Salve a tutti, sono qui dopo essere passato negli anni per molti forum. Nessuno che potesse servire davvero per quel di cui avevo bisogno io, semplicemente e disperatamente ritrovare una vera relazione sentimentale. Scrivendo di cinema e affini per varie riviste e testate cartacee come elettroniche famose come pure no e persino defunte, con alias più o meno seguiti e conosciuti, fino ad un certo punto mi era naturale tentare di poter darmi un pò di impossibile sollievo, incidere minimamente con la scrittura. Ma ben presto mi sono accorto di quanto tutto ciò fosse futile. Adesso non so se la mia impressione che questo forum sia frequentato da utenti con un'età media molto bassa, sia giusta e quindi se essi possano quindi minimamente aver sviluppato una consapevolezza e un senso critico per l'avere provato sulla propria pelle per anni, analizzando compiutamente quella che è la radice vera della solitudine maschile nelle società occidentali e della deprivazione sessuo/affettiva pur essendo dei bei ragazzi. Un vero male sociale, e cioè la pressochè impossibile comunicabilità con le donne/ragazze di ultima generazione, plasmate dal lavaggio cervello femminista, come la nota disparità di scelta e rifiuto/corteggiamento tra uomo e donna. Io provengo da anni di gruppi Qemmisti quindi purtroppo so bene di cosa parlo e di tutte le dinamiche che ne sono correlate.
Come ho sempre pensato da quando vidi per la prima volta quel capolavoro imprescindibile che è "Taxi Driver", a tredici anni ormai lontanissimi decenni fa, ho avuto purtroppo modo di confermarmi la sensazione per tutto il tempo che ne è seguito, se solo avessi potuto cambiare qualcosa e cogliere le occasioni che immancabilmente, non torneranno più."Travis Bickle sono Io". O almeno, anche io. Un ragazzo e poi un uomo come lui, il quale come diceva il manifesto grande originale che ho avuto in camera per decenni, "In ogni strada di ogni città di questo paese c'è un "nessuno" che sogna di diventare "qualcuno". E' un uomo solitario e dimenticato che deve disperatamente provare di essere vivo". E dice Travis nel film: "Per tutta la mia vita sono stato perseguitato dalla solitudine. Nelle strade delle città, nelle case, nei lavori, così come nei cinema, nei bar. Mi ha sempre braccato senza lasciarmi mai."
Con tutta questa esperienza da record ultra decennale di solitudine in ogni forum nei quali sono stato qualcuno mi ha sempre detto che avevo "molte cose da dire". Quel che mi è saltato agli occhi in tutti questi tristissimi anni è come la solitudine conoscendola fin troppo bene, (anzi con la presunzione di conoscerla inspiegabilmente come pochi altri), sia come detto appannaggio secondo me soprattutto maschile, almeno in questo foschissimo pieno di angosce indicibili, in più solitario e tristissimo autunno del maledetto 2013, come lo fu anche del 2012. Certamente le donne sosterranno al solito altro, ma è centrale il fatto che nel loro caso è banalmente quasi sempre una questione di "scelta", di ritorni o riflussi, dopo relazioni più o meno fallimentari, ecc., ecc., per l'uomo non è così. Può esserne una parte, legittimamente, ma senza doversene vergognare, e io assisto sempre più, e fra persone che conosco, a lunghi lunghissimi periodi di deprivazione sessuo -affettiva negli uomini come me per me di tanto tempo, non nelle donne. Consolabili e consolate" molto prima. In genere, qualche mese.
-"Ma cosa pensavi?" -dopo un mese che il sottoscritto era in ospedale,"Sentito" questo per sms, alla mia dimissione. Ed è abbastanza la regola, oggi.