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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
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Messaggioda kiono » 20/09/2015, 13:36



Tunko Maklorio ha scritto:Chi vuole veramente farla finita, ci riesce. Tu non vuoi farla finita, tu cerchi solo molts comprensione.


Ancora co sta storia...ebbasta.
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Messaggioda Astrid » 20/09/2015, 13:54



ilungamwepu ha scritto:e cosa vorresti sentirti dire allora astrid se la maggior parte delle cose che qualcuno ti dice non le accetti o le critichi? critichi le lacrime e le emozioni che dai leggendoti perché ti vergogni di far provare emozioni o perché non credi di far provare emozioni?

sei severa con te, ma sei severa anche con gli altri, ma gli altri non sono te e possono pure risentirsene per questo tuo atteggiamento (ma non t'importa, lo so)...e non prenderlo come un rimprovero, ma è soltanto una considerazione, forse sbagliata, forse eccessiva, forse nulla di tutto questo...a te la scelta, la risposta, il trovare l'errore, l'imperfezione anche stavolta...

per come sembri, per quello che scrivi (e sai scrivere e sai esprimerti molto bene scrivendo), non meriti quello che vivi, meriteresti un destino, un futuro migliore (che forse, un giorno potrai avere...), ma chi non lo merita? e qui, magari penserai, scriverai che è un discorso, una frase banale, ripetuta, scontata, ritrovata altrove, ma te la dico lo stesso perché tu capisca che, nella sua banalità, adesso è per te e solo per te...e che ci può essere l'imperfezione, l'errore dovunque, in ogni attimo, in ogni esistenza, in ogni dolore, nei tagli, nel sangue, ma l'imperfezione è la vita stessa o la si ama allora l'imperfezione, la si accoglie, oppure saremo costretti a spaccarci sempre dal di dentro...e ti assicuro che non sei l'unica a farlo...

Ho letto la tua risposta 10 volte, lo ammetto, perchè alla prima mi sono risentita (essendo io molto impulsiva e abituata a sentirmi attaccata con ogni scusa possibile mi sembra ovvio) e perciò ho letto e riletto e riletto con attenzione ancora, e no, non è offensiva, è la tua opinione su ciò che ho scritto. Voi dite che sono severa con me stessa, ma a me non sembra, ci sono stati periodi della mia vita in cui ero davvero severa, e adesso mi sembra di essere piuttosto "mollacciosa" con l'Astrid che vivo. Quindi credo sia evidente un metro di misura molto diverso.
Per il risentirsene beh, anche questo è piuttosto ovvio, però certi atteggiamente non li sopporto. Davvero, ho passato la vita a "fare pena", a "fare pietà" e adesso se trovo qualcuno che prova qualcosa del genere per il mio passato non lo accetto. Dignità prima di tutto, e secondo il mio punto di vista fare pietà non si accorda con avere dignità.
Che io meriti o no quello che vivo non lo so, non so niente, e sto raschiando così il fondo che non mi importa più nemmeno farmi del male, non serve e davvero non me ne frega niente. Il che è male, perchè farsi del male è segno di voler provare qualcosa, sentimenti, dolore qualsiasi cosa insomma.

E arriviamo a questo:
Tunko Maklorio ha scritto:Lei è severa con se stessa per poi permettersi di esserlo anche con gli altri. Ma siccome non è lei a dettare legge, gli altri se ne strafregano della sua severità...

Buono come la mia critica ti sia arrivata e ti sia sentito offeso. Generalmente cerco il dialogo, ma con chi ha questo tipo di atteggiamento "fa così perchè così gli altri..." credo che la strategia migliore sia "pensa ciò che ti pare" me ne lavo le mani.

kiono ha scritto:
Tunko Maklorio ha scritto:Chi vuole veramente farla finita, ci riesce. Tu non vuoi farla finita, tu cerchi solo molts comprensione.

Ancora co sta storia...ebbasta.

E se lo dice Kiono allora potete fidarvi.
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Lila: Sai, il giorno in cui l'ho fatto, mi sono portata due lamette nella vasca da bagno. Lo sai perché? Perché sapevo che quando si perde sangue si diventa deboli, e non volevo lasciare il lavoro a metà perché mi era caduta la lametta. Riesci ad immaginarlo? Riesci ad immaginare di odiare la vita a tal punto da volere avere una lametta di riserva ?
Sam: Cosa devo dirgli?
Lila: C'è troppa bellezza per morire. Digli questo. C'è troppa bellezza nel mondo.

