è quella che prevede la sua dissoluzione in una piccola quantità di
alcool, che poi viene evaporato lasciando un residuo polveroso. La soluzione alcoolica può anche essere direttamente
estinta nel talco, rimescolando accuratamente.
È consigliabile l'impiego del magnesio carbonato leggero.
L'ossido di zinco deve essere finemente setacciato (355) per eliminare eventuali aggregati.
La preparazione, non sterile per l'uso previsto, non deve essere applicata su piaghe aperte o su pelle gravemente
danneggiata.
Qualora necessario il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U. IX, I, 426).
A preparazione ultimata per esaltare la profumazione si possono aggiungere essenze (0,1-0,5%) quali, ad esempio,
essenza di timo o di lavanda; in questo caso si estingue l'essenza nella polvere rimescolando accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il timolo è un fenolo con attività disinfettante più elevata del fenolo e per effetto della maggiore lipofilicità
possiede uno spiccato potere antisettico e fungicida. La sua azione battericida analogamente ad altri fenoli è dovuta
alla capacità di penetrare all'interno della cellula batterica e di produrre la precipitazione del suo materiale proteico.
Il timolo ad elevate concentrazioni è irritante.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste, creme, etc.) per la
sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
Il magnesio carbonato presenta un elevato potere assorbente e viene spesso impiegato in associazione con altre polveri
che presentano caratteristiche affini.
Il talco è un silicato di magnesio idrato; trova largo impiego come polvere aspersorìa, adsorbente e
lubrificante.
Indicazioni nell'automedicazione.
Assorbente ad azione antisettica, antiiperidrotico (largamente usato nella iperidrosi dei piedi). Deodorante, rinfrescante.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
II preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non applicare in prossimità degli occhi, delle narici, sulle mucose in genere e sulle ferite.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. È opportuno non impiegare la
preparazione su ampie superfici lese con abbondante essudato sia per la presenza dello zinco ossido (ha la proprietà
di far precipitare le proteine tissutali a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute) che per la
presenza del talco (può provocare reazioni granulomatose). La polvere va conservata in contenitori idonei in
luogo asciutto. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.5
ANTIACIDA COMPOSTA
Polvere
Polvere orale antiacida.
Categoria terapeutica. Antiacido.
Composizione. 100 g contengono:
Magnesio trisilicato g 83
Alluminio ossido idrato g 17
Preparazione. Le polveri, opportunamente setacciate e pesate, si mescolano accuratamente. Si può
aromatizzare.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è necessario che le polveri abbiano lo stesso grado di finezza. Mescolare
L’alluminio ossido idrato con una quantità circa equivalente di magnesio trisilicato, poi aggiungere in due
porzioni, alla miscela cosi ottenuta, il resto della polvere di magnesio trisilicato rimescolando accuratamente.
È possibile l'aggiunta di una o più sostanze aromatizzanti (0,3 - 1 %), come ad esempio anice essenza,
menta essenza, /inocchio essenza, etc; in questo caso si estingue l'essenza nella polvere rimescolando
accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'idrossido di alluminio è un antiacido sfornito di qualsiasi azione sistemica: possiede attività
adsorbente e neutralizzante l'acidità gastrica senza modificare il pH extracellulare. Reagendo con l'acido
clorìdrico dello stomaco forma cloruro di alluminio che, insieme all'eccesso di idrossido di alluminio,
reagisce nell'intestino con i fosfati ivi presenti formando fosfato di alluminio, composto non assorbibile e
quindi eliminabile con le feci. Una marcata escrezione intestinale di fosfati, evento possibile per
somministrazione di dosi elevate del composto, può comportare la comparsa di uno stato di malessere,
inappetenza, debolezza muscolare e, se il trattamento viene protratto, mobilizzazione di calcio con
conseguente osteomalacia.
Il magnesio trisilicato è un altro antiacido tampone non sistemico: reagisce lentamente con l'acido
clorìdrico e precipita sotto forma di gel. A questo gel che si deposita sulla parete gastrica sono attribuite
proprietà adsorbenti e gastro-protettive, proprietà queste che completano l'attività antiacida del composto.
A differenza dell'idrossido di alluminio, il trisilicato di magnesio possiede una debole azione lassativa.
Si ritiene che possono essere assorbiti approssimativamente solo il 7% di silicato e il 5% di magnesio. In
conseguenza di tale assorbimento vengono riferiti casi (rari) di calcoli renali contenenti silicato.
La combinazione di idrossido di alluminio e di trisilicato di magnesio porta ad una preparazione antiacida
priva di effetti sistemici capace di agire rapidamente (idrossido di alluminio) e per più lungo tempo
(trisilicato di magnesio). .
Indicazioni nell'automedicazione.
Pirosi gastrica, gastriti, ulcera gastroduodenale, esofagiti. 1 cucchiaino da té di polvere, 1-3 volte al
giorno, ingerita con acqua.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato ma, per quanto riguarda il magnesio trisilicato, esiste il
pericolo che si manifesti ipermagnesemia in pazienti con funzionalità renale compromessa, in conseguenza
della capacità di assorbimento del magnesio.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato, tuttavia il prodotto non va
somministrato nei pazienti affetti da insufficienza renale.
Avvertenze.
Dal momento che l'idrossido di alluminio rallenta lo svuotamento gastrico viene di conseguenza
rallentato l'assorbimento intestinale di farmaci eventualmente assunti contemporaneamente.
Per fenomeni di adsorbimento e formazione di complessi può essere inoltre compromessa la
biodisponibilità di molti farmaci (ad es: sali di ferro, tetracicline, digossina, indometacina, clorpromazina,
antagonisti dei recettori H2 e anticolinergici) per cui tra la somministrazione di questa preparazione e quella
di altri farmaci dovrebbero passare 2 - 3 ore. Non somministrare a bambini al di sotto dei 6 anni se non
su prescrizione medica. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.6
CARBONE ADSORBENTE ANTIACIDO
Polvere
Polvere orale adsorbente.
Categoria terapeutica. Antiacido, adsorbente.
Composizione. 100 g contengono:
Carbone attivo g 70
Alluminio ossido idrato g 30
Preparazione. L'alluminio ossido idrato si aggiunge al carbone attivo mescolando cautamente ed
accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è opportuno che la polvere amorfa di alluminio ossido idrato abbia un buon grado
di finezza e non risulti aggregata per azione dell'umidità assorbita.
Nella reazione di identificazione B) il precipitato bianco gelatinoso di alluminio idrossido si rìdiscioglie in eccesso
di sodio idrossido soluzione diluita per la formazione di alluminati A1(OH)4.
È possibile l'aggiunta di una o più sostanze aromatizzanti (0,3 - 1%) quali, ad esempio, l'essenza di anice,
l'essenza di finocchio, l'essenza di menta, etc; in questo caso si estingue l'essenza nella polvere rimescolando
cautamente ed accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il carbone attivo, per la sua elevata attività superficiale, ha un notevole potere adsorbente che si manifesta nei
confronti di agenti tossici e di altre sostanze che, legati alla sua superficie, non vengono assorbiti nel tratto gastrointestinale.
Anche l'alluminio idrossido, per la sua struttura colloidale, ha potere adsorbente, oltre che neutralizzante nei
confronti dell'acido cloridrico prodotto nello stomaco; per queste sue caratteristiche trova impiego come antiacido e
farmaco sintomatico nei disturbi conseguenti ad iperacidità (gastrite, ulcera). Nello stomaco si forma lentamente ed in
modo incompleto cloruro di alluminio, nel tenue si formano sali di alluminio insolubili con acidi grassi, fosfati,
carbonati, etc. che vengono eliminati con le feci.
La combinazione tra carbone ed alluminio idrossido è ritenuta utile in disturbi gastrici dovuti ad intossicazioni
alimentari di lieve entità con ipercloridria.
Indicazioni nell'automedicazione.
Antiacido, adsorbente. 1 cucchiaino da té di polvere stemperata in poca acqua, fino a 4 volte al
giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato. Può determinare stipsi.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Dal momento che l'idrossido di alluminio rallenta lo svuotamento gastrico viene di conseguenza
rallentato l'assorbimento intestinale di farmaci eventualmente assunti contemporaneamente.
Per fenomeni di adsorbimento e formazione di complessi può essere inoltre compromessa la
biodisponibilità di molti farmaci (ad es: sali di ferro, tetracicline, digossina, Ìndometacina, clorpromazina,
antagonisti dei recettorì H2 e anticolinergici) per cui tra la somministrazione di questa preparazione e quella
di altri farmaci dovrebbero passare 2 - 3 ore.
Non somministrare a bambini al di sotto dei 6 anni se non su prescrizione medica. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
6.7
CARBONE ATTIVO COMPOSTO
Polvere
Polvere orale composta di carbone attivo.
Categorìa terapeutica. Antidoto.
Composizione. 100 g contengono:
Carbone attivo g 50
Magnesio ossido pesante. g 25
Acido tannico g 25
Preparazione. Il magnesio ossido pesante e l'acido tannico, opportunamente setacciati, si aggiungono al
carbone attivo, mescolando cautamente ed accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Qualora si disponga di acido tannico in scaglie è necessario, per una corretta miscelazione, polverizzarlo
accuratamente in mortaio, per ridurlo ad un grado di finezza simile a quello del carbone attivo e del magnesio
ossido pesante.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La formulazione viene indicata per il trattamento di primo impiego delle intossicazioni da agenti
esogeni assunti, accidentalmente o intenzionalmente, per via orale.
Il carbone attivo impedisce l'assorbimento degli agenti tossici grazie al suo elevatissimo potere
adsorbente verso moltissimi farmaci ed agenti chimici.
L'acido tannico ostacola l'assorbimento di metalli pesanti, di alcuni glicosidi ed alcaloidi formando con
essi dei composti insolubili. Deve essere tenuto presente che l'insolubilità dei composti cosi formati non è
però assoluta e stabile nel tempo.
L'ossido di magnesio trova indicazione in questa preparazione per la sua capacitàdi neutralizzare, senza
liberare sostanze gassose come l'anidride carbonica, eventuali sostanze a carattere acido.
L'assunzione successiva di un preparato che stimola il vomito, come ad esempio due cucchiai di sale in
un bicchiere di acqua calda, serve a favorire l'espulsione degli agenti che hanno provocato l'intossicazione.
Indicazioni nell'automedicazione. Antidoto di primo impiego. 50 g in circa 200 mi di acqua calda, ingeriti in
unica dose.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Somministrare tempestivamente il preparato in un'unica dose ai primi sintomi
dell'intossicazione.
Avvertenze. Eseguito il trattamento, inviare il paziente in ospedale. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
6.8
SENNA COMPOSTA
Polvere
Polvere orale composta di senna.
Categorìa terapeutica. Lassativo.
Composizione. 100 g contengono:
Senna foglie polvere g 40
Frangola polvere g 30
Anice polvere g 30
Preparazione. Le singole polveri, opportunamente setacciate e pesate, si mescolano accuratamente.
COMMENTO TECNICO
Per una corretta miscelazione è necessario che le polveri componenti la formulazione abbiano lo stesso grado di
finezza.
Sono da preferire le polveri normali invece di quelle micronizzate (impalpabili).
È possibile l'aggiunta di una o più essenze aromatizzanti (0,3-1 %), come ad esempio l'anice essenza per potenziare o
di finocchio essenza per modificare l'odore caratteristico della preparazione; in questo caso si estingue l'essenza nella
miscela di polveri rimescolando accuratamente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La senna e la frangola appartengono al gruppo dei purganti di contatto, nei quali i principi purgativi attivi sono
costituiti dai derivati antrachinonici, presenti sotto forma di glicosidi e dai loro prodotti intermedi di
trasformazione come l'antrone e l'antranolo. Essendo la loro azione di tipo eccito-motoria esplicantesi a livello
dell'intestino crasso, l'effetto evacuante raramente compare prima delle 5-7 ore. Non è consigliabile impiegare dosi più
elevate di 4-12 g, in quanto, anche se l'azione può comparire prima, spesso risulta accompagnata da violente coliche,
nausea e vomito. L'uso corretto non da luogo a fenomeni infiammatori intestinali. I glicosidi antrachinonici, di cui è
ricca la senna, assunti per via orale, vengono idrolizzati da parte della flora intestinale con liberazione dell'aglicone
che, stimolando i plessi nervosi submucosi del colon, determina un conseguente aumento della peristalsi. I principi
attivi antrachinonici possono ridurre l'assorbimento dall'intestino di acqua e di elettroliti per inibizione del ATPasi
Na/K dell'epitelio intestinale contribuendo così, almeno in parte, al loro effetto lassativo.
L'anice oltre all'azione aromatizzante può svolgere in questa preparazione una lieve azione antispastica, grazie alla
quale può eventualmente contrastare la comparsa di coliche o disturbi addominali dovuti ai prìncipi attivi, già citati,
della senna e della frangola.
Indicazioni nell'automedicazione.
Stipsi cronica anche dovuta ad insufficienza biliare. Da 1/4 a 1 cucchiaino da caffè di polvere al giorno,
ingerita con acqua dopo i pasti o prima di coricarsi.
Controindicazioni.
Il preparato è controindicato in pazienti con sindromi dolorose addominali di origine non determinata ed in
pazienti in cui siano presenti stati spastici ed infiammatoli quali, ad esempio, enterocolite spastica, enterite,
appendicite, cistite, metriti ed inoltre durante la gravidanza ed in pazienti con emorroidi.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Un impiego prolungato può provocare perdita eccessiva di acqua e di elettroliti, specie ioni potassio, con
conseguente comparsa di astenia muscolare. La perdita di ioni potassio può eventualmente aggiungersi a quella indotta
dai diuretici saluretici nei pazienti sotto terapia con tali farmaci. L'ipopotassemia cosi indotta può favorire e
potenziare gli effetti tossici dei glicosidi cardiocinetici. Pertanto si sconsiglia l'uso della preparazione nei soggetti in
trattamento con diuretici saluretici e/o con glicosidi digitalici.
Speciali precauzioni d'uso.
La polvere è destinata ad essere assunta come tale; non deve essere usata per preparare infusi e/o decotti. L'uso
continuativo dei lassativi può provocare assuefazione. Se la stipsi è ostinata consultare il medico.
Avvertenze.
I derivati antrachinonici determinano colorazione giallo-arancio delle feci e poiché vengono escreti anche per via
renale possono colorare le urine in arancio-rosso e, di ciò, è bene avvisare il paziente. È sconsigliabile l'uso del
preparato durante l'allattamento in quanto i principi attivi possono essere eliminati attraverso il latte, determinando un
effetto lassativo nel lattante. Tenere lontano dalla portata dei bambini.

BALSAMICO PER ADULTI
Unguento
Unguento balsamico.
Categoria terapeutica. Balsamico.
Composizione. 100 g contengono:
Canfora g 4
Eucaliptolo g 2
Mentolo g 0,5
Unguento base assorbente l'acqua q.b. a g 100
Preparazione. Il mentolo e la canfora si uniscono; a liquefazione avvenuta si aggiunge l'eucaliptolo. La
miscela ottenuta si incorpora nell'unguento base sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
Gli unguenti base assorbenti l'acqua utilizzabili sono: Lanolina alcooli unguento, Lano-vaselina
unguento, Cetomacrogol unguento e Sodio laurilsolfato unguento.
La miscela costituita dal mentolo, dalla canfora e dall'eucaliptolo può essere incorporata nell'unguento a
temperatura ambiente e comunque non superiore a 40 °C.
L'eucaliptolo (1,8-cineolo) può essere sostituito con essenza di eucalipto (2 g di eucaliptolo
corrispondono a 2,9 g di eucalipto essenza); è preferibile tuttavia l'impiego dell'eucaliptolo in quanto
certamente privo di terpeni irritanti le mucose.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La canfora e il mentolo applicati esternamente manifestano proprietà rubefacenti, leggermente
antisettiche e anestetiche.
Se inalate le sostanze hanno effetto balsamico, antisettico e secretolitico, per stimolazione diretta sulla
secrezione bronchiale.
L'eucaliptolo ha anch'esso proprietà balsamiche e antisettiche.
Indicazioni nell'automedicazione.
Nel trattamento sintomatico delle affezioni delle prime vie respiratorie si applica frizionando
leggermente una o più volte al giorno.
Piccole quantità del preparato possono anche essere poste in acqua molto calda, consentendo cosi di aspirare i
vapori che si liberano. Durante questa operazione è consigliabile evitare ulteriori riscaldamenti; la miscela va usata per
una sola volta.
Controindicazioni.
Per la presenza di canfora e mentolo il preparato è controindicato nei bambini inferiori ai due anni e con
predisposizione al laringospasmo e alle convulsioni.
Effetti indesiderati. L'unguento può dar luogo a fenomeni di ipersensibilizzazione ai componenti.
Speciali precauzioni d'uso. L'impiego prolungato può determinare fenomeni irritativi.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi a temperatura ambiente, lontano da fonti di calóre. Il preparato non deve
venire in contatto con gli occhi e le mucose. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.02
BALSAMICO PER BAMBINI
Unguento
Unguento balsamico per bambini.
Categoria terapeutica. Balsamico.
