L'unica via realistica

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Re: R: L'unica via realistica

Messaggioda heisenblue » 01/01/2015, 13:35



Zetsubou ha scritto:Fossi lì, penso ti abbraccerei e basta. :(

Ricambio l'eventuale abbraccio. :pazzo:
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L'unica via realistica

Messaggioda heisenblue » 09/01/2015, 13:22



La realtà fa troppo schifo per essere vera. Dopo qualche giorno di apparente miglioramento sto di nuovo malissimo. Con la mia amica le cose vanno sempre peggio, ci parliamo sempre meno e quelle poche volte che ci siamo viste non abbiamo fatto altro che parlare di convenevoli: il tempo, le feste, ben lontane dai discorsi che siamo solite fare. Io e lei tendenzialmente parliamo, ci chiediamo "come stai?", ci abbracciamo, di solito sento calore, questa volta è stata una passeggiata nell'artico. Tutto si sta spaccando sotto di me. Io mi sto spaccando. Avevo già ripreso a studiare e oggi sono di nuovo a letto, pregando di non svegliarmi. Non posso credere di essere così poco importante, di non essere nulla per nessuno. Io non sono niente. La mia presenza non cambia la vita a nessuno. Ieri sera ho provato a sfogarmi con una persona che mi ha risposto seccamente: se non riesci a vedere le cose in modo diverso la perderai. Ed è così, i miei pensieri sono progenie del male, io non sono normale. Ho pensato di rivolgermi ad un altro terapeuta, ho fatto di nuovo ricerche su internet ma la verità è sempre la stessa, non ho i soldi per pagarmi la terapia e di andare nel pubblico non se ne parla. Voglio suicidarmi, subito e adesso. Ma so che non lo farò, la mia mano si ferma ogni volta. Perchè sono una stupida, una stupida bambina che ha ancora la tenue speranza di uscire a comprare il pane ed incontrare finalmente una persona per cui essere Qualcuno, mi estirperei quei pensieri e li sbranerei con i denti. E al tempo stesso la consapevolezza che questo non accadrà mai perché non me lo merito. Oggi non mi alzerò dal letto e ho solo voglia di vomitare. Ieri sera ho passato la serata a piangere e a contorcermi sulla sedia nel tentativo di scriverle qualcosa, come una confessione, qualsiasi cosa per farle capire cosa sto provando, ma non era che un'accozzaglia di sciocchezze malate e dopo ore ho lasciato perdere. Ci sono cose che non si possono dire, peccati che non si possono confessare... nella mia testa sembrava così semplice parlare, dire i miei sentimenti. E' meglio tacere, come sempre, anche perché lei probabilmente non si è accorta di nulla. Non si è accorta del mio dolore, della mia rabbia, del turbine che mi sconquassa dentro, troppo persa nelle sue cose. La mia spiegazione sarebbe fuori luogo e farebbe solo ridere. Magari con il tempo imparerò a conviverci oppure, semplicemente, l'amicizia con lei finirà. E' già finita. E ancora una volta è colpa mia, sono in grado solo di fare disastri e nemmeno di suicidarmi, neanche quello sono in grado di fare. Non essere nulla per nessuno è una sensazione devastante, non essere importante, sapere che se morissi non cambierebbe nulla a nessuno, nessuno che mi pensa, nessuno che ritiene importante il mio sostegno, la mia presenza, nessuno, nessuno, gelo da ogni parte, sempre e solo freddo. Nemmeno il mio relatore risponde alle e-mail, probabilmente la bozza che gli ho mandato è talmente orrenda da non meritare la risposta. Tutto ciò che mi capita me lo merito perché non sono capace di fare nulla di buono per gli altri. E ora rimarrò sola, sola come sono sempre stata, più sola di prima. Ora tiro su le coperte e faccio finta di non esserci, faccio troppo schifo per vivere.
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Re: R: L'unica via realistica

