Simo20 ha scritto:Ciao psicolabile,
anche io ho un'età compresa tra i 20 e i 30 anni, per quanto riguarda l'aspetto dell'assunzione o meno dei farmaci non so quale sia la cosa giusta, io non li ho mai assunti finora perché non ne avuto bisogno malgrado tutto, ma so che a diverse persone hanno dato una mano. Per quanto riguarda l'aspetto della fobia sociale penso in parte di capirti anche io ho paura di relazionarmi con gli altri e del giudizio altrui il che mi ha portato a isolarmi sempre di più. Riguardo al fatto di sentirti un fallito da cosa è dovuto questo? Dal fatto di essere bipolare, di soffrire di fobia sociale, entrambi o c'è altro? Pensa bene sul da farsi e se necessario non avere timore a chiedere aiuto, non ti preoccupare, spero arriveranno giorni migliori per entrambi.
Lo spero anch'io. Ti ringrazio molto per la risposta.
Mi sento un fallito perché tutti vanno avanti, e io puntualmente inciampo. Puntualmente ogni tot mi partono pensieri relativi al "progetto che mi svolterà l'intera vita". Poi dopo un po' che l'ho intrapreso il mio umore riscende, non riesco manco ad alzarmi dal letto e se per miracolo lo faccio risulto notevolmente rallentato sia mentalmente che fisicamente, vedo nero, nulla ha più motivo di esistere, provo vergogna, vedo i miei errori ecc ecc, e sono costretto ad abbandonare il percorso.
Ho provato un sacco di cose. Per alcune di tempo ce ne ho speso anche un bel po', riuscendo a forzarmi di andare avanti anche nei periodi neri... ne ho pagato il conto: il risultato è stato pagare le conseguenze a livello umorale e mentale per periodi spropositati. Ho imparato a mie spese che forzarmi e cercare di agire sempre in modo "giusto" non funziona.
Provo una vergogna intensa. Lavori stabili mai avuti. Io sono uno che ragiona in maniera molto statistica. Ragiono per traguardi, numeri, tempo impiegato. Il mio criterio di giudizio dice che sono un totale fallito e che probabilmente non mi riscatterò mai.