Composizione. 100 g contengono:
Eucalipto essenza g 8
Pino silvestre essenza g 10
Paraffina solida g 24
Vaselina bianca g 58
Preparazione. La paraffina solida e la vaselina bianca, fuse a b.m., vengono omogeneizzate. Si lascia
raffreddare e, prima che la massa sia completamente rappresa, si aggiunge a porzioni e si incorpora la
miscela delle essenze.
COMMENTO TECNICO
La miscela delle essenze deve essere incorporata alla temperatura più bassa possibile e comunque non
superiore a 40°C, compatibilmente con la consistenza della massa.
La presenza della paraffina solida regola la consistenza della preparazione.
Alcuni sinonimi del pino silvestre essenza sono: essenza di pino pumilio, essenza di pino montano.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'essenza di eucalipto e l'essenza di pino silvestre quando inalate stimolano la secrezione acquosa
ghiandolare dei bronchi, aumentando la fluidità del secreto e favorendo l'espettorazione. Negli stati
infiammatoli bronco polmonari, infatti, la quantità di secreto bronchiale aumenta notevolmente
diventando anche scarsamente fluido e tenace. Ai due composti viene anche attribuita un'attività antisettica.
Le essenze presenti nella preparazione vengono liberate e conseguentemente inalate, grazie all'azione
meccanica delle frizioni alla temperatura presente sulla superficie cutanea.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per il trattamento sintomatico delle affezioni delle prime vie respiratorie. Per frizioni sul petto e sul
dorso 1-2 volte al giorno. Per eventuali vaporizzazioni un cucchiaino di unguento in acqua bollente; la
miscela va usata per una sola volta.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato. Talvolta, pur se raramente, possono verificarsi crisi broncospastiche.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi, lontano da fonti di calore. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine
a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.03
BENZOILE PEROSSIDO
Crema - 5 -10 per cento
Crema (idrofila) al benzoile perossido.
Categoria terapeutica. Antisettico, cheratolitico.
Composizione. 100 g contengono:
5% 10%
Benzoile perossido acquoso corrispondente a
Benzoile perossido anidro g 5 g 10
Crema base idrofila . q.b. a g 100 g 100
Preparazione. Il perossido di benzoile si incorpora cautamente in una quantità circa doppia di crema base e poi si
aggiunge il resto della crema base mescolando sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II benzoile perossido, polvere granulare bianca, si decompone facilmente con sviluppo di calore, può esplodere
per percussione, per frizione o per eccessivo calore. Per motivi di sicurezza e di maneggevolezza viene posto in
commercio nella forma con circa il 26% di acqua (non meno del 23%); è, comunque, necessario operare con
estrema attenzione perché è infiammabile a temperature superiori a 60°C ed in presenza di sostanze riducenti.
Nella forma acquosa può avere l'aspetto di pasta o di polvere umida, a seconda del contenuto in acqua; il titolo in
benzoile perossido, infatti, può variare tra il 65% e l'82% e deve essere dichiarato in etichetta. Quando si pesa il
benzoile perossido acquoso, è necessario tenere conto della percentuale di acqua presente e quindi calcolare la quantità
da pesare, che contiene il benzoile perossido anidro richiesto. In caso di prelievo in eccesso rispetto al necessario, la
quantità non impiegata non deve essere rimessa nel contenitore originario ma distrutta mediante trattamento con una
soluzione acquosa (100 g/1) di sodio idrossido, finché l'aggiunta di un cristallo di potassio ioduro alla soluzione non da
luogo a formazione di iodio, con comparsa del colore rosso.
Si possono usare le seguenti creme base idrofile: Cetomacrogol crema, Polisorbato crema, Carbossipolimetilene
crema.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il benzoile perossido, in ambiente acquoso, libera lentamente ossigeno esplicando in tal modo un'azione
battericida soprattutto nei confronti di batteri aerobi e microaerofili. Esplica, inoltre, una azione
cheratolitica ed antiseborroica che favorisce l'eliminazione dei comedoni. Non va dimenticato che può risultare
irritante, soprattutto a livello di zone cutanee particolarmente sensibili. Dopo l'applicazione si può avvertire una
lieve sensazione transitoria di bruciore che scompare continuando l'uso.
La preparazione va applicata generalmente alla sera, su cute detersa, a concentrazioni
progressivamente crescenti (dal 5% al 10%).
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico della cute,
cheratolitico.
Controindicazioni. . Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Iniziare con una sola applicazione giornaliera e limitare l'applicazione a brevi periodi di
tempo.
Il preparato non va applicato su zone particolarmente sensibili come il collo e le mucose; non impiegarlo in
prossimità degli occhi.
Avvertenze.
È consigliabile l'uso di saponi neutri e prodotti non contenenti alcool per la pulizia della pelle prima del
trattamento.
L'eventuale comparsa di eccessivo arrossamento o irritazione cutanea indica la necessità di ridurre quantità e
frequenza di applicazione.
L'azione ossidante del preparato può scolorire i capelli tinti e gli indumenti colorati.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla portata dei
bambini..
7.04
CALENDULA
Crema - 10 per cento
Crema (idrofila) alla calendula.
Categoria terapeutica. Emolliente, protettivo e decongestionante.
Composizione. 100 g contengono:
Calendula estratto fluido g 10
Crema base idrofila g 90
Preparazione. L'estratto fluido si incorpora a porzioni nella crema base, mescolando sino a completa
omogeneizzazione ed aggiungendo, eventualmente, essenze per profumazione.
COMMENTO TECNICO
Si può usare una delle creme base idrofile; può essere convenientemente impiegata anche la Anfifila
crema.
Per una più lunga conservazione è consigliabile che la crema base idrofila impiegata contenga
conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I,
pag. 513).
A preparazione ultimata si possono aggiungere a freddo una o più essenze per profumazione
(0,1 - 0,3%) allo scopo di migliorare le caratteristiche organolettiche della preparazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Al complesso dei prìncipi attivi (carotenoidi, flavonoidi, saponine, mucillagini) presenti nell'estratto
fluido viene attribuita una azione sulla cute antinflammatorìa ed emolliente. Alle mucillagini inoltre viene
riconosciuta una specifica azione emolliente, filmogena e protettiva della pelle in quanto capaci di
condizionarne il grado di umidità.
Indicazioni nell'automedicazione. Lenitiva, emolliente e protettiva della pelle
secca e delicata.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato sia per trattamenti brevi che prolungati.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
7.05
CANFORATA
Crema - 10 per cento
Crema (lipofila) canforata.
Categorìa terapeutica. Antisettico locale, risolvente.
Composizione. 100 g contengono:
Canfora . g 10
Cetomacrogol crema grassa . g 90
Preparazione. La canfora, finemente polverizzata, si incorpora senza scaldare in una quantità circa doppia di crema base e
poi si aggiunge il resto della crema base, a porzioni successive, mescolando fino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
Si utilizza, quale crema base lipofila (A/O), la Cetomacrogol crema grassa, in quanto la fase esterna oleosa
permette un'agevole incorporazione della canfora, facilitando inoltre il massaggio. Può anche essere impiegata la
Crema base anfìfìla.
La canfora, quando sottoposta all'azione del pestello, si frantuma, deformandosi senza polverizzare. Per
facilitare l'operazione si aggiungono piccole quantità di un solvente volatile come, ad esempio, etere, alcool e
cloroformio.
La crema base impiegata, anche priva di conservanti, è sufficientemente stabile sia perché la fase acquosa è
interna all'emulsione, sia per l'azione antisettica propria della canfora.
Dovendo preparare la crema canforata a partire dai singoli componenti, si opera secondo quanto descritto nella
monografìa relativa alla crema base prescelta, disperdendo la canfora polverizzata nella fase, oleosa, a temperatura
più bassa possibile, prima che in quest'ultima venga dispersa la fase acquosa.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'attività della canfora in questa preparazione si manifesta con una sensazione di fresco seguita da lieve
analgesia per desensibilizzazione delle terminazioni nervose cutanee. Se essa viene applicata sulla cute massaggiando si
ottiene anche un effetto rubefacente per aumento del flusso ematico locale nell'area trattata.
L'azione della canfora è favorita se la zona trattata viene massaggiata. L'eccipiente emulsionato rende la crema
lavabile, favorisce il massaggio e non permette una eccessiva penetrazione della canfora.
Indicazioni nell'automedicazione.
Nel trattamento sintomatico dei disturbi dell'apparato muscolare e scheletrico e delle articolazioni, applicare,
eventualmente massaggiando, più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Evitare il contatto con gli occhi e le mucose. Non applicare sulle zone cutanee lese.
Avvertenze. Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce, lontano da fonti di calore.
L'effetto di questa preparazione è transitorio e sintomatico. Se il disturbo persiste, consultare il medico. L'impiego,
specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Per la presenza di canfora, il preparato è controindicato nei bambini di età inferiore ai 2 anni con
predisposizione al laringospasmo ed alle convulsioni e deve essere usato con precauzione anche nei bambini di età
superiore.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.07
DIMETICONE
Crema - 10 per cento
Crema al silicone. Crema al simeticone.
Categoria terapeutica. Protettivo cutaneo.
Composizione. 100 g contengono:
Dimeticone (350) g 10
Anfìfìla crema g 90
Preparazione. Il dimeticone viene aggiunto alla crema base, posta in capsula, mescolando sino a completa
omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
Oltre alla crema anfifìla, può essere convenientemente impiegata una delle creme base lipofile. La crema
al silicone, comunque ottenuta, non è facilmente lavabile, costituendo così una barriera ai liquidi acquosi ed
agli agenti esterni.
Pur essendo consentita l'aggiunta di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e
stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), trattandosi di una preparazione destinata ad un uso
frequente è consigliabile usare creme base prive di conservanti.
A preparazione ultimata si possono aggiungere una o più essenze per profumazione (0,1 - 0,3%) allo
scopo di migliorare le caratteristiche organolettiche della preparazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il dimeticone (350) usato esternamente appartiene alla categoria dei protettivi meccanici. È un olio di
silicone relativamente inerte che presenta la proprietà di aderire alla pelle formando una barriera
idrorepellente. Viene utilizzato per proteggere la cute dall'esposizione continua all'acqua ed ai vari agenti
irritanti cutanei, quali i detersivi domestici, i prodotti di decomposizione dell'urina, i solventi organici
(benzina ed altri derivati del petrolio).
È una preparazione di tipo «epidermico» in quanto stratificandosi sulla cute forma una barriera
protettiva.
Indicazioni nell'automedicazione.
Protettivo meccanico della pelle. Per applicazioni locali sulle parti da proteggere, spalmando
accuratamente.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato. Non impiegare in prossimità degli occhi e sulle
mucose.
Avvertenze.
I siliconi, pur essendo stabili e perfettamente tollerati dalla pelle, hanno un'azione irritante sugli occhi che
scompare però nel giro di poche ore senza lasciare alcuna traccia o lesione. L'impiego, specie se prolungato, può
dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Per la sua proprietà di barriera il prodotto non va applicato su piaghe umide e ferite. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
7.08
GLICERINA
Unguento - 15-20 per cento
Unguento di glicerina.
Categorìa terapeutica. Protettivo, emolliente.
Composizione. 100 g contengono:
15% 20%
Glicerina g 15 g 20
Lanolina alcooli unguento g 55 g 60
Acqua depurata g 30 g 20
Preparazione. Vacqua bollita di fresco e lasciata raffreddare si unisce alla glicerina. La soluzione ottenuta si
aggiunge, a piccole porzioni, M'unguento base, precedentemente riscaldato a mite calore, mescolando fìno a
completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
L'unguento può essere preparato anche a partire dagli elementi costituenti, cioè da vaselina bianca,
alcool cetosteanlico, alcooli di lanolina e dalla miscela glicerina-acqua. In questo caso (vedi Lanolina alcooli
crema) si fondono a mite calore la vaselina bianca, l'alcool cetosteanlico e gli alcooli di lanolina e si aggiunge
ad essi gradualmente la miscela, egualmente calda, glicerina-acqua, agitando costantemente sino a
raffreddamento.
Nella reazione di identificazione B) il potassio bicromato, ossidando la glicerina, da luogo alla
formazione di ioni Cr+ + +; il colore verde-azzurro (anziché azzurro) è dovuto alla contemporanea presenza
di un eccesso di bicromato, che è di colore giallo-arancio. La stessa reazione effettuata solamente sul
Lanolina alcooli unguento da una soluzione di colore giallo-arancio tipico del potassio bicromato non
ridotto.
Nel «Formulario» sono presenti Unguento di glicerina al 15%-20% identificabili con la stessa
reazione colorata e distinguibili tra loro confrontando il colore (intensità e tonalità), che si sviluppa nella
reazione di identificazione B).
Il preparato, che è un'emulsione A/O, se non destinato all'uso immediato, può essere protetto con
l'aggiunta di sostanze antimicrobiche, quali, ad esempio, acido sorbico (0,1%) o esteri dell'acido pidrossibenzoico
(0,1%) secondo quanto prescrìtto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti»
(F.U. IX, I, pag. 513).
Il preparato può anche essere profumato per aggiunta di essenze (0,1 - 0,5%), quali lavanda, rosmarino,
età.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
La glicerina ha proprietà umettanti ed emollienti. È igroscopica; applicata sulla cute è capace di idratare lo
strato corneo. Trova impiego in numerose preparazioni farmaceutiche e cosmetiche. A concentrazioni superiori al
20% svolge una blanda azione disinfettante attribuibile ad un effetto disidratante sui batteri.
Indicazioni nell'automedicazione.
Questa formulazione, per la combinazione tra glicerina e lano-unguento, è un'eccellente crema protettiva,
emolliente e demulcente destinata al trattamento di superfici cutanee medicate in precedenza con farmaci aggressivi
cutanei (disidratanti, abrasivi, etc).
L'unguento di glicerina al 15% è usato per la cura della pelle screpolata e disidratata, in particolare per le mani.
L'unguento di glicerina al 20% è usato come emolliente e protettivo per le labbra screpolate e disidratate e nel
trattamento riparatore dopo affezioni erpetiche. È inoltre usato nelle lesioni ed irritazioni da disidratazione delle zone
peri- ed intranasali.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. I preparati sono generalmente ben tollerati.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso dei preparati.
Avvertenze. Tenere lontano da fonti di calore e dalla portata dei bambini.
7.09
IODOPOVIDONE
Unguento - 10 per cento
Unguento (idrofilo) di iodio-polivinilpirrolidone.
Categoria terapeutica. Disinfettante.
Composizione. 100 g contengono:
Iodio-polivinilpirrolidone g 10
Acqua depurata g 5
Polietilenglicoli unguento g 85
Preparazione. Lo iodopovidone si stempera nell'acqua bollita di fresco e quindi si incorpora, a porzioni
successive, nell'unguento base sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II Polietilenglicoli unguento (PEG unguento) è composto da una miscela di polietilenglicoli, uno
liquido, l'altro solido.
Dovendo preparare l'unguento a partire dai singoli componenti, si opera aggiungendo, a piccole
porzioni, la miscela di polietilenglicole «400» e acqua, riscaldata a b.m. a circa 70 °C, allo iodiopolivinilpirrolidone
(iodio-povidone), agitando sino a completa solubilizzazione. Alla miscela ottenuta si
aggiunge a caldo il polietilenglicole «4000», precedentemente fuso a b.m. a circa 70 "C, e si agita
continuamente sino a raffreddamento. Si reintegra l'acqua eventualmente evaporata.
L'unguento, anche privo di conservanti, è sufficientemente stabile per l'azione antisettica, germicida e
fungicida proprie dello iodio-polivinilpirrolidone.
Si distingue dall'Unguento di iodio-polivinilpirrolidone con glucosio per l'assenza della caratteristica
viscosità «filante», determinata in quest'ultimo dalla presenza nella formulazione dello sciroppo di glucosio.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo iodio-polivinilpirrolidone è un complesso formato da iodio elementare e da un polimero, che
funge da molecola carrier, tra loro debolmente legati. Il complesso risulta capace di determinare una
liberazione lenta e prolungata di iodio, che esplica la sua azione disinfettante per la capacità di ossidare i
componenti cellulari.
Il composto a seconda delle concentrazioni svolge attività da batteriostatica a battericida nei confronti
di diversi agenti patogeni.
È un complesso organico con bassa tensione superficiale e massima capacità di penetrazione nei tessuti.
Indicazioni nell'automedicazione.
Antisettico. Applicare direttamente uno strato leggero di unguento su piccole ferite, tagli, abrasioni e ustioni
superficiali.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Se ne sconsiglia l'impiego nella prima infanzia e in gravidanza.
Effetti indesiderati. L'applicazione ripetuta del preparato può provocare dermatiti da contatto e reazioni allergiche.
Speciali precauzioni d'uso.
Il trattamento non va protratto per periodi prolungati. Non va usato in concomitanza con prodotti per uso
topico contenenti mercurio.
Avvertenze.
Conservare al riparo dalla luce, lontano da fonti di calore. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a
fenomeni di sensibilizzazione.
A differenza di analoghe formulazioni a base di iodio, il prodotto è facilmente lavabile. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
7.10
IODOPOVIDONE CON GLUCOSIO
Unguento
Unguento di iodio-polivinilpirrolidone con zucchero.
Categoria terapeutica. Disinfettante, cicatrizzante.