Messaggioda RESCUER IN THE DARK » 11/01/2015, 13:26



Mi dispiace vedere che continui a star così male. :c
Ho allontanato tante persone e pensato seriamente di sparire proprio perché venivo (vengo) messo in secondo (ma anche terzo, quarto...) piano dalla stragrande maggioranza delle persone a cui tenevo.
Purtroppo temo che la normalità delle cose è che la maggior parte dei legami tra persone siano labili e superficiali. Importanti, a modo loro, ma di supporto a quei pochi che sono davvero speciali.
E chi non ha quei pochi speciali cosa deve fare?
Chi è qualcosa di bello, ma non qualcosa di indispensabile?
Parte dell'errore è proiettarsi troppo sugli altri e aspettarsi qualcosa da loro.
Le aspettative hanno il brutto vizio di venire deluse.
Io sto cercando di concentrarmi su quanto di buono posso fare per gli altri, sforzandomi di non aspettarmi troppo in cambio e sopportando il fatto che per molti sono solo una goccia nel mare.
Purtroppo lo siamo tutti.
Lo capisco benissimo il tuo desiderio di essere amata, considerata unica e speciale.
È senza dubbio uno dei motivi principali per cui mi ritrovo a soffrire.
Non nego che sia a causa di persone che magari tendono a darci per scontati o non prenderci a cuore, o di qualche sfortuna che ci ha fatto trovare troppe persone sbagliate (a volte le persone non si piacciono e basta, non è colpa di nessuno), ma penso che una parte di questo dolore sia dovuto anche al nostro modo di vedere il mondo.
Io mi sto sforzando di cambiarlo, per evitare ulteriori delusioni.
Ad esempio, tu dici che a nessuno importerebbe se tu morissi, ma non è così.
È vero, le vite di molti resterebbero abbastanza invariate, ma questo vale per chiunque.
Mentirei se ti dicessi che non potrei vivere senza di te o altra roba simile, ma è verissimo che mi dispiacerebbe sapere che hai gettato la spugna.
Ora tu probabilmente di questo non te ne fai niente. È troppo poco.
Eppure è qualcosa. È sincero affetto.
Sappi che non smetto di sperare che tu possa un giorno trovare la serenità.
Se posso fare un qualcosa in più, dimmelo e proverò.
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Re: R: L'unica via realistica

Messaggioda heisenblue » 14/01/2015, 20:45



Zetsubou ha scritto:E chi non ha quei pochi speciali cosa deve fare?
Chi è qualcosa di bello, ma non qualcosa di indispensabile?

E' così, io non sono capace di tenere dei rapporti umani. Do sempre la colpa agli altri, tante volte ho passato mesi a impiegare rabbia, insulti, odio verso una persona per avermi abbandonato, maltrattato... ma la colpa è sempre stata soltanto mia. Sono io che non ho le caratteristiche giuste per farmi amare. E' come se tutti si fossero sempre tenuti ad una certa distanza, dandomi un certo calore, una certa attenzione, ma solo fino a lì, con misura. Una volta una conoscente a cui avevo raccontato le mie delusioni frequenti nelle amicizie mi ha risposto che probabilmente lo starmi un po' lontano è l'unico modo per mantenere un'amicizia con me. Solo ora ho capito cosa intendeva dire, sono una sciocca. Io ormai l'ho persa. Non solo per quello che è successo, ma l'avevo già persa prima, non l'ho mai avuta. Se anche questa volta le mie difficoltà con lei dovessero concludersi in una fine di tutto, una rottura totale, io non ho più nessun recondito motivo per vivere. In questi giorni la pulsione di morte si è un po' attenuata, è lì che mi guarda nel silenzio, aspettando che la voragine si apra. In quel momento non risponderò di me, il momento in cui mi renderò conto veramente, incontrovertibilmente che la mia amicizia con lei è finita, mi ammazzo. E non solo per lei, ma per la mia intera vita, per le decine di rapporti frantumati che ogni giorno mi dilaniano, per la mia solitudine profonda, per la mia incapacità di essere brava in qualunque cosa, per la mia scarsa intelligenza, per le mie continue fobie, per una famiglia che non mi ha mai voluto. Questa è la prova del nove, se anche con la persona che ho amato di più al mondo, che ho odiato più al mondo, a cui ho tenuto più che a me stessa, dovesse concludersi (di nuovo) male non avrò più niente per cui dire "no, dai, vale ancora la pena sperare, vivere, resistere". Questa sera mi sento rassegnata. Non posso che fare disastri, in tutto. Dalla tesi, agli esami, alle amicizie, a qualsiasi cosa. Che noia, ho scritto un altro piagnisteo. Ora mi metto un bel sorriso sulla faccia e vado a fingere che vada tutto bene come faccio ogni fottuto minuto della mia vita. :pazzo:
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Messaggioda Davy Jones » 27/01/2015, 12:38



Quando devo ammettere che sono vergine a 22 anni e che non ho mai avuto un ragazzo cade sempre il silenzio, mi guardano tutti come se fossi un piranha.

