stefano71 ha scritto:Ogni momento devo combattere per superare dei problemi che alla mia età dovrei aver già superato. Anzi, dovrei avere dei figli che a loro volta dovrebbero averli già superati.
Secondo me questa mentalità è una delle chiavi della tua sofferenza, oltre ad essere una fonte di depressione: credere che ci siano delle cose, degli obiettivi o dei comportamenti, che uno "
deve" o "dovrebbe" fare o aver fatto.
Come se la vita avesse delle "regole fisse" valide per tutti, e chi non si adegua è sbagliato o di scarso valore.
Questa mentalità porta a sentirsi dei falliti se usciamo dai "binari" che la società delinea, o che quelli intorno a noi decidono che sia importante (e non di rado quello che riteniamo "importante per noi", lo è perché abbiamo internalizzato le regole sociali - anche se non è la nostra vera natura).
Ma è una cosa priva di senso:
siamo tutti individui, il che vuol dire che
siamo diversi, ci piacciono cose diverse e tendiamo a vivere in modo differente.
Per esempio:
- C'è chi si realizza nel lavoro e nel guadagnare, e chi passerebbe la vita a dipingere o sognare. Nessuno dei due è sbagliato, sono solo diversi.
- C'è chi vive per i figli, e chi non ha nessuna voglia di farli.
- C'è chi ha bisogno di essere in coppia, e chi preferisce stare con se stesso.
- C'è chi trova facile avere a che fare con le persone, ma non riesce a gestire la tecnologia; e c'è chi fa l'opposto. (hint: nessuno è bravo con tutto e a fare tutto

)
Insomma, l'idea che ci sia una "normalità" e chi ne esce ha qualcosa che non va è radicalmente insana.
In realtà nessuno è normale: ognuno ha gusti, obiettivi e problemi diversi - ragione per cui
fare paragoni tra persone è pittosto futile e sciocco.
Secondo me, la mentalità che andrebbe coltivata è quella per cui "sono come sono, e va bene così".
Se io ho fatto del mio meglio, e le cose sono andate male o non come avrei voluto, è parte della vita, e non è motivo per darmi addosso.
Alla fine
accettarsi per come si è, è alla radice del vivere con serenità.