sto pensando al suicidio

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

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Messaggioda Rothko2 » 18/04/2016, 19:25



. [sbagliato editing]
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Messaggioda kartika26 » 20/04/2016, 18:05



ragazzi miei ieri ho provato a salire sul cornicione io abito al quinto piano di un palazzo. Una cosa assurda l'adrenalina mille, tachicardia stra accellerata, una paura immensa mi scorreva tutta la mia vita in un film. Non credo che ce la farei mai a buttarmi dal mio palazzo per quanto ne fossi convinta.
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Messaggioda kartika26 » 21/04/2016, 8:15



ieri ho provato a prendere le gocce enn e a tagliarmi le vene.... sono arrivati i miei perchè ho recapitato la foto di volermi suicidare al mio ragazzo e i miei si sono precipitati a casa.....sto in un tunnel buio e non so che fare non voglio perdere il mio ragazzo...lo amo troppo
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Messaggioda La Musica del Vento » 21/04/2016, 15:28



kartika... :hug:
Perché non ti fai aiutare?
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Messaggioda Valentina G. » 21/04/2016, 16:13



Rothko2 ha scritto:Ciao. Scusa se mi permetto di dire delle cose che sicuramente non condividi e che non condivide la maggior parte degli utenti. Per me il tradimento è un'altra cosa. Hai fatto sesso con qualcuno per il quale non provavi alcun coinvolgimento sentimentale. Dire che è tradimento vuol dire quindi dare un'eccessiva importanza al sesso in quanto tale, ovvero a una funzione biologica e fisiologica. Non credo che tu riduca l'"amore" a tale funzione. Ci sono persone che lavorano nel campo del sesso ludico (escorting, porno etc.) che hanno una vita sentimentale e famigliare normalissima. Per me è solo una questione culturale; gran parte dei nostri problemi e delle nostre sofferenze derivano da questioni culturali. Per me una scopata in sé, dal punto di vista etico, non vale più di un atto masturbatorio.


Non son l'unica mi consolo.
Ma se lo scrivo sul forum mi vien dato dell'animale e nella vita privata non ho mai trovato un compagno di tale apertura, tutti sono per la condivisione, di tutto, ma non della propria donna.
Pazienza.
Certo voler morire per una scopata al di fuori della coppia a mio avviso non sta proprio nè in cielo nè in terra.
Ho detto a mio avviso :hi: non sto promulgando il libero amore Dio me ne guardi
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Quando sembrava che le tenebre si fossero impossessate per sempre della mia vita, tu hai riacceso quella luce di cui avevo dimenticato l'intensità e il calore.
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Messaggioda Mareneve » 22/04/2016, 1:01



Piccola digressione: scusate non voglio fare polemica e tanto meno offendere qualcuno, ma non sono d'accordo con chi sostiene che una scopata non è tradimento, quindi se sei innamorato è tradimento ma l'atto in sè no? E secondo quale ragionamento? In entrambi i casi si va a toccare la sfera dei sentimenti oltre che l'intimità fisica, non siamo automi, se si sta male vuol dire che si sente il bisogno di elevarsi e non degradarsi ascoltando solo gli istinti primordiali. Non c'entra nulla la cultura perché se ci fate caso proprio voi siete sostenitori della cultura del sesso libero, che esiste tanto quanto la cultura dell'amore e tutto di me aderisce a questa seconda cultura (se di questo si tratta, perché io la chiamo coscienza individuale). Se il mio ragazzo va a letto con un'altra anche se non la ama non pensate che sia spinto comunque da altri fattori che lo allontanano da me? Io direi proprio di si e non mi farebbe certo piacere.

Ora al di là di come la penso io, qua non si discute su cosa sia sbagliato e non, ciò che conta è lo stato d'animo di questa ragazza e trovo sia sbagliato sminuirlo, anche perché non credo che si consoli in questo modo. Ognuno di noi reagisce in modi diversi alle situazioni e non c'è scritto da nessuna parte cosa si "deve" provare, lei la sente come una cosa sbagliata altrimenti non starebbe così male al punto da pensare al suicidio.

