Sono gay e mi uccido

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Sono gay e mi uccido

Messaggioda Royalsapphire » 05/11/2013, 12:01



Il Fatto Quotidiano ha scritto: Italia omofoba, "mi uccido perché sono gay”

28/10/2013

ROMA, AVEVA 21 ANNI.

Sono gay, mi uccido”. Di lui sappiamo soltanto che aveva 21 anni, che abitava con la famiglia a Centocelle ed era uno studente universitario. Sabato notte ha scritto una lettera, poi si è incamminato per le strade del suo quartiere, ha raggiunto la Casilina, è entrato nel comprensorio dell’ex Pastificio Pantanella, è riuscito a entrare in uno dei palazzoni adibiti a uffici e abitazioni, ha raggiunto la terrazza e si è lanciato dall’undicesimo piano. Nel vuoto della notte più buia, un sabato sera in cui la solitudine si era fatta sentire più forte.

La sua lettera è un atto d’accusa contro l’omofobia: “L’Italia è un Paese libero ma l’omofobia esiste e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”. Parole che denunciano uno stato di sofferenza e colpisce il fatto che i genitori distrutti dal dolore abbiano detto ai poliziotti del commissariato San Lorenzo, intervenuti dopo la tragedia, che non sapessero dell’omosessualità del figlio, che non si fossero accorti del suo turbamento e neppure erano in grado di dire che persecuzioni avesse subito. Ma forse anche questo non voler vedere, non voler capire da parte della famiglia, è stato all’origine del dramma che si è consumato in quel palazzo a lui sconosciuto: il ragazzo non aveva avuto il coraggio di dichiarare la proprio omosessualità neppure al padre e alla madre. È una più frequente di quanto si pensi che per qualche maledizione, proprio a Roma, dove la Chiesa sta manifestando aperture verso questo problema, con Papa Francesco che nei primi giorni del suo Pontificato ha pronunciato una frase rivoluzionaria in materia di sessualità (“Chi sono io per giudicare un gay”), nell’ultimo anno sono stati tre i ragazzi che hanno deciso di togliersi la vita. Un quarto, di appena 16 anni, ci ha provato e per fortuna non ci è riuscito.

A NOVEMBRE scorso un quindicenne, studente del liceo scientifico Cavour, si era tolto la vita legandosi una sciarpa intorno al collo. Analoga tragedia quest’estate in un palazzo nella zona Torraccia, dove a uccidersi era stato un adolescente di appena 14 anni: “Nessuno capisce il mio dramma”, aveva scritto prima di gettarsi dal terrazzo di casa. A maggio scorso, un altro studente di 16 anni, di origini romene, si era gettato durante la ricreazione da una finestra del terzo piano della sua scuola, un istituto tecnico in zona Marconi. Fortunatamente un’auto aveva attutito il colpo e il ragazzo se l’era cavata con qualche frattura alle gambe. Quest’ultimo suicidio ha provocato molta emozione e una valanga di commenti da parte delle organizzazioni omosessuali. “Un altro fatto tragico, aspettiamo di avere maggiori informazioni, ma se è vero che anche stavolta a uccidersi è stato un ragazzo gay, siamo di fronte a un ennesimo caso. I suicidi o i tentativi di suicidio di giovani omosessuali sono un dato allarmante”, ha detto Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. Poi ha fornito qualche dato;“Alla nostra linea verde Gay Help Line 800.713.713 riceviamo 20 mila contatti l’anno e dai dati in nostro possesso risulta che un omosessuale su dieci almeno una volta nella sua vita ha pensato al suicidio. È ora di dire basta, le istituzioni diano una risposta urgente nella lotta all’omofobia e nell’allargare la sfera dei diritti degli omosessuali” .

Il mondo gay si mobilita e a Roma scende in piazza. “Il Parlamento deve approvare una legge contro l’omofobia”, sarà la parola d’ordine. “I suicidi di tanti giovani omosessuali deve essere considerata una forma di violenza sociale pari al femminicidio”. Il riserbo dei genitori dello studente di Centocelle, il fatto che si è suicidato in un palazzo dove nessuno lo conosceva, ha reso più difficile ricostruire la sua storia. Non si sa se nel giro delle amicizie abbia subito discriminazioni o se ci sia stato un fatto scatenante nelle ultime ore. Resta quella lettera: “Sto male, mi dispiace”, ha scritto ai genitori.


