Malattia

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Malattia

Messaggioda MarissaC » 25/05/2020, 19:22



Non sono nata sotto le bombe della Siria. non sono nata nell'Africa affamata. Per questo mi sento in colpa a desiderare la morte.
Nata 23 anni fa, figlia di un operaio e di una casalinga con lavoretti saltuari, entrambi diploma di terza media: di meglio non sono riusciti a trovare.
la felicità per qualche anno, ma non la ricordo. L'arrivo di mia sorella dopo 9 anni. e poi l'inizio di ciò di cui ho memoria.

Periodo delle medie: il disagio per la povertà che i miei vestiti dimostravano, il non essere accettata perchè "povera" e il tentare di crearsi una personalità "distinguendosi dalla massa". Da un lato lo studio assiduo, per compiere il mio dovere e far felice mia madre, dall'altro l'evasione: le prime sigarette, canne, fidanzato. Con lui, tossicodipendente: gli sputi ricevuti e gli abusi, anche quello sessuale. Ora vedo tutto con lucidità e non ci sto male, perchè tra le cose che ho passato c'è stato di peggio.

10 anni in casa con un alcolizzato: porte, mobili sbattuti, urla, bestemmie. la fretta di prendere sonno: il giorno dopo c'è l'interrogazione e devo dormire almeno tot ore per essere pronta domani e andar bene. Veloce, prima che lui torni e faccia tanto chiasso da non farti dormire. I pianti, di mia madre e miei. lui che sbiascicava, urlava, imprecava, insultava. Io che speravo nell'aiuto dei vicini di casa: non sono mai intervenuti. mia madre troppo povera per andarsene con due figlie.
A 14 anni inizio a rispondere a tono, mi dispiace vedere mia madre così. si sfiora la violenza fisica, mia madre ci separa, mi chiudo in camera. tutto questo per n volte. Piangevo come una disperata, non avevo nemmeno la forza di trattenermi. Con i piedi contro l'armadio e la schiena contro la porta per bloccargli l'entrata, mentre sento quasi spezzarsi le ossa.
Lui si giustifica in tutti questi anni: "non vi ho mai messo le mani addosso", ma esiste la violenza psicologica, subdola perchè non lascia prova se non sul violentato, e per tutta la vita. Anche lui figlio di un padre alcolizzato e violento, si giustifica così con noi. Ma la paura che possa scattare da un momento all'altro c'è, le mani sul collo per volermi sottomettere le ha messe.
Poi cresco, 16 anni, e capisco che non posso fare nulla se non essere indifferente. Non gli rispondo più, lo ignoro.
Siamo in 4 ad abitare in poco più di 30 mq di casa ma non ci si parla. Quando torna a casa sbronzo e non rispondo alle sue domande sbiascicate però i problemi e le urla si ripetono. Una notte, dopo ore di confusione, oggetti sbattuti, lui disteso sul letto che urla versi, stanca dall'ennesima notte in bianco, sbotto: "smettila". si alza, dice che devo portargli rispetto perchè è mio padre, quindi devo stare zitta e non devo permettermi mai più. non rispondo perchè ho paura. mi intima di rispondere. un sì sommesso, poi basta. in tutto questo sono alle superiori, mi diverto, faccio amicizia, nonostante tutto li ricordo come anni felici: d'altronde stavo spesso fuori casa.
Gli ultimi anni delle superiori: le prime benzodiazepine per dormire il giorno prima della verifica. ormai l'insonnia cronica mi accompagna. lavoro stagionalmente: i primi soldi, i primi viaggi, le prime scarpe comprate con il frutto della mia fatica. quinto anno: dopo anni d'impegno, ancora prima della maturità inizio a lavorare. poco tempo per studiare e molto lavoro. esco con un 90. felice, ma se non avessi dovuto lavorare tante ore forse avrei portato a casa qualcosina in più. poco male però: per la prima volta mi pagano decentemente. riesco a pagarmi la patente. test d'ingresso per l'università. entro. per un mese e mezzo senza casa tra vari b&b e airbnb. trovo casa, lontanina dalla sede. ma torno sempre ogni weekend: lavoro. rimango così inevitabilmente indietro con gli esami. un errore che pago ancora oggi. con l'acqua alla gola ogni anno per la borsa di studio che mi consente di vivere.
mia madre se ne va di casa con mia sorella, finalmente. mio padre cade nel buio più profondo. alterno pena a rabbia. cerco di non pensarci. non fa che insultare mia madre perchè per lui è colpa di lei se non gli parlo. lo ignoro. finchè non coinvolge mia sorella per metterla contro mia madre. in tutto questo sbronzo 24/7. il giorno dopo mi raccontano una particolare vicenda che vede coinvolta anche mia sorella, allora sbotto al telefono. lo stesso giorno porta zizzania tra tutte le persone vicine a mia madre. sono le 6, mi trova fuori in centro. mi urla davanti a tutti per più volte: sei una mangiamerda. non gli parlerò per un anno e mezzo.