Non ti è mai capitato di aver la possibilità di frequentare persone più simili a te o comunque meno superficiali?
Il "problema" in questo caso non siete né tu né l'essere vergine, ma il fatto che quelle persone abbiano queste reazioni, poi francamente anche dover parlare di certe cose così personali con gente con cui non hai una vera confidenza non mi sembra il caso.
Io non escluderei che il tuo malessere in parte possa anche dipendere dal fatto che hai a che fare con persone "troppo" normali con una vita "standard" e se ti paragoni a loro è normale tu ti senta male, ti deprima e ti demoralizzi e ti senta inadeguata. Ma in verità sono molte le persone che non hanno una vita del genere e che, ad esempio, sono vergini alla tua età. Forse potrebbe farti sentire meno a disagio conoscere altri tipi di persone e realtà, più affini a te o che non abbiano quella vita "perfettamente normale". Anche perché, a mio parere, chi non vive o non ha vissuto certe cose spesso non riesce a comprenderle e magari poi ti guarda come fossi un piranha per cose comunque non assurde.

Sono contenta che almeno sembrino comprensibili dal di fuori, perché di
solito le persone con cui ho a che fare mi danno della pazza e di me non
vogliono saperne più niente. Quando si parla dall'esterno, cioè quando
si dice ad una persona "sai, io sono così..." è tutto semplice e facile.
Con diverse persone che sono state mie amiche ho esplicitato all'inizio
del rapporto come sarebbero andate le cose: cioè ho spiegato che sono
una persona molto possessiva, gelosa e tendo a tenere l'esclusiva. E
tutti a dire sì, sì, capisco. Poi quando si sono trovati di fronte la
mia rabbia hanno subito cambiato idea e non hanno capito più, tutti a
dire "io a queste condizioni non posso essere tuo/a amico/a" e a
fuggirsene a gambe levate. Magari può sembrarti comprensibile
dall'esterno, perché non mi vedi e non hai mai avuto esperienza di
quanto posso essere cattiva nei sentimenti. Infatti fin ora tutte le
amicizie "profonde" che ho stretto prima o poi si sono rotte o
trasformate in semplici conoscenze, al momento della verità non hanno
retto. E quest'ultima amicizia non è poi tanto diversa dalle altre, lei
pensa di capirmi e di poter tollerare le mie gelosie ma nella pratica io
sono comunque un fiume in piena e sto arrivando al mio capolinea.

Ogni persona ha i suoi gusti e i suoi modi di vivere le cose. Quindi gelosia e possessività a molti non piacciono, ad altri fanno addirittura piacere. L'esclusività invece penso possa essere più problematica, secondo me dovresti lavorare più che altro per limare quest'ultima cosa. Potresti, ad esempio, cercare di ridurla all'aspettarsi di essere la priorità.
Tuttavia, per l'una o per l'altra cosa, temo siano caratteristiche che puoi ritrovare all'interno di una coppia più che in un'amicizia. E' possibile ricreare un rapporto del genere anche con un'amica ma difficilmente può essere duraturo perché prima o poi potrebbero arrivare i partner (se non addirittura i figli) e, a mio parere, è normale che divengano loro la priorità. Ma questo non vale solo per l'eventuale tua/o amica/o ma anche per te anche se ora sei convinta dell'impossibilità della cosa.
Quindi trovo comprensibile il tuo comportamento e se ne fossi l'oggetto personalmente lo troverei problematico più che altro se io avessi una ragazza e non mi spaventerebbe il comportamento in sé ma il fatto che sarei conscio di non poter soddisfare appieno le tue aspettative e quindi il fatto che il rapporto sarebbe destinato a finire o a deteriorarsi. Insomma ciò che in realtà mi spaventerebbe sarebbe il fatto di non poter evitare di perdere la mia amica.
E' chiaro che non puoi cambiare del tutto e dall'oggi al domani ma, nel tempo, penso dovresti cercare, come detto, di modificare in parte alcune reazioni (sia nei confronti dell'altra persona, sia nei confronti di te stessa), perlomeno per quanto riguarda l'esclusività e almeno nel caso delle amicizie.
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