Composizione. 100 g contengono:
Iodio-polivinilpirrolidone g 2,6
Sciroppo di glucosio g 83,4
Glicerina g 10
Polietilenglicole (PEG 4000) g 4
Preparazione. Lo iodopovidone si stempera con la glicerina in capsula smaltata precedentemente pesata e si
scioglie, agitando, su b.m. a temperatura non superiore a 60°C. A parte, in una seconda capsula pesata, si
riscalda a b.m. il PEG 4000 con circa 80 g di sciroppo di glucosio, agitando sino ad omogeneità; dopo
raffreddamento si reintegra l'acqua eventualmente evaporata, usando acqua bollita di fresco. La seconda
soluzione si aggiunge, a porzioni ed agitando, a quella di iodopovidone in glicerina e si porta a peso con lo
sciroppo di glucosio.
COMMENTO TECNICO
II polietilenglicole (PEG 4000) fonde tra 50° e 58°C; l'operazione di dispersione nello sciroppo di
glucosio deve essere effettuata a mite calore.
L'aggiunta di PEG 4000 modifica il comportamento reologico del preparato, limitandone la fastidiosa
«filamentosità»; l'uso del tipo «4000», meno igroscopico degli altri PEG a peso molecolare più basso, evita la
cristallizzazione dello zucchero.
Lo sciroppo di glucosio impiegato nel preparato non presenta l'inconveniente di lasciar cristallizzare lo
zucchero.
La presenza di glicerina migliora la spalmabilità dell'unguento.
Trattandosi di una preparazione contenente una sostanza con attività battericida e fungicida, non è
necessaria l'aggiunta di conservanti.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo iodio-polivinilpirrolidone è un complesso formato da iodio elementare e da un polimero, che
funge da molecola carrier, tra loro debolmente legati. Il complesso risulta capace di determinare una
liberazione lenta e prolungata di iodio.
Il composto a seconda delle concentrazioni svolge attività da batteriostatica a battericida nei confronti di diversi
agenti patogeni.
Lo sciroppo di glucosio esplicherebbe, per un effetto osmotico dovuto alla elevata concentrazione dello zucchero,
un'azione disidratante sulle cellule batteriche e non sulla cute, facilitando così la rigenerazione cellulare dei tessuti
cutanei.
Indicazioni nell'automedicazione. Antisettico, cicatrizzante nelle ferite, nelle piaghe da decubito e nelle ustioni ancora
prive di escara.
Applicare l'unguento ( 1 -4 volte al giorno) stendendone uno spesso strato su garza sterile o direttamente sulla parte da
trattare e, poi, bendare.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Se ne sconsiglia l'impiego nella prima infanzia e in gravidanza.
Effetti indesiderati. L'applicazione ripetuta del preparato può provocare dermatite da contatto e reazioni allergiche.
Speciali precauzioni d'uso.
Il trattamento non va protratto per periodi prolungati. Si consiglia l'uso di preparazioni allestite di recente.
Avvertenze.
Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso e conservare al riparo dalla luce e lontano da fonti di calore.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. A differenza di analoghe
formulazioni a base di iodio il prodotto è facilmente lavabile. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.11
ITTIOLO
Unguento - 10-20 per cento
Unguento di ammonio solfoittiolato. Vaselina ittiolata.
Categoria terapeutica. Risolvente.
Composizione. 100 g contengono:
10% 20%
Ammonio solfoittiolato g 10 g 20
Vaselina bianca g 90 g 80
Preparazione. L'ammonio solfoittiolato si incorpora a porzioni nella vaselina bianca sino a completa
omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
L’ammonio solfoittiolato è miscibile con acqua formando pseudo-soluzioni inoltre può essere miscelato
con lanolina, vaselina e glicerina. Non è miscibile invece con Volto di vaselina e gli oli grassi. È parzialmente
solubile in alcool ed etere.
La reazione di identificazione B), se la quantità iniziale di unguento è esattamente pesata, può
continuare nel seguente modo: al filtrato si aggiungono 1 mi di acido cloridrico e, goccia a goccia, 10 mi di
bario cloruro soluzione ( 1 j. Si scalda a b.m., si filtra, si lava il precipitato con acqua, si secca in stufa e si
calcina sino a peso costante. L'unguento al 20% da luogo ad un residuo di peso doppio rispetto a quello
ottenuto dall'unguento al 10 per cento.
La consistenza del preparato può essere opportunamente variata sostituendo non oltre il 10% di
vaselina bianca con paraffina solida per indurire la massa o con paraffina liquida per ammorbidirla.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'ammonio solfoittiolato a determinate concentrazioni esplica azione debolmente antisettica,
antiflogistica e irritante.
Indicazioni nell'automedicazione.
Il preparato è indicato nelle alterazioni infiammatorie della pelle. Inoltre trova impiego negli ascessi e
nella foruncolosi.
La scelta della concentrazione (10 - 20%) dipende dal tipo di pelle e dal sito di applicazione.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. In genere i catrami di schisti bituminosi come l'ittiolo non
posseggono proprietà fotosensibilizzanti, però talora possono dare orìgine a fenomeni sensibilizzanti. L'ittiolo è
incompatibile con acidi, alcali, alcaloidi e sali di ferro.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non applicare in prossimità degli occhi o sulle mucose. Limitare l'applicazione a brevi periodi di tempo.
La fasciatura occlusiva della parte trattata può potenziare l'attività del preparato.
Avvertenze. Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.12
ITTIOLO
Unguento lavabile - 10-20 per cento
Unguento assorbente l'acqua di ammoniosolfoittiolato. Categoria
terapeutica. Risolvente.
Composizione. 100 g contengono:
10% 20%
Ammonio solfoittiolato g 10 g 20
Unguento base assorbente l'acqua g 81 g 72
Acqua depurata g 9 g 8
Preparazione. L'acqua bollita di fresco si disperde nell'unguento base e quindi si incorpora a porzioni
l'ammonio solfoittiolato sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
L'ammonio solfoittiolato è solubile in acqua, inoltre può essere miscelato con lanolina, vaselina bianca e
glicerina. Non è miscibile invece con l'olio di vaselina e gli oli grassi. È parzialmente solubile in alcool ed etere.
La reazione di identificazione C), se la quantità iniziale di unguento è esattamente pesata, può
continuare nel seguente modo: al filtrato si aggiungono 1 mi di acido cloridrico e, goccia a goccia, 10 mi di
bario cloruro soluzione fi). Si scalda a b.m., si filtra, si lava il precipitato con acqua, si secca in stufa e si
calcina sino a peso costante. L'unguento al 20% da luogo ad un residuo di peso doppio rispetto a quello
ottenuto dall'unguento al 10 per cento.
Gli unguenti base assorbenti l'acqua adatti alla preparazione sono: Lanolina alcooli unguento, Lanovaselina
unguento e Cetomacrogol unguento.
Il preparato, pur mantenendo proprietà occlusive, presenta il vantaggio di una facile lavabilità con
acqua.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'ammonio solfoittiolato a determinate concentrazioni esplica azione debolmente antisettica,
antiflogistica e irritante. La particolare formulazione permette una maggiore lavabilità con acqua.
Indicazioni nell'automedicazione.
Indicato nelle alterazioni infiammatorie della pelle. Inoltre trova impiego negli ascessi e nella
foruncolosi.
La scelta della concentrazione (10 - 20%) dipende dal tipo di pelle e dalla sede di applicazione.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. In genere i catrami di schisti bituminosi come l'ittiolo
non posseggono proprietà fotosensibilizzanti, però talora possono dare origine a fenomeni sensibilizzanti.
L'ittiolo è incompatibile con acidi, alcali, alcaloidi e sali di ferro.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non applicare in prossimità degli occhi e sulle mucose. Limitare l'applicazione a brevi periodi di
tempo.
La fasciatura occlusiva della parte trattata può potenziare l'attività del preparato.
Avvertenze. Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
7.13
OLIO DI MANDORLA CON ZINCO
Unguento
Unguento di olio di mandorla con zinco.
Categoria terapeutica. Protettivo, emolliente.
Composizione. 100 g contengono:
Olio di mandorla g 75
Zinco ossido g 5
Cera bianca g 10
Paraffina solida g 10
Preparazione. Lo zinco ossido, finemente setacciato e pesato, si leviga con una piccola quantità di olio di
mandorla sino ad ottenere una pasta omogenea senza grumi; a parte si fondono insieme Ja cera bianca e la
paraffina solida e si riscalda cautamente a mite calore l'olio di mandorla. Si riunisce tutto in capsula e si
mescola sino a raffreddamento.
COMMENTO TECNICO
Per ottenere un unguento di buona spalmabilità è possibile sostituire parte della paraffina solida con
paraffina liquida, al fine di variare opportunamente la consistenza della massa adattandola alle esigenze
richieste, determinate soprattutto dalla temperatura ambientale.
Sono assolutamente da evitare riscaldamenti forti quanto prolungati dell'olio di mandorla. Pur essendo
consentita la presenza di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei
medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), trattandosi di una preparazione destinata a frequente impiego in
pediatria, è opportuno evitare l'aggiunta di conservanti o limitarla soltanto ai tocoferoli (0,05 - 0,075%)
come antiossidanti dtll'olio di mandorla.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste,
creme, etc.) per la sua blanda, ma significativa, azione astringente e antisettica.
L'olio di mandorla (olio di mandorle dolci) è usato come emolliente e protettivo della cute, in quanto in
grado di formare un film occlusivo, prevenendo cosi l'essicamento per eccesiva evaporazione del contenuto
idrico cutaneo.
Anche la cera bianca e la paraffina solida sono agenti occlusivi e vengono impiegati per impartire alla
preparazione una struttura più consistente.
Indicazioni nell'automedicazione. Arrossamenti, screpolature, eritemi
solari.
Applicare 2-3 volte al giorno in strato sottile senza strofìnare; per l'azione occlusiva, applicare uno spesso strato
di unguento. \
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze. Richiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso e conservare lontano da fonti di calore.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. L'ossido di zinco ha la proprietà
di far precitare le proteine tissutali a causa della liberazione, per idrolisi sulla cute, dello ione zinco e quindi non va
impiegato su superfici lese con abbondante essudato. Tenere lontano dalla portata dei bambini.

PANTENOLO
Crema - 5 per cento
Crema (idrofila) al pantenolo.
Categoria terapeutica. Riepitelizzante.
Composizione. 100 g contengono:
D(+)pantenolo g 5
Crema base idrofila g 90
Acqua depurata g 5
Preparazione. Il pantenolo si scalda cautamente a b.m. nel suo contenitore chiuso per facilitarne il prelievo e
quindi la quantità occorrente si scioglie nell'acqua bollita di fresco. La soluzione ottenuta si incorpora a
porzioni nella crema mescolando in capsula sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II cauto riscaldamento del pantenolo, in recipiente chiuso per evitarne l'idratazione, è necessario per
diminuire la viscosità e facilitare l'operazione di prelievo. Per semplificare la preparazione, evitando anche la
frequenza dei riscaldamenti del pantenolo, si suggerisce di approntare una limitata quantità di soluzione
acquosa al 50% p/p di pantenolo dalla quale attingere, di volta in volta, il quantitativo necessario alla
preparazione della crema occorrente; 10 g di tale soluzione contengono già 5 g di pantenolo e 5 g di acqua.
Si può usare una delle creme base idrofile (O/A); può essere convenientemente impiegata anche la Crema
Anfifìla. La crema base impiegata può contenere conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo
«Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
11 D( + )pantenolo, che a contatto della cute e delle mucose si trasforma in acido pantotenico, viene
ritenuto in grado di favorire la formazione di nuove cellule epiteliali e di esplicare un'efficace azione
antinfiammatoria favorente la formazione di tessuto di granulazione.
La particolare formulazione rende il preparato facilmente lavabile.
Indicazioni nell'automedicazione. Riepitelizzante dermatologico. Per applicazioni locali 1-3 volte al
giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare lontano da fonti di calore. L'impiego prolungato può dare origine a fenomeni di
sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
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CODEX preparazioni galeniche

Messaggioda Royalsapphire » 16/03/2017, 16:21



CONTINUAZIONE...



7.15
PANTENOLO
Crema grassa - 5 per cento
Crema grassa al pantenolo.
Categoria terapeutica. Riepitelizzante.
Composizione. 100 g contengono:
D( + )pantenolo g 5
Lanolina alcooli unguento g 58
Trigliceridi semisintetici liquidi g 7
Acqua depurata g 30
Preparazione. Il pantenolo si scalda cautamente a b.m. nel suo contenitore chiuso per facilitarne il prelievo e
quindi la quantità occorrente si scioglie in 10 g di acqua bollita di fresco. A parte si scaldano a b.m. a circa
60°C, l'unguento base e i trigliceridi e si aggiungono 20 g di acqua bollita di fresco e portata alla stessa
temperatura, agitando lentamente sino a raffreddamento. Alla crema così ottenuta si incorpora a porzioni la
soluzione acquosa di pantenolo, reintegrando eventualmente acqua evaporata.
COMMENTO TECNICO
II cauto riscaldamento del pantenolo, in recipiente chiuso, è necessario per diminuire la viscosità e
facilitare l'operazione di manipolazione.
Per semplificare la preparazione, evitando anche la frequenza dei riscaldamenti del pantenolo, si
suggerisce di approntare una limitata quantità di soluzione acquosa al 50% p/p di pantenolo dalla quale
attingere, di volta in volta, il quantitativo necessario alla preparazione della crema grassa occorrente; 10 g di
tale soluzione contengono già 5 g di pantenolo e 5 g di acqua; pertanto per completare la formulazione
saranno necessari ancora 25 g di acqua bollita di fresco.
L'unguento base assorbente l'acqua impiegato (Lanolina alcooli unguento) può contenere conservanti,
secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il D( + )pantenolo, che a contatto della cute e delle mucose si trasforma in acido pantotenico, viene
ritenuto in grado di favorire la formazione di nuove cellule epiteliali e di esplicare un'efficace azione
antinfiammatoria favorente la formazione di tessuto di granulazione.
Indicazioni nell'automedicazione.
Riepitalizzante nelle ustioni e nelle affezioni secche e desquamanti della pelle, per la particolare
consistenza grassa dell'unguento. Per applicazioni locali 1-3 volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare lontano da fonti di calore. L'impiego prolungato può dare origine a fenomeni di
sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.16
PANTENOLO COMPOSTO
Crema
Crema al pantenolo con olio di fegato di merluzzo.
Categoria terapeutica. Riepitelizzante.
Composizione. 100 g contengono:
D( + ) pantenolo g 5
Olio di fegato di merluzzo g 20
Anfìfìla crema g 70
Acqua depurata g- 5
Preparazione. Il pantenolo si scalda cautamente a b.m. nel suo contenitore chiuso per facilitarne il prelievo e
quindi la quantità occorrente si scioglie nell’acqua bollita di fresco. La soluzione ottenuta si incorpora a
porzioni nella crema base mescolando in capsula; successivamente, nella stessa capsula, si aggiunge l'olio di
fegato di merluzzo, rimescolando sino a completa omogeneizzazione.
COMMENTO TECNICO
II cauto riscaldamento del pantenolo, in recipiente chiuso, è necessario per diminuire la viscosità e
facilitare l'operazione di manipolazione.
Per semplificare la preparazione, evitando anche la frequenza dei riscaldamenti del pantenolo, si
suggerisce di approntare una limitata quantità di soluzione acquosa al 50% p/p di pantenolo dalla quale
attingere, di volta in volta, il quantitativo necessario alla preparazione della crema occorrente; 10 g di tale
soluzione contengono già 5 g di pantenolo e 5 g di acqua.
È T cessano l'impiego della crema anfìfìla dovendo incorporare una fase acquosa ed una fase grassa.
La crema base anfìfìla impiegata può contenere conservanti, secondo quanto prescrìtto al capitolo
«Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il D( + )pantenolo, che a contatto della cute e delle mucose si trasforma in acido pantotenico, viene
ritenuto in grado di favorire la formazione di nuove cellule epiteliali e di esplicare un'efficace azione
antinfiammatoria favorente la formazione di tessuto di granulazione.
L'olio di fegato di merluzzo per il suo contenuto in Vit. A-D-E è ritenuto capace di accelerare la
guarigione di bruciature, ulcere e ferite cutanee superficiali.
Indicazioni nell'automedicazione.
Riepitalizzante nelle ferite superficiali, ustioni, piaghe torpide, etc. Per applicazioni locali 1-3 volte al
giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso. Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare lontano da fonti di calore. L'impiego prolungato può dare origine a fenomeni di
sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
7.17
ZINCO ALL'ACQUA
Pasta - 25 per cento
Pasta di zinco all'acqua. Lozione di zinco all'acqua.
Categoria terapeutica. Antieczematoso.
Composizione. 100 g contengono:
Zinco ossido g 25
Talco g 25
Glicerina g 25
Acqua depurata g 25
Preparazione. Lo zinco ossido ed il talco, opportunamente setacciati, si mescolano; le polveri si levigano con
glicerina a porzioni. Alla fine, sempre a porzioni, si aggiunge l'acqua bollita di fresco, mescolando sino a
completa omogeneizzazione. Si ripartisce nei contenitori pronti per la dispensazione.
COMMENTO TECNICO
Lo zinco ossido deve essere finemente setacciato (eventuali aggregati vengono cosi eliminati) prima di
unirlo al talco.