Kartika...secondo me dovresti farti aiutare, magari da uno psicologo, per non cadere nella depressione e in pensieri deleteri per te. Quando commettiamo un errore, esso serve sempre a farci vedere le cose da un altro punto di vista per far risaltare le cose veramente importanti per noi.
Non odiarti fino a questo punto, il tuo grande dolore ti sta facendo capire quanto conta per te il tuo ragazzo e su questo devi concentrarti, pensa che se tu non ci sei più gli dai una sofferenza ancora più grande del tradimento. Se lo ami davvero e non vuoi perderlo, cerca di capire cosa ti ha fatta allontanare da lui e superalo, vai avanti più salda di prima perché sai che non vuoi rovinare il tuo rapporto. Puoi perdonarti perché non siamo esseri perfetti e a mio parere una persona che non ha mai sbagliato non ha mai vissuto veramente.
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Messaggioda Rothko2 » 22/04/2016, 17:54



Mareneve,
in realtà il mio intervento non era finalizzato a sminuire la sofferenza di Kartika: credo che tutti, me compreso, abbiamo sofferto molto in passato per cose che oggi ci sembrano lontane e superate (primo amore, bocciatura a scuola, litigio con un amico etc., magari anche per cose più gravi). D'altronde non saprei proprio come consolarla. Io do una testimonianza per quello che sono, una testimonianza sincera che ovviamente può anche essere ignorata o comunque rifiutata. Personalmente non ho mai praticato il "sesso libero" e raramente nella mia vita sono stato legato sentimentalmente. Tuttavia ho conosciuto persone che lavorano nel mondo della pornografia: una coppia molto cattolica e molto legata, due persone che si amano, lo si percepisce subito. Tuttavia il loro lavoro consiste nel fare sesso davanti alle telecamere. Conosco anche un'altra coppia, non sposata e non cattolica, che vive insieme da anni e che sta molto meglio di tante famiglie "normali". In Germania mi è capitato di conoscere un paio di prostitute che fanno questo lavoro regolarmente, ce l'hanno scritto sulla carta d'identità, pagano le tasse hanno figli che mandano a scuola e non sono discriminate perché nella realtà sociale della Germania, quindi nella loro cultura, lavorare nel campo del sesso non è peccaminoso e soprattutto non è visto come incompatibile con una vita relazionale ed affettiva normale. Possiamo prendere anche l'esempio del Giappone, un paese in cui moltissime popstar di sesso femminile, prima di diventare cantanti o attrici di serie TV girano film porno e nessuno si scandalizza, nessuno cerca di insabbiare la prima parte della loro carriera. Il legame sesso-amore, come nucleo inscindibile socialmente vincolante anche sul piano dei sentimenti individuali è un'invenzione molto più recente di quanto si possa pensare e non è affatto presente in tutte le culture; solo che occidentali postmoderni tendiamo ad ergerci su un piano superiore e a bollare altre culture come degradate e primordiali. Michel Foucault spiega bene queste cose nei suoi tre volumi sulla storia della sessualità: "La volontà di sapere", "L'uso dei piaceri" e "La cura di sé".
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Messaggioda Mareneve » 22/04/2016, 19:18



Il fatto che una coppia che lavori in pornografia sia cattolica mi sembra proprio un controsenso a dir poco, perché allora si vede che hanno cambiato qualche regola e non ne sono a conoscenza. Ma ciò che voglio dire io è che non c'entrano nulla cultura, religione, filosofia, ecc perché esiste anche l'anima che a quanto pare non viene considerata, vengono espressi concetti astratti su cosa sia questo o quello e non si tiene conto di ciò che prova l'individuo. Non ho nessun interesse a criticare le persone che vivono nel mondo della pornografia o della prostituzione ma mi sembra abbastanza evidente che qualcosa non va, perché altrimenti non ci sarebbe gente che sta male. Ripeto non mi riferisco ai sensi di colpa dovuti alla religione ad esempio, ma a uno stato d'animo in cui si trova la persona di fronte a una situazione. L'amore legato al sesso è un'invenzione? Questa affermazione non ha nessuna rilevanza per me, non si può mica negare l'esistenza dei sentimenti. Se per esempio il mio compagno ha un passato in cui frequentava prostitute e me lo fa pure pesare, può venire il più grande filosofo di tutta la storia dell'umanità a dirmi che è tutto normale e devo accettarlo, a me non frega proprio nulla, se ciò che provo è disgusto o cose simili; se vogliamo guardarlo da un punto di vista religioso allora possiamo dire che deve esistere il perdono, ma non mi interessa ugualmente perché ciò non cambia il mio stato d'animo. Morale della favola, sottolineo per quanto riguarda me, è che siamo troppo concentrati sulle idee altrui per ogni tipo di argomento e non prestiamo minimamente attenzione alle reazioni spontanee, perché le sistemiamo subito per conformarci e non essere criticati. A metà popolazione andrà bene una cosa e all'altra metà no, fa parte dell'uomo.
Per quanto riguarda le motivazioni del suicidio, so benissimo che tutto si supera ci mancherebbe, ma una persona che si trova dentro quel tunnel ha la mente annebbiata e non è in grado di ragionare e vedere la realtà per quello che è.
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Messaggioda Rothko2 » 22/04/2016, 20:12