Io davvero non capisco come sia possibile che in una società così aperta verso il sesso rispetto al secolo scorso, possa essere ancora così chiusa nei confronti dell'omosessualità!!!
Dei ragazzini non arriverebbero al suicidio se questa società la smettesse di usare "il diverso" come capro espiatorio per il proprio stress e la propria frustrazione, nonché la propia maleducazione!!!!
Per me, se qualcosa non va nei giovani d'oggi, è sempre colpa dei genitori che ci sono dietro! Perché se una madre snaturata insegna a suo figlio di 6 anni che è giusto schernire il compagnetto più debole, come pensate che possa essere questo bimbo appena raggiungerà i 16 anni? Sarà probabilmente uno dei tanti bulletti che incombono nelle scuole (pubbliche e private che siano)!!!
Ora, tralasciando il discorso dei genitori dei figli "altrui", credo fermamente che niente là fuori possa compromettere l'autostima di un ragazzo se questi ha un dialogo aperto con la sua famiglia e non ha paura di mostrare se stesso con i propri genitori. Perché per quanto possa essere spietato il mondo che ci circonda, la vera forza viene dalla propria famiglia (genitori, ma anche amici se ci sono veramente). Può prenderci in giro il mondo intero, possono sputarci addosso, ma siamo noi che decidiamo con chi stare, con chi vivere, chi frequentare, quanto e dove ci pare! E ciò rende assolutamente irrilevante il fatto che ci sia gente attorno che possa odiarci, perché non riuscirebbe a farci del male se non fossimo noi che glielo permettiamo, dando ascolto a quello che dice o dando importanza a ciò che fa!
Ognuno dovrebbe pensare a vivere la sua vita, senza pensare a quella degli altri, ma dato che ciò risulta impossibile da parte di un sacco di persone, cerchiamo di non lasciarci coinvolgere dalle loro "richieste".

Da adolescente, sembra che il mondo ruoti attorno alla scuola e a ciò che pensano o fanno i nostri compagni. Perché oltre quel mondo, c'è solo la casa e lo studio. Quindi ti senti lo sfigato che sta a casa con mamma e papà e che non ha amici e che peggio viene preso in giro perché è diverso, e magari non hai nemmeno il coraggio di parlare con i tuoi della tua diversità, perché sai che non approverebbeo. Così vivi costantemente in una prigione, con la tua libertà mutilata, e un senso di colpa misto a vergogna talmente profondi da farti sprofondare!
Sembra che la vita finisca tutta lì! Perché sei nato e stai crescendo in un ambiente non tuo! E tu ti senti l'intruso che deve abbandonare il campo!
Sono in migliaia i ragazzini che la vedono così. Non realizzano invece, che la vita non finisce lì! Che quello è soltanto l'inizio! Perché poi, arriverà il momento che potranno decidere loro stessi delle loro vite! Potranno costruirsi l'ambiente in cui vivere e crescere! Potranno essere se stessi finalmente!
Il mondo è così grande per noi! E questa è un'opportunità! Una grande opportunità! Ti dà modo di lasciare una cerchia di persone (sebbene spesso composta anche dai propri familiari), e andare incontro a chi ci vuole esattamente così come siamo!
Finita la scuola, arriverà l'università, che è già un ambiente totalmente diverso dalla scuola perché molto grande e dispersivo. Dove ognuno pensa più a se stesso che al vicino. Poi subentra il lavoro, posto in cui importa solo quello che dai dal punto di vista lavorativo, e dove la tua vita privata rimane fuori. Quanto alle amicizie, sei tu che te le scegli, con calma e senza il timore che ti deridano. E non dimentichiamoci dei propri interessi, dei propri scopi, della propria voglia di costruire!! Al di là della famiglia e degli amici, c'è la passione personale. Ci sono le nostre attitudini! Cosa vogliamo essere, cosa vogliamo diventare? Parrucchieri, infermieri, architetti, ingegneri, commercialisti... ?! E riguardo agli svaghi, in cosa traete piacere? Fate valere la vostra passione per il cinema, il cibo, i viaggi, lo sport, la ricerca, tutto quello che vi fa sentire bene.
La vita ci dà la possibilità di appassionarci e realizzare tante cose. Tutto quello che vedete in giro non sono che i sogni e i bisogni di qualcuno messi in pratica! Vi renderete conto che sono cose così grandi da non essere minimamente paragonabili a un ristrettissimo ambiente come la scuola e il tetto familiare.
E quando vi sentite soli, chiedete aiuto, cercate in giro, e scoprirete che soli non ci siete affatto!

Perché arrivano al suicidio? Perché per la prima volta nella loro vita, realizzano che possono fare qualcosa di utile per se stessi, far cessare il dolore con la morte! Sono come gli uccelli selvatici che, rinchiusi in gabbia, muoiono. Per questi ragazzini è lo stesso. Si vedono in gabbia e sanno che non hanno via di uscita, capiscono che il solo modo di uscirne è la morte. E' questa certezza che è sbagliata, ragazzi! Per tutto quello scritto sopra. La vita non si limita solo alla scuola o a un ristretto gruppo di persone che ti odiano! Anche se queste persone fossero 100, sarebbero infinitamente piccole in confronto ai 7 miliardi di gente che popola questo pianeta! E ormai con tutti i mezzi di comunicazione che possediamo, accorgersi che non siamo soli, che c'è chi la pensa come noi e che c'è anche chi ci capisce e non ha nulla contro di noi, è veramente, veramente facile! Basta cercare, basta chiedere!! Basta un urlo, per non arrivare alla caduta!
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