A causa della sedimentazione dei solidi, con conseguente separazione in superficie del liquido, è
opportuno dispensare con una bacchetta di vetro per rimescolare prima di ogni applicazione ovvero con una
spatolina di legno, adatta sia al rimescolamento, che all'applicazione della pasta sulla superficie da trattare.
L'eventuale aggiunta nell'acqua di un agente viscosizzante o ispessente, quale carbossimetilcellulosa sodica
0,5-1,5%, bentonite 0,5-1,5%, etc, aumenta la stabilità del preparato limitando la sedimentazione. È
consentita la presenza di conservanti nell'acqua bollita di fresco, secondo quanto descritto al capitolo
«Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513), anche se il preparato è generalmente
destinato ad un impiego di breve durata ed in tempi immediatamente successivi alla dispensazione.
Qualora necessario, il talco può essere sterilizzato al calore secco (F.U.IXJ.pag. 426).
Questa preparazione è anche idonea come eccipiente di diversi farmaci, quali ad esempio: mentolo 1 %,
difenidramina cloridrato 1%, canfora 0,1%, iodoclorossichinolina 0,1-1%, ittiolo 5-20%. La presenza di
zinco ossido rende inopportuna l'utilizzazione del preparato come veicolo per idrocortisone ed altri
cortisonici, in quanto ne determina la degradazione.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo zinco ossido è un composto utilizzato in diverse preparazioni dermatologiche (polveri, paste,
creme, etc.) per la sua blanda, ma significativa, azione astringente ed antisettica.
Il talco è un silicato di magnesio idrato che appartiene alla categoria delle polveri aspersone, usate per assorbire
l'umidità ed il sudore della cute e per proteggerla.
La glicerìna viene impiegata come demulcente.
Indicazioni nell'automedicazione.
Emolliente; blando antisettico nelle affezioni secche e squamose della cute. Applicare più volte al giorno.
Controindicazioni. Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato. Si consiglia l'uso di preparazioni allestite di recente.
Avvertenze. Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso e conservare lontano da fonti di calore.
L'impiego, specie se prolungato, può dare orìgine a fenomeni di sensibilizzazione. È opportuno non impiegare la
preparazione su ampie superfici lese con abbondante essudato sia per la presenza dello zinco ossido (ha la proprietà di
far precipitare le proteine vissutali a causa della liberazione dello ione zinco per idrolisi sulla cute) che per la
presenza del talco (può provocare gravi reazioni granulomatose).
Tenere lontano dalla portata dei bambini.

8.1
ANFIFILA
Crema base
Categoria. Crema base anfifila.
Composizione. 100 g contengono
Fase grassa:
Vaselina bianca g 25,5
Trigliceridi semisintetici liquidi g 7,5
Alcool cetilstearilico g 6
Glicerilmonostearato g 4
Fase acquosa:
Polietilenglicolstearato ( Tagat S2) g 7
Glicole propilenico g 10
Acqua depurata g 40
Preparazione.
La vaselina bianca, i trigliceridi, l'alcool cetilstearilico ed il glicerilmonostearato si scaldano a circa 60° C fino
a fusione. Gli altri componenti si sciolgono in acqua bollita di fresco e la soluzione ottenuta, portata a 60° C
circa, si unisce alla massa fusa, sotto vigorosa agitazione.
Si agita poi sino a raffreddamento; si reintegra l'acqua eventualmente evaporata.
NB.
La temperatura di entrambi le fasi deve essere uguale.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina ed i trigliceridi sono eccipienti lipofili.
L'alcool cetilstearilico ha proprietà emulsionanti A/O ( HLB circa 4,7) ed agisce da agente indurente,
determinando incremento di viscosità.
Il glicerilmonostearato Codex ha proprietà emulsionanti A/O ( HLB circa 4,5).
Il polietilenglicolestearato Codex è un emulsionante O/A, di tipo non ionico (HLB circa 17).
Il glicole propilenico è presente nella formualzione per le sue proprietà umettanti ed emollienti; inoltre avendo
la proprietà di trattenere acqua, limita gli effettti essiccativi a carico dell'emulsione.
L'acqua costituisce gran parte della fase idrofila..Particolari avvertenze nella preparazione Per la preparazione
è utile annotare il peso del recipiente per poter calcolare la quantità d'acqua eventualmente evaporata e, quindi,
reintegrarla incorporandola alla massa. L'acqua impiegata deve essere bollita di fresco per limitare la carica
batterica; è consigliabile l'aggiunta di conservanti ( in particolare ac. sorbico 0,15% ) per evitare rischi di
contaminazioni microbiche.
Alla crema anfifila sono riferibili le incompatibilità proprie dei componenti, in particolare quelle del
polietilenglicolstearato ( vedasi Commentario Codex ).
Capacità di assorbimento
La crema anfifila contiene un sistema emulsionante complesso che le conferisce la capacità di assorbire tanto
soluzioni oleose che acquose. Comportandosi come un'emulsione A/O nel primo caso e O/A nel secondo.
10 g di crema anfifila possono incorporare, mantenendo la consistenza cremosa: 4 g di soluzioni
idroalcooliche al 70% (70°) oppure 6 g di glicerina, glicole propilenico o di loro soluzioni. 10 g di crema
anfifila possono incorporare infine 6 g di soluzioni oleose.
Quando fosse necessario incorporare sia soluzioni acquose che oleose, queste ultime si incorporano per prime.
La crema anfifila corrisponde alla Basis creme DAC 1986.
In commercio esistono prodotti simili, quali, tra gli altri, Decoderm base.
8.2
CARBOSSIPOLIMETILENE
Crema base
Crema al carbossivinilpolimero. Crema al carbopol. Crema al carbomer.
Categoria. Crema base idrofila; crema O/A.
Composizione. 100 g contengono:
Vaselina bianca g 10
Paraffina liquida g 10
Alcool stearilico g 8
Polietilenglicolstearato g 3
Carbossipolimetilene g 0,5
Sodio edetato g 0,1
Sodio idrossido (sol. 100 g/1) g 1,17
Acqua depurata q.b. a g 100
Preparazione. Il carbossipolimetilene si umetta con circa 5 g di acqua e quindi si aggiunge il resto dell'acqua,
egualmente bollita di fresco, agitando vigorosamente fino a dispersione priva di grumi. Si aggiungono, sotto
agitazione, il sodio edetato e il polietilenglicolstearato, scaldando a 70°C circa. La dispersione ottenuta si
unisce, mescolando, alla miscela di vaselina bianca, paraffina liquida e alcool stearilico, precedentemente fusa a
60°C circa. Alla emulsione ottenuta si aggiunge, sotto agitazione, la soluzione di sodio idrossido,
reintegrando l'acqua eventualmente evaporata e continuando ad agitare fino a raffreddamento.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina bianca è un eccipiente lipofilo. La paraffina liquida è un eccipiente lipofilo.
V alcool stearilico (HLB circa 4,5) svolge la funzione di emulsionante secondario ed agisce da indurente,
determinando un incremento di viscosità.
Il polietilenglicolstearato Codex (HLB circa 17) è l'emulsionante primario, O/A, di tipo non ionico.
Il carbossipolimetilene Codex (carbossivinilpolimero, carbopol, carbomer) aumenta la viscosità della
fase acquosa, conferendo stabilità all'emulsione.
Il sodio edetato ha funzione protettiva nei confronti del carbossipolimetilene, poiché complessa i cationi
eventualmente presenti (ioni Ca + +).
Il sodio idrossido (soluzione 100 g/1) neutralizza l'acidità della soluzione acquosa del
carbossipolimetilene, lo salifica solubilizzandolo e consente cosi di ottenere la viscosità ottimale.
L'acqua costituisce la fase esterna dell'emulsione e può favorire lo sviluppo di microrganismi; pertanto,
deve essere bollita di fresco.
Particolari avvertenze nella preparazione.
La dispersione acquosa del carbossipolimetilene deve essere quanto più Fine ed omogenea possibile
altrimenti, all'aggiunta della soluzione (100 g/1) neutralizzante di sodio idrossido, si formerebbero grumi non
più disperdibili nella crema. A tale scopo, è di valido aiuto utilizzare una dispersione di carbossipolimetilene
preparata nel seguente modo: si pongono 100 g circa di acqua depurata in un recipiente pesato, si porta
all'ebollizione e si aggiungono, sotto vigorosa agitazione in superficie, 4 g di carbossipolimetilene. In tali
condizioni la polvere del polimero viene dispersa uniformemente e senza grumi; si continua l'agitazione sino
a raffreddamento e si porta a peso reintegrando l'acqua evaporata. La dispersione così ottenuta, se priva di
conservanti, può essere mantenuta in adatto contenitore, completamente riempito, al riparo dalla luce, per
periodi di tempo non superiori a trenta giorni circa.
Per la preparazione della carbossipolimetilene crema si opera nel modo seguente: si pesa la quantità
necessaria di dispersione di carbossipolimetilene al 4% (12,5 g contengono 0,5 g di polimero), si disperde
sotto agitazione nell'acqua bollita di fresco, si aggiungono sodio edetato e polietilenglicolstearato e si scalda
a 70°C circa. Questa dispersione viene aggiunta, sotto agitazione, alla fase grassa (vaselina bianca, paraffina
liquida e alcool stearilico), fusa in recipiente tarato. All'emulsione cosi ottenuta, viene aggiunta la soluzione
(100 g/1) di sodio idrossido (solo dopo avere verificato che l'emulsione è esente da grumi), che provoca un
brusco aumento della viscosità; si continua ad agitare sino a completo raffreddamento ed infine si determina
per pesata la quantità di acqua eventualmente evaporata, che si reintegra incorporandola alla massa.
Il valore finale di pH della crema è di circa 7. La consistenza definitiva può essere accertata solo a
distanza di alcune ore dalla preparazione e può essere eventualmente modificata variando la quantità di
acqua.
Alla carbossipolimetilene crema sono riferibili le incompatibilità proprie dei componenti, in particolare
quelle del carbossipolimetilene e del polietilenglicolstearato (vedi «Codex Commentario»).
8.2
La carbossipolimetilene crema è facilmente soggetta alla contaminazione microbica; è consigliabile,
pertanto, l'aggiunta di conservanti, in particolare esteri dell'acido p-idrossibenzoico (miscela di etile e
propile) allo 0,15%, secondo quanto prescrìtto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti»
(F.U. IX, I, pag. 513).
Capacità di assorbimento.
10 g di carbossipolimetilene crema possono incorporare, mantenendo la consistenza cremosa: 5 g di
soluzioni idroalcooliche al 70 per cento (70°) oppure 10 g di acqua, di glicerina, di glicole propilenico e di loro
soluzioni. Le operazioni di incorporazione possono essere effettuate a freddo; anche l'acqua aggiunta deve
essere bollita di fresco,
così da limitare i rischi di contaminazione microbica. Quantità maggiori di acqua possono essere
aggiunte riscaldando l'acqua a circa 40 °C (per evitare la formazione di grumi) e danno luogo ad
un'emulsione fluida stabile.
Qualora si vogliano includere in questo tipo di base liquidi oleosi, è necessario ricordare che il carbomer
crema è una emulsione O/A e incorpora con difficoltà ulteriore fase interna.
Qualora si usino PEG-stearati diversi da quello indicato (PEG-8- stearato, PEG-20-stearato, PEG-50-
stearato), è necessario tenere conto della variazione del valore di HLB del sistema emulsionante.
In commercio esistono prodotti simili alla carbossipolimetilene crema quali, ad esempio, Neribase
crema® Schering e Ultrasicc® Schering.
8.3
CARBOSSIPOLIMETILENE
Gel base
Idrogel al carbossivinilpolimero. Idrogel al carbopol. Idrogel al carbomer
Categoria. Gel base idrofilo.
Composizione. 100 g contengono:
Carbossipolimetilene 4% g 20
Glicole propilenco g 5
Sodio idrossido (sol. 100 g/1) g 1,1
Acqua depurata q. b. a g 100
Per la preparazione della carbossipolimetilene gel si opera nel modo seguente: si pesa la quantità
necessaria di dispersione acquosa di carbossipolimetilene al 4%, vedi nota alla monografia corrispondente nel
Codex, ( 20 g contengono 0,8 g di polimero), si.disperde sotto agitazione nell'acqua bollita di fresco, si
aggiunge glicole propilenico.
Si lascia riposare alcuni minuti, consentendo così l'eliminazione dell'aria inglobata e quindi si aggiunge il
sodio idrossido mescolando molto lentamente, fino al raggiungimento della consistenza di gel. Il gel acquoso
ha la massima viscosità a valori di pH compresi tra 5,5 e 11; la quantità di sodio idrossido aggiunta è quella
necessaria ad ottenere un pH di circa 7. Al gel acquoso sono riferibili le incompatibilità proprie dei
componenti, in particolare quelle del
carossivinilpolimero ( vedasi Codex Commentario ).
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
Il carbossipolimetilene Codex è l'agente gelificante.
Il glicole propilenico è presente nella formulazione per le sue proprietà umettanti ed emollienti; inoltre,
avendo la proprietà di trattenere acqua, limita effetti essiccativi a carico del gel.
Il sodio idrossido (soluzione 100 g/l) neutralizza l'acidità della soluzione acquosa del carbossipolimetilene, lo
salifica solubilizzandolo e consente cosi di ottenere la viscosità ottimale. L'acqua è il costituente principale
della fase idrofila.
Il gel è particolarmente soggetto allo sviluppo di microrganismi; pertanto l'acqua impiegata deve essere
sempre bollita di fresco ed è consigliabile l'aggiunta di conservanti, in particolare esteri dell'acido
idrossibenzoico, (miscela di etile e propile) allo 0,15%, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e
solubilizzazione dei medicamenti (FU. IX, I, pag. 513).
Il carbossipolimetilene gel acquoso, a differenza di quello idroalcoolico, può essere utile in tutti quei casi in
cui il preparato deve venire a contatto, anche per tempi prolungati, con mucose o parti sensibili della cute (
tipo un gel antiemorroidario, ecc.. ).
Capacità di assorbimento.
Il carbossipolimetilene gel può incorporare esclusivamente soluzioni idrofile.
Le polveri devono essere solubilizzate in acqua, alcool, soluzioni idroalcooliche, glicole propilenico o
glicerina prima di essere incorporate.
10 g di gel possono incorporare a freddo, mantenendo la consistenza: 4 g di acqua, glicerina, glicole, soluzioni
idroalcooliche a 70° e loro soluzioni.
Durante le operazioni di assorbimento, si deve porre particolare attenzione a non inglobare aria.

CARBOSSIPOLIMETILENE
Gel base idroalcoolico
Gel idroalcoolico al carbossivinilpolimero. Gel idroalcoolico al carbopol. Gel idroalcoolico al carbomer.
Categoria. Gel base idrofilo.
Composizione. 100 g contengono:
Carbossipolimetilene g 0,8
Glicole propilenico g 5
Sodio edetato g 0,2
Sodio idrossido ( sol.100 g/l ) g 1,1
Alcool g 25
Acqua depurata q.b. a g 100
Preparazione. Il carbossipolimetilene si umetta con circa 5 g di acqua e quindi si aggiunge il resto dell'acqua,
egualmente bollita di fresco, agitando vigorosamente fino a disperatone priva di grumi. Si aggiungono, sotto
agitazione, il sodio edetato, il glicole propilenico e l’alcool. Si lascia a riposo fino a scomparsa dell'aria
inglobata e si aggiunge la soluzione di sodio idrossido, agitando fino ad ottenimento del gel.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
Il carbossipolimetilene Codex è l'agente gelificante.
Il glicole propilenico è presente nella formulazione per le sue proprietà umettanti ed emollienti.
Il sodio edetato ha funzione protettiva nei confonti del carbossipolimetilene, poiché complessa i cationi
eventualmente presenti (ioni Ca++).
Il sodio idrossido (soluzione 100 g/1) neutralizza l'acidità della soluzione acquosa del
carbossipolimetilene, lo salifica solubilizzandolo e consente così di ottenere la viscosità ottimale.
L'alcool favorisce l'essiccamento del gel e ne migliora la conservabilità.L’ acqua è
il costituente principale della fase idrofila.
Particolari avvertenze nella preparazione.
La dispersione acquosa del carbossipolimetilene deve essere quanto più fine ed omogenea possibile
altrimenti, all'aggiunta della soluzione (100 g/1) neutralizzante di sodio idrossido, si formerebbero grumi non
più disperdibili nel gel. A tale scopo è di valido aiuto utilizzare una dispersione di carbossipolimetilene (in
genere al 4%), precedentemente preparata nel seguente modo: si pongono 100 g circa di acqua depurata in
un recipfente pesato, si porta all'ebollizione e si aggiungono, sotto vigorosa agitazione in superficie, 4
g di carbossipolimetilene. In tali condizioni la polvere del polimero viene dispersa uniformemente e
senza grumi; si continua l'agitazione sino a raffreddamento e si porta a peso reintegrando l'acqua
evaporata. La dispersione così ottenuta, se priva di conservanti, può essere mantenuta in adatto
contenitore completamente riempito, al riparo dalla luce, per periodi di tempo non superiori a trenta
giorni circa.