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Messaggioda ilungamwepu » 21/09/2015, 22:50



Astrid ha scritto:Ho letto la tua risposta 10 volte, lo ammetto, perchè alla prima mi sono risentita (essendo io molto impulsiva e abituata a sentirmi attaccata con ogni scusa possibile mi sembra ovvio) e perciò ho letto e riletto e riletto con attenzione ancora, e no, non è offensiva, è la tua opinione su ciò che ho scritto. Voi dite che sono severa con me stessa, ma a me non sembra, ci sono stati periodi della mia vita in cui ero davvero severa, e adesso mi sembra di essere piuttosto "mollacciosa" con l'Astrid che vivo. Quindi credo sia evidente un metro di misura molto diverso.
Per il risentirsene beh, anche questo è piuttosto ovvio, però certi atteggiamente non li sopporto. Davvero, ho passato la vita a "fare pena", a "fare pietà" e adesso se trovo qualcuno che prova qualcosa del genere per il mio passato non lo accetto. Dignità prima di tutto, e secondo il mio punto di vista fare pietà non si accorda con avere dignità.
Che io meriti o no quello che vivo non lo so, non so niente, e sto raschiando così il fondo che non mi importa più nemmeno farmi del male, non serve e davvero non me ne frega niente. Il che è male, perchè farsi del male è segno di voler provare qualcosa, sentimenti, dolore qualsiasi cosa insomma.


Sono contento che tu abbia "reagito" così...ammetto che la mia era (anche, forse...) una provocazione o qualcosa del genere...o magari no...lascio a te la capacità di scegliere l'interpretazione migliore, il senso che preferisci...
eppure, malgrado quello che sembra, che appare, sei una persona sensibile (ti prego, non dirmi che sono scontato!), anzi, mi piace di più nel tuo caso la parola "intensa"...sì, sei (mi sembri, con tutti i miei limiti di comprensione) una persona intensa...e (prendilo come un complimento, prendilo per quello che vuoi) mi ricordi istintivamente Sylvia Plath, mi hai fatto ritornare alla mente i suoi diari, questo combattimento costante con se stessi e con gli altri e così sono andato a riprendermeli cercando una frase da riportare qui che magari per te non avrà senso o alcuna importanza:

Sentivo che se non avessi scritto nessuno mi avrebbe riconosciuta come essere umano. La scrittura, allora, era la mia sostituta: se non ami me, ama quello che scrivo, amami per questo

e questo è tutto credo, forse un tentativo d'interazione-consolazione con te o verso di te...
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Messaggioda Astrid » 22/09/2015, 12:43



ilungamwepu ha scritto:Sono contento che tu abbia "reagito" così...ammetto che la mia era (anche, forse...) una provocazione o qualcosa del genere...o magari no...lascio a te la capacità di scegliere l'interpretazione migliore, il senso che preferisci...
eppure, malgrado quello che sembra, che appare, sei una persona sensibile (ti prego, non dirmi che sono scontato!), anzi, mi piace di più nel tuo caso la parola "intensa"...sì, sei (mi sembri, con tutti i miei limiti di comprensione) una persona intensa...e (prendilo come un complimento, prendilo per quello che vuoi) mi ricordi istintivamente Sylvia Plath, mi hai fatto ritornare alla mente i suoi diari, questo combattimento costante con se stessi e con gli altri e così sono andato a riprendermeli cercando una frase da riportare qui che magari per te non avrà senso o alcuna importanza:

Sentivo che se non avessi scritto nessuno mi avrebbe riconosciuta come essere umano. La scrittura, allora, era la mia sostituta: se non ami me, ama quello che scrivo, amami per questo

e questo è tutto credo, forse un tentativo d'interazione-consolazione con te o verso di te...


Beh, era chiaramente una critica/provocazione positiva, non una critica per spezzare le gambe come può aver fatto qualcun altro (ed è solo l'ulitmo di una serie) quindi massacrarti sarebbe stata violenza gratuita e sbagliata.
Non ti dico che sei scontato, ed è un grande sforzo per me. Sono si abituata, anche se da pochi anni, a ricevere "complimenti" di questo genere, ma non so, dirvi "si, avete ragione, anche io mi accorgo di essere come dite" mi fa strano, ho la sensazione di mettermi da sola su un piedistallo che non voglio; è tutto solo nella mia testa e lo capisco, ma è più forte di me..
Arrivando a quella frase, e anche a quella poesia che mi hai lasciato sul diario (e a cui io non ho risposto per il semplice motivo per cui i ringraziamenti sul diario mi fan venire la pecola, ci stanno malissimo, ottimi gli interventi, pessimi i ringraziamenti) me le sento addosso, come se fossero un ambiente in cui mi sento perfettamente a mio agio, bello o brutto che sia. E anche in questo caso, obiettivamente il "combattimento costante contro se stessi e contro gli altri" è quello che mi ha sempre contraddistinta, e credo di stare perdendo me stessa perchè non ho più voglia di combattere. Sono senza forze e senza speranza, e sto lasciando tutto. Come il vecchio che lascia andare la vita quando capisce che è giunto il suo momento. Mi piacerebbe però che mi parlassi di questa Sylvia Plath, chissà che lei abbia trovato la soluzione dove io vedo solo polvere.