finalmente torno a bologna all'università, so che mia madre è distante da mio padre e sono tranquilla. decido di non lavorare più per dedicarmi allo studio. ho molte materie indietro e devo recuperare. tornano le benzodiazepine per consentirmi di mantenere un sonno e uno studio decente. do gli esami prestabiliti, ma togliendo i farmaci ho il rebound. ansia, stress post traumatico, attacchi di panico. inizio ad andare dallo psichiatra e pian piano li scalo fino a toglierli del tutto. non voglio piu toccarli. la sessione successiva procede bene e ad agosto sono senza farmaci.
terzo anno mi trasferisco in centro. e inizia un bel periodo: non più solo studio ma finalmente inizio ad uscire. serate, amici e concerti. la sessione è sempre dura ma la supero. ho un attacco di panico di nuovo ad aprile, lascio il mio fidanzato storico sperando di capire cosa mi facesse male. ma non risolvo. riprendo i farmaci che scalerò pian piano. ma capisco di aver bisogno della psicoterapia. inizia un percorso lungo che mi porta alla consapevolezza di essere una persona troppo esigente con sè stessa, rigida, che non tollera avere la situazione fuori controllo. pian piano mi lascio andare, smetto di essere ipocondriaca, di avere manie di controllo e di fissarmi con lo studio. respiro un po'. mi sembra di aver raggiunto un equilibrio finalmente.

La sessione è di nuovo tosta. avevo un piano ben preciso, ma non l'ho rispettato per un esame in cui sono stata bocciata tre volte. e tutto quello che avevo lasciato da parte con la psicoterapia si affaccia più prepotente di prima: il disagio non è più solo psicologico, ma corporeo. mi ammalo. una malattia che sembra essere una brutta parola: vulvodinia. che non ha nemmeno dignità per essere riconosciuta dallo stato, dalla quale non so se mai guarirò, come, e in quanto. spendo tanti soldi ma nessun miglioramento. questa patologia ne nasconde un'altra: endometriosi che mi sta divordando gli organi.
confusa dai medicinali (tornano le benzodiazepine), ho già speso un patrimonio e sarò destinata a spendere ancora molto. la malattia mi limita fisicamente nei lavori che potrei fare, mentalmente nella concentrazione, nella memoria, ma soprattutto nell'autostima. non mi sento più come prima, desiderabile, e nemmeno voglio più apparirlo. sono un'altra persona. cado in depressione: nel momento in cui avevo allentato la presa e il controllo ossessivo sulla mia vita, come imparato a fare, il mio corpo mi tradisce e mi punisce per essere stata più leggera e serena.
Sono fidanzata da un anno, dovevo andare a convivere con il mio fidanzato, dovevo andare in Erasmus e concludere gli studi. Ora tutti i miei piani sono andati in fumo. Si tratta di una malattia che fa male fisicamente, ma il peggio lo fa psicologicamente. non posso più avere rapporti sessuali, vestirmi normalmente, mangiare normalmente perchè tutto mi fa male.

Inizialmente mi chiedevo perchè, e piangevo: che senso aveva impegnarsi tanto nella vita per ricevere questo? Perchè una malattia non riconosciuta dal SSN ad una persona che non può permettersi economicamente le cure? Perchè ad un passo dalla fine dell'università e dalla realizzazione dei miei sogni? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo?
ora non mi chiedo più niente, non voglio vivere così. La vita è sofferenza e sono stanca.
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MarissaC
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Messaggioda Fior di Sole » 26/05/2020, 10:03



Ciao

Hai sicuramente una vita molto dura e le tue parole mi hanno toccato. A volte non si sa bene cosa dire quando si leggono storie come la tua perché le parole di conforto sono difficili da trovare quando la persona vive in un mondo tutto nero, soprattutto se ha una malattia come quella che tu descrivi. Per questo mi sento di volerti solo dire... tieni duro. Fatti aiutare il più possibile dalle persone che ti stanno intorno, dai tuoi amici o se vuoi anche da noi, da questo forum. Sfogati come vuoi e quando vuoi, come hai fatto adesso con questo post. Magari cerca anche delle persone che hanno la tua stessa malattia, loro sapranno bene di cosa si tratta e ti potranno aiutare più di tutti. Personalmente io sono molto attaccata alla vita, la trovo meravigliosa nelle sue piccole cose, magari posso passare interi mesi neri, tristi e duri, ma poi capita quella casuale serata passata con un amico a ridere o a raccontarsi a vicenda i propri segreti e di colpo mi sembra che la vita andrebbe vissuta anche solo per assaporare questi piccoli brevi momenti. Il dolore è qualcosa di costante e assillante, ma non devi darti per vinta. Arrivano anche dei giorni felici, seppur più brevi di quanto si vorrebbe. Arrivano delle nuove persone che ti cambiano la vita o delle soddisfazioni personali che ti dimostrano che in questo mondo ci sei anche tu, arrivano le risate nelle piccole cose e quella sensazione che, se hai lottato fino adesso un motivo ci deve essere. Hai lavorato troppo duramente per abbandonare tutto ora, tieni duro e fregatene se ci metti più tempo di altri o non sei riuscita a raggiungere gli obbiettivi che avresti voluto, il tempo è qualcosa di soggettivo e rallentare -soprattutto a causa di problemi familiari o di salute- è umano.
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Messaggioda luca231 » 22/06/2020, 21:15