Per la preparazione del gel idroalcoolico si opera nel modo seguente: si pesa la quantità necessaria di
dispersione di carbossipolimetilene al 4% (20 g contengono 0,8 g di polimero), si disperde nell'acqua
bollita di fresco sino a dispersione omogenea e si aggiungono glicole pTUpilènico, sodio edetato ed
alcool, continuando l'agitazione. Si lascia riposare alcuni minuti,, consentendo così l'eliminazione
dell'aria inglobatale quindi si aggiunge la soluzione (100 g/1) di sodio idrossido, agitando cautamente per
alcuni minuti fino al raggiungimento della consistenza di gel. Il gel idroalcoolico ha la massima viscosità
a valori di pH compresi tra 5,5 e 11; la quantità di soluzione di sodio idrossido aggiunta, è quella
necessaria ad ottenere un valore di pH di circa 7.
Al carbossipolimetilene gel idroalcoolico sono riferibili le incompatibilità proprie dei componenti, in
particolare quelle del carbossipolimetilene (vedi «Codex Commentario»).
Il gel idroalcoolico, nonostante la presenza di alcool, può essere ugualmente soggetto allo sviluppo di
microrganismi; pertanto, l'acqua impiegata deve sempre essere bollita di fresco ed è possibile l'aggiunta
di conservanti, in particolare esteri dell'acido p-idrossibenzoico (miscela di etile e propile) allo 0,1%,
secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag. 513).
Il carbossipolimetilene gel idroalcoolico, a differenza di quello acquoso, è utile in tutti quei casi in cui si
richieda un gel ad essiccamento rapido per l'applicazione sulla cute coperta da peli (gel antiforfora,
antipediculosi, età).
Capacità di assorbimento.
Il carbossipolimetilene gel idroalcoolico può incorporare esclusivamente soluzioni idrofile. Le polveri
devono essere solubilizzate in acqua, soluzioni idroalcooliche, glicole propilenico o glicerina prima di
essere incorporate. 10 g di gel possono incorporare, a freddo, mantenendo la consistenza: 4 g di acqua, di
glicerina, di glicole propilenico, di soluzioni idroalcooliche al 70 per cento (70°) e di loro soluzioni.
Durante le operazioni di assorbimento, si deve porre particolare attenzione a non inglobare aria.
8.5
CREMA BASE AL CETOMACROGOL
Crema base idrofila
Crema base al cetomacrogol. - Categoria. Crema base idrofila; crema O/A
Composizione. 100 g contengono:
Fase grassa:
Vaselina bianca g 15
Paraffina liquida g 6
Alcool cetostearilico g 7.2
Cetomacrogol (1000 g 1.8
Acqua depurata g 70
Preparazione
I componenti solidi si fondono con la paraffina liquida e si aggiunge acqua bollita di fresco alla stessa
temperatura, agitando vigorosamente, al momento dell’unione delle due fasi. Poi si agita lentamente sino a
raffreddamento e reintegrando l'acqua eventualmente evaporata.
Si può preparare anche da 30 g di Cetomacrogol unguento incorporando, a porzioni e sotto continua
agitazione, 70 g di acqua. ( Troppi 70 g! Non più di 35 g di acqua ).
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
L'acqua costituisce la fase esterna dell'emulsione e può favorire lo sviluppo di microrganismi; pertanto deve
essere bollita di fresco.
Particolari avvertenze nella preparazione.
La Cetomacrogol crema può essere preparata anche a partire dal Cetomacrogol unguento, incorporando, a
porzioni e sotto continua agitazione, 70 g di acqua a
30 g di cetomacrogol unguento.
La consistenza definitiva della crema può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione e
può essere eventualmente modificata variando la quantità di acqua.
Il cetomacrogol (1000) è incompatibile con solfonamidi, salicilati, sostanze fenoliche, ioduri, sali di mercurio
e tannini. benzocaina e sostanze ossidanti; pertanto tali sostanze non devono essere impiegate.
Capacità di assorbimento.
10 g di Cetomacrogol crema possono incorporare, mantenendo la consistenza cremosa: 3 g di soluzioni
idroalcoliche al 70% ( 70° ) oppure sino a 7 g di acqua, di glicerina, di glicole propilenico e di loro soluzioni;
quantità maggiori aumentano la fluidità e destabilizzano l’emulsione. Le operazioni di incorporazione possono
essere effettuate a freddo; anche l’acqua aggiunta deve essere bollita di fresco, così da limitare i rischi di
contaminazione microbica.
Qualora si vogliano includere in questo tipo di base, liquidi oleosi, l’aggiunta deve essere effettuata al
Cetomacrogol unguento di partenza, in quanto la crema è un’emulsione O/A ed incorpora con difficoltà
ulteriore fase interna.
In commercio esistono prodotti simili alla Cetomacrogol crema, quali ad es. Crema base Essex.
La Cetomacrogol crema corrisponde alla Cetomacrogol cream della BP1988.
8.6.
CETOMACROGOL
Crema base grassa
Crema grassa al cetomacrogol.
Categoria. Crema base lipofila; crema A/O.
Composizione. 100 g contengono:
Vaselina bianca.
Paraffina liquida
Alcool cetostearilico
Cetomacrogol (1000) .
Acqua depurata.
g 37,5
g 15
g 18
g 4,5
g 25
Preparazione. I componenti solidi si fondono con la paraffina liquida e si aggiunge acqua bollita di fresco alla stessa
temperatura, agitando lentamente sino a raffreddamento e reintegrando l'acqua eventualmente evaporata.
Si può preparare anche da 75 g di Cetomacrogo! unguento incorporando, a porzioni e sotto continua agitazione, 25 g di acqua.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
Per la descrizione delle principali caratteristiche dei singoli componenti. si rimanda alla voce «CETOMACROGOL Unguento
base».
L'acqua costituisce la fase interna dell'emulsione.
Particolari avvertenze nella preparazione.
Si porta la fase grassa a non più di 65°C circa, in recipiente pesato, e si aggiunge, sotto agitazione, la fase acquosa alla stessa
temperatura; si continua ad agitare sino a completo raffreddamento ed infine si determina per pesata la quantità di acqua
eventualmente evaporata. che si reintegra incorporandola alla massa.
La cetomacrogo! crema grassa può essere preparata a partire dal cetomacrogol unguento, incorporando, a porzioni e sotto
continua agitazione, 25 g di acqua a 75 g di cetomacrogol unguento.
La consistenza definitiva della crema grassa può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione. Qualora,
nell'ambito dello stesso tipo di formulazione A/O, si volesse variare la consistenza, si possono modificare le quantità dei
singoli componfnti. Ad esempio:
o Cetomacrogol unguento g 70 Acqua g 30;
Cetomacrogol unguento g 65 Acqua g 35;
Cetomacrogol unguento g 60 Acqua g 40.
8.6
Volendo, invece, lasciare immodificata la quantità di acqua presente, si può aumentare
l’ aliquota di fase grassa a spese del sistema emulsionante. purchè in quest'ultimo vengano mantenute le stesse
proporzioni, in modo da non alterare il valore di HLB di questa coppia emulsionante. Così, per esempio,
un'emulsione A/O, di consistenza cremosa, si può ottenere con:
vaselina bianca g 45 - paraffina liquida g 20 - alcool cetostearilico Codex g 8 - cetomacrogol (1000) Codex g 2 -
acqua g 25.
Il cetomacrogol (1000) è incompatibile con solfonamidi, salicilati, sostanze fenoliche. ioduri, sali di mercurio e
tannini. benzocaina e sostanze ossidanti.
Capacità di assorbimento.
La cetomacrogol crema grassa, essendo un'emulsione A/O, può incorporare soluzioni oleose; inoltre, poichè
contiene cetomacrogol (1000) che ha un elevato potere emulsionante O/A, è in grado di incorporare a freddo, o
meglio a mite calore, notevoli quantità di liquidi acquosi, fino ad arrivare ad un'inversione delle fasi:
cetomacrogol crema grassa A/O g 10 + acqua g 15 = cetomacrogol crema O/A g 25.
L'acqua aggiunta, pur costituendo la fase interna dell'emulsione, deve essere bollita di fresco per limitare la
carica batterica e può essere protetta con agenti conservanti dai rischi di contaminazioni microbi che; quando
fossero necessarie contemporanee aggiunte di soluzioni oleose, si consiglia di incorporarle per prime.
8.7.
CETOMACROGOL
Unguento base
Unguento al cetomacrogol. Unguento emulsionante non ionico.
Categoria. Unguento base assorbente l'acqua.
Composizione.
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Paraffina liquida
Alcool cetostearilico
Cetomacrogol (1000)
g 50
g 20
g 24
g 6
Preparazione. I componenti si fondono insieme, agitando sino a raffreddamento.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina bianca è un eccipiente lipofilo che esercita un effetto occlusivo ed è miscibile con oli, soluzioni
oleose, etc..
La paraffina liquida è un eccipiente lipofilo.
L'alcool cetostearilico Codex ha proprietà emulsionanti A/O (HLB circa 4,7) ed agisce da agente indurente,
determinando incremento di viscosità.
Il cetomacrogol (1000) Codex è usato come agente emulsionante non ionico O/A ed ha un valore di HLB di circa 16.
Particolari avvertenze nella preparazione.
Operare a mite calore, preferibilmente a temperatura controllata, per limitare processi di degradazione, quali l'ossidazione, il
cracking, etc..
La consistenza dell'unguento può essere modificata variando le quantità relative di vaselina e di paraffina liquida, per cui
aumentando la prima si ha un incremento di viscosità e viceversa; la consistenza definitiva può essere accertata solo a
distanza di alcune ore dalla preparazione. La quantità di alcool cetostearilico è critica, soprattutto se l'unguento è usato per
l'ottenimento della cetomacrogol crema grassa o della cetomacrogol crema.
Capacità di assorbimento.
10 g di cetomacrogol unguento possono incorporare anche sino a 30 g di acqua, glicerina e glicole propilenico oppure sino a
3 g di soluzioni idroalcooliche al 70 per cento (70°); è, anche, in grado di assorbire sostanze lipofile, quali oli, soluzioni
oleose, etc.. Le operazioni di assorbimento della fase acquosa possono essere effettuate a freddo; quando fossero necessarie
contemporanee aggiunte di soluzioni oleose, si consiglia di incorporarle per prime.
8.7.
L'acqua aggiunta, se priva di conservanti, deve essere bollita di fresco, così da limitare i rischi di contaminazioni
microbiche.
Il cetomacrogol unguento viene utilizzato per la preparazione di due altre formulazioni: Cetomacrogol crema
grassa e Cetomacrogol crema di seguito descritte.
100 g di cetomacrogol crema grassa = 75 g di cetomacrogol unguento + 25 g di acqua: in questo caso si ha la
formazione di una emulsione A/O, dove l'alcool cetostearilico agisce da emulsionante primario e da indurente.
mentre il cetomacrogoll agisce da coemulsionante (emulsionante secondario), aumentando la stabilità del sistema.
100 g di cetomacrogol crema = 30 g di cetomacrogol unguento + 70 g di acqua: in questo caso si ha una
emulsione O/A, nella quale il cetomacrogol 1000 è l'emulsionante primario, mentre l'alcool cetostearilico agisce
da emulsionante secondario e aumenta la stabilità del sistema.
l! cetomacrogol unguento corrisponde a 'Cetomacrogol Emulsifying Ointment' BP 1988.
8.8.
LANOLINA ALCOOLI
Crema base
Crema agli alcooli di lanolina. Lano-crema.
Categoria. Crema base lipofila; crema A/O.
Composizione.
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Alcool cetostearilico
Alcooli di lanolina
Acqua depurata.
g 46,75
g 0,25
g 3
g 50
Preparazione. La vaselina bianca, l'alcool cetostearilico e gli alcooli di lanolina si fondono a mite calore, si aggiunge
gradualmente l'acqua, bollita di fresco e alla stessa temperatura, agitando costantemente. Si mescola vigorosamente sino ad
ottenere una crema, continuando ad agitare sino a raffreddamento e reintegrando l'acqua eventualmente evaporata.
Parte della vaselina bianca può essere sostituita con paraffina solida o liquida per variare la consistenza della massa.
Si può preparare anche da 50 g di Lanolina alcooli unguento incorporando, a porzioni e sotto continua e vigorosa agitazione,
50 g di acqua.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
Per la descrizione delle principali caratteristiche dei singoli componenti, si rimanda alla voce «LANOL!NA ALCOOLI Unguento
base».
L'acqua costituisce la fase interna dell'emulsione.
Particolari avvertenze nella preparazione.
I componenti della fase grassa vengono fusi insieme a temperatura controllata per limitare processi di degradazione, quali
ossidazione, cracking, etc.; si aggiunge gradualmente l'acqua, bollita di fresco e alla stessa temperatura. Si mescola
vigorosamente sino ad ottenere una crema e poi si agita sino a raffreddamento; si reintegra l'acqua eventualmente evaporata.
La lanolina a/cooli crema può essere preparata a partire dal/anolina a/cooli unguento, incorporando, a porzioni e sotto
continua agitazione, 50 g di acqua a 50 g di lanolina alcooli unguento.
La consistenza definitiva della crema può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione e può essere diminuita,
sostituendo parte della vaselina con paraffina liquida oppure aumentata, sostituendo con paraffina solida.
8.8.
Capacità di assorbimento.
La presenza di 50 g di acqua in 100 g della formulazione è al limite della capacità di assorbimento della preparazione; pertanto
ulteriori aggiunte di acqua o di soluzioni acquose alla lanolina alcooli crema possono destabilizzare l'emulsione.
Qualora si vogliano includere in questo tipo di base sostanze idrosolubili, queste devono essere preventivamente
solubilizzate nell'acqua prevista dalla formulazione.
L'acqua aggiunta, pur costituendo la fase interna dell'emulsione, deve essere bollita di fresco per limitare la carica batterica e può
essere protetta con conservanti dai rischi di contaminazioni microbiche, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e
stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pago 513).
Farmaci di natura steroidica incorporati in questi tipo di base, possono, per la presenza degli alcool i di
lanolina, determinare un aumento della dimensione dei cristalli degli steroidi.
La lanolina alcooli crema può incorporare a freddo soluzioni oleose, poichè è un'emulsione A/O.
Lanolina alcooli crema corrisponde a 'Wasserhaltige Wollwachsalkoholsalbe' DAB 9.
8.9.
LANOLINA ALCOOLI
Unguento base
Unguento agli alcooli di lanolina. Lano-unguento.
Categoria. Unguento base assorbente l'acqua.
Composizione.
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Alcool cetostearilico
Alcooli di lanolina
g 93.5
g 0,5
g 6
Preparazione. I componenti si fondono insieme a mite calore, agitando sino a raffreddamento.
Parte della vaselina bianca può essere sostituita con paraffina solida o liquida per variare la consistenza
della massa.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina bianca è un eccipiente lipofilo che esercita un effetto occlusivo ed è miscibile con oli,
soluzioni oleose, etc..
L'alcool cetostearilico Codex ha proprietà emulsionanti A/O, con un valore di HLB circa 4,7, e
modifica la viscosità.
Gli alcooli di lanolina Code x hanno proprietà emulsionanti A/O, con un valore di HLB circa 4, e, aggiunti alla vaselina bianca
nella misura del 5-6%, permettono di ottenere basi capaci di incorporare consistenti quantità di acqua.
Particolari avvertenze nella preparazione.
I componenti vengono fusi insieme a temperatura controllata per limitare processi di degradazione, quali ossidazione, cracking,
etc.; si agita sino a raffreddamento. La consistenza del preparato è relativamente solida, specie a bassa temperatura ambientale, e
può essere diminuita. sostituendo parte della vaselina con paraffina liquida, oppure aumentata, sostituendo con paraffina solida
(la BP, per esempio, usa una miscela: paraffina solida 24%, vaselina bianca 9,5% e paraffina liquida 60%).
Capacità di assorbimento.
10 g di lanolina alcooli unguento (Lano-unguento), emulsionati in capsula con 20 mi di acqua, aggiunta a porzioni, devono
produrre un'emulsione stabile che non ceda acqua nelle 24 ore successive; nell'unguento, a freddo, è facilmente assorbibile una
quantità di acqua sino al 66% .
8.9.
Sicuramente migliore risulta un'emulsione a caldo, ove lano-unguento e soluzione acquosa, alla stessa
temperatura controllata, vengono agitati sino a raffreddamento.
L'unguento è in grado di veicolare sostanze lipofile, quali oli, soluzioni oleose, etc., ma è usato soprattutto perchè in
grado di assorbire considerevoli quantità di soluzioni acquose di farmaci idrosolubili. I farmaci insolubili, come ad
esempio lo zinco ossido, vengono levigati prima della loro incorporazione.
Aggiungendo una uguale quantità di acqua all'unguento si ottiene la lanolina alcooli crema base (lanocrema).
La qualità del lano-unguento è principalmente determinata dalla qualità, e quindi dallo stato di conservazione,
degli a1cooli di lanolina.
Il lanolina alcooli unguento (lano-unguento) corrisponde a «Unguentum lanae a1cholum» DAB 9. In commercio
esistono prodotti simili alIano-unguento, tra i quali il più noto.è la Eucerina anidra®.