Parli come se i sentimenti fossero una prerogativa della tua idea di amore e delle norme che regolano le pratiche sessuali in tale contesto. L'anima è un concetto astratto, l'antropologia culturale si basa su dati empirici osservabili, su dati di fatto. Nessuno vuole convincerti di qualcosa: Foucault non parla di concetti astratti e non vuole dirti che è meglio vivere il sesso in un modo piuttosto che in un altro, infatti non dice che l'amore legato al sesso è un'invenzione, ma evidenzia la varietà di interazioni sociali più o meno istituzionalizzate che regolano le pratiche sessuali connesse alla vita sentimentale e affettiva degli individui. Ripeto, sei liberissima di non fregartene nulla, ma ti invito a distinguere il concetto di "opinione" dal concetto di dato empirico osservabile su un qualsiasi piano epistemologico, che è indipendente dalla tua e dalla mia opinione. I sentimenti esistono eccome, ma i sentimenti non sono universali, bensì soggetti a variabili culturali. Questa non è una mia opinione, c'è una bibliografia sterminata su questa tematica, tu sei libera di ignorarla e di credere che la tua idea di amore e che i tuoi sentimenti siano uguali per tutti ovunque e in tutte le epoche, ma la realtà è diversa. Il mondo è pieno di strane incoerenze, come quella dei pornoattori che vanno in chiesa (come d'altronde quelli che fanno sesso prima del matrimonio o quelli che usano gli anticoncezionali e anche di medici che fumano), ma i sentimenti, proprio perché sono di natura culturale, sono anche legati alla sfera più intima degli individui, che hanno - fortunatamente - una ricchezza di universi morali irriducibile alla semplice equazione amore + sentimenti = (ci vorrebbe il segno matematico che indica "se e solo se") sesso monogamo.
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Messaggioda Mareneve » 22/04/2016, 22:51



Rothko2 ha scritto:Parli come se i sentimenti fossero una prerogativa della tua idea di amore e delle norme che regolano le pratiche sessuali in tale contesto.


E tu parli come se ogni sfera dell'uomo fosse distaccata dalle altre e io dovessi per forza uniformarmi a un certo pensiero. Intanto mi pare ovvio che se per me contano i sentimenti parlo in questo senso, e poi la mia opinione scaturisce proprio da un percorso che ho fatto in analisi e, anche se non avrò letto tutto ciò che hai letto tu, ho letto altre cose in questa direzione. Non ho mai detto che i sentimenti sono universali e uguali per tutti in ogni epoca, dove l'ho scritto? Forse non mi so spiegare bene, non lo so...io ho parlato di reazioni, perché in questo post una ragazza ha esternato un suo problema riferendosi al suicidio e altri hanno risposto in merito alla questione del tradimento, affermando che non ci fosse nulla di sbagliato e che fosse esagerato stare male, mentre io volevo solo dire che secondo me non conta sapere se è sbagliato o no perché la sua reazione non cambia e quindi dovrebbe guardare da un altro punto di vista ciò che sta vivendo.
Se dico questo è perché ci sono passata e ci sto ancora passando, non sto inventando nulla. E quando dico che non mi interessa l'immensa bibliografia sull'argomento non voglio sminuirla, ma intendo dire che nel mio ipotetico stato di depressione o di frustrazione non mi aiuta sapere ciò che è stato scritto, perché il problema si deve risolvere al momento con cose pratiche, poi magari ci potrò riflettere dopo su teoria, storia, esperimenti, ecc, arrivando possibilmente alla conclusione che in realtà non era poi così grave il motivo della mia disperazione. Qualcuno potrebbe dire: se lo sai perché non ci arrivi prima alla stessa conclusione? E no proprio questo è il problema, ci si trova in uno stato di annebbiamento totale, per cui non si può ragionare in modo consueto.
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