Perché continuare a soffrire?

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Perché continuare a soffrire?

Messaggioda Royalsapphire » 22/04/2016, 9:46



SucideTheLastWay ha scritto:Il mio amico, é lui che non mi fa sentire accettato.
Semplicemente sono io che vedendo lui come modello di persona e di vita ogni giorno mi sento inadeguato.

Tu mi permetti di parlarti schiettamente vero? Ebbene, non si può avere un dodicenne - o comunque un bambino - come modello di vita. Né un genitore maestrino denigrante o un genitore affettivo. L'unico modello in grado di saperti guidare nella crescita e di agevolarti così nella tua evoluzione personale, è l'adulto! Il ruolo dell'adulto non appartiene a tutti i grandi che vedi. Ma appartiene a chi riesce a trovarsi nella sfera del "dare" e non del "prendere" (cosa che avviene in chi si trova nel ruolo del bambino o del genitore maestrino/affettivo).
Secondo me, quello che intendi dire tu è che sei attratto dalla gioia e dalla leggerezza che provi quando sei col tuo amico. E quindi, desiderandola, gliela invidi.
Eppure secondo me voi due non siete abbastanza intimi. Tu non sei abbastanza vicino a lui per entrare effettivamente nella sua vita privata, o oggi sapresti che in realtà anche il tuo amico ha delle ombre forti! Anche se la "chimica" dell'attrazione sfugge alla nostra comprensione, è vero che ci sentiamo attratti all'altro nell'ombra. quindi se tu reagisci così nella tua vita perché stai molto soffrendo, è probabile che anche il tuo amico dentro soffra tanto... Se ti va di scoprirlo prova a parlarne con lui, può essere che ti risponda sinceramente o può anche darsi che te lo nasconda per difendersi...

Lui é davvero felice, lo conosco bene, non ha problemi in famiglia, con gli altri, con se stesso: è perfetto per come vorrei essere io.

Tutti abbiamo problemi in famiglia. I problemi sono parte dell'essere umano. O altrimenti saremmo degli Dei.
Non è vero che il tuo amico è perfetto, perché nessuno lo è. Perfetta è l'idea che ti sei fatto tu di lui.

Inoltre sono gay, non potró mai avere una famiglia, quindi anche una moglie.

Se tu sei veramente gay, non ti può interessare avere una moglie. La famiglia l'avresti anche da gay. Già il semplice fatto di amare o voler bene a qualcuno crea una piccola famiglia. Essere amici veri è essere una famiglia. Di conseguenza avere un partner dello stesso sesso è avere una famiglia.
Che te ne fai di una moglie, se senti che il tuo cuore può amare un altro cuore del suo stesso sesso?
Per questo contino a credere che i tuoi genitori forse ti stanno facendo sentire non accettato, respinto, non amato... Non so, forse gli senti fare brutti discorsi sugli omosessuali? Li senti prenderli in giro? Oppure senti che loro non vorrebbero mai avere un omosessuale in casa?...
Oppure, è fuori, è il mondo che ti circonda che non accetta o che prende in giro i gay? Se non ti accade di percepire ostilità nella tua famiglia, ma ti accade solo fuori, allora ti posso consigliare di provare ad aprirti con i tuoi genitori, perché affrontare grandi problemi da soli fa sentire molto la solitudine e l'abbandono. Invece affrontarli con chi vuoi bene acquista tutto un altro sapore.

io non posso amare ció che non amo.

Sei tu a dirlo. Nessuno mai nella tua vita ti dirà che tu non puoi amare ciò che ami. Nessuno mai ti dirà di mettere a tacere il tuo cuore. Solo tu hai il potere per farlo. E spero che non lo userai davvero.

Potrei anche provare a descriverti questo peso, ma non capiresti, non ti posso trasmettere realmente quello che provo dietro a uno schermo.

Non è con la chiusura che puoi conoscerti dentro. Se "non capiresti" è il messaggio che ti hanno passato i tuoi genitori, ti propongo di dubitare che siano tutti così. E poi non è tanto importante il capirti, quando il sentirti. E' importante che tu, aprendoti, possa trasmettere le emozioni che hai dentro. E per fare questo non importa trovarsi faccia a faccia oppure scriversi. Perché quando vuoi farti sentire, ci riesci in qualunque modo. Se ti lasci andare, adesso, e provi a scrivere, anche tra le lacrime, quello che senti dentro, riuscirai a dare una voce a tuo cuore. Altrimenti diventa solo un racconto dettato dalla propria testa. Vocale o scritto rimane quello.

