Tunko Maklorio ha scritto:Chi vuole veramente farla finita, ci riesce. Tu non vuoi farla finita, tu cerchi solo molts comprensione.
Ancora co sta storia...ebbasta.
ilungamwepu ha scritto:e cosa vorresti sentirti dire allora astrid se la maggior parte delle cose che qualcuno ti dice non le accetti o le critichi? critichi le lacrime e le emozioni che dai leggendoti perché ti vergogni di far provare emozioni o perché non credi di far provare emozioni?
sei severa con te, ma sei severa anche con gli altri, ma gli altri non sono te e possono pure risentirsene per questo tuo atteggiamento (ma non t'importa, lo so)...e non prenderlo come un rimprovero, ma è soltanto una considerazione, forse sbagliata, forse eccessiva, forse nulla di tutto questo...a te la scelta, la risposta, il trovare l'errore, l'imperfezione anche stavolta...
per come sembri, per quello che scrivi (e sai scrivere e sai esprimerti molto bene scrivendo), non meriti quello che vivi, meriteresti un destino, un futuro migliore (che forse, un giorno potrai avere...), ma chi non lo merita? e qui, magari penserai, scriverai che è un discorso, una frase banale, ripetuta, scontata, ritrovata altrove, ma te la dico lo stesso perché tu capisca che, nella sua banalità, adesso è per te e solo per te...e che ci può essere l'imperfezione, l'errore dovunque, in ogni attimo, in ogni esistenza, in ogni dolore, nei tagli, nel sangue, ma l'imperfezione è la vita stessa o la si ama allora l'imperfezione, la si accoglie, oppure saremo costretti a spaccarci sempre dal di dentro...e ti assicuro che non sei l'unica a farlo...
Tunko Maklorio ha scritto:Lei è severa con se stessa per poi permettersi di esserlo anche con gli altri. Ma siccome non è lei a dettare legge, gli altri se ne strafregano della sua severità...
kiono ha scritto:Tunko Maklorio ha scritto:Chi vuole veramente farla finita, ci riesce. Tu non vuoi farla finita, tu cerchi solo molts comprensione.
Ancora co sta storia...ebbasta.
Astrid ha scritto:Ho letto la tua risposta 10 volte, lo ammetto, perchè alla prima mi sono risentita (essendo io molto impulsiva e abituata a sentirmi attaccata con ogni scusa possibile mi sembra ovvio) e perciò ho letto e riletto e riletto con attenzione ancora, e no, non è offensiva, è la tua opinione su ciò che ho scritto. Voi dite che sono severa con me stessa, ma a me non sembra, ci sono stati periodi della mia vita in cui ero davvero severa, e adesso mi sembra di essere piuttosto "mollacciosa" con l'Astrid che vivo. Quindi credo sia evidente un metro di misura molto diverso.
Per il risentirsene beh, anche questo è piuttosto ovvio, però certi atteggiamente non li sopporto. Davvero, ho passato la vita a "fare pena", a "fare pietà" e adesso se trovo qualcuno che prova qualcosa del genere per il mio passato non lo accetto. Dignità prima di tutto, e secondo il mio punto di vista fare pietà non si accorda con avere dignità.
Che io meriti o no quello che vivo non lo so, non so niente, e sto raschiando così il fondo che non mi importa più nemmeno farmi del male, non serve e davvero non me ne frega niente. Il che è male, perchè farsi del male è segno di voler provare qualcosa, sentimenti, dolore qualsiasi cosa insomma.
ilungamwepu ha scritto:Sono contento che tu abbia "reagito" così...ammetto che la mia era (anche, forse...) una provocazione o qualcosa del genere...o magari no...lascio a te la capacità di scegliere l'interpretazione migliore, il senso che preferisci...
eppure, malgrado quello che sembra, che appare, sei una persona sensibile (ti prego, non dirmi che sono scontato!), anzi, mi piace di più nel tuo caso la parola "intensa"...sì, sei (mi sembri, con tutti i miei limiti di comprensione) una persona intensa...e (prendilo come un complimento, prendilo per quello che vuoi) mi ricordi istintivamente Sylvia Plath, mi hai fatto ritornare alla mente i suoi diari, questo combattimento costante con se stessi e con gli altri e così sono andato a riprendermeli cercando una frase da riportare qui che magari per te non avrà senso o alcuna importanza:
Sentivo che se non avessi scritto nessuno mi avrebbe riconosciuta come essere umano. La scrittura, allora, era la mia sostituta: se non ami me, ama quello che scrivo, amami per questo
e questo è tutto credo, forse un tentativo d'interazione-consolazione con te o verso di te...
Teddy Mills ha scritto:Non si capisce se davvero cerchi qualcosa dagli altri (che dunque ti facciano notare qualcosa) o stai semplicemente specchiandoti per capire cosa non va.
Nel primo caso si noterebbe una delusione, nel secondo invece stai ravanando nella sabbia. E sotto la sabbia, c'è sabbia più dura, fino a trovare la roccia. Dalla roccia non ne esci, finchè non trovi lo scalpello giusto.
Non mi resta che dire "auguri, spero tu possa farcela".
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