ho 30 anni suonati, vivo lontano da casa, ho fatto delle scelte sbagliate e sono anni che ci penso ma non trovo il coraggio di farla finita.
se ci penso, oggi ho solo un motivo per non farlo: la mia ragazza.
viviamo insieme da 6 anni ormai, lei dice di essere felice, ma ha un senso di insoddisfazione che prima o poi esploderà e farà finire anche questo rapporto.
mi reputo una persona con un'istruzione medio alta, ho fatto il liceo scientifico e non ho mai lavorato (solo saltuariamente e per brevi periodi). sono tutt'ora (ancora) iscritto all'università. ho smesso di cercare lavoro 5 anni fa, ma se qualcosa trovava me non mi son tirato indietro.
le poche sicurezze che ho le ho create praticamente nascondendomi dalla società: esco solo con la mia ragazza, qui oltre a lei considero mio amico solo una persona. i miei amici d'infanzia ormai li sento solo 1 volta o 2 all'anno, e non torno a casa da quasi 2 anni.
sono molto bravo a costruire giustificazioni: ora vivo in una città difficile, sono inserito in un ambiente universitario che mi giudica sia come "straniero" sia come "tardone", e trovo più giusto schifare chi mi schifa piuttosto che cercare di omologarmi.
l'università per me è sempre stata dominata dal fattore c*lo: tutti gli esami che ho passato non li ho mai studiati, invece quelli dove mi sono impegnato non sono mai andati in porto. l'ultimo esame che ho sostenuto l'ho passato solo perché il prof non aveva voglia di perdere tempo a interrogarmi, ha parlato lui per 10 minuti e mi ha mandato a casa con un 21. Studio da infermiere, all'inizio è stato un ripiego perchè non trovavo lavoro, poi mi è piaciuto e adesso l'idea di lavorare in mezzo a tutta la gente frustrata e meschina che ho incontrato mi da il voltastomaco.
l'ultima esperienza che mi ha fatto riflettere riguarda un tentato suicidio: un uomo si è sparato in bocca ma è sopravvissuto, senza danni cerebrali tra l'altro. sapere che una persona, nonostante la determinazione, non riesca a togliersi la vita mi sa proprio di beffa. e ovviamente per gli altri (medici e infermieri) era solo un povero co*****e.
ho delle passioni, i videogiochi perchè mi permettono di interagire con qualcosa e di mantenere il controllo di quello che succede, e la moto perchè col casco in testa non ho bisogno di parlare con nessuno. ovviamente col cambio di città dai 15mila km all'anno son passato a meno di 10mila in 3 anni, bisogna risparmiare se non vogliamo farci mancare nulla.
in questi anni ho sempre cercato di ridefinire i miei vizi, di ridurre le spese al minimo indispensabile: l'intrattenimento è affidato a film scaricati, playstation e internet in generale, la moto c'è ma è sempre in riserva (non esco dalla città per farmi un giro da almeno 2 anni), ma la uso per gli spostamenti sulle medie distanze. faccio sempre storie per fare qualcosa con la mia lei, da qualche anno a questa parte anche il sesso non mi attira più. e fumo. cerco di risparmiare anche su quello, ma in certi momenti è l'unica cosa che riesco a fare.
rapporto con le droghe: simpatizzante. in passato ho fumato erba tutti i giorni, l'unico limite era la disponibilità economica, poi per l'università ho ridimensionato il consumo nelle quantità giornaliere senza alterare la frequenza. questo per un certo periodo (diciamo 8 anni fa), durante il quale ebbi un'epifania: stavo diventando eccessivamente pessimista. decisi allora di smettere e di riversare le risorse economiche altre attività: il nuoto.
andò bene finchè non smisi del tutto di lavorare (a quei tempi lavoravo in un video noleggio il sabato e la domenica), ma stavo a casa e 5€ l'ora in nero mi andavano bene: pagavo piscina, benzina e preservativi. ad oggi l'erba mi manca: nei momenti di agitazione è un buon modo per distendere i nervi, mi lascia una sensazione di rallentamento che evita l'accavallarsi di pensieri, e se proprio si accavallano mi da la capacità di fregarmene. da quando sono emigrato ho fumato forse 5 grammi nell'arco di 9 mesi, per i primi 4 anni e nell'ultimo anno non ne ho letteralmente toccato. non credo quindi di essere dipendente, solo conscio degli effetti che ha. almeno per questo credo di essere abbastanza maturo. oltre l'erba non ho mai fatto uso di altro, giusto alcool (che mi piace, ma non sento quella irrefrenabile sete che descrive stephen king)
Rapporto con le ragazze: fedifrago. dopo un primo periodo di ingenuità ho ritenuto più logico fare di tutto per scopare il più possibile a destra e a manca. in quel periodo son stato in pianta stabile con 3 ragazze: tutte e tre tradite. non mi sento in colpa, credo di esser stato bravo a nascondere tutte le scappatelle, loro non ne sapevano niente, e io son convinto che dai 21 ai 25 anni non potevo offrire nulla di più di quello che già davo. le scappatelle erano giusto per sport. ora vivo con la mia ragazza, non la tradisco solo perchè non sono sicuro di avere il controllo della situazione: se scoprisse di un eventuale tradimento sarebbe come pugnalarla alla schiena, e non se lo merita. visto che non ho la sicurezza di tenerlo nascosto, evito di crearmi il problema.
postilla: dopo che ho visto la quantità di malattie che ci si può scambiare per una scopata senza protezioni, posso anche dire che mi è passata la voglia.
ho abbastanza conoscenze per capire come morire in modo sicuro e senza particolari sofferenze, e i mezzi volendo non mancano.
vorrei farlo? penso di si. ho un amico nelle forze dell'ordine che custodisce delle pistole in cassaforte. ho sempre pensato che se avessi avuto per le mani una pistola carica non avrei esitato a farlo. poi penso ad altri metodi, ma hanno tutti troppe variabili per poter garantire il risultato.
al momento sto bene, nel senso che non mi manca nulla (ho un tetto, ho una moto e ho il mio spazio, spesso a scapito della mia ragazza), ma non so per quanto ancora questa situazione possa andare avanti.
grazie per lo spazio che mi avete dato per scrivere i miei pensieri, è la prima volta che ne parlo e mi scuso se alcuni pensieri sono inconcludenti, sgrammaticati e se non son passato per la sezione presentazioni.