Heles ha scritto:crociato ha scritto:Al di la del fatto che ho passioni diametralmente opposte (natura/informatica), di quella dei computer ne ho fatto un lavoro. Sono un sistemista ma mi occupo anche di web e piccola programmazione. Penso sia nato tutto dai videogiochi, altra grande passione (e parentesi lavorativa), poi però è diventata una cosa a se stante. Adoro l'hardware ed ho molte configurazioni diverse e molto molto particolari.
Ad esempio, non so se qualcuno ricorda gli acceleratori grafici Voodoo: ne ho circa un centinaio, tra cui qualche prototipo, dei quali si testava i drivers ormai quasi vent'anni fa
O le Kyro. Chi le ricorda?
io piu' le cose base volevo fare anche un corso riguardante questo
per quanto riguarda gli accelleratori grafici mai sentito parlarne e nemmeno le kyro
Come nasce questa passione? Prova a raccontarla che mi piacciono le storie
A metà anni 90, le capacità di calcolo delle schede video (dispositivi che come saprai calcolano e trasmettono il segnale "comandato" dal processore, al monitor) "domestiche", non erano sufficienti a calcolare una scena poligonale complessa. Non in maniera fluida. Così sono state ideate queste schede aggiuntive, che si occupavano solo della grafica 3D, con feature innovative, per eliminare gli errori prospettici, per eliminare le scalettature dei poligoni e per garantire una fluidità elevata, tra le altre cose. Alla pratica, rendevano più realistica all'occhio umano, una scena virtuale.
Già un anno o due dopo, hanno cominciato a fare delle schede video che potessero occuparsi di tutto in maniera degna, nel frattempo però questi acceleratori sono rimasti nei cuori di tantissimi appassionati.
Riguardo le Kyro.. sono altre schede video si sono rivelate un concorrente inaspettato in un periodo di monopolio NVidia (2001 circa). Anche in questo caso, hanno le loro particolarità, come l'essere state le prime schede ad utilizzare il sistema di compressione delle texture (le immagini o le trame che vengono applicate ai poligoni, per renderli reali) S3TC, garantendo una nuova "profondità"