CONOSCERE GLI OMEGA 3

Appunti tratti dalla lezione del Dott Alberto Martina

Qui potete trovare informazioni utili su come curare delle comuni patologie.

CONOSCERE GLI OMEGA 3

Messaggioda Royalsapphire » 17/03/2014, 18:53



Bilanciamento omega tre e omega sei.
Un effetto dei grassi alimentari sui recettori dell’insulina (e non solo), comporta un aumento della presenza degli acidi grassi saturi e dei c.d. trans-grassi nella nostra dieta o nella loro formazione a livello biochimico del metabolismo. Ciò causa una riduzione della fluidità delle membrane cellulari e delle funzioni recettoriali che sono legate a tali membrane, ed una riduzione del numero dei trasportatori di glucosio. Quindi, da un lato si ha il peggioramento della sindrome metabolica, dall’altro se abbiamo un bilanciamento ottimale fra omega tre e omega sei avremo una maggior fluidità delle membrane e dunque un aumento della sensibilità recettoriale dei recettori dell’insulina. Se questo rapporto si sbilancia, avremo una maggior tendenza all'infiammazione, all’aumento ponderale (obesità), maggiori difficoltà a smaltire i carboidrati che ingeriamo con la dieta e avremo anche più difficoltà a sintetizzare della vitamina C.
Tutto questo comporterà maggior rischio di sindrome metabolica con tutto ciò che ne consegue.
E’ bene che le persone sappiano che un bilanciamento ottimale fra omega sei e omega tre diventa fondamentale quando si è a rischio di: incremento ponderale, patologie infiammatorie, sviluppo della sindrome metabolica e di alterazione del profilo glicemico e di quello lipemico. Se non è possibile ottenerlo con la dieta, a maggior ragione va ottenuto con gli integratori.
Un lavoro pubblicato nel 2009 su una rivista molto prestigiosa dei cardiologi americani mostra come nonostante ci sia un uso farmacologico sempre più sostenuto, le patologie cardiovascolari (in particolare ipertensione e scompenso) continuano ad aumentare.

D'altro canto il lavoro dimostra come l'impiego dei nutraceutici, come gli acidi grassi insaturi omega tre abbiano un risultato eclatante: Previene la malattia cardiovascolare e coadiuva la terapia di patologie (quindi rende più efficace l'azione del farmaco) come la fibrillazione atriale, l attacco cardiaco ischemico, aterosclerosi con la formazione di placche e l insufficienza cardiaca.
Per giudicare bene un integratore si deve poter verificare la provenienza delle materie prime, fondamentali per definire l’assenza o la presenza di inquinanti (ad es metalli pesanti) nel rispetto delle normative della UE. L’integratore deve cioè mostrare una tracciabilità.
In tal senso la segnalazione delle ppm (parti per milione), ad esempio del mercurio (Hg) nei prodotti di estrazione marina (come gli omega tre) diventa essenziale in particolare per il loro impiego in popolazioni speciali (gravidanza) e soggetti "deboli" (bambini, anziani e politrattati). In questi casi particolari infatti, il livello di purezza, la provenienza e l’estrazione dei principi attivi, diventano parte integrante non solo in un concetto di tollerabilità ma anche in un concetto di efficacia.
Ad esempio l’estrazione di omega tre dalla testa del tonno è molto più pura (cioè con meno % di inquinanti) di quella dal resto del corpo, oltre al fatto che nella testa è presente una quantità inferiore di omega tre (date le dimensioni della testa rispetto al corpo) e tutto questo spiega come un integratore costi molto più di un altro.
Non sempre il low cost è un fattore da prendere in considerazione nella scelta di un nutraceutico.
Il mare è molto inquinato da metalli pesanti, soprattutto dal mercurio.
Noi abbiamo una produzione di insulina endogena che spesso eccede del trenta percento del fabbisogno, anche in età matura, e che quindi non viene usata. Non essendo usata, se c’è carenza del suo recettore o della sua stabilità e funzionamento, andiamo incontro a un aumento della glicemia.
Quindi: aumentando l’introito di omega tre contrastiamo la glicemia.

