Giù, giù, giù, in fondo al mare

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E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Giù, giù, giù, in fondo al mare

Messaggioda chopsuey » 28/04/2013, 14:33



Sono esempi sicuramente ammirevoli, diversamente dal mio impulso a rischiare la mia incolumità fisica per il semplice gusto di farlo. Non sarebbe una cattiva idea quella di coniugare "l'utile al dilettevole", ma si scontra col problema che io non rifletto prima di gettarmi in un'azione stupida e folle. Se ci riflettessi (o se agissi per mia volontà), l'atto in sé perderebbe di senso. Oltre al rischio, il piacere sta nell'agire senza pensare.

Apprezzo comunque la buona volontà di mettermi in zucca qualche suggerimento utile. Sembra che non serva a niente, eppure non è vero che tutto ciò che dici mi entra da un orecchio ed esce dall'altro. Qualcosa è rimasto. Infatti ieri avrei dovuto bere quel veleno "casalingo" e non l'ho fatto. Ti sei attirato l'antipatia e il risentimento dell'altra parte di me, che mi ha resa nervosa tutto il giorno :-)

Da cosa stia cercando di difenderti la tua mente è ciò di cui preferisci non parlare?


Sì, e il fatto che non ne voglia parlare è a sua volta una risposta difensiva. Ci sono tante cose di cui non voglio parlare. Cose che spaziano dal passato al presente, da ciò da cui voglio difendermi al modo in cui mi difendo. Ho sempre preferito proiettarmi al futuro senza guardarmi indietro, ma il problema è che non lo faccio perché mi sono gettata il passato alle spalle; lo faccio perché mi sta inseguendo.
Tutte le volte che mi fermo e provo ad affrontarlo, la situazione peggiora e la mia vita va in stand-by, come adesso che non riesco a riavviare il sistema. Scappando perlomeno non stavo ferma in un punto.

In generale se questa cosa di cui non vuoi parlare non ti fa fare del male a qualcuno puoi vergognarti molto meno di una persona standard.


In parte sì. Influenza negativamente i miei rapporti, confonde le persone, le fa sentire smarrite, abbandonate o raggirate, rende me instabile e gli altri turbati dai miei comportamenti, ferisce i loro sentimenti, incasina ogni cosa. Non posso usare questa scusa come paravento per giustificare tutte le cose sbagliate che faccio. È che a volte non sono io a farle.

Prima però dovrebbe riuscire a vedere i colori, per aver scelta. Altrimenti c'è il rischio che lui si convinca di essere affezionato al buoio mentre forse gli fa semplicemente paura affrontare ciò che fino ad ora era a lui estraneo.


Il buio fa ormai parte di lui. Anche se affrontasse la paura dell'ignoto e scoprisse che i colori sono belli, sentirebbe comunque la mancanza del buio che gli è familiare. Bello o brutto che sia, il buio è diventato parte del suo essere.

Per me è lo stesso. Se da un lato voglio vivere una vita felice, obiettivo ostacolato dal mio "problema", dall'altro non voglio liberarmi del problema, perché fa parte di me come potrebbe esserlo un braccio. La mia psichiatra punta alla completa risoluzione, ma forse io preferirei trasformare il problema in qualcosa che non mi ostacola, senza però eliminarlo. Sono io quel diavolo di problema. In sua assenza mi sentirei menomata.
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