Il nome di un fiore.

Questo spazio è dedicato alla raccolta di storie inventate.

Il nome di un fiore.

Messaggioda Cold » 02/02/2019, 23:43



"Stai morendo vero?" Disse il bambino tra le lacrime alla donna anziana stesa sul letto d'ospedale. Tutto era di bianco immacolato e l'odore di detersivo e disinfettante penetra nelle radici dando una sensazione di leggera nausea.
La donna sorrise con le poca forza che gli rimaneva.
"Si, piccolo mio. É cosi."
La mano ossuta di lei si avvicinò al viso di lui, il bambino alzò lo sguardo e il suo pensiero fu: é magra. Pelle e ossa. É davvero solo questo che rimane di mia nonna?
La guardò nei occhi grandi penetranti. Intelligenti. No lei é ancora li in quell'involucro vecchio. Lei c'é ancora. Sua nonna é ancora li.
Il piccolo ha perso la madre alla sua nascita ed é stata lei ad accudirlo fino ad oggi.
Lei lo guardò. Avrebbe barattato qualsiasi cosa per un attimo in più di tempo. Ancora solo un anno..desiderava cosi tanto vederlo crescere. Ma non é una sciocca. Ci sono cose che non si possono comprare e una di queste é il tempo.
Tempo che lei non ha più, quello che gli aveva insegnato sarebbe stato abbastanza?. Sarebbe cresciuto forte in questo mondo anche senza di lei?
Deve crederlo, non può fare altro. Può solo sperare.
"Nonna hai paura?" Disse lui.
Certo ne ha. Ne ha davvero tanta. ma non di certo per se stessa. Tutto quello che ha fatto e non fatto ora mai é stato scritto. Mentre per lui tutto sarebbe stato da scrivere.
Scosse la testa. Non riesce più a parlare. Sente un sapore acido in bocca e la saliva impastata sulla lingua e le labbra.
Chiude gli occhi.
Non sà..cosa l'aspetta... Sente il calore della mano di lui. Le sue piccole e giovani mani si intrecciano nelle sue nodose e storte.
Ha sicuramente vissuto abbastanza..
respiro dopo respiro..quel giorno di tanti anni fa gli torna alla mente.
Lui annoiato da tutto anche da se stesso..rimane stesso sulla riva del mare.
Ascolta il rumore delle onde. É inverno ma non ha freddo. Prende tra le mani della sabbia per poi lasciarla scorrere tra le dita. Sente i granelli accarezzargli la pelle. Scorrono dal palmo verso il polso dove vecchie cicatrici di ricordi passati sono ora mai coperte dal tempo.
Gli sembra di non provare più niente. Non sta male. É una sensazione più orribile del dolore. Almeno nel dolore poteva dirsi di sentire qualcosa. Ma cosa li prende? Perché non riesce a interessarsi a nulla? Ad amare nulla davvero?
Ma poi..che cosa é l'amore? Con questa domanda prende una delle cuffie portandola alle orecchie. Lo schermo dello smartphone si illumina fa partire il riproduttore musicale la canzone che ascolta si intitola silence is everything. Chiude gli per un momento non sa dire se per pochi secondi o qualche minuto. Ma quando li riapre più avanti una donna. La osserva incuriosito l'acqua sicuramente é fredda sono i primi di gennaio. Siamo in italia cosa sta facendo?
La guarda. Pelle candida, corpo magro quasi come un fruscello pronto a spezzarsi. Indossa un maglione blu scuro e sotto una gonna bianca, giacca, calze e stivali col tacco sono posati sulla sabbia vicino ad un piccolo zaino. La donna non sembra averno notato. Spalanca le braccia e ruota con i piedi nella gelida acqua. Un passo di danza. Poi si volta e i loro sguardi si incontrano.
Lei prima lo guarda presa alla sprovvista. Arrossisce. Poi lo guarda con sfida.
"Non le hanno mai detto che é maleducazione fissare le persone?".
Il giovane porta distrattamente una mano sfiorandosi barba un gesto abituale che compie sempre quando si mette a pensare.
Ignorando completamente la domanda dice: "non ha freddo, dama del mare?" Il suo tono é divertito verso quell'inusuale scena. La donna rimane a guardarlo ancora per un momento poi lentamente esce dall'acqua avvicinandosi a lui. "Ovvio che ho freddo, che domanda idiota. Ma é proprio il freddo che mi ricorda che sono viva in questo momento." L'uomo probabilmente più giovane di lei. Rimane a fissare un momento il suo viso. Occhi verdi grandi e penetranti, sorriso selvaggio in labbra sottili e piene. La donna lo guarda ancora con sfida e lui non riesce a non ridere. "Viva é?" Dice per provocarla. Lui provoca sempre. Vive delle reazioni dei altri. "Certo, io voglio essere libera, voglio fare quello che mi piace. Sentirmi bene con me stessa. Quindi si se mi va di danzare nel mare di inverno. Beh lo faccio. Mi sta forse giudicando?" Lui sorride. "Sinceramente lo trovo divertente."
Lei alza un sopracciglio, "in che senso divertente?"
Il giovane nota che la donna inizia ad avere freddo quindi senza dire nulla si toglie la gicca di pelle posandola sulle ginocchia di lei.
