Buntaro Mori ha scritto:So che non dovrei aver paura, ma inizio a farmi strani film mentali del tipo che persone che conosco possano leggere... e mi vergognerei a morte.
Buondì Buntaro
come stai?
Non preoccuparti di essere "scoperto", la tua storia assomiglia a quelle di moltissime altre. Le storie si assomigliano tutte. Tutti abbiamo le stesse paure, la stessa rabbia, lo stesso vissuto. E allo stesso tempo, tutto questo è diverso per ognuno di noi.
In questo preciso momento vorrei ricominciare da capo con tutto nella mia vita e dimenticare tutto del passato. Purtroppo però ogni giorno rivedrò la mia ex ed allo stesso modo le cicatrici che mi sono rimaste..
Comprendo benissimo i tuoi sentimenti.
La tua ragazza resterà sempre una persona importante nella storia della tua vita. Perché è stata la prima, perché sei stato felice, e per tanti altri motivi.
Sicuramente rivedendola non proverai indifferenza. Ma non proverai nemmeno dolore per sempre! Datti tempo : )
Per le tue cicatrici... ti auguro piuttosto di non collezionarne altre.
Non si esce dall'autolesionismo per semplice volontà. Perché questo non segue le regole della mente, ma viaggia sull'onda del sentimento. E i sentimenti sono un'altra cosa. Sono forti e profondi. Quindi il modo in cui ami, soffri o ti leghi agli altri dipende dal tuo rapporto con te stesso. Dalla tua considerazione di te. L'autolesionismo ne è la pura espressione.
Finché non proverai amore, comprensione, indulgenza, verso di te, finché non ti sentirai degno del bene, come potrai perdonarti per essere... semplicemente quello che sei? L'autolesionismo non perdona. Punisce. Punisce forte...
Sto iniziando a chiedermi se stessi con lei solo per non sentirmi solo e credo che lei facesse lo stesso.
Forse era molto che non ci amavamo, ma fingevamo per non ritrovarci soli.
Direi che hai fatto un'ottima analisi del vostro rapporto.
Preciserei che non stavate fingendo, semplicemente costruivate il vostro legame nel bisogno. Questi sono legami poco duraturi, e a dir poco instabili.
Il bisogno si traduce con: "io prendo", "io ho bisogno, quindi prendo". L'amore vero si traduce con: "io offro", "io amo quindi do".
Il bisogno non si riferisce mai al Tutto ma alla Parte. È spesso una caratteristica di chi non accetta la persona con i suoi pro e contro ma cerca di cambiare nella persona quei lati di lei che non gli picciono. E spesso fanno percepire all'altra che "se non fa questo" non la amano più.
L'amore è amore quando unisce tra loro due persone che non hanno bisogno l'una dell'altra ma che hanno desiderio di donare e donarsi tra loro. È quando non hai bisogno di colmare le tue lacune affettive, che sei nella posizione di donare.
I legami basati sul bisogno sono quei legami che costruisce la maggior parte della gente (tra cui adulti sposati e non). In teoria i legami basati sul bisogno hanno motivo di esistere in età adolescenziale, da qui si suppone che il ragazzo impari, maturi, si responsabilizzi (il tutto facendo anche esperienze importanti), e quindi riesca a a crescere, a legarsi alla persona giusta per lui, e a trasmettere lo stesso esempio ai suoi figli...
Intendo dire che, prima di essere una persona matura, capace di dare un amore più equilibrato possibile, occorre colmare le proprie lacune. Quindi i rapporti basati sul bisogno, per come la vedo io, sono un passaggio obbligato.
Generalmente, se i genitori non fanno bene il loro "lavoro", si crescerà tendenzialmente con più lacune, tanto grandi quanto peggiore è il lavoro genitoriale svolto.
A seguito di questa considerazione secondo te è la scelta giusta quella di provare a conoscere altra gente? So che dovrei rifletterci da solo..
Direi che sei in grado di arrivare da solo alla risposta
Buona giornata