Gi omega 3 migliorano gli scambi sinaptici e possono quindi avere effetto antidepressivo, ovvero un effetto positivo sull’umore.
Gli omega tre hanno un meccanismo d’azione notevole sul tessuto di conduzione (nodo seno atriale, fascio di hiis, e di conduzione) del cuore e sulla frequenza cardiaca tramite il contrasto della fibrosi del tessuto di Pessing, dove si genera il battito cardiaco.
Gli omega tre hanno anche azione antiossidante associata all'effetto sui disturbi del ritmo cardiaco e sulle alterazioni della frequenza del ritmo conseguenti alla neuropatia diabetica.
Infatti si dice che la fibrosi del tessuto di pessing possa essere dovuta o a una neuropatia o a un effetto ossidante e di senescenza (quindi legato all’età) che porta alla sostituzione di tessuto nobile di conduzione o di pessing (di genesi del battito) con tessuto fibrotico.
In questo caso gli omega tre, riducendo la formazione di tessuto fibrotico su tessuto nobile, quindi contrastando la formazione di tessuto fibrotico, possono determinare un aumento della frequenza cardiaca in soggetti che tendono ad avere una ipofrequenza oppure possono ridurre la frequenza cardiaca in soggetti che sono sotto sforzo con una normalizzazione, una miglior conduzione a livello cardiaco, rallentamento del battito cardiaco stesso.

Infatti gli omega tre vengono utilizzati dagli atleti che praticano corsa, maratona, ovvero sforzi di lunga durata o sulle lunghe distanze in quanto hanno la capacità di ridurre il senso di affaticamento, avvicinamento alla soglia proprio per l'azione di controllo e di stimolo che hanno sul cuore.
Hanno azione antitrombotica, antiaggregante, anti-ischemica.
Fibrillazione = aritmia cardiaca, alterata contrattilità dei muscoli scheletrici.
Hanno azione antitrombotica perché riducono significativamente la formazione di trombina e lo stress ossidativo e altera favorevolmente il coagulo di fibrina.
Diabete:
Sono importanti e ben differenziati gli approcci "nutraceutici" al soggetto diabetico:
_Cannella + ac alfa-lipoico per il controllo a medio e lungo termine, della curva glicemica in giornata, quindi almeno due ore dopo i pasti (la cannella è un integratore gluco-bloccante)
_ Cromo (picolinato) per il controllo del picco glicemico post-prandiale, quindi perché riduce il picco glicemico post-prandiale.
_ Omega-3 per migliorare l'espressione dei recettori di membrana all'insulina.
Gli omega-tre possono contrastare l'insorgenza del diabete di tipo 2 perché questi subentra in relazione alla riduzione della sensibilità dei recettori all'insulina.
La perdita di sensibilità all'insulina può comportare anche problemi a livello della cute nelle adolescenti e nelle giovani donne (pelle grassa, acne - soprattutto quella a carattere endocrinologico), e l'insorgenza della PCOS (Sindrome dell’ovaio policistico) con infertilità.
Fino a poco tempo fa la terapia da seguire era a base di diversi dosaggi di Metformina, un farmaco re-sensibilizzante all’insulina ma che può presentare delle problematiche di tollerabilità sia a bassi che ad alti dosaggi e, andando avanti col trattamento, comporta una certa acidosi metabolica periferica a livello tissutale e quando per esempio c'è febbre o ci sono infezioni virali o batteriche va sospesa la sua somministrazione per evitare che questa acidità metabolica tenda ad aumentare.
Oggi, anche sul campo ginecologico, l’impiego dell’inositolo e acido alfa-lipoico si sta dimostrando realmente efficace e comparabile alla metformina e, con una tollerabilità indubbiamente più significativa (inositolo e ac alfa'-lipoico agiscono come insulino-resensibilizzanti). È ovvio che si parla di trattamenti a lunga durata (dall’anno e mezzo a tre anni) con dosaggi quotidiani.
Ricordiamo che per la re-sensibilizzazione del recettore insulinico possiamo anche usare gli omega-tre.
Effetti dell’insulinemia
Più insulina c è in giro e più vengono attivati enzimi lipo-sintetizzatori. Questo è il motivo per cui si ingrassa.
L insulina quando non funziona perché non si lega al recettore, non solo fa alzare la glicemia perché non riesce a portar glucosio dentro la cellula, ma attiva pure enzimi liposintetizzatori perché è aumentata la massa grassa.
Inoltre l effetto dell’iperinsulinemia è negativo anche sulla cascata delle prostaglandine (PGs) x cui aumenta quel fenomeno cd di infiammazione cronica-silente ovvero quello stato di infiammazione di organi e apparati che sembra sia in causa anche nel determinare l'ipertensione stessa, e ciò spiega come mai il soggetto diabetico ha più probabilità di diventare dislipemico (con elevata conc di lipidi nel sangue), e chi è diabetico e dislipemico ha più probabilità di diventare iperteso.
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CONOSCERE GLI OMEGA 3

Messaggioda Baraddur » 25/05/2015, 15:03



Dicono facciano bene all'umore, gli omega 3 dell'olio di pesce.
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Baraddur
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