Di contro ho deciso di smettere di scrivere sul mio diario sul forum. Ha anche lui fatto la sua vita, e adesso è conclusa, come tutte le cose. Rimarrà aperto e si perderà nel mucchio dei diario lasciati dagli altri utenti, forse ne comincerò un altro, chissà. Magari non qui.
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Lila: Sai, il giorno in cui l'ho fatto, mi sono portata due lamette nella vasca da bagno. Lo sai perché? Perché sapevo che quando si perde sangue si diventa deboli, e non volevo lasciare il lavoro a metà perché mi era caduta la lametta. Riesci ad immaginarlo? Riesci ad immaginare di odiare la vita a tal punto da volere avere una lametta di riserva ?
Sam: Cosa devo dirgli?
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Messaggioda Teddy Mills » 22/09/2015, 13:29



Non si capisce se davvero cerchi qualcosa dagli altri (che dunque ti facciano notare qualcosa) o stai semplicemente specchiandoti per capire cosa non va.
Nel primo caso si noterebbe una delusione, nel secondo invece stai ravanando nella sabbia. E sotto la sabbia, c'è sabbia più dura, fino a trovare la roccia. Dalla roccia non ne esci, finchè non trovi lo scalpello giusto.
Non mi resta che dire "auguri, spero tu possa farcela".
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Messaggioda Astrid » 22/09/2015, 20:22



Teddy Mills ha scritto:Non si capisce se davvero cerchi qualcosa dagli altri (che dunque ti facciano notare qualcosa) o stai semplicemente specchiandoti per capire cosa non va.
Nel primo caso si noterebbe una delusione, nel secondo invece stai ravanando nella sabbia. E sotto la sabbia, c'è sabbia più dura, fino a trovare la roccia. Dalla roccia non ne esci, finchè non trovi lo scalpello giusto.
Non mi resta che dire "auguri, spero tu possa farcela".


Nessuno dei due, mi sembra chiaro. MyHelp Bisogno di Sfogarsi cosa non vi è chiaro di questo titolo? Quindi qui io mi sfogo, non mi aspetto stampelle, soluzioni, problemi, critiche. Chiunque può scrivere ciò che vuole, ciò che si sente senza sentirsi obbligato a farlo. Accetto tutto, ma non chiedo niente.
E questo tono da "non fare la vittima" è la cosa che meno è utile al mio misterioso scopo.
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Lila: Sai, il giorno in cui l'ho fatto, mi sono portata due lamette nella vasca da bagno. Lo sai perché? Perché sapevo che quando si perde sangue si diventa deboli, e non volevo lasciare il lavoro a metà perché mi era caduta la lametta. Riesci ad immaginarlo? Riesci ad immaginare di odiare la vita a tal punto da volere avere una lametta di riserva ?
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Messaggioda ilungamwepu » 24/09/2015, 22:44



temevo che me lo chiedessi, ma speravo che tu lo sapessi o conoscessi quest'autrice e dunque anche la sua vita...ebbene si è uccisa a poco più di trent'anni (1963) e lei...sì, ha visto davvero la sua polvere e, alla fine, la sua unica soluzione è stata questa...Ho notato quel "fine" (intanto mi accorgo che ci sono troppi "fine" in poche righe e non è buon segno...) in corsivo sul tuo diario del forum e me ne dispiace non tanto per la fine in sé, ma perché non avrò modo di leggerti più o di leggerti a quel modo (perché poi qualcosa in più ho letto rispetto a frammenti o spezzoni presi da una pagina all'altra...). Peccato, davvero, mi sono accorto che era un'"esperienza" leggerti, forse anche perché sai scrivere bene e rendi, chi legge, partecipe dei tuoi momenti. Spero che tu prosegua a scrivere altrove o per te stessa, sotto altre forme o con altre parole, di nascosto o meno, col corpo o senza, con te o senza di te, perché scrivere aiuta a volte a lasciar uscire quel qualcosa che non esce mai e che gli altri non vedono o non possono sentire. O non vogliamo far loro sentire perché noi siamo noi e basta, il resto non conta in certi momenti, non è necessario essere compresi per forza...Comunque, in bocca al lupo per tutto...
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