Odio tutto di me, anche il mio modo di pensare e di agire.

La cosa migliore per me é morire.

Mi dispiace. Mi dispiace che tu non ti ami. E mi dispiace che la tua famiglia non sia in grado di abbattere i muri e di colmare il tuo vuoto.
Chi lo dice che la cosa migliore per te è morire? Perché non sei tu. Non è colpa tua se chi vive con te ha i suoi problemi. Se ti lasci spegnere, non conoscerai mai la tua luce. Val la pena di morire? Non importa infatti che la veda io, o altri. Importa che sia tu a vederla.

Perché per te é cosí importante che io non smetta di vivere?

Le scelte sono tue, non mie. Finché me lo permetti, io cammino con te.

Magari una soluzione c'é, ma non sono in grado di percepirla per come penso.

Ecco. In fondo lo sai. In fondo riesci a percepire una via, la vita.
Finché ti metti a pensare non puoi muoverti granché. E' al tuo cuore, è al tuo sentire che puoi appellarti.

Vado, buona giornata piccola grande stella
:hi:
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Messaggioda SucideTheLastWay » 22/04/2016, 12:49



"Non è vero che il tuo amico è perfetto, perché nessuno lo è. Perfetta è l'idea che ti sei fatto tu di lui."


Lui è l'opposto di me, l'opposto dei miei problemi. Lui non ha nessuno dei problemi che ho io. Se neanche io li avessi sarei felice.

"Se tu sei veramente gay, non ti può interessare avere una moglie" "Non so, forse gli senti fare brutti discorsi sugli omosessuali? Li senti prenderli in giro? Oppure senti che loro non vorrebbero mai avere un omosessuale in casa?"


si che mi interessa, perchè vorrei essere una persona normale e per essere una persona normale secondo me è necessario amare la donna, per avere una famiglia. Famiglia nel senso di moglie e figli. Non penso che chi sia gay non sia una persona normale, o almeno non io, ma non sopporto il fatto di essere diverso dagli altri. Non voglio IO essere gay, non mi importa di quello che ne pensano gli altri riguardo. Sono io che penso a queste cose, e per questo non sopporto di essere quello che sono e di pensare ciò che penso. Io si, non sono una persona normale. Vorrei infatti avere una moglie, per poter avere figli, dunque una famiglia normale e felice.


"Sei tu a dirlo. Nessuno mai nella tua vita ti dirà che tu non puoi amare ciò che ami. Nessuno mai ti dirà di mettere a tacere il tuo cuore. Solo tu hai il potere per farlo. E spero che non lo userai davvero."


ma io ho bisogno di amare la donna, voglio avere una famiglia. Ne ho bisogno, ma non posso, perchè sono così, è una tortura.


"Non è con la chiusura che puoi conoscerti dentro. Se "non capiresti" è il messaggio che ti hanno passato i tuoi genitori, ti propongo di dubitare che siano tutti così. E poi non è tanto importante il capirti, quando il sentirti. E' importante che tu, aprendoti, possa trasmettere le emozioni che hai dentro. E per fare questo non importa trovarsi faccia a faccia oppure scriversi. Perché quando vuoi farti sentire, ci riesci in qualunque modo. Se ti lasci andare, adesso, e provi a scrivere, anche tra le lacrime, quello che senti dentro, riuscirai a dare una voce a tuo cuore. Altrimenti diventa solo un racconto dettato dalla propria testa. Vocale o scritto rimane quello."


non voglio aprirmi, voglio arrendermi. Ho perso, e non cambio idea su quello che voglio fare. Voglio solo che qualcuno mi aiuti ad andarmene, perchè non ce la faccio più a sopportare tutto. Dico che non capiresti per come pensi tu. Le cose che mi succedono e che percepisco, spesso le posso capire solo io. Tu non hai idea dei miei problemi, non puoi neanche provare a immaginarli: non penso tu abbia alcun problema di quelli che ho io.