Perdita aIl'essiccamento (F. U. IX, I, 105). Non superiore allo 0,5 per cento, determinata per essiccamento in stufa a
100-1 05°C per I ora, su 1,00 g.

LANOVASELINA
Unguento base
Unguento di vaselina e lanolina. Unguento semplice.
Categoria. Unguento base assorbente l'acqua.
Composizione.
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Alcool cetostearilico
Lanolina anidra.
g 90
g 5
g 5
Preparazione. I componenti si mescolano, riscaldando a mite calore e agitando sino ad omogeneizzazione; si continua ad agitare
sino a raffreddamento.
Parte della vaselina bianca può essere sostituita con paraffina solida o liquida per variare la consistenza della massa.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina bianca è un eccipiente lipofilo che esercita un effetto occlusivo ed è miscibile con oli, soluzioni oleose, etc..
L'alcool cetostearilico Codex (HLB circa 4,7), nella presente formulazione. facilita l'azione della lanolina anidra nell'incorporare
liquidi idrofili. altrimenti incompatibili con la vaselina bianca. e favorisce la lavabilità della preparazione.
La lanolina anidra è presente nella formulazione. in quanto è in grado di assorbire circa il doppio del suo peso di acqua.
Particolari avvertenze nella preparazione.
La consistenza dell'unguento può essere diminuita. sostituendo parte della vaselina con paraffina liquida, oppure aumentata.
sostituendo con paraffina solida. La consistenza definitiva può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione.
Capacità di assorbimento.
10 g di lanovaselina unguento base (unguento semplice) possono incorporare un uguale peso di acqua, glicerina e
glicole propilenico oppure fino a 2 g di soluzioni idroalcooliche al 70 per cento (70°); è, anche. in grado di assorbire
sostanze lipofile, quali oli, soluzioni oleose. etc..
Le operazioni di assorbimento della fase acquosa possono essere effettuate a freddo: quando fossero necessarie
contemporanee aggiunte di soluzioni oleose, si consiglia di incorporarle per prime.
L'acqua aggiunta, se priva di conservanti, deve essere bollita di fresco, così da limitare i rischi di contaminazioni
microbiche.
OLEOSA
Crema base grassa
88.11
Crema oleosa. Cold cream. Crema lenitiva.
Categoria funzionale. Crema base lipofila; crema A/O.
Composizione.
100 g contengono:
Olio di arachidi.
Cetile palmitato
Cera bianca .
Glicerilmonostearato
Acqua depurata.
g 60
g 7
g 6
g 2
g 25
Preparazione. L'olio di arachidi, il palmitato di cetile, il glicerilmonostearato e la cera bianca si scaldano a circa 60°C; alla massa
fusa si aggiunge, alla stessa temperatura, l'acqua bollita di fresco, agitando lentamente sino a raffreddamento; si reintegra l'acqua
eventualmente evaporata.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
L'olio di arachidi è un eccipiente lipofilo.
Il cetile palmitato Codex è un agente indurente.
La cera bianca è un agente indurente.
Il glicerilmonostearato ha proprietà emulsionanti A/O (HLB 4,5 circa). L'acqua costituisce la fase interna dell'emulsione.
Particolari avvertenze nella preparazione.
È importante operare a temperatura non superiore a 60°C, poichè sia l'olio di arachidi che il etile palmitato sono soggetti
a processi di degradazione termica.
L'olio di arachidi può essere sostituito da altri oli vegetali (come, ad esempio, olio di mandorla o altri oli di semi), oppure dai
'trigliceridi semisintetici liquidi Codex; questi ultimi hanno il vantaggio di essere inodori, incolori e molto più stabili degli oli vegetali.
La consistenza definitiva della crema grassa può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione e può, eventualmente,
essere modificata variando opportunamente le quantità di cera bianca e di ceti le palmitato, che esplicano l'azione indurente.
È utile annotare il peso del recipiente per poter calcolare la quantità di acqua eventualmente evaporata e, quindi, reintegrarla
incorporando la alla massa.
L'acqua aggiunta, pur costituendo la fase interna dell'emulsione, deve essere bollita di fresco per limitare la carica batterica e può essere
protetta con conservanti dai rischi di contaminazioni microbiche, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei
medicamenti» (F.U. IX, I, pago 513).
8.11.
È opportuno proteggere la fase grassa dall'ossidazione, aggiungendovi alfa-tocoferolo (0,05%) o butilidrossianisolo
(0,005-0,02%), secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.U. IX, I, pag
513).
Capacità di assorbimento.
La Oleosa crema base grassa può assorbire esclusivamente liquidi oleosi.
lO g incorporano, a freddo, mantenendo la consistenza cremosa, 2 g di veicolo oleoso; quantità
maggiori aumentano la f1uidità e destabilizzano l'emulsione.
Oleosa crema base grassa è una “Cold Dream” presente in molte farmacopee, anche se con composizioni
leggermente diverse.
8.12.
POLIETILENGLI COLI
Unguento base
Unguento al polietilenglicoli. PEG unguento.
Categoria. Unguento base idrofilo.
Composizione.
100 g contengono:
Polietilenglicole (4000)
Polietilenglicole (400).
g 40
g 60
Preparazione. Il polietilenglicole (4000) si aggiunge al polietilenglicole (400), scaldando sino a fusione della parte solida e
continuando ad agitare sino a raffreddamento.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
Il polietilenglicole (PEG) (400) è liquido, miscibile con acqua, praticamente insolubile negli oli e nella paraffina liq uida; si
ottiene per condensazione controllata dell' ossido di etilene sino ad un peso molecola re di 400.
Il polietilenglicole (PEG) (4000) è solido, di aspetto simile alla paraffina ed alla cera, solubile in acqua, praticamente insolubile
negli oli e nella paraffina liquida, fonde tra 50 e 58°C; si ottiene per condensazione controllata dell'ossido di etilene sino ad un
peso molecolare di 4000.
Particolari avvertenze nella preparazione.
Non si evidenziano particolari avvertenze nella preparazione.
La consistenza dell'unguento può essere modificata variando opportunamente le quantità relative di
PEG 4000 e di PEG 400, per cui aumentando la prima si ha un incremento di viscosità e viceversa. È una preparazione la cui
consistenza definitiva può essere valutata solo dopo un certo tempo; è quindi opportuno attendere, almeno un giorno, prima di
apportare eventuali variazioni alle quantità relative dei due PEG.
Capacità di assorbimento.
10 g di PEG unguento possono incorporare 2-3 g di veicolo acquoso, dando luogo ad un prodotto cremoso; per ulteriori aggiunte
si ottengono preparati sempre più fluidi, instabili, che si separano nel giro di pochi giorni. Le operazioni di assorbimento
possono essere effettuate anche a freddo; è preferibile operare a mite calore, non oltre i 40°C, evitando la fusione della massa.
Il PEG unguento può incorporare stabilmente solo liquidi idrofili (acqua, glicerina, glicole propilenico, etc.) in
quantità limitate; non è in grado di assorbire soluzioni oleose e non è consiglia bile, per problemi di stabilità,
aggiungervi soluzioni idroa\cooliche. È lavabile, non unge e, in genere, non necessita di aggiunta di conservanti.
L'acqua aggiunta, se priva di conservanti. deve essere bollita di fresco, cosi da limitare il rischio di contaminazioni
microbiche.
Ilpolietilenglicoli unguento (PEG unguento) corrisponde a.«Unguentum Polyaethylenglycoli» DAB IX.
8.13.
POLISORBATO
Crema base
Crema al polisorbato.
Categoria. Crema base idrofila; crema O/A non ionica.
Composizione.
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Alcool cetostearilico
Polisorbato (60).
Glicerina .
Acqua depurata.
g 25
g 10
g 5
g 10
g 50
Preparazione. La vaselina bianca e l'alcool cetostearilico si fondono; a parte si sciolgono gli altri componenti nell'acqua bollita
di fresco. La soluzione ottenuta si aggiunge alla massa fusa alla stessa temperatura (circa 70°C), agitando sino a
raffreddamento; si reintegra l'acqua eventualmente evaporata.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina bianca è un eccipiente lipofilo.
L'alcool cetostearilico Codex (HLB circa 4,7) svolge la funzione di emulsionante secondario ed agisce da indurente,
determinando un incremento di viscosità.
Il polisorbato (60) (HLB c,irca 15) è l'emulsionante primario, O/A, di tipo non ionico. Nomi commerciali
sono, a titolo esemplificativo: Tween 60 Atlas, CriIlet 3 Croda, Espersorb ET-600 Esperis, etc..
La glicerina è presente nella formulazione per le sue proprietà umettanti ed emollienti; inoltre, avendo la proprietà di trattenere
acqua, limita effetti essiccativi a carico dell'emulsione. L'acqua costituisce la fase esterna dell'emulsione e può favorire lo
sviluppo di microrganismi; pertanto, deve essere bollita di fresco.
Particolari avvertenze nella preparazione.
Si porta la fase grassa a 70°C circa, in recipiente pesato, e si aggiunge sotto agitazione la fase acquosa alla stessa temperatura; si
continua ad agitare sino a completo raffreddamento ed infine si determina per pesata la quantità di acqua eventualmente
evaporata, che si reintegra incorporandola alla massa.
La consistenza definitiva della crema al polisorbato può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione e può
essere eventualmente modificata variando la quantità di acqua.
La crema è incompatibile con gli agenti ossidanti.
Capacità di assorbimento.
10 g di crema al polisorbato possono incorporare, mantenendo la consistenza cremosa: 3 g di soluzioni
idroa1cooliche al 70 per cento (70°) oppure sino a 7 g di acqua, di glicerina, di glicole propilenico e di loro
soluzioni; quantità maggiori aumentano la !1uidità e destabilizzano l'emulsione. Le operazioni di incorporazione
possono essere effettuate a freddo; anche l'acqua aggiunta deve essere bollita di fresco, cosi da limitare i rischi di
contaminazione microbica.
Qualora si vogliano includere in questo tipo di base liquidi oleosi, è necessario ricordare che la crema al
polisorbato è una emulsione O/A e incorpora con difficoltà ulteriore fase interna.
Polisorbato crema corrisponde a 'Nichtionische Hydrophile Creme' DAB 9.
8.14.
SODIO LAURILSOLFATO
Crema base
Crema al laurilsolfato di sodio. Crema anionica.
Categoria. Crema base idrofila; crema O/A.
Composizione.
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Paraffina liquida
Alcool cetostearilico
Sodio laurilsolfato
Acqua depurata.
g 15
g 6
g 8
g 1
g 70
Preparazione. I componenti solidi si fondono, si aggiunge acqua bollita di fresco alla stessa temperatura, agitando lentamente
sino a raffreddamento; si reintegra l'acqua eventualmente evaporata.
Si può preparare anche da 30 g di Sodio laurilsolfatounguento (unguento anionico) incorporando, a porzioni e sotto continua
agitazione, 70 g di acqua.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
Per la descrizione delle principali caratteristiche dei singoli componenti, si rimanda alla voce
«SODIOLAURILSOLFATO Unguento base» (Unguento anionico).
L'acqua costituisce la fase esterna dell'emulsione e può favorire lo sviluppo di microrganismi; pertanto deve essere
bollita di fresco.
Particolari avvertenze nella preparazione.
Si porta la fase grassa a 65°C circa, in recipiente pesato, e si aggiunge sotto agitazione la fase acquosa alla stessa
temperatura. L'agitazione deve essere moderata per evitare la formazione di schiuma, dovuta alla presenza di sodio
laurilsolfato. Si continua ad agitare sino a completo raffreddamento ed infine si determina per pesata la quantità di acqua
eventualmente evaporata, che si reintegra incorporandola alla massa.
La sodio laurilsolfatocrema (crema anionica) può essere preparata a partire dal sodiolaurilsolfatounguento, incorporando, a
porzioni e sotto continua agitazione, 70 g di acqua a
30 g di sodio laurilsolfatounguento.
La consistenza definitiva della crema può essere accertata solo a distanza di alcune ore dalla preparazione e può
essere eventualmente modificata variando la quantità di acqua.
Il sodio laurilsolfato è incompatibile con sostanze cationiche e le emulsioni che lo contengono sono
instabili a valori di pH inferiori a 5.
Capacità di assorbimento.
10 g di sodio laurilsolfatocrema possono incorporare, mantenendo consistenza cremosa: 3 g di soluzioni
idroalcooliche al 70 per cento (70°) oppure sino a 8 g di acqua. di glicerina. di glicole propilenico e di loro
soluzioni: quantità superiori aumentano la !1uidità e destabilizzano l'emulsione. Le operazioni di incorporazione
possono essere effettuate a freddo: anche l'acqua aggiunta deve essere bollita di fresco, così da limitare i rischi
di contaminazione microbica.
Qualora si vogliano includere in questo tipo di base liquidi oleosi. l'aggiunta deve essere effettuata al sodio
laurilsolfato unguento di partenza. in quanto la laurilsolfatocrema è un'emulsione O/A e incorpora con difficoltà
ulteriore fase interna.
Laurilsolfatocrema corrisponde a «Aqueous cream» BP 1988.
8.15.
SODIO LAURISOLFATO
Unguento base
Unguento al laurilsolfato di sodio. Unguento anionico.
Categoria. Unguento base assorbente l'acqua.
Composizione,
100 g contengono:
Vaselina bianca.
Paraffina liquida
Alcool cetostearilico
Sodio laurilsolfato.
g 50
g 20
g 27
g 3
Preparazione
I componenti si fondono insieme, agitando sino a raffreddamento.
Principali caratteristiche dei singoli componenti.
La vaselina bianca è un eccipiente lipofilo che esercita un effetto occlusivo ed è miscibile con oli, soluzioni oleose,
etc..
La paraffina liquida è un eccipiente lipofilo.
L'alcool cetostearilico Codex ha proprietà emulsionanti A/O (HLB circa 4,7) ed agisce da agente indurente,
determinando incremento di viscosità. .
Il sodio laurilsolfato ha proprietà detergenti, emulsionanti, disperdenti e schiumogene; nella formulazione è inserito per le
sue proprietà emulsionanti O/A. Essendo un emulsionante anionico, è incompatibile con sostanze cationiche (ad esempio:
basi di ammonio quaternario) e con l'ambiente acido, in particolare a valori di pH inferiori a 5.
In commercio esistono prodotti costituiti da 90% di alcool cetostearilico e 10% di sodio laurilsolfato, che corrispondono a
cere riportate in varie farmacopee, per i cui nomi commerciali si rimanda alla monografia «ALCOOL CETOSTEARILICO»
del Commentario Codex. Nella formulazione in oggetto, in particolare, 27 g di alcool cetostearilico + 3 g di sodio
laurilsolfatocorrispondono a 30 g di cera emulsionante.
Particolari avvertenze nella preparazione,
Operare a mite calore, preferibilmente a temperatura controllata, per limitare processi di degradazione, quali l'ossidazione, il
cracking, etc..
La consistenza dell'unguento può essere modificata variando le quantità relative di vaselina e di paraffina liquida, per cui
aumentando la prima si ha un incremento di viscosità e viceversa; la consistenza definitiva può essere accertata solo a
distanza di alcune ore dalla preparazione. È sconsigliabile, invece, variare la quantità di alcool cetostearilico, che ha anche
proprietà emulsionanti, soprattutto se l'unguento è usato per l'ottenimento della Sodiolaurilsolfatocrema (crema anionica).
Capacità di assorbimento.
10 g di unguento anionico possono incorporare anche sino a 25-30 g di acqua, glicerina, glicole propilenico
oppure sino a 2 g di soluzioni idroalcooliche al 70 per cento (70°); è, anche, in grado di assorbire sostanze
lipofile, quali oli, soluzioni oleose, etc.. Le operazioni di assorbimento della fase acquosa possono essere
effettuate a freddo; quando fossero necessarie contemporanee aggiunte di soluzioni oleose, si consiglia di
incorporarle per prime. I preparati ottenuti per diluizione con veicoli acquosi non devono essere agitati
vigorosamente, per evitare la formazione di schiuma derivante dalla presenza del sodio laurilsolfato. L'acqua
aggiunta, se priva di conservanti, deve essere bollita di fresco, cosi da limitare i rischi di contaminazioni
microbiche.
Il sodio laurilsolfato unguento base (unguento anionico) viene utilizzato per la preparazione di un'altra
formulazione: la laurilsolfato crema base (crema anionica), di seguito descritta.
100 g di crema anionica = 30 g di unguento anionico + 70 g di acqua: si ha la formazione di una emulsione
OfA, nella quale il sodio laurilsolfato agisce da emulsionante primario mentre l'alcool cetostearilico agisce da
emulsionante secondario (coemulsionante) e aumenta la stabilità del sistema.
Il sodio laurilsolfato ungueto (unguento anionico) corrisponde a 'Emulsifying Ointment' BP 1988.
9.1.
CITRONELLA COMPOSTA
Soluzione idroalcoolica
Spirito di citronella composta.
Categoria terapeutica.
Uso interno: eupeptico digestivo.
Uso esterno: antisettico, blando revulsivo.
Composizione.
100 g contengono
Citronella essenza g 0,1
Garofano essenza g 0,05
Cannella essenza g 0,05
Limone essenza g 0,2
Miristica essenza g 0,05
Alcool g 80
Acqua depurata q.b. g 100
Preparazione. Le essenze si sciolgono una dopo l'altra nell'alcool e quindi, lentamente e a porzioni, si aggiunge l'acqua
portando a peso.