"Che fa? Non serve ho la mia.." dice lei alibita, facendo per alzarsi. Ma lui la blocca prendendogli la mano. "Rimanga qui ancora per un momento." Dice lui. Titubante alla fine la donna rimane seduta. Rimangono in silenzio per un istante poi lei dice: "odio dare del lei mi sembra così freddo quindi se non ti dispiace non lo farò ulteriormente. Ma cosa ci fai qui tutto solo?". L'uomo sorride e passa alla donna una delle cuffie senza dire nulla. La canzone si intitola deleting those three words. Lei prende la cuffia. Ascoltando curiosa. Dopo diversi minuti dice: "non avevo mai ascoltato questo genere, di solito non mi piacciono le canzoni che gridano." Lui sorride e risponde: "nelle grida si esprime qualcosa, per questo mi piacciono. Che sia rabbia, dolore o forza. Si esprime il desiderio di liberarsi." La donna per la prima volta dal loro incontro ride e poi dice: " quindi anche tu vuoi liberarti?".
L'uomo smette di guardarla e rivolge li sguardo verso il cielo. "Liberarmi. Per essere libero forse dovrei smettere di essere me stesso. Oppure essere nato su un altro pianeta. A volte penso di essere un alieno" ride. Poi abbassa il viso volgendolo ancora una volta a lei. Un bacio. Il sapore di sale sulle labbra. Freddo. Sono fredde quanto la lingua che si muove nella sua bocca. Lui é preso alla sprovista. Ma poi con naturalezza prende i capelli di lei intrecciandoli tra le dita. Mentre la musica da un orecchio e il mare dall'altro. I due in un istante. Si baciano. Rimangono a lungo cosi. Uno nella bocca dell altro. Poi la mano di lui scende verso il seno. Tocca il capezzolo turgido. Lo stringe con forza fino a sentire un gemito nella su bocca. Nessuno dei due sembra pensare piú a niente. Lei gli accarezza il fallo tra le gambe. Prima piano poi sempre con piu insistenza. Fino ad afferrarlo con tutta la mano. Lui gli morde le labbra, forte fino a fargli male. In quel momento lei gli slaccia i pantaloni. Lo prende nella mano. "Lo voglio" sussurra lei. Lui scende con tutte e due le mani toccando i glutei e poi le cosce. La donna non indossa nulla sotto. Lui nota dei lividi e delle cicatrici le accarezza senza dire niente e poi. Entra dentro di lei. La donna lo accoglie con un sussulto. Ricominciano a baciarsi. Poi lui tra un colpo e altro prima piano poi sempre piu forte afferrandogli la vita, sale con le mani verso il costato. Ha mani grandi che si inseriscono perfettamente tra ossa le stringe con forza. Per poi mordere il collo di lei. Vuole fargli male e non ne capisce il motivo. Vuole romperla. Quanto proteggerla. Vuole spezzare la sua forza ma allo stesso tempo ne é attratto. Vuole domarla ma allo stesso tempo la desidera selvaggia. Si amano così senza sapere i loro nomi. Senza comprendere pienamente quello che stanno facendo. Due anime perse. Dura a lungo. Nessuno dei due vuole che finisca. Lei lo graffia. Lui la morde. Vorrebbero staccarsi la pelle, stanchi di non vedere l'essenza delle cose. Alla fine. Si abbracciano. Lui la stringe. E lei ad un tratto piange. Infine in silenzio alza lo sguardo e lo guarda e dice in un sorriso con ancora gli occhi lucidi e il fallo di lui ancora dentro di lei. "Beh ma ora mi dici il tuo nome?".
Lei rimane un momento in silenzio quasi che rivelando il suo nome la magia che c'é fino a un momento prima andrá persa per sempre.
"Ha cosi importanza chi sono?"
Si ne ha. Ne ha davvero. Ma poi comprese. Non avrebbe più rivista dopo quel giorno. Quello é qualcosa di loro. qualcosa che avrebbero conservato nel cuore per tutta la vita.
Senza dire nulla lui la stringe forte a sé.
Lei ricambia appoggiando la testa contro il suo petto mentre..
I ricordi si perdono nel buio.
Tracce di lei..frammenti ad ogni battito del suo cuore.
Un alba che sorge, un cielo stellato..nel nero dell anima. Nel calore..di un tempo passato.
  • 1

Adrien ha scritto:dalla solitudine tocca salvarsi da soli.
Avatar utente
Cold
Amico level eight
 
Stato:
Messaggi: 353
Iscritto il: 21/01/2018, 13:15
Località: Como
Occupazione: Alla ricerca di mondi celati.
Citazione: https://youtu.be/oTXcnZHV73E
Genere: Maschile

Il nome di un fiore.

Messaggioda Cold » 03/02/2019, 0:56



  • 0

Adrien ha scritto:dalla solitudine tocca salvarsi da soli.
Avatar utente
Cold
Amico level eight
 
Stato:
Messaggi: 353
Iscritto il: 21/01/2018, 13:15
Località: Como
Occupazione: Alla ricerca di mondi celati.
Citazione: https://youtu.be/oTXcnZHV73E
Genere: Maschile


Torna a Storie inventate da noi o da altre fonti

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

Reputation System ©'