Ciao a tutti. Nonostante nei miei 30 anni di vita abbia passato una serie di grandi momenti di difficoltà, in ogni circostanza ho trovato delle scappatoie... Molte volte distruttive, ma comunque sono sempre riuscito a dare fondo in qualche modo alle mie energie per "gettarmi" da una parte o da un' altra fino a riprendere il controllo di me stesso e della mia volontà. Ho tentato diverse volte di farla finita, ma forse per una pura casualità, o perchè non volevo realmente farlo, mi ritrovo ancora qua. Ho avuto una vita difficile, mio padre è morto di malattia quando avevo 4 mesi e mia madre ha cominciato a soffrire di una forte depressione da allora, che probabilmente ha influito in tutta la parte emotiva della mia infanzia. Dall' adolescenza in poi ho avuto continui periodi neri, spesso per colpa del fatto che non ho mai imparato a stare solo e la fine di ogni rapporto sentimentale con una donna ha coinciso con l' inizio dei miei malesseri, ma come dicevo in un modo o nell' altro ho sempre trovato una via e un modo per uscirne fino ad ora. Quello che mi ha tolto ogni speranza è che dopo ogni brutto periodo ho creduto di essere cambiato, migliorato o magari soltanto un pò fortificato, mentre nella realtà è solo stato ogni volta peggio. Spesso sono stato la causa dei miei stessi mali, essendo una persona estremamente sensibile ho avuto vicino molti amici, e proprio le persone a me più care sono quelle che ho fatto soffrire di più (a volte anche volontariamente purtroppo...) mentre ho dato attenzioni e importanza a persone che non lo meritavano affatto. Ho la fortuna di avere ancora pochi amici ma buoni, eppure ho tagliato ponti e contatti con tutti da ormai 6 mesi perchè mi sento solo un peso ed una croce per chiunque. Mi sembra che ovunque vada porti il malessere intorno a me, come se fossi contagioso, e non riesco a riservare questo a persone che indubbiamente hanno già i loro problemi e le loro croci, probabilmente molto più serie delle mie. Vedo persone malate terminali lottare per la propria vita con il sorriso, persone che hanno perso tutto ma che riescono ad andare avanti comunque con una forza che io non ho mai conosciuto e che non so come riuscire a trovare. Ho chiesto un aiuto psicologico e sono ormai in cura da mesi, ma tutto mi suona assolutamente vuoto e senza alcuno sbocco proficuo. Avevo tante passioni... La lettura, la scrittura, la fotografia, la regia, il buon cibo, i fumetti, amavo la natura e gli animali e nei miei periodi "vivaci" non conoscevo neanche il significato della parola noia. Ora di tutto questo non mi rimane assolutamente nulla, solo giornate sempre uguali passate a cercare di comprendere il vuoto che sento dentro e che non riesco più a colmare in nessun modo. Tante volte ho detto "questa volta è diverso", ma stavolta lo è davvero. Non riesco più a trovare nessuno stimolo a migliorare la mia situazione, fosse anche uno stimolo negativo, e il mio unico pensiero è continuare a rubare qualche minuto alla vita finchè riesco, ma senza riuscire ad evitare di pensare che non riesco più a convivere con me stesso. Ho avuto sempre paura di soffrire, o meglio di tentare di farla finita e sopravvivere in uno stato che non farebbe altro che peggiorare la situazione, ma questa volta ho trovato una soluzione sicura e senza vie di scampo. Il confronto è il mio ultimo tentativo, magari riesco a carpire qualcosa che fin' ora mi è sfuggito, o magari amplificherà solo il mio malessere, ma un ultimo tentativo per le poche persone che ancora mi vogliono bene e che ne soffrirebbero dovevo almeno tentare di farlo. Grazie a chiunque avrà voglia di leggere il mio sfogo, e di condividere un pò del suo tempo con me.
Francesco