ciao Marissa, ho 30 anni e sto vivendo una situazione molto simile alla tua.
Sono nato povero, sono stato picchiato molte volte da bambino, perché mia madre era a sua volte vittima di mio nonno. Dopo diversi anni le cose cambiano, mia madre è cambiato, ma io sono sempre rimasto timido, non parlavo mai, e rifiutato da molti bambini. A scuola andavo male e avevo pure un problemi estetici. Sono cresciuto e a 27 anni ho conosciuto una ragazza che mi ha cambiato la vita e mi ha lasciato il segno, mi ha lasciato. Sono partito per l'inghilterra e dopo 1 anno sono rinato. Dopo 1 anno di felicità, mi appare una malattia rara la sindrome di meniere, mi lascia un orecchio sordo. Amante ormai dell'estetica e lavorando in un hotel a 5 stelle non riuscivo a tollerare questa cosa, il mio umore cambia.. passa 1 altro anno e causa covid, ora perdo il gusto e l'olfatto da oltre 4 mesi.
Risultato carriera da sommelier buttata al vento.
Ora mi ritrovo qui, nel limbo, a cercare di capire qual è veramente il senso della vita, a chiedermi perché persone che si sono sempre drogate davanti a me, senza curarsi del fisico alimentazione ecc stanno da favola e io, invece sto a pezzi.
A volte cerco di giustificarmi che molta gente muore giovane e, non sarebbe una disgrazia se morissi anch'io.
Non so veramente che fare.

Marissa per favore tienimi aggiornato, non mollare
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Messaggioda massimo_schiena » 23/06/2020, 8:04



Ciao MarissaC e luca231. Anche io sono in una situazione simile, se avete voglia leggetevi il mio post del 26/05/2020 "Dolore fisico - aiutatemi". A differenza vostra la mia "malattia" dura da quattro mesi, però non so proprio come venirne fuori... continuo ad andare da diversi specialisti, ma nessuno trova la cura e per me non c'è un giorno dove mi sento bene. Aiutiamoci a vicenda.
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Messaggioda Anthor » 24/08/2020, 5:37



Ciao Marissa, mi spiace molto per le brutte cose che hai dovuto patire nella vita. Non so cosa dire, spero che il poterti sfogare raccontando la tua storia e leggere le risposte comprensive e incoraggianti di chi mi ha preceduto ti abbia portato un po' di conforto.
Non ti dare per vinta, non ti arrendere. Hai lottato tanto per realizzare i tuoi progetti, so per esperienza quanto possa essere frustrante ed avvilente quando tutto il nostro impegno sembra andare in fumo ma non è la fine! Supererai anche questa sofferenza e costruirai la tua felicità! Le cose che hai affrontato in passato penso ti sembrassero insormontabili all'epoca eppure le hai superate, vedrai che sarà così anche per questa malattia.

Ti segnalo che nel trattamento della tua condizione per molte donne si sono dimostrate efficaci nel ridurre o evitare il dolore le proantocianidine, sono dei flavonoidi presenti nei semi dell'uva e nella corteccia del pino marittimo.

Parlane con il medico che ti segue e se come è probabile non hai condizioni che ne impediscano l'uso prova e vedi se per te sono efficaci.

Esempi di integratori che contengono proantocianidine sono:

https://www.aqma.it/linea-flavofort-1500/

https://www.fair-pure.com/it/sostanze-v ... dina-vegan

https://www.fair-pure.com/it/super-resv ... 90-capsule

https://www.fair-pure.com/it/sostanze-v ... o-dosaggio

https://www.fair-pure.com/it/opc-500-mg ... uva-vegano

del primo che ho elencato, il Flavofort, ho esperienza personale e mi ha dato risultati senza controindicazioni (ma ovviamente i benefici per me non erano legati all'endometriosi)

degli altri non ho esperienza personale ma ho assunto un altro integratore della stessa azienda e non ho avuto controindicazioni.

Parlane con il tuo medico e stabilite dosi (che io sappia c'è chi ha avuto benefici per la tua patologia a partire da 30mg di principio attivo al giorno) e periodi di trattamento.

Mi auguro possa essere efficace anche per te e tu possa risolvere in questo modo. O che comunque che tu trovi un'altra soluzione valida che ti permetta di ritrovare la salute e quindi serenità e motivazione. Tieni duro e facci sapere come va. :)
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Messaggioda Anthor » 24/08/2020, 6:01



Ciao Luca, ho letto della tua sofferenza e volevo augurarti che le cose migliorino. Ho letto che le proantocianidine si sono dimostrate efficaci nel lenire i sintomi della sindrome di Meniere. Non so se possano aiutarti visto che hai l'udito di un orecchio già assente ma potresti comunque informarti con il tuo medico. Ti auguro il tuo olfatto ed il gusto possano tornare presto e restituirti l'entusiasmo. Non coltivare quei pensieri negativi, resta aggrappato alla vita! Vedrai che le cose torneranno a migliorare e ti auguro di ritrovare quella felicità che hai assaporato nel tuo primo anno in Inghilterra. :)
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