COMMENTO TECNICO
Nel rapporto massa/gocce, l g di preparato corrisponde a 60 gocce circa. Per quanto riguarda la
possibilità di misurare a gocce le singole essenze, sono utili le relazioni di seguito riportate:
1 g di essenza corrisponde a: 36 gocce per garofano, 37 gocce per cannella, 38 gocce per limone e
miristica. .
Per ogni essenza il numero di gocce da impiegare (gtt) nel preparato è approssimativamente ricava
bile
dalla seguente espressione: gtt = n° di gocce corrispondenti ad l g x peso (g) di essenza.
L'aggiunta dell'acqua può provocare intorbidamento della soluzione. In questo caso si lascia la
miscela a riposo per 3 - 5 giorni ad una temperatura compresa tra 2 e 8°C e quindi si filtra alla stessa
temperatura.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Per uso interno, data la presenza dell'essenza di limone e di cannella, il preparato svolge azione eupeptica digestiva.
L'essenza di miristica, che corrisponde all'essenza di noce moscata (Myristica fragrans), ha azione carminativa.
Per uso esterno, il preparato applicato sulla cute svolge una blanda azione revulsiva ed antisettica, oltre ad una
apprezzabile azione insettorepellente.
Inoltre, le essenze contenute conferiscono al preparato una gradevole profumazione.
Poichè le essenze svolgono una blanda azione antisettica, usando acqua depurata bollita di fresco, il
preparato, anche per l'elevato grado alcoolico, può essere privo di conservanti.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per uso interno, 40 gocce diluite in acqua, 1-3 volte al giorno come eupeptico digestivo. Per uso esterno, blando revulsivo,
antisettico, insettorepellente. L'azione insettorepellente è limitata nel tempo.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Il preparato contiene alcool, quindi, nell'impiego per via orale, è controindicato nei bambini.
Effetti indesiderati.
9.1
l preparato è generalmente ben tollerato. Un uso improprio per via orale può determinare fenomeni irritativi.
Speciali precauzioni d'uso.
Non applicare in prossimità degli occhi e delle mucose.
Avvertenze.
Conservare in recipiente ben chiuso, al riparo dalla luce, lontano da fonti di calore.
Per uso esterno, l'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.2.
ACIDO SALlCILlCO
Soluzione idroalcoolica - 1-2 per cento
Alcool salicilico. Spirito salicilico.
Categoria terapeutica. Cheratolitico.
Composizione. 100 g contengono:
Acido salicilico
Alcool a 70°.
1%
g l
g 99
2 2 %
2
g 98
Preparazione. L'acido salicilico si scioglie nell"a1cool a 70°. Si filtra. se necessario.
COMMENTO TECNICO
ATTIVITA’ IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'acido salicilico trova largo impiego per uso topico in quanto determina, grazie alle sue spiccate proprietà
cheratolitiche, effetti desquamanti in varie dermopatie cutanee quali ad esempio la psoriasi, la dermatite seborroica e
l"ipercheratosi.
Indicazioni nell'automedicazione.
Ipercheratosi. Per toccature o pennellature o più applicazioni al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato. Va comunque ricordato che non è prudente applicare il prodotto su vaste
superfici cutanee, specialmente nei bambini e in concentrazioni superiori aI6%, in quanto si possono verificare danni
tissutali localizzati e dermatiti.
Particolarmente soggetti a questi effetti sono i pazienti diabetici ed affetti da vasculopatie periferiche.
Deve essere tenuto presente che, particolarmente nei bambini, l'acido salicilico può essere assorbito attraverso la cute.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere applicato solo sulla parte di cute in cui sono presenti le affezioni descritte, evitando che venga a
contatto con la pelle sana. Inoltre non va impiegato, alle concentrazioni più elevate, sul viso e sulle mucose.
Avvertenze.
Chiudere accuratamente il flacone dopo l'uso. Conservare lontano da fonti di calore. L'uso deve essere esclusivamente
esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.3.
ACIDO SALICILICO
Soluzione oleosa - 2-5-10 per cento
Olio all'acido salicilico.
Categoria terapeutica. Cheratolitico.
Composizione.
100 g contengono:
Acido salicilico .
Olio di ricino
Trigliceridi semisintetici liquidi
2%
g 2
g 98
5 5 %
g 5 5
g 25
g 70
1 10 %
G 10
g 70
g 20
Preparazione. L'acido salicilico si scioglie nei trigliceridi semi sintetici riscaldando a b.m. bollente per non più di 5 minuti.
Nelle preparazioni più concentrate si aggiunge l'olio di ricino ai gliceridi semisintetici. Evitare riscaldamenti più
prolungati.
COMMENTO TECNICO
L'olio di ricino nelle due formulazioni al5% e al 10% favorisce la solubilizzazione dell'acido salicilico; è necessario
limitare il riscaldamento per diminuire il rischio di alterazione dei caratteri organolettici degli oli, in particolare dell'olio di
ricino.
I trigliceridi semisintetici liquidi Codex, costituiti da una miscela di trigliceridi di acidi grassi saturi con lunghezza media
della catena C8 – C12 (trigliceridi a catena media), possono essere sostituiti da oli vegetali
quale ad esempio l'olio di arachidi.
Si eviti l'uso dell'olio di oliva o di mandorla in quanto tendono ad irrancidire dopo riscaldamento. L'impiego dei trigliceridi
semi sintetici liquidi presenta, rispetto agli oli vegetali, vantaggi quali: minore
untuosità e termolabilità, maggiore resistenza ai fenomeni di irrancidimento, assenza di odore e colore,
punto di intorbidamento generalmente più basso (inferiore a 10°C).
Alcuni dei nomi commerciali dei trigliceridi semi sintetici liquidi sono: Myritol® e Miglyol®. A preparazione ultimata si
può aggiungere a freddo un'essenza per profumazione (0,2-1 %) allo scopo di coprire l'eventuale odore.
A TIIVIT A E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'acido salicilico trova largo impiego per uso topico in quanto determina, per le sue spiccate proprietà cheratolitiche, effetti
desquamativi in varie dermopatie cutanee caratterizzate da ipercheratosi, quali la psoriasi, la dermatite seborroica, la
ipercheratosi semplice delle palme delle mani e delle piante dei piedi.
L'olio di ricino, oltre ad esplicare una attività emolliente, può contribuire a combattere la dermatite seborroica del cuoio
capelluto.
Indicazioni nell'automedicazione.
Psoriasi, dermatite seborroica, stati di ipercheratosi. Per toccature o pennellature I o più applicazioni al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato. Va comunque ricordato che non è prudente applicare il prodotto su vaste
superfici cutanee, specialmente nei bambini e in concentrazioni superiori a16%, in quanto si possono verificare danni
tissutali localizzati e dermatiti.
Particolarmente soggetti a questi effetti sono i pazienti diabetici ed affetti da vasculopatie periferiche.
Deve essere tenuto presente che, particolarmente nei bambini, l'acido salicilico può essere assorbito attraverso la cute.
9.3
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere applicato solo sulla parte di cute in cui sono presenti le affezioni descritte, evitando che venga a
contatto con la pelle sana. Inoltre non va impiegato, alle concentrazioni più elevate, sul viso e sulle mucose. Se usato sul cuoio
capelluto è raccomanda bile l'impiego di una cuffia protettiva.
Avvertenze.
Chiudere accuratamente il f1acone dopo l'uso. Conservare lontano da fonti di calore. L'uso deve essere esclusivamente esterno.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.4.
ACIDO SALICILICO COMPOSTO
Soluzione idroalcoolica
Alcool salicilico con resorcina.
Categoria terapeutica. Cheratolitico, antisettico.
Composizione.
100 g contengono:
Acido salicilico
Resorcina
Alcool
Acqua depurata.
g 1
g 1
g 66,2
g 31,8
Preparazione. La resorcina e l'acido salicilico si sciolgono nell'alcool e si porta a peso con acqua bollita di fresco. Si filtra, se
necessario.
COMMENTO TECNICO
La gradazione alcoolica della soluzione risulta del 70 per cento circa. L'acido salicilic'o e la resorcina Codex in queste
quantità si sciolgono anche direttamente nell'alcool a 70°.
La reazione di identificazione C) permette di distinguere questa preparazione da quelle di Acido salicilico soluzione
idroalcoolica 1-2 per cento. Già dopo l'aggiunta di 3-4 gocce di Sodio idrossido soluzione concentrata si nota una netta
differenza: il campione contenente resorcina si colora in giallo pallido, mentre l'altro, senza resorcina, rimane incolore. Il
colore rosso cremisi che si sviluppa è molto intenso. Non si sviluppa colorazione nei campioni privi di resorcina.
L'eventuale aggiunta di antiossidanti, quali propilgallato (0,5 g/l) o butilidrossitoluene (0,1 g/l), determina un aumento della
stabilità del preparato ritardando i processi ossidativi a carico della resorcina, che si evidenziano con accentuazione della
colorazione rosa.
In assenza di stabilizzanti, dispensare soluzioni preparate di recente.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'acido salicilico trova largo impiego per uso topico in quanto determina, per le sue spiccate proprietà cheratolitiche, effetti
desquamativi in varie dermopatie cutanee caratterizzate da ipercheratosi, quali la psoriasi, la dermatite seborroica, la
ipercheratosi semplice delle palme delle mani e delle piante dei piedi.
La resorcina è dotata di attività battericida-fungicida. A basse concentrazioni ha anche un'azione eutrofica sull'epitelio: a
concentrazioni superiori al 10% ha invece azione cheratolitica.
Indicazioni nell'automedicazione.
Il preparato è un antisettico cutaneo e cheratolitico; trova inoltre applicazione per le sue proprietà fungicide. .
Per toccature o pennellature 1-2 volte al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato. Usare con cautela nei bambini, specie se applicato su vaste
superfici cutanee.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere applicato solo sulla parte di cute interessata.
Non applicare in prossimità degli occhi e sulle mucose.
Avvertenze.
Chiudere accuratamente il contenitore dopo l'uso e conservare lontano da fonti di calore. L'impiego,
specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.5.
ACQUA DI CALCE
Soluzione
Acqua seconda di calce. Soluzione satura di idrossido di calcio.
Categoria terapeutica. Astringente, blando disinfettante.
Composizione. 100 g di soluzione pronta per l'uso contengono non meno di 1,4 gli di calcio idrossido.
Preparazione.
Per 100 g si impiegano:
Calcio idrossido.
Acqua depurata.
g 1
g 99
Il calcio idrossidocon l'acqua, bollita di fresco e raffreddata a La., si agita bene e ripetutamente, per circa un'ora in
recipiente ben chiuso. Si filtra o si sifona il liquido surnatante prima del confezionamento.
COMMENTO TECNICO
La solubilità dell'idrossido di calcio varia con la temperatura; essa è di 170 mg per 100 mi a 15°C e diminuisce
all'aumentare della temperatura. Convenzionalmente a temperatura ambiente la solubilità è dello 0,14 per cento plv (1,4
g/l).
La porzione di idrossido di calcio indisciolta non è utilizzabile per preparare ulteriori quantità di soluzione e resta come
corpo di fondo per mantenere la concentrazione di saturazione della soluzione. È opportuno filtrare ogni volta prima
dell'utilizzazione.
Il deposito di calcare che con il tempo ricopre il fondo e le pareti del contenitore può essere facilmente rimosso con acqua
acidulata.
L'Acqua di calce era una formulazione già presente tra i tradizionali di derivazione magistrale del Formulario Nazionale
(Edizione 1988) della F.U., nel quale veniva proposto, come in passato, il metodo di preparazione tradizionale a partire
dal calcio ossido (CaO). Tale metodo prevedeva l'eliminazione della prima soluzione ottenuta, contenente altri sali
solubili oltre al calcio idrossido; da qui il nome Acqua seconda di calce.
La soluzione senza corpo di fondo ha una validità limitata a I - 2 mesi, poichè la formazione di carbonato riduce
progressivamente il titolo.
L'acqua di calce viene impiegata in molte preparazioni per uso topico, nelle quali la formazione di saponi di
calcio con gli acidi grassi presenti produce emulsioni del tipo A/O.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche
La soluzione ha reazione alcalina, svolge un effetto sgrassante, astringente, nonchè una blanda azione disinfettante.
E’ uno dei componenti del linimento oleo-calcareo.
Indicazioni nell'automedicazione.
Il preparato trova impiego all'esterno come astringente, disinfettante e detergente di secrezioni mucose.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.6.
ALCOOL SAPONATO
Soluzione
Spirito saponato. Soluzione alcoolica di sapone.
Categoria terapeutica. Detergente, antisettico.
Titolo. Deve contenere non meno dell'8,5 per cento (p/p) di acidi grassi.
Preparazione. Per la preparazione di 100 g si impiegano:
Olio di oliva.
Potassio idrossido
Alcool
Acqua depurata. q.b. a
g 10
g 2,1
g 50,5
g 100
Il potassio idrossido si scioglie nella miscela costituita da 5 g di acqua bollita di fresco e da 10 g di alcool; si
aggiunge poi l'olio di oliva e si riscalda a 40° circa.
A questa temperatura la miscela saponifica sotto agitazione, evitando inglobamento di aria e perdita di alcool per
evaporazione. La saponificazione si considera terminata quando il preparato è limpido e dà soluzioni limpide sia in acqua
che in alcool (1 g in lO mi).
Si aggiunge il resto dell'alcool, si porta a peso con acqua. si lascia a riposo per un giorno e si filtra, se necessario.
COMMENTO TECNICO
La gradazione alcoolica del preparato risulta del 50-55 per cento circa. La densità relativa (F.U. IX, I, 51) è tra 0,915 e
0,925.
È possibile sostituire l'olio di oliva con altri oli vegetali, purchè 1'«lndice di saponificazione» corrisponda praticamente a
quello dell'olio di oliva (sono esclusi l'olio di cocco e l'olio di palmisti o di semi di palma). Oli vegetali adatti sono, a titolo
esemplificativo, olio di ricino. olio di arachidi, olio di mandorla e olio di lino; il colore ottenuto dipende dal tipo di olio
impiegato.
L'alcool saponato può anche essere preparato a partire da «Sapone potassico molle Codex»
(corrispondente al sapone medicinale F.U. VII, 61 l e a «Green Soap» USP XXII, 615), secondo:
Sapone potassico molle Codex g 20
Alcool g 50,5
Acqua. q.b. a g 100
Si prepara sciogliendo il sapone, posto in capsula di porcellana, con l'alcool a 60° (circa 50,5 g di alcool e 29,5 g di acqua),
riscaldando a mite calore ed agitando lentamente fino a soluzione completa. Si raffredda, si reintegra l'alcool
eventualmente evaporato, si lascia a riposo per alcune ore e, se necessario, si filtra.
La USP XXII, 615 descrive anche una «Green Soap Tincture» secondo:
Sapone medicinale g 650
Essenza(e) q.b.
Alcool mL 316
Acqua q.b. a mL 1000
Si prepara mescolando l'essenza(e) con l'alcool; si aggiunge il sapone che si scioglie sotto
continua
agitazione e si lascia a riposo per 24 ore. Si filtra su carta e si porta a volume con acqua,
bollita di fresco.
La British Pharmacopoeia descrive un «Soft Soap» (BP 1988,505) che è un sapone sodico o
potassicoquest'ultimo corrispondente al «Sapone potassico molle Codex» -, con il quale si
prepara un «Soap Spirit»(BP 1988,886) costituito da:
Soft soap. g 650
Alcool a 90° q.b. a mL 1000
Queste preparazioni (Green Soap Tincture e Soap Spirit), pur diverse dall'alcool saponato
descritto, sono destinate ad usi similari.
Nella F.U. VI, 394 lo spirito saponato si preparava per saponificazione dell'olio di mandorle
dolci con soluzione di idrossido di sodio. Si otteneva quindi un sapone sodico che, privato
della glicerina, alla fine aveva una consistenza solida e prendeva il nome di sapone
medicinale (sapone amigdalino, sapone veneto). Era con questo sapone medicinale che si
preparava lo spirito saponato “Soluzione alcoolica di sapone “ F.U. VI, 415).
ATTIVITÀ’ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
L'impiego e l'attività dell'alcool saponato sono dovuti alle caratteristiche emollienti,
antisettiche, detergenti e lubrificanti del preparato e dei singoli componenti. Inoltre l'alcool,
evaporando, rinfresca la cute.
L'alcool saponato si usa quindi come detergente antisettico per le piccole ferite, ma
soprattutto nell'igiene dei degenti per la prevenzione delle piaghe da decubito.
Indicazioni nell'automedicazione.
Detergente, emolliente, preventivo delle piaghe da decubito. Per applicazioni locali più
volte al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato.
9.6.
Speciali precauzioni d'uso.
Applicare una piccola quantità sulla parte da Irattare e detergere, evenlualmente con leggero
massaggio, bagnando le mani con acqua. Non usare in prossimità degli occhi e sulle mucose.
Avvertenze.
Richiudere accuratamente il contenitore dopo ogni prelievo. Conservare al riparo dalla luce e
lontano da fonti di calore. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.7.
ANTIMICOTICA SOLFORATA
Soluzione
Soluzione solforata «A». Soluzione tartarica «B».
