JokaNi ha scritto:E' come se morire mi sia un dovere. Ma allo stesso tempo una paura mi ferma, che devo ma non voglio. Qualcosa che non so spiegarmi. Sono giorni che non riesco a pensare, mi viene difficile e fin troppo faticoso. Aumenta sempre di più una stanchezza mentale e fisica. E in tutto ciò l'unica speranza è dover aspettare, non so cosa, ma aspettare. Ma mi chiedo, perché non dovrei farlo? Non ho utilità alla fine. E' questo che mi chiedo, non tanto se riuscirò a riprendermi... ma perché dovrei vivere? E' tutto quello che chiedo... perchè dovrei vivere? Tutto è frutto di altri alla fine, o destinato a questi ultimi... anche quando sono il primo che dice "fatti bastare". E' come se non ci fosse nessuna differenza ora in me dall'essere vivo e morto... e non sento più le forze in nulla, per trovare una maledetta motivazione... o semplicemente pensare con più lucidità...
JokaNi ha scritto:La situazione del "sono testimone di Geova" non è tanto gravosa, ma una di quelle piccole cose che nel momento ingigantiscono lo star male. Ognuno crede a quel che crede, per questo si chiama fede. I miei genitori non sono testimoni di Geova, sono l'unico in famiglia... ma la situazione non cambierebbe, in quanto con la mia famiglia non ci parlo. E tecnicamente è una religione ufficiale, non una setta come all'inizio dell'800. Girano anche voci sbagliate, tipo che è stata fondata da "Russel", ma non è così. Meglio informarsi realmente. Ed inoltre... "ognuno pensa che l'altro inganni se non dice quello che si crede"... come io penso che la religione nel generale inganni, ma non sono qui per discutere di argomenti teologici... preferirei solo poter fare le cose più facilmente senza tante conseguenze...
stefiza ha scritto:Caro jokaNi, io non ti dico né che sia giusto morire, né che lo sia vivere.
Non esiste secondo me un senso della vita, siamo qui...punto.
Secondo me finché ci stiamo (e solo il caso-dio-fato-destino-ecc sa per quanto) dovremmo starci nel migliore dei modi.
Personalmente finché ho ricercato una motivazione a vivere, stavo male, perché inevitabilmente si pensa alla morte.
Ormai sono dell'idea che bisognerebbe vivere la vita in modo molto più leggero, trovandosi degli interessi, cercando di vedere le cose nel modo più positivo possibile.
Poi se tutto questo non è possibile, consiglio sempre di affidarsi ad un bravo psicoterapeuta perché prima di rassegnarsi che la vita è uno schifo, dovremmo fare di tutto per stare bene.
In fin dei conti hai 16 anni e hai visto pochissimo della vita, chissà cosa ti riserva il futuro, in bene e in male....non sei curioso?
un abbraccio
JokaNi ha scritto:Naoki, il suo impuntarsi (sun un'argomentazione la cui importanza è facoltativa) è estremamente divertente, non me ne voglia a male nel dirlo. Lo dico in senso positivo, circa. Almeno, una risata me la son fatta
JokaNi ha scritto:Se ridi quando non dovresti però o è psicopatia o disperazione, come direbbe... qualcuno, qualcuno lo avrà detto dico io xD Quando però hai visto tutte le opzioni, tutte le possibilità...non so più se ne valga la pena.
JokaNi ha scritto:Se ridi quando non dovresti però o è psicopatia o disperazione, come direbbe... qualcuno, qualcuno lo avrà detto dico io xD Quando però hai visto tutte le opzioni, tutte le possibilità...non so più se ne valga la pena. Trascorrere un altro giorno peggiorando sempre di più, piangendo più costantemente, mangiando sempre meno. Disegnavo fumetti e manga fino a qualche settimana fa... ora trovo estremamente stancante anche quello. Come giustamente ha detto Royalsapphire, io ho cercato voi. Ed è vero, non avevo una conversazione normale da tempo, dove posso dire quello che voglio con qualcuno che bene o male mi stia a sentire. Potrei dire "devo vivere perchè devo vivere", ma resterebbe il "devo morire perchè devo morire". Ogni giorno è un continuo crollo, sempre più tetro... ed io non ho più le forze neanche per digitare 4 parole in croce, figuriamoci vivere. Mi basterebbe un po di "pensiero lucido"... o qualcuno che mi sostiene. Quindi davvero, che io muoia ora o fra 50 anni non farà differenza, come detto... è come se fossi già realmente morto. E' come se tutti riuscissero ad organizzare la propria vita, a controllarla, capaci di fare azioni per modificarla... ma non io, come se fossi l'unico impotente e immobile.
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