"Chi lo dice che la cosa migliore per te è morire? Perché non sei tu. Non è colpa tua se chi vive con te ha i suoi problemi. "

Lo dico io, non gli altri. Sono io che ho problemi e che penso a queste cose, gli altri influenzano la mia vita indirettamente, come il mio amico. Morire si, per me è la cosa migliore per smettere di soffrire. Non voglio soffrire all'infinito, vedendo che non riuscirò a fare il lavoro che voglio e avere una famiglia, avere figli e una moglie. Ci sono molte altre cose che non potrò realizzare e che, se continuo a vivere, mi faranno soffrire. Perchè vivere per soffrire? Non ha senso! Perciò non ha senso per me restare qui e aspettare di vedermi fallire in ogni cosa che faccio, come è sempre stato. Non c'è stata neanche una cosa bella di questa vita di m e r d a, e non ci sarà mai, ne sono sicuro.


"Val la pena di morire?"


Si, non importerebbe a nessuno e io sarei felice e forse potrei avere un altra opportunità. Tu credi in Dio?


"Ecco. In fondo lo sai. In fondo riesci a percepire una via, la vita.
Finché ti metti a pensare non puoi muoverti granché. E' al tuo cuore, è al tuo sentire che puoi appellarti."


Certo che una via c'è, ma nel mio caso non può essere raggiunta. Per come penso, per come ragiono, per come sono io. Dunque non potrò mai raggiungerla anche se esiste.


Comunque ti ho chiesto di aiutarmi per trovare il metodo meno doloroso possibile, perchè tanto è così, ho deciso. Non cambio idea.
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Messaggioda Royalsapphire » 22/04/2016, 15:52



Vorrei infatti avere una moglie, per poter avere figli, dunque una famiglia normale e felice.

:lol: piccolo amico dubito fortemente che alla tua età tu sia qui a pensare ai figli che potrai avere in futuro.
Se non vuoi andare più in là di quel che mi dici, lo rispetto. Lo spazio è tuo.
Non posso aiutarti in altro modo se non così
Ciao :hi:
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Messaggioda SucideTheLastWay » 22/04/2016, 16:14



Penso ai figli come sogno, semplicemente vorrei avere una famiglia. Perché non mi rispondi? Ti ho chiesto di aiutarmi
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Messaggioda Royalsapphire » 22/04/2016, 16:40



Ti ho risposto : )
Ti ho risposto che posso aiutarti solo accompagnandoti a guardare dentro di te, laddove da solo non arrivi per paura.
Se il mio aiuto non ti serve puoi trovare qualcun altro : )
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Messaggioda SucideTheLastWay » 22/04/2016, 17:25



Non mi serve aiuto per quello, ormai sono sicuro di ció che voglio fare. Ho bisogno che qualcuno mi dica come preparare quel veleno. Tu, non sei una farmacista? Non ce la faccio più a stare qui, nessuno mi puó aiutare.
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Messaggioda George » 23/04/2016, 7:10



Caro amico, mi dispiace per la tua condizione
La soluzione al tuo problema è dentro di te , e la risolverai solo nel momento in cui si accenderà la luce giusta in un momento inaspettato
Ti consiglio la lettura di questo libro, che è un ottima palestra per allenarti a vedere le cose da altri punti di vista
autore: Edward de Bono, titolo: Sei cappelli per pensare
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Messaggioda SucideTheLastWay » 23/04/2016, 9:53



Grazie, lo inizio a leggere.
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Messaggioda Alaska. » 30/04/2016, 20:22



Ciao! Mi dispiace molto... Io ho 15 anni e anch'io penso al suicidio. Sto cercando di uccidermi nel metodo più indolore possibile, voglio morire e non stare poi su una carrozzina o andare in coma. Voglio morire, farla finita. Nessuno mi vuole, nessuno mi ama, insomma ho capito che sono io l'errore qui! È impossibile che nessuno mi aprezzi in questo mondo, vuol dire che sono un disastro, un errore!!! Ti capisco perfettamente perché anch'io voglio farla finita e non conosco metodi di avvelenamento. Vorrei impiccarmi ma non ho mai il coraggio
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