Categoria terapeutica. Antimicotico.
Composizione.
Soluzione «A».
100 mI contengono:
Sodio tiosolfato g 20
Acqua depurata. q.b. a mL 100
Soluzione «B».
100 mI contengono:
Acido tartarico g 5
Acqua depurata. q.b. a mL 100
Preparazione. Le due soluzioni si preparano separatamente sciogliendo in acqua bollita di fresco il sodio tiosolfato per la
soluzione «A» e l'acido tartarico per la soluzione «B». Ciascuna delle due soluzioni si porta a volume e si filtra, se
necessario, in due recipienti separati.
COMMENTO TECNICO
La soluzione acquosa di acido tartarico (soluzione «B») è facilmente soggetta allo sviluppo di Iljuffe. Se non destinata al
pronto impiego, può essere sterilizzata in autoclave a 120°.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Aggiungendo alla soluzione di sodio tiosolfato quella di acido tartarico, si ha una reazione che porta alla liberazione di
zolfo elementare, al quale è da attribuire l'azione antimicotica, in particolare nei confronti dell'agente patogeno
responsabile della pitiriasi versicolor. L'agente patogeno, Tinea versicolor, aggredisce lo strato corneo della cute
provocando un'alterazione del film idrolipidico di rivestimento.
La «pitiriasi versicolor» si manifesta con macchie color caffelatte e finidesquamazioni tipo forfora; le chiazze sono
variabili per forma e dimensioni, ma tendono a confluire determinando nella zona cutanea colpita un aspetto «a carta
geografica». Generalmente vengono interessati il tronco e gli arti superiori.
La terapia, esclusivamente topica, va protratta a lungo al fine di ottenere risultati validi e duraturi.
Indicazioni nell'automedicazione.
Antimicotico. Particolarmente indicato nelle infezioni da Tinea Versicolor. Per applicazioni locali 2
3 volte al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Bagnare le parti interessate prima con la soluzione A e successivamente con la soluzione B, dopo
averle opportunamente pulite con energico sfregamento.
Avvertenze.
L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Non va dimenticato che questo
miceto prolifera anche su cheratina per cui, durante il trattamento, è sconsigliabile usare indumenti di lana o di seta
a contatto con la pelle ed evitare che il fungo si annidi in essi causando recidive. Tenere lontano dalla portata dei
bambini.
9.8.
EOSINA
Soluzione - 1-2 per cento
Soluzione acquosa di eosina.
Categoria terapeutica. Antimicotico, antisettico.
Composizione. 100 g contengono:
Eosina .
Acqua depurata.
1%
g l
g 99
2 2 %
g 2
g 98
Preparazione. L'eosina si scioglie nell' acqua, bollita di fresco e lasciata raffreddare a La..
COMMENTO TECNICO
In una formulazione riportata sul «Dictionnaire Vidal» alla soluzione di eosina è aggiunto come conservante sodi o
etilmercuriotiosalicilato (Thimerosal®, Thiomersal®, Merthiolate®, etc.) allo 0,004 per cento.
A TTIVIT À E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il preparato agisce topicamente come antiessudante e antisettico; è particolarmente indic:lto nelle forme intertriginose a
componente batterica e micetica, in particolare se sostenute da Candida. Trova inoltre impiego nelle forme intertriginose
delle pseudomucose (labbra, genitali).
Svolge anche azione cheratolitica; pertanto è indicato nelle derma tosi licheniformi.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per applicazioni locali, I - 2 volte al giorno, mediante pennella tu re. La scelta della concentrazione (1-2%)
dipende dal tipo di pelle e dal sito di applicazione.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
La soluzione può dare luogo a fenomeni di fotosensibilizzazione.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi e al riparo dalla luce. Di colore intenso, lascia sugli indumenti macchie
difficilmente elimina bili. Tenere lontano dalla portata dei bambini.

EOSINA
Soluzione idroalcoolica - 1-2 per cento
Soluzione alcoolica di eosina.
Categoria terapeutica. Antimicotico, antisettico.
Composizione. 100 g contengono:
Eosina
Alcool .
Acqua depurata.
1%
g 1
g 55,9
g 43,1
2 2 %
g 2
g 55,4
g 42,6
Preparazione. L'eosina si scioglie nell' acqua, bollita di fresco e lasciata raffreddare a La., e si porta a peso con l'alcool.
COMMENTO TECNICO
La gradazione alcoolica della soluzione risulta del 60 per cento circa. L'eosina in queste quantità si scioglie anche
direttamente nell'alcool a 60°.
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Il preparato agisce topicamente come antiessudante e antisettico; è particolarmente indicato nelle forme intertriginose a
componente batterica e micetica, in particolare se sostenute da Candida. Trova inoltre impiego nelle forme intertriginose
delle pseudomucose (labbra, genitali). L'uso del veicolo idroalcoolico ne esalta le proprietà antiessudative e antisettiche,
favorendo inoltre l'essiccamento del preparato dopo l'applicazione.
Svolge anche azione cheratolitica; pertanto è indicato nelle dermatosi licheniformi.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per applicazioni locali, I - 2 volte al giorno, mediante pennellature. La scelta della concentrazione (1-2%)
dipende dal tipo di pelle e dal sito di applicazione.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati.
La soluzione può dare luogo a fenomeni di fotosensibilizzazione.
Speciali precauzioni d'uso.
Non si conoscono speciali precauzioni per l'uso del preparato.
Avvertenze.
Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo dalla luce e da fonti di calore; richiudere rapidamente il
contenitore dopo ogni applicazione. Di colore intenso, lascia sugli indumenti macchie difficilmente
eliminabili. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.10.
FUCSINA FENICA
Soluzione idroalcoolica
Soluzione alcoolica di fucsina fenica. Tintura antimicotica rubra di Castellani. Tintura di Castellani.
Categoria terapeutica. Antimicotico.
ComPosizione. 100 g contengono:
Fenolo liquido
Fucsina basica
Resorcina
Acido borico
Acetone
Alcool .
Acqua depurata. q.b. a
g 4
g 0,3
g 10
g l
g 5
g 10
g 100
Preparazione. La fucsina basica si scioglie nell'alcool e si aggiungono il fenolo liquido. la resorcina e l'acetone; alla
soluzione cosi ottenuta si aggiunge gradualmente l'acido borico sciolto nella quantità sufficiente di acqua bollita di fresco
e ancora calda. Si porta a peso con acqua e, se necessario, si decanta o si filtra.
COMMENTO TECNICO
La fucsina basica (Magenta) è solubile in alcool con colorazione rosso carminio, ma poco solubile in acqua (2,65 parti in
1000 parti di acqua).
È possibile, al fine di facilitare la preparazione e di limitare l'inquinamento della vetreria impiegata, approntare
anticipatamente una certa quantità di soluzione alcoolica difucsina (3 gin 100 g di alcool) dalla quale attingere, di volta in
volta, il quantitativo necessario alla preparazione della soluzione occorrente (10,3 g per preparare 100 g di soluzione di
fucsina fenica).
Sempre per motivi pratici può essere usato l'acido borico già in soluzione acquosa a concentrazione nota; la quantità
calcolata di questa soluzione e, successivamente, dell'acqua devono essere aggiunte molto gradualmente e sotto continua
agitazione per evitare la possibile precipitazione della fucsina.
In caso di preparazione senza l'ausilio di soluzioni già pronte, è consiglia bile, a preparazione ultimata, protrarre
l'agitazione per alcuni minuti, lasciar decantare e successivamente filtrare.
Le macchie sugli indumenti possono essere eliminate con una soluzione di sodi o carbonato all' l % in alcool al
70 per cento (70").
ATTIVITÀ E IMPIEGO
Proprietà farmaco logiche.
I composti presenti nella preparazione sono dotati di attività battericida-fungicida (fenolo, resorcina,
fucsina) e batteriostatica-fungistatica (acido borico). Alla fucsina viene in particolare attribuita una attività
verso i dermatofiti presenti sulla cute eczematosa, mentre alla resorcina viene anche attribuita una spiccata
attività cheratolitica. Nella presente formulazione l'acetone è impiegato come solvente.
Indicazioni nell'automedicazione.
Per applicazioni locali l - 2 volte al giorno nelle micosi cutanee e nelle dermatiti eczematose.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso componenti.
Effetti indesiderati. Il preparato è generalmente ben tollerato.
Speciali precauzioni d'uso.
Per la presenza di acido borico, non somministrare ai bambini al di sotto dei 3 anni di età e non applicare su
tessuti lesi.
Avvertenze. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Conservare lontano da fonti di calore e tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.11.
IODIO-SALICILICA
Soluzione idroalcoolica
Alcool iodio-salicilico.
Categoria terapeutica. Antisettico, cheratolitico.
Composizione. 100 g contengono:
Iodio
Acido salicilico
Alcool
Acqua depurata.
g l
g 1
g 66,2
g 31,8
Preparazione. Lo iodio si scioglie nell'alcool, si aggiunge l'acido salicilico e si porta a peso con acqua. Si filtra, se
necessario.
COMMENTO TECNICO
La gradazione alcoolica della soluzione è 70 per cento (70°).
Lo iodio può essere più facilmente solubilizzato polverizzandolo in una capsula di vetro o di porcellana con una piccola
quantità di alcool e poi portando a peso con il resto dell'alcool.
Nell'identificazione, l'aggiunta di un eccesso di sodio tiosolf'ato O,1 N pregiudica lo sviluppo della colorazione violetta
nel successivo saggio di identificazione dei salicilati.
Le macchie prodotte dal preparato sono eliminabili con una soluzione di sodio tiosolfato (sodio iposolfito).
A TTlVIT À E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo iodio elementare è dotato di attività battericida (Gram-positivi e Gram-negativi), sporicida, fungicida, protozoocida.
Agisce con rapidità, ma in presenza di sostanze organiche questa rapidità manca, in quanto una parte dello iodio si lega alle
sostanze organiche e solo successivamente e lentamente viene liberato.
L'acido salicilico trova largo impiego per uso topico ,in quanto determina, grazie alle sue spiccate proprietà cheratolitiche,
effetti desquamativi in varie dermopatie cutanee, quali, ad esempio, la psoriasi, la dermatite seborroica e l'ipercheratosi.
Per quanto riguarda il veicolo alcoolico, questi facilita la penetrazione e la diffusione dello iodio oltre che potenziare
l'attività germicida del farmaco.
Indicazioni nell'automedicazione.
Disinfezione della cute integra, ipercheratosi, micosi cutanee. Per toccature o pennellature 1-3 volte
al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Non va usato in gravidanza. Se ne sconsiglia l'impiego
nella prima infanzia.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tollerato. Va comunque ricordato che non è prudente estendere l'applicazione a
vaste superfici cutanee, specialmente nei bambini, poichè, soprattutto in concentrazioni di acido salicilico superiori
al 6%, può provocare danni tissutali localizzati e dermatiti. Particolarmente soggetti a questi danni sono i pazienti
diabetici ed affetti da vasculopatie periferiche.
Deve essere tenuto presente che, particolarmente nei bambini, l'acido salicilico può essere assorbito
attraverso la cute. Il preparato può macchiare gli indumenti.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato deve essere applicato solo sulla parte interessata evitando che venga a contatto con la
pelle sana. Inoltre non va impiegato sulle mucose. Si consiglia l'uso di preparazioni allestite di recente.
Avvertenze.Chiudere accuratamente il flacone dopo l'uso. Conservare lontano da fonti di calore. L'uso deve
essere esclusivamente esterno. L'impiego, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
9.12.
IODOPOVIDONE
Soluzione - 10 per cento
Soluzione di iodio-polivinilpirrolidone.
Categoria terapeutica. Disinfettante.
Composizione.
100 g contengono:
lodio-polivinilpirrolidone
Sodio fosfato
Acido citrico anidro
Acqua depurata q.b. a
g 10
g 3,32
g 0,84
g. 100
Preparazione. L'acido citrico ed il sodio fosfato si sciolgono in circa 80 g di acqua, bollita di fresco e lasciata raffreddare a t.a..
Si aggiunge, a porzioni e sotto agitazione, lo iodio-polivinilpirrolidone. Dopo solubilizzazione si porta a peso con acqua.
COMMENTO TECNICO
La soluzione,anche priva di conservanti, è sufficientemente stabile per l'azione antisettica, germicida e fungicida proprie dello
iodio-polivinilpirrolidone (iodio-povidone).
Il tampone sodio fosfato-acido citrico (F. U. IX, I, 47) determina per la soluzione un valore di pH tra 5, l -;- 5,2, ancora utile
per la stabilità della preparazione, che è incompatibile con sostanze alcaline e riducenti. Inoltre tale valore di pH è più
compatibile col pH vaginale in caso di impiego del preparato per lavande.
ATTIVIT A E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Lo iodio-polivinilpirrolidone è un complesso formato da iodio elementare e da un polimero, che funge da molecola carrier, tra
loro debolmente lt;gati. Il complesso risulta capace di determinare una liberazione lenta e prolungata di iodio, che esplica la
sua azione disinfettante per la capacità di ossidare i componenti cellulari.
Il composto a seconda delle concentrazioni svolge attività da batteriostatica a battericida nei confronti
di diversi agenti patogeni. È un battericida efficace contro germi Gram-negativi e Gram-positivi.
È un complesso organico a bassa tensione superficiale e massima capacità di penetrazione nei tessuti.
Il preparato conserva inalterate le sue proprietà di antisettico e battericida anche in presenza di sangue,
siero, pus e tessuti necrotici.
Il sodio fosfato e l'acido citrico anidro svolgono azione tampone.
Indicazioni nell'automedicazione.
Antisettico per uso topico. Per applicazioni locali più volte al giorno. Per lavande vaginali diluire 2 cucchiai in mezzo litro di
acqua bollita, 1-2 volte al giorno.
Controindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti. Il preparato non deve essere inalato e non deve venire a contatto con gli occhi e le
mucose. Se ne sconsiglia l'impiego nella prima infanzia e in gravidanza.
Effetti indesiderati.
L'applicazione ripetuta del preparato può provocare dermatiti da contatto e reazioni allergiche.
Speciali precauzioni d'uso.
Il trattamento non va protratto per periodi prolungati. Non va usato in concomitanza con prodotti per uso topico contenenti
mercurio.
Avvertenze.
Conservare al riparo dalla luce.
L'impiego specie se prolungato può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. A differenza di analoghe formulazioni a base di
iodio, il preparato non lascia macchie sulla pelle e sui tessuti. Tenere lontano dalla portata dei bambini
9.13.
POZIONE GASSOSA
Soluzione
Pozione di Riverio.
Categoria terapeutica. Antiemetico.
Composizione.
Soluzione a). 100 g contengono:
Sodio bicarbonato
Sciroppo semplice
Acqua depurata.
g 4
g 15
g 81
Soluzione b). 100 g contengono:
Acido citrico.
Sciroppo semplice
Acqua depurata.
g 3
g 15
g 82
Preparazione. Le due soluzioni si preparano separatamente sciogliendo, a freddo nell'acqua bollita di fresco, il sodio
bicarbonato per la soluzione a) e l'acido citrico per la soluzione b). Ciascuna delle due soluzioni si porta a peso con lo
sciroppo.
COMMENTO TECNICO
Nella formulazione della soluzione b), l'acido citrico è anidro. È possibile impiegare il monoidrato, nel qual caso la
formulazione viene ad essere così modificata:
Acido citrico monoidrato
Sciroppo semplice
Acqua depurata.
g 3,3
g 15
g 81,7
È consentito l'impiego di sciroppi aromatizzati, quali, ad esempio, quello di limone, di arancio amaro, di arancio
dolce, di cannella, etc. (vedi alla voce «Scriroppo semplice» Codex Commentario).
È possibile l'impiego di conservanti, secondo quanto prescritto al capitolo «Stabilità e stabilizzazione dei medicamenti» (F.V.
IX, I, pago 513), anche se il preparato è destinato ad un impiego di breve durata ed in tempi immediatamente successivi
all'acquisto.
A TIIVIT À E IMPIEGO
Proprietà farmacologiche.
Le due soluzioni, a1calina e acida, mescolate in volumi uguali sviluppano anidride carbonica che esplica l'azione
antiemetica, in quanto favorisce la distensione della parete gastrica.
9.13
Indicazioni nell'automedicazione.
Coadiuvante nel trattamento del vomito. l cucchiA/O di ciascuna del1e due soluzioni, ingeriti uno
dopo l'altro. I cucchiai possono anche essere mescolati ed ingeriti subito dopo.
Con troindicazioni.
Ipersensibilità accertata verso i componenti.
Effetti indesiderati.
Il preparato è generalmente ben tol1erato.
Speciali precauzioni d'uso.
Il preparato contiene sciroppo semplice e sale sodico di cui è opportuno tener conto in caso di soggetti
diabetici o con affezioni che richiedono un regime dietetico iposodico. Si consiglia l'uso di preparazioni
allestite di recente.
Avvertenze.
Chiudere accuratamente i flaconi dopo l'uso.
Si tenga presente che gli antiacidi in generale possono, con diversi meccanismi, interferire con
l'assorbimento di alcune sostanze, per cui è opportuno non assumere altri farmaci contemporaneamente.
Tenere lontano dal1a